SRI LANKA, CRONACA DI UN’ECATOMBE ANNUNCIATA
OTTO ESPLOSIONI, UN’AZIONE PIANIFICATA NEI DETTAGLI PER COLPIRE TURISMO E LUOGHI DELLA CRISTIANITA’
Un’ecatombe. Nel giorno della Resurrezione. Un’azione pianificata nei minimi dettagli per colpire il turismo e i luoghi della cristianità .
Otto esplosioni hanno squassato lo Sri Lanka la mattina di Pasqua, colpendo chiese e hotel di lusso della capitale Colombo, frequentati anche da turisti stranieri, 35 dei quali sarebbero tra le vittime.
Sei esplosioni si sono verificate in simultanea alle 9.30 del mattino, ora locale.
Un’ora dopo c’è stata una settima esplosione in un albergo nel sobborgo di Dehiwala in seguito alla quale sono morte almeno due persone, ne è seguita un’ottava nel sobborgo di Dematagoda, sempre a Colombo.
Il bilancio, ancora provvisorio, è di almeno 207 persone uccise e oltre 450 ferite. Anche tre poliziotti sono rimasti uccisi nell’ultima deflagrazione.
Un’allerta del capo della polizia dello Sri Lanka – Pujuth Jayasundara – era stata diffusa a livello nazionale l’11 aprile scorso ed era basata su una segnalazione di un’agenzia di intelligence straniera. Nella segnalazione, questa agenzia indicava che l’organizzazione Tamil Nadu Thowheed Jamath (NTJ) “pianifica di realizzare attacchi suicidi contro chiese di rilievo, così come contro l’Alta commissione indiana a Colombo”.
A quanto pare però l’allerta è stata del tutto ignorata. I terroristi hanno avuto tutto il tempo di organizzarsi e di colpire nel giorno di Pasqua nelle chiese e negli hotel pieni di turisti stranieri. Diverse le piste battute: tra esse, quella del terrorismo islamico, per le modalità adottate anche in altri attacchi attribuiti a gruppi dell’estremismo sunnita, in Estremo Oriente come in Egitto con le bombe contro le chiese copte, ovvero la vendetta di ex Tigri Tamil, nel segno di una miscela esplosiva, non metaforica, tra integralismo e indipendentismo separatista.
A distanza di ore dalle prime esplosioni non c’è stata ancora nessuna rivendicazione.
“I colpevoli” degli attacchi “sono stati identificati”, ha annunciato il ministro della Difesa cingalese, Ruwan Wijewardane, in una conferenza stampa seguita alla riunione d’emergenza del governo.
Sono 8 le persone arrestate, tutte originarie dello Sri Lanka, ma le loro identità saranno rese note al termine delle indagini.
“Prenderemo tutte le misure necessarie contro qualsiasi gruppo terroristico che operi nel nostro Paese – ha assicurato il ministro – Non permetteremo in alcun modo a questi gruppi estremistici di operare e di fare quello che hanno fatto. Prenderemo tutte le azioni necessarie, gli daremo la caccia qualsiasi estremismo religioso”.
Ancora, il responsabile della Difesa di Colombo ha riferito che la maggior parte delle esplosioni sono state provocate da attacchi suicidi condotti da un unico gruppo. Le forze di sicurezza, che hanno esortato la popolazione a restare in casa e a mantenere la calma, sospettano che due delle esplosioni in chiesa siano state causate da attentatori suicidi.
“Scene orribili: ho visto arti amputati sparsi dappertutto, le squadre di emergenza sono state inviate in tutti i luoghi. Abbiamo portato molte vittime in ospedale, speriamo di aver salvato molte vite”, ha scritto il ministro delle Riforme, Harsha de Silva, dopo essersi recato sui luoghi degli attentati. Il
Governo dello Sri Lanka ha dichiarato lo stato d’emergenza: coprifuoco notturno, da subito, e blackout di Facebook, Instagram, Twitter e tutti gli altri social network in Sri Lanka: “il blackout durerà per tutto il tempo necessario alle forze dell’ordine per concludere questa fase delle indagini sugli attacchi”, è stata la motivazione.
Nonostante il coprifuoco la compagnia di bandiera dello Sri Lanka ha informato che i suoi voli verso l’estero partiranno, ma date le eccezionali misure di sicurezza i passeggeri devono essere in aeroporto quattro ore prima della partenza.
Un’emittente locale, citando il cardinale Malcolm Ranjith riporta che sono state annullate tutte le celebrazioni pasquali nelle chiese cristiane. I rappresentanti delle istituzioni cingalesi moltiplicano gli appelli all’unità , nel timore che quanto accaduto oggi possa far ripiombare il Paese nel caos: anche lo speaker del Parlamento, Karu Jayasuriya, in un comunicato ufficiale ha parlato delle esplosioni nelle chiese cristiane come “attacco all’intera nazione” e non soltanto ai cingalesi appartenenti a una specifica comunità religiosa.
Secondo l’arcivescovo di Colombo, cardinale Malcom Ranjith, i responsabili “vanno puniti senza pietà “. Il presule ha poi fatto appello al governo dello Sri Lanka affinchè avvii una “indagine molto imparziale e severa” e punisca i responsabili degli attacchi “senza pietà , perchè solo degli animali possono comportarsi in quel modo”.
Nel Paese i cristiani sono il 7,4% della popolazione. Lo Sri Lanka è stato per decenni in guerra con i separatisti Tamil fino al 2009.
Nell’ultimo anno, riferisce la Reuters, si sono verificati 86 episodi di discriminazione, minacce e violenze contro i cristiani, secondo la National Christian Evangelical Alliance (Nceasl), 26 nel 2019, tra cui un tentativo di monaci buddisti di interrompere una funzione domenicale. Il 70% dei 22 milioni di abitanti è buddista, il 12,6% indù, il 9,7% musulmana.
Anche di recente le tensioni avevano riguardato tutti i gruppi religiosi: i cristiani avevano parlato di crescenti intimidazioni da parte di monaci buddisti estremisti; l’anno scorso c’erano stati scontri tra la maggioranza dei buddisti cingalesi e la minoranza di musulmani con alcuni estremisti buddisti che accusavano i musulmani di conversioni forzate all’Islam.
Una delle chiese colpite è il santuario di Sant’Antonio, le altre due chiese si trovano una a Negombo, città a maggioranza cattolica a nord della capitale, e l’altra nella città orientale di Batticaloa. Mentre i tre alberghi sono a Colombo, frequentati da turisti stranieri, e si tratta di strutture a cinque stelle: Cinnamon Grand, Kingsbury e Shangri-La.
Una fonte dell’ospedale ha detto che tra le vittime ci sono cittadini americani, britannici e olandesi. La Farnesina ha confermato in un tweet che l’unità di crisi è al lavoro, insieme all’Ambasciata d’Italia a Colombo “per effettuare verifiche”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.
Tra le vittime anche Shantha Mayadunne, una chef molto famosa in Sri Lanka. La donna è ritratta in una foto pubblicata dalla figlia Nisanga sulla sua pagina Facebook poco prima dell’esplosione all’hotel Shangri- La. Shanta è a tavola con la sua famiglia, i figli e il marito. “Easter breakfast with family” (Colazione di Pasqua con la famiglia), scrive Nisanga postando lo scatto.
Shantha Mayadunne era molto famosa anche per programmi Tv ed era la beniamina della comunità cingalese all’estero. Nell’attentato è morta anche la figlia Nisanga. Shantha Mayadunne, 30 anni nel campo dell’arte culinaria, è entrata nella storia dello Sri Lanka per essere stata la prima chef ad ospitare
un programma di cucina in diretta tv. Shantha Mayadunne era molto seguita dalle tante comunità cingalesi nel mondo anche grazie alle sue ricette “veloci e facili”, come lei stessa le definiva.
(da “Huffingtonpost”)
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