Gennaio 28th, 2010 Riccardo Fucile
DURA ACCUSA DI BILL GATES AL GOVERNO: “BERLUSCONI MI HA DELUSO, L’ITALIA ERA GIA’ TRA I MINORI CONTRIBUENTI EUROPEI, ORA GLI AIUTI SONO STATI DIMEZZATI”….L’ITALIA VERSA SOLO LO 0,21% DEL PIL, LA META’ DELLA MEDIA DEI PAESI INDUSTRIALIZZATI
Le accuse sono contenute nella seconda lettera annuale che Bill Gates, ormai immerso nella
sua nuova veste di filantropo, ha diffuso due giorni fa in qualità di presidente della fondazione Bill e Melinda Gates.
Da un anno il creatore della Microsoft, nonchè uomo più ricco del mondo, ha lasciato gli incarichi operativi nel colosso del software per dedicarsi, insieme alla moglie, alle attività di beneficienza della sua fondazione che ha un capitale di 34 miliardi di dollari.
Da un anno è impegnato in azioni contro la malaria, l’Aids, la tubercolosi e altre malattie, per garantire vita e un futuro a tanti bambini del terzo mondo. La recessione economica ha accentuato le sofferenze dei più poveri e messo a dura prova anche la generosità dei ricchi.
Ciò nonostante cinque Paesi hanno superato negli aiuti l’obiettivo dello 0,7% del Pil (prodotto interno lordo) fissato dall’Onu: Svezia, Olanda, Norvegia, Danimarca, Lussemburgo.
La maggioranza delle altre nazioni europee si è mantenuta su un livello soddisfacente, con progressi in Germania, Spagna e Gran Bretagna.
La pecora nera del vecchio Continente è invece l’Italia, tanto da far scrivere a Bill Gates nela sua relazione: “Mi sono incontrato personalmente con il presidente Berlusconi a giugno dello scorso anno per chiedergli un aumento degli aiuti italiani per i paesi poveri. E’ stata una grossa delusione.Già prima di Berlusconi l’Italia era tra i minori contribuenti europei, ma da quando il nuovo governo si è insediato gli aiuti si sono dimezzati: l’Italia appare come la più taccagna tra i suoi partner”. Continua »
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Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
IL MINISTRO PREPARA LE PURGHE CONTRI GLI AZZURRI CHE NON SI ALLINEANO AL NUOVO CORSO PADANO… PRONTA LA BLACK LIST DEGLI EPURATI…IL PDL INSORGE E PARLA DI “LOGICA DI INTIMIDAZIONE”…. SOLO I SERVI SARANNO AMMESSI A CORTE DELLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA
E’ arrivato a cavallo (con tutte le marchette fatte al mondo dell’ippica, era il minimo ci si potesse aspettare), insieme a una forma di parmigiano reggiano (comprate dal ministero in quantità , per aumentare i consensi leghisti in Emilia).
Ora che il damerino Zaia è ufficialmente “candidato con piscina” a governatore del Veneto, ha pensato bene di iniziare la campagna elettorale non contro i suoi avversari, ma guardando al fronte interno.
Una dettagliata “black list” dei pidiellini cattivi è stata stilata con cura, dedicata a coloro che sono rimasti fedeli a Galan e ai quali Zaia ha dedicato la frase: “dovranno pagare il conto, pagheranno dazio dopo la fine”.
Meno male che il ministro leghista sarebbe stato il moderato, il “volto umano della Lega”.
Dategli un pizzico di potere e le truppe fameliche padane scatenano i sensi. Nella lista dei futuri deportati ai maroniani Centri di identificazione ed espulsione risultano esserci Lia Sartori, europarlamentare Pdl, vicina a Galan, il veronese Tiziano Zigiotto, Renato Chisso, uomo delle infrastrutture e amico anche del sindaco di Verona Tosi, Elena Donezzan assessore uscente al Lavoro e alla Istruzione.
Ma siamo soli agli inizi.
Le parole di Zaia hanno suscitato persino una reazione ufficiale del coordinatore regionale del Pdl veneto, Alberto Giorgetti: “Ritengo inammissibile che il candidato alla presidenza della Regione Veneto appoggiato da Pdl e Lega, possa minacciare sanzioni politiche o di altra natura a chi manifesta sostegno al presidente in carica”. Continua »
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Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
DOPO AVER ATTACCATO CASINI E IRONIZZATO SUL PD, ALLA FINE CHI RISCHIA DI RIMEDIARE UNA BRUTTA FIGURA E’ IL PDL… FITTO IMPONE UN PERDENTE E ORA TUTTI A FARE LA CODA AL FORNO DELL’UDC, SPERANDO CHE NON SIA GIA’ CHIUSO PER ESAURIMENTO FILONI… MA CHI SONO I GRANDI STRATEGHI DELLE LISTE DEL CENTRODESTRA?
Iniziamo con un dato incontrovertibile: se alle prossime regionali si dovesse ripetere il voto
delle ultime elezioni europee, su tredici regioni in cui si andrà a votare ben dieci andrebbero al centrodestra e solo tre rimarrebbero al centrosinistra.
Su tale base, Bersani, che è sicuramente persona intelligente, ha cercato un nuovo corso di alleanze che possa permettere all’opposizione di “recuperare” qualche regione data per persa, onde evitare di chiudersi nel bunker sempre più esiguo delle “regioni rosse”.
Al tempo stesso Casini ha dato vita a un sistema di alleanze locali, schierandosi in modo diverso, da cui la polemica della “politica dei due forni” che andrebbe a realizzare.
Nessuno in buona fede riteniamo possa criticarli, in quanto si tratta di una posizione coerente con quanto hanno sostenuto in questi mesi.
Ognuno giustamente fa il proprio gioco: la sinistra cerca, attraverso le primarie, di scegliere un candidato “presentabile” e su di esso coinvolgere il proprio elettorato già in una fase preparatoria; Casini svaria, non essendosi svenduto a uno dei due forni, anzi avendo come progetto politico la fine del bipolarismo.
Quello che ci chiediamo semmai è chi gestisca la stategia del Pdl.
Dopo aver svenduto il Veneto al secondo partito della regione e il Piemonte stesso a chi non arriva neanche al 10% dei consensi, rinunciando alla propria leadership, ha raggiunto un accordo con l’Udc per il Lazio sul nome della Polverini, salvo fare il possibile perchè perda.
Il tentativo evidente è di agire sottotraccia per ridimensionare i finiani e non aprire una fase nuova del Pdl, con una politica sociale che metterebbe in discussione la linea della “pesca delle occasioni” finora perseguita.
Una volta si sfruttano i rifiuti a Napoli, una volta il terremoto all’Aquila, un’altra la statuetta del duomo di Milano, ma l’ultimo rilievo Ipsos indica il Pdl al 38,5% , lontano dal 40% che qualche settimana fa era a portata di mano. Continua »
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Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
ERA STATO SPEDITO A STUDIARE IN INGHILTERRA, MA E’ GIA’ TORNATO: ORA SI CANDIDA ALLE REGIONALI… MOLTI LEGHISTI GLI DANNO SOTTOVOCE DEL RACCOMANDATO E TEMONO DI PERDERE LA POLTRONA A CAUSA SUA… DOPO AVER RIPETUTO TRE VOLTE LA MATURITA’ QUALCUNO MALIGNAMENTE LO VEDE BENE ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE
Trota o delfino? Papà Bossi pare non ce lo volesse proprio il figlio Renzo in politica, per lui intravedeva un futuro diverso, da commercialista, “è più sicuro” aveva detto.
Dopo le tre bocciature alla maturità , aveva detto ai quattro venti “ora lo mando a studiare in Inghilterra”, come se pagare la retta di un college di lusso fosse sufficiente per vedersi restituire un figliolo “commercialista” di grido.
Ma tutto è stata inutile, il figliol Renzo è di già tornato e a 22 anni, deve aver pensato il padre, un’occupazione la deve pur trovare.
Ha così accontentato il figlio ed ecco pronta la candidatura per la Regione Lombardia, dove, male che vada, uno stipendio da 12.000 eurini al mese lo porta a casa.
Ma qui sono nati i primi problemi, tutti interni alla Lega.
Il Renzo avrebbe inizialmente dovuto essere inserito nel listino bloccato di Formigoni, ovvero non avrebbe dovuto raccogliere neanche mezza preferenza per guadagnarsi il Pirellone.
All’interno del Carroccio molti hanno cominciato a sussurrare, dandogli del raccomandato e ricordando che “la Lega non è più quella di una volta”. Continua »
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Gennaio 26th, 2010 Riccardo Fucile
“CI VUOLE QUALCHE BELLA DONNA IN LISTA”: SENZA PIU’ VERONICA RITORNA IL “CIARPAME”? …L’IDENTIKIT DEI POSTI SICURI: DONNA, GIOVANE E CARINA… SI PARLA DI FRANCESCA PASCALE E DANIELA MARTANI IN LAZIO, DI CHIARA SGARBOSSA IN VENETO, DI GRAZIANA CAPONE IN PUGLIA, DI SILVIA TREVAINI IN LOMBARDIA…
Il povero Riccardo Migliori, una vita a destra, dal Msi ad An, che si sarebbe volentieri esposto
come candidato di bandiera alle regionali in Toscana per il Pdl, vittima sacrificale dell’egemonia della sinistra preponderante in quella regione, pare “abbia esperienza, ma non il fisico adatto, qua ci vuole una bella donna”.
Il vecchio militante è stato così cassato dal premier che pare preferisca Monica Faenzi, ex sindaco di Castiglione della Pescaia.
L’aria che tira è quella della restaurazione, insomma, dopo che anche Veronica Lario non può più parlare di “ciarpame senza pudore”.
Il tam-tam di radio Pdl riferisce infatti di una precisa richiesta ai coordinatori che stanno compilando i listini delle regionali: in ogni regione vanno lasciati due posti a disposizione del “presidente”.
Si tratta di seggi sicuri che la le legge attribuisce al governatore vincente: l’identikit è donna, giovane, carina, possibilmente legata al mondo dello spettacolo.
Niente da fare, ci risiamo: nel Lazio si parla di Francesca Pascale, show girl di Telecafone e animatrice del club “Silvio ci manchi”.
Ma anche di Daniela Martani, l’ex hostess Alitalia, passata anche attraverso il GrandeFratello9.
L’ex meteorina del Tg4, nonchè ex miss Veneto punta invece al listino di Zaia.
La barese Graziana Capone, habituèe delle feste a Palazzo Grazioli, soprannominata l’Angelina Jolie delle Puglie, pare debba scegliere tra un posto sicuro in Regione e l’ufficio stampa di palazzo Chigi.
Per una che ha paragonato il premier a Gesù (“come lui anche il premier parla ai giovani”) un po’ di riconoscenza è il minimo. Continua »
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Gennaio 26th, 2010 Riccardo Fucile
IL MINISTERO DEL TURISMO HA STANZIATO 5 MILIONI DI EURO COME “BUONO VACANZA” E LO STA PUBBLICIZZANDO COME FOSSE CHISSA’ CHE AIUTO… IL CONTRIBUTO E’ LIMITATO A 600 ALBERGHI CONVENZIONATI, PER LA SOLA BASSA STAGIONE E VA DAI 50 AI 100 EURO A TESTA….BUONI DA 5 E 10 EURO PER LA VACANZA DI FANTOZZI
Premettiamo che la Michela Brambilla ci è pure simpatica, ma proprio per questo non ce la doveva fare: comprendiamo che Tremonti non le passi mai un euro per il suo ministero e che nei capitolati di corte, in caso di presentazione a qualche capo estero, tra i nostri ministri, lei sia quella relegata in ultima fila, in quanto nominata tardivamente, ma non doveva scimmiottare i suoi colleghi più quotati.
D’accordo che al governo vanno tutti avanti a forza di spottoni (l’ultimo è quello di Brunetta che voleva regalare 500 euro al mese ai bamboccioni purchè si togliessero dalle balle dei genitori, salvo far incazzare Tremonti che lo subito messo a tacere), ma dopo esserci sorbettati un pacco dietro l’altro (Max Giusti la sera a Rai1 in confronto ne manipola di meno), non meritavamo, dopo il pacco sicurezza, di subire pure il pacco vacanza.
Molti di voi avranno ammirato lo spot in tv del Ministero del turismo che invita gli italiani indigenti ad andare in vacanza con il contributo del governo: l’idea in sè non è male, ma se poi si passa alla pratica è una commedia.
Uno chissa cosa si aspetta: come minimo che vi sia una seria selezione degli indigenti e che a una parte di costoro si dia un contributo dai 500 ai 1.000 euro almeno, a seconda del numero dei figli a carico.
Altrimenti sa di presa in giro, come in effetti è.
Riepiloghiamo: dal 20 gennaio è scattata l’operazione “Buoni vacanza” promossa dal ministero, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Le famiglie italiane che rispondono a determinati requisiti di reddito possono ottenere un contrbuto, sotto forma di buoni spesa, per una vacanza al mare, in montagna, ai laghi o in località termale.
Primo paletto: solo in bassa stagione.
La somma totale stanziata è di 5 milioni di euro, spendibile in 600 alberghi e 200 campeggi che hanno aderito all’iniziativa.
Secondo il ministero dovrebbe coprire il 20/45% della spesa, avendo esso stabilito, a sua discrezione, quale dovrebbe essere il tetto massimo della spesa. Continua »
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Gennaio 25th, 2010 Riccardo Fucile
SECONDO I CALCOLI DELLA RAGIONERIA DI STATO, I GIOVANI CHE HANNO INIZIATO A LAVORARE DIECI ANNI FA PERCEPIRANNO 400 EURO IN MENO DI PENSIONE, RISPETTO AI CANONI ATTUALI….SE NON SI PROCEDE A UNA RIFORMA SERIA, NEL 2015 SALTERANNO I CONTI INPS
Siete tra coloro che hanno iniziato a lavorare nel 2000? Preparatevi all’idea che quando
andrete in pensione percepirete un’assegno inferiore di 5.000 euro rispetto al vostro collega che è andato appena in pensione.
La decurtazione sarà di circa 400 euro al mese, non poco: anche se fra trent’anni gli stipendi saranno più alti degli attuali, contemporaneamente salirà anche l’inflazione, quindi cambierà poco.
Secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato, infatti, una persona che lavora dal 2000 e che concluderà la sua carriera nel 2040, con ben 40 anni di contributi, di fatto porterà a casa una pensione pari al 64,7% dell’ultima busta paga.
Peggio sarà per chi avrà solo 30 anni di contributi: il suo assegno si ridurrà al 48% dell’ultima retribuzione.
Si va verso tempi, se non cambia qualcosa, in cui le giovani generazioni saranno condannare a lavorare fino in punto di morte.
Secondo molti esperti, senza una riforma seria, nel 2015 salteranno i conti. Anche se dall’ Inps sono ottimisti, vista la forte diminuzione delle pensioni di anzianità nel 2009 e i circa 7 miliardi di utili.
L’Inps in verità sta in piedi solo perchè dallo Stato centrale partono ogni anno decine di miliardi per garantire i diritti acquisiti dei pensionati.
Qualsiasi governo lungimirante avrebbe dovuto cominciare a pensare a un innalzamento dell’età pensionabile, ma si tratta di un provvedimento impopolare che fa perdere voti e nessuno se la sente di farlo.
Col risultato che fra 30 anni i giovani di adesso non camperanno più con la pensione minima e sarà un caos globale. Continua »
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Gennaio 25th, 2010 Riccardo Fucile
AL REFERENDUM BLUFF “GESTITO IN PROPRIO”, VOTA APPENA IL 17% DEGLI AVENTI DIRITTO: UN QUOTIDIANO DIMOSTRA CHE C’E’ ANCHE CHI HA VOTATO 4 VOLTE… E SUGLI ALTRI VOTI, LA LEGA NON CONSEGNA LE SCHEDE…LA LEGA LIGURIA COMMISSARIATA DI FATTO: SCOPPIA LA BEGA INTERNA SU BILANCI E CONTRIBUTI, LISTE E GESTIONE FINANZIARIA TRA BRUZZONE E BELSITO
Dopo mesi di polemiche e settimane di battage pubblicitario, con grande spiegamento di mezzi, gazebo e dichiarazioni a vanvera, il teatrino ambulante della Lega ligure sabato scorso ha dato luogo alla farsa, il genere che normalmente gli riesce meglio.
Dopo aver fomentato per mesi la popolazione del quartiere di Lagaccio contro il progetto del Comune di Genova di far costruire, a spese peraltro della comunità islamica locale, una moschea, in una valle abbandonata al vento e alle intemperie, prossima ma non certo attigua alle case, ipotizzando scenari da guerre stellari, con terroristi islamici pronti a colpire la locale bocciofila, donne a rischio sicurezza, vecchietti a rischio borsa della spesa, e magari la partecipazione straordinaria in motocicletta del Mullah Omar alla prima , finalmente sono arrivati al referendum.
“Volete voi la costruzione della moschea?”: era il quesito rivolto ai genovesi di Oregina, Lagaccio e San Teodoro.
Potevano votare, dalle 10 alle 19, esattamente 29.714 elettori su 37.113 residenti.
Alla fine “avrebbero” votato 5.287 persone, con 5.238 No alla moschea e 49 Sì.
Nonostante i 10 seggi a disposizione, un seggio mobile, il battage sulla stampa locale, migliaia di manifesti, il clima di mobilitazione del comitato di quartiere, in pratica “avrebbe votato” il 17% degli aventi diritto.
“Avrebbe” perchè non si è trattato di un referendum serio, tanto è vero che un giornalista del “Secolo XIX” ha dimostrato che si poteva votare anche quattro volte, bastava cambiare seggio, come ha fatto lui.
Non era richiesta la tessera elettorale, gli elettori non erano quindi cancellati a seconda delle sezioni di voto, era tutto “faidate”: le schede erano fatte da loro, le urne pure, si chiedeva solo un documento che attestasse una generica residenza nei quartieri indicati, lo spoglio è avvenuto nella sezione della Lega. Continua »
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Gennaio 25th, 2010 Riccardo Fucile
NEL PDL C’E’ CHI SPERA E FARA’ IL POSSIBILE PER FARLA FUORI: PER QUALCHE BORGHESE CON LA PUZZA SOTTO IL NASO TUTELARE I LAVORATORI E’ UN REATO…. FACCIANO IL “PARTITO DEI PADRONI DELLE FERRIERE” CON I PADANI DEL KU KLUX KLAN E LA FORCA COME SIMBOLO… A DESTRA SI STA PER UN SOLIDARISMO NAZIONALE, CONTRO LE SPECULAZIONI CAPITALISTICHE E LA GRANDE FINANZA
Come è stata candidata, su indicazione di Fini e l’avallo di Berlusconi che avrebbe in verità
voluto l’imprenditrice Todini, ma si è dovuto arrendere ai sondaggi, Renata Polverini, segretaria delll’Ugl, è stata oggetto di attacchi feroci da parte non degli avversari, ma di qualche snob di presunta destra.
Solo al pensiero di dover votare “una sindacalista”, queste anime pie del centrodestra, abituate a frequentare escort e trans di lusso più che sacrestie e fabbriche, hanno accusato un visibile malore.
Abituati a incentivare più il lavoro nero che quello regolare, a frequentare i salotti dell’imprenditoria che conta e le banche delle Cayman, il solo pensiero di dover stringere un domani la mano a una sindacalista è stato per loro come per Bossi dover ammettere che uno studente di colore sia più intelligente di suo figlio pluribocciato.
E’ bastato che Perdente Feltri, dalle colonne de “il Giornale”, attaccasse la Polverini, che un certo elettorato a-sociale del Pdl alzasse i toni della protesta: “mai voteremo la Polverini: è una di sinistra, è amica di Epifani”.
La candidata del centrodestra alla Regione Lazio ha invece reagito con “classe” operaia: “Non accetterò da parte di nessuno una campagna elettorale fatta di pettegolezzi e insulti, dobbiamo parlare dei problemi reali, dare una speranza a questa regione, non ho mai urlato, non ho mai insultato”.
Di fronte ai laici ortodossi del Pdl, riuniti in preghiera, che prendono lei di mira per colpire Fini, la Polverini ha dimostrato finora pazienza cristiana e pietas romana per gli ignoranti.
Che senso abbiano dispute para-ideologiche su questa vicenda non è chiaro, quando i punti di riferimento dovrebbero essere i valori dei politici, gli interessi e i bisogni dei cittadini.
Avendo semmai nell’obiettivo di analisi la sensibilità culturale e sociale, l’universo programmatico e progettuale dei candidati.
Se la Polverini “è fissata” con il quoziente familiare che piace a molti, sia a destra che a sinistra, il problema non è la Renata, ma quei mentecatti di pseudodestra che vorrebbero ridurre le tasse soli ai ricchi e non alle famiglie numerose. Continua »
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