IL TRIBUNALE CIVILE DI PALERMO ORDINA IL DISSEQUESTRO DELLA SEA WATCH CHE PUO’ TORNARE IN MARE: LA GIUSTIZIA TRIONFA SULL’EX DECRETO SICUREZZA
ACCOLTO IL RICORSO CONTRO IL SEQUESTRO AMMINISTRATIVO PREVISTO DAL DECRETO SICUREZZA DOPO CHE GIA’ LA PROCURA DI AGRIGENTO AVEVA DISPOSTO IL DISSEQUESTRO PROBATORIO
Dopo cinque mesi ferma sotto sequestro nel porto di Licata, in provincia di Agrigento, la nave Sea Watch 3 della ONG tedesca Sea Watch potrà tornare a navigare.
Lo ha deciso il tribunale civile di Palermo, che ha accolto il ricorso presentato dai gestori della nave, che era stata sequestrata dopo che lo scorso 29 giugno aveva attraccato nel porto di Lampedusa e fatto sbarcare i 40 richiedenti asilo che erano a bordo da circa due settimane.
Lo scorso 25 settembre era stato notificato il dissequestro probatorio, ma la nave era rimasta sotto sequestro amministrativo.
Il sequestro amministrativo delle navi di soccorso è stato un atto di pura ostilità politica, è tempo che una politica coraggiosa ripristini lo stato di diritto.
Il primo commento sulla vicenda è arrivato anche dalla portavoce della Sea Watch per l’Italia, Giorgia Linardi. Quest’ultima, sempre su Twitter, ha manifestato la propria soddisfazione e il proprio ringraziamento a tutti coloro che hanno supportato la causa della ong in questi cinque mesi difficili: «Grazie a chi ci ha sostenuto in questi mesi di frustrante attesa — ha scritto -. Grazie ai nostri legali, che ci aiutano a fare giustizia contro le leggi criminalizzanti e incostituzionali volute dalla politica italiana e a stabilire il primato del diritto, sempre».
(da agenzie)
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