IL DEPUTATO GRILLINO PACIFISTA CHE COMPRA DRONI DA GUERRA PER 766 MILIONI
DAVIDE CRIPPA, DALLA LOTTA CONTRO LE SPESE MILITARI A RELATORE IN COMMISSIONE PER L’ACQUISTO DI VELIVOLI RADIOCOMANDATI PER LE FORZE ARMATE
Basta fare una piccolissima ricerca su Google per essere inondati di dichiarazioni, comunicati stampa, filmati, interventi alla Camera: se c’è un registro sul quale il cittadino Davide Crippa, novarese, deputato del Movimento 5 Stelle, si è moto distinto nella scorsa legislatura, è quello del pacifismo e della lotta alle spese mlitari, con particolare attenzione al programma F35 che proprio nel novarese, alla base di Cameri, ha il suo fulcro.
Ancora meno di un anno fa, l’11 maggio 2017, il Movimento aveva sottoposto al voto degli iscritti un programma di governo per il settore della Difesa che, votato in rete da 19 mila e 747 iscritti, impegnava a ridimensionare il “programma degli F35”, bollato come “inutile e costoso”.
Ironia della sorte, il primo atto del nuovo Parlamento in cui il Movimento 5 stelle è partito di maggioranza relativa è stato un provvedimento non esattamente in linea con le posizioni assunte in passato nè con le promesse elettorali, ma bensì, udite udite, l’acquisto di dieci droni.
Una “spesa militare”, tal quel quelle sostenute per gli F35, che costerà alle casse dello Stato la bellezza di 776 milioni di euro.
E, ironia delle ironie, a sostenere in aula la necessità di dare seguito a questa spesa, è stato proprio il “pacifista” Crippa
Come è noto in assenza di una maggioranza di governo definita e nell’impossibilità di comporre e far partire le commissioni normali, Senato e Camera hanno istituito le cosiddette “Commissioni speciali”, che hanno competenze su tutti i temi più urgenti e sono presiedute da Vito Crimi dei Cinquestelle a Palazzo Madama e da Nicola Molteni della Lega a Montecitorio.
All’ordine del giorno della seduta di quella della Camera c’era appunto lo “schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale relativo all’acquisizione (…) di aeromobili a pilotaggio remoto e potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconaissance della Difesa”.
Tradotto dal “militarese”, si tratta dell’acquisto in un arco di tempo dal 2018 al 2032 di (citiamo dalla relazione ufficiale) “10 sistemi, costituiti ciascuno di due velivoli ed una stazione di comando e controllo”.
Sono in pratica droni da guerra.,che fanno lo stesso lavoro degli aerei militari, ma sono più piccoli e silenziosi e non mettono a rischio nessuna vita umana perchè sono telecomandati:
Relatore in aula è stato proprio Crippa, che nel suo intervento ha sostenuto con un certo calore l’opportunità di dar seguito all’acquisto, contenuto in un decreto preparato dalla ministra uscente della Difesa Roberta Pinotti: la spesa prevista è la bella cifra di 766 milioni di euro che sarà spalmato su sette esercizi.
Lo zelo di Crippa, dicono le cronache parlamentari, ha suscitato qualche perplessità anche nel capogruppo del M5S in commissione speciale, ma la svolta “governista” e “guerrafondaia” del grillini si è comunque compiuta.
Interpellato dalle agenzie, Crippa si è difeso affermando: «Io non sono nè “pro” acquisti militari, nè contro; sono soldi già stanziati dall’ultima legge di bilancio. Certo — ammette -, con questo acquisto il nostro Paese sarebbe il terzo al mondo quanto a numero di droni».
Solo qualche mese fa non avrebbe certo esultato per questo genere di “successo”…
(da “La Voce di Novara”)
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