RAHHAL AMARRI, LA STORIA DEL GESTORE DEL LIDO DI CASTEL VOLTURNO MORTO PER SALVARE DUE BAMBINI
SI E’ TUFFATO NONOSTANTE NON SAPESSE NUOTARE… DOPO AVER TRATTO IN SALVO I BIMBI, IL CUORE NON HA RETTO
Rahhal Amarri, 42enne gestore del Lido dei Gabbiani di Castel Volturno, di origine marocchina, ha perso la vita per salvare due bambini in mare. Quando l’uomo si è accorto che due ragazzini urlavano, così come i loro genitori, chiedendo aiuto perché non riuscivano ad arrivare a riva a causa delle forti correnti. Rahhal, nonostante non sapesse nuotare, si è tuffato per salvare il primo bimbo, ma quando si è buttato per portare in salvo anche l’altro ha accusato un malore in acqua ed è morto.
Il bagnino del luogo aveva tentato il salvataggio, ma era già troppo tardi.
«Mi sono buttato in acqua per cercare di salvarlo, era in difficoltà. Si aggrappava a me e mi stava trascinando sotto. Ho dovuto lasciarlo», racconta a Repubblica Francesco Pio Russo, il bagnino 20enne che ha poi portato in salvo il secondo bambino con l’aiuto di un pescatore.
«Poi sono rientrato in acqua col pattino, ma il suo corpo già galleggiava. L’abbiamo portato a riva, ma non c’è stato nulla da fare», continua Russo. Poi aggiunge che se Rahhal, conosciuto anche come Said, l’avesse aspettato tutto questo non sarebbe successo.
Tra i due c’era un rapporto molto solido che durava da anni. «Said era come uno di famiglia, gli volevamo tutti bene. In pratica è come se lui mi avesse cresciuto. È qui da quando io avevo 6 anni. Lo consideravo un fratello. Si era integrato. Viveva da solo qui in Italia, aveva moglie e figlio in Marocco», racconta Francesco Russo.
Rahhal infatti viveva in un’abitazione dei gestori del lido e li aiutava da quattordici anni, tanto che stava per diventare anche comproprietario in qualità di rappresentante legale di una società che stava per prendere una parte dell’azienda che gestisce il lido.
Il bagnino si è detto dispiaciuto perché i genitori dei due bambini se ne sono andati senza ringraziarlo.
Il presidente della Camera Roberto Fico ha definito il gesto «eroico, che non possiamo dimenticare». Si ipotizza che la causa del decesso sia un arresto cardiocircolatorio.
Mentre Rahhal Amarri moriva, madre dei piccoli di sei e otto anni – che facevano il bagno nonostante il mare agitato e i cartelli di pericolo affissi dallo stesso gestore del Lido dei Gabbiani – era già corsa via insieme ai figli, probabilmente per il timore che qualcuno le contestasse la mancata vigilanza.
Per ora non ne risponderà perché nessuno avrebbe fornito indicazioni sulla sua identità.
“La verità è che il mare era molto agitato e quei bambini non si sarebbero proprio dovuti tuffare. Qualcuno aveva il dovere di dirglielo”, spiega al Messaggero un gestore di un lido di Ischitella. “Lungo questo litorale muoiono bagnanti a decine per imprudenza, a volte troviamo i corpi dopo sei o sette giorni”, raccontano invece i volontari di un’associazione del luogo.
Il bagnino del Lido dei Gabbiani, Francesco Pio Russo, ha confermato che i genitori dei bambini salvati si sono dileguati: “Spiace solo di una cosa, che nessuno ha ringraziato Said per quello che ha fatto. I genitori dei due bambini non li abbiamo più visti. Sono letteralmente spariti”.
(da agenzie)
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