MONTI: “IL FINE DEL TUNNEL SI AVVICINA, MA CON RISSA DEI PARTITI LO SPREAD SALE”
Luglio 31st, 2012 Riccardo FucileIL PREMIER, IN PARTENZA PER PARIGI DOVE INCONTRERA’ HOLLANDE, ESPRIME OTTIMISMO SULL’USCITA DALLA CRISI… CONFERMA IL RAPPORTO FORTE CON BERLINO, DIFENDE I TAGLI E INVOCA UNA RIFORMA DEL SISTEMA ELETTORALE
Parla prima di partire per la sua tournèe europea, Mario Monti. E prova a rassicurare sul futuro della crisi.
Il premier dice che “la fine del tunnel si avvicina”. Ma affronta anche la questione del rapporto con la sua strana maggioranza. Chiedendo ai partiti di evitare le risse.
Ma soprattutto invocando una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni.
Il premier ha parlato intervenendo telefonicamente a “Radio Anch’io”, sulla Rai, prima di volare In Francia, dove inizierà un giro di incontri con i leader europei.
La crisi.
“Stanno succedendo due cose – dice – la fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi e ci stiamo avvicinando alla fine di questo tunnel”. “Anche se – precisa – gli esami non finiscono mai”.
Poi spiega che “la Germania resta un punto di riferimento essenziale”. E ripete la frase che per i leader europei – impegnati nel salvataggio della moneta unica – è diventata quasi un mantra: “La chiave di volta è spingere tutti per l’applicazione senza ritardi e senza ritorni indietro delle decisioni prese dal Consiglio europeo di fine giugno”. Quanto all’incontro con il presidente Hollande oggi a Parigi, spiega: “Vogliamo vedere come Italia e Francia possono contribuire ad accelerare al processo di messa in sicurezza dell’euro e di deciso impulso alla crescita europea”.
Quanto al dibattito in Spagna su un “Monti iberico” ironizza amaro: “Nemo propheta in patria”.
Risse dei partiti e legge elettorale.
Ma il premier affronta anche i temi di politica interna. Si appella ai partiti perchè evitino “la rissa permanente” e approvino una nuova legge elettorale prima del voto. Con lo spread “la relazione c’è – dice – più che con la data delle elezioni, con il clima complessivo tra oggi e le elezioni, per esempio lo scenario peggiore sarebbe elezioni che si tenessero sì alla scadenza naturale, ma se ci si arrivasse senza una riforma della legge elettorale e in un clima, da oggi ad allora, di disordinata rissa tra i partiti”.
Dice dunque che bisogna “seguire il monito del capo dello Stato” sulla riforma del Porcellum. Ma torna anche a negare una sua discesa in campo alle prossime eleezioni: “Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda”, dice.
Spending review.
Poi entra nel dettaglio delle misure affrontate dal suo governo. “Se gli esami non finiscono mai, figuriamoci i compiti, ma siamo molto avanti nel fare ciò che ci eravamo ripromessi”, ha detto rispondendo a una domanda sulla spending review e sui “compiti a casa” a cui ha lavorato il governo in questi mesi.
E difende il provvedimento: “Non è una manovra e non sono tagli lineari fatti in modo cieco. Il governo ha fatto un’analisi di dettaglio, sulla base del lavoro del commissario Bondi, e si sono individuati gli eccessi di spesa”.