LA “COMPAGNA” MARINA CREA UN TERREMOTO NEL CENTRODESTRA: L’USCITA SUI DIRITTI DELLA PRIMOGENITA DI BERLUSCONI (“SE PARLIAMO DI ABORTO, FINE VITA O DIRITTI LGBT MI SENTO PIÙ IN SINTONIA CON LA SINISTRA”) È STATO UNO SGANASSONE ALLA MELONI MA SOPRATTUTTO UN AVVERTIMENTO A TAJANI
IL NUMERO UNO DI FORZA ITALIA ACCUSA IL COLPO E PROVA A DIFENDERSI: “ABBIAMO SEMPRE DATO LIBERTÀ DI COSCIENZA A TUTTI” … IN FDI TENGONO LE BOCCHE CUCITE, MENTRE I LEGHISTI SONO INCAZZATI NERI PER L’ALLARME LANCIATO DA MARINA SULL’AVANZATA DELLE DESTRE IN EUROPA
Innanzitutto, «illuminante», «preziosa», «saggia». E poi la sua «maturità di pensiero», il suo «inno alla libertà», i suoi «spunti fondamentali». Dentro Forza Italia c’è un certo entusiasmo per le parole affidate da Marina Berlusconi al Corriere della Sera.
Vengono «condivise a pieno» le idee della Cavaliera, tanto da soffocare anche gli imbarazzi che affioravano per la sua posizione sui diritti civili: «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq – rivela Marina Berlusconi – mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso». Gli azzurri restano spiazzati.
Tra gli alleati di governo, invece, l’intervista provoca qualche fastidio. Soprattutto nella Lega, che mal digerisce l’allarme lanciato per l’ondata dei partiti di estrema destra alle ultime elezioni europee: «Non può non allarmare – dice Marina Berlusconi – il successo di movimenti con idee antidemocratiche»
Antonio Tajani è d’accordo con tutto quel che dice la Cavaliera, ma sulla questione dei diritti civili rivendica quantomeno una linea coerente con quella di Silvio Berlusconi: «Forza Italia ha sempre dato libertà di coscienza a tutti, siamo sempre stati liberi». Così era, così è. Anche se ora sembra arrivare dalla primogenita del Cav una spinta a cambiare approccio, raccolta anche dentro il partito da quelle che il vicepresidente della Camera di FI, Giorgio Mulè, chiama «coscienze liberali». Il vicesegretario Stefano Benigni chiede di «non lasciare questi temi alla sinistra» e Roberto Occhiuto è sulla stessa linea: «C’è bisogno di pensiero liberale e di diritti civili in questo Paese».
Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, la pensa così: «Una famiglia è composta da un uomo e da una donna. E un bambino deve avere il diritto ad avere una mamma e un papà». Niente matrimonio egualitario né adozioni per coppie omogenitoriali: «Siamo fermamente contrari», sottolineano i leghisti. Anche se non tutti, nel Carroccio, la pensano allo stesso modo.
Sul fine vita, invece, si potrebbe aprire uno spiraglio a Palazzo Madama. Il Pd ha chiesto e ottenuto che venga discussa in Aula la proposta del senatore Alfredo Bazoli. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in capigruppo, ha spinto per aprire il dibattito, purché – si è raccomandato – sia «un confronto non pregiudiziale, il meno possibile ideologico». C’è una data: si discuterà il 7 settembre.
Salvini, ufficialmente, non vuole commentare. Nelle chat leghiste, però, le parole di Marina Berlusconi hanno suscitato qualche «perplessità».
(da agenzie)
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