Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
LA SUPERPERIZIA ATTESTA: FRODE SULLA COSTRUZIONE DELLE NEW TOWN VOLUTE DA BERLUSCONI.. ALMENO 200 PEZZI ANOMALI… 185 EDIFICI COSTATI 7 MILIONI DI EURO
Cade l’ennesima quinta del teatro di cartapesta costruito sulle macerie del terremoto dell’Aquila dalla macchina dei miracoli e del consenso di Guido Bertolaso.
Almeno duecento degli isolatori sismici a pendolo montati sui pilastri che sostengono i 185 edifici del progetto “C. a. s. e.” (Complessi antisismici eco-compatibili) sono destinati a sbriciolarsi se mai la terra dovesse tornare a tremare come quel 6 aprile di sei anni fa.
E quel che è peggio, nessuno è in grado di dire oggi – nemmeno la ditta che li ha prodotti e montati, la società “Alga” – quali strutture esattamente appoggino su quei pezzi fallati.
Meglio, costruiti “in frode” alle specifiche che erano state indicate dal bando di gara per l’assegnazione dell’appalto.
Una commessa da 7 milioni di euro che vide vincitrici la società Alga (4.900 gli isolatori forniti) e la Fip (2.400).
Finanziata in parte dal Fondo europeo di solidarietà .
Utile a trasformare una catastrofe in scintillante passerella per un assolo dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, accompagnato da Bruno Vespa in una memorabile puntata di Porta a Porta, in cui vennero squadernate al Paese le meraviglie, tecnologiche e di comfort, di quelle che sarebbero state ribattezzate “le case a molla”, nuova dimora per 20 mila senzatetto.
Nella meraviglia si nascondeva appunto l’inganno. Ancora più odioso perchè consumato su chi aveva perduto tutto e potenzialmente devastante sul futuro sviluppo di una tecnologia antisismica (quella degli isolatori) considerata tra quelle all’avanguardia nel mondo.
Per scoprirlo è stata necessaria l’ostinazione del pubblico ministero Fabio Picuti e del gip Marco Billi (gli stessi due magistrati crocefissi la scorsa settimana per la sentenza di condanna dei membri della Commissione Nazionale Grandi Rischi), nonchè il lavoro di un anno dei docenti di ingegneria Alessandro De Stefano e Bruno Chiaia, i due periti di ufficio incaricati di verificare se, appunto, i “pendoli” sistemati sotto i 185 edifici antisismici rispondessero effettivamente ai requisiti fissati dal bando di gara e, soprattutto, se fossero efficienti.
Ebbene, le conclusioni della loro perizia di 160 pagine, illustrata ieri all’Aquila nel corso dell’incidente probatorio del procedimento dove le società produttrici dei pendoli sono indagate appunto per frode in forniture pubbliche, usa la certezza dell’indicativo.
Se è vero infatti – scrivono i periti – che “la totalità degli isolatori forniti dalla Fip sono risultati funzionanti e perfettamente idonei allo scopo per il quale sono stati installati”, non altrettanto può essere detto per quelli dell’Alga.
Almeno 200 dei 4.900 pezzi prodotti da questa società “non solo presentano disomogeneità rispetto a quanto dichiarato nella fornitura, non solo non sono stati sottoposti a prove di qualificazione e accettazione da un laboratorio terzo e ufficiale, ma uno di essi, testato presso il laboratorio di Ingegneria strutturale dell’Università di san Diego, in California, non ha superato le prove, rompendosi macroscopicamente durante una di esse”.
Cedono di schianto, dunque.
E la ragione – provando a semplificare la complessità degli argomenti tecnici illustrati dalla perizia – è appunto nella frode utilizzata per assemblarli.
Gli isolatori sismici a pendolo sono sostanzialmente costituiti da 3 elementi d’acciaio sovrapposti: una base concava; una rotula centrale, convessa; un terzo elemento che si accoppia con la rotula, consentendo le rotazioni.
Ebbene, per controllare l’attrito negli isolatori vengono utilizzati opportuni materiali termoplastici. E la loro qualità è decisiva per consentire che l’edificio, durante un evento sismico, dondoli più dolcemente rispetto al movimento del terreno.
All’Aquila, gli isolatori dovevano essere di materiale termoplastico omogeneo, detto Hotslide, riconoscibile per il suo colore verde.
Al contrario, nei 200 pezzi “anomali” prodotti dall’Alga quel materiale omogeneo non è, risultando una combinazione di Hotslide e Xlide (il colore in questo caso è nero).
Ora, come è stato possibile che nessuno in fase di realizzazione si sia accorto della frode?
È un fatto, accertato dalle indagini della Procura, che l’azienda figurasse tra gli sponsor dell’Eucentre di Pavia, il centro di ricerca antisismica diretto dal professor Gianmichele Calvi, uomo di Bertolaso, padre del progetto C. a. s. e., condannato lo scorso 22 ottobre quale componente della Commissione nazionale grandi rischi e, ora, indagato con Agostino Marioni, proprietario dell’Alga, per frode.
Ma è pur vero che all’Eucentre l’Alga fece testare esemplari di isolatori che non presentavano quella disomogeneità di materiali.
È un fatto che nessuno, nè Marioni, nè Calvi sappiano oggi non solo quanti isolatori anomali siano stati montati, nè sotto quali edifici.
E che i periti scrivano come “ai fini della sicurezza globale degli edifici sia necessario intervenire per la sostituzione degli isolatori anomali”.
Carlo Bonini e Giuseppe Caporale
(da “La Repubblica“)
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Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
L’EX DIRETTORE DEL TG4: “NON POSSO PERMETTERMI LA DIFESA”….I LEGALI: “NON HA PAGATO GLI ONORARI E NEMMENO LE SPESE VIVE”
«Finora ho speso circa un milione di euro, non posso più permettermi di pagare
spese legali. Mi rimetto alla clemenza della Corte. E poi ho fatto un calcolo: ho ottant’anni, in galera non ci vado. Se mi danno i domiciliari, ho una casa che affaccia su un giardino, comprerò un chihuahua e farò ginnastica».
Annuncia così i suoi «progetti futuri» Emilio Fede, imputato nel processo Ruby con Lele Mora e Nicole Minetti, in un’intervista al settimanale Oggi in edicola da mercoledì.
«PERCHE’ DOVREBBERO PRENDERSELA CON ME?»-
L’ex direttore del Tg4 sostiene di avere fiducia nella magistratura. «Perchè dovrebbero prendersela con un poveraccio come me – afferma – che dopo 24 anni a Mediaset è andato via senza neanche la buonuscita?
L’unica cosa su cui spenderò tutti i miei soldi è nella ricerca del mittente della lettera anonima al Corriere della Sera con la bufala della valigetta di soldi che avrei tentato di portare in Svizzera».
I LEGALI: «NON HA PAGATO NULLA»
Ma i legali del giornalista raccontano una verità diversa su spese versate e non versate: «Il signor Fede non solo non ha ritenuto di pagare gli onorari, ma non si è neanche fatto carico delle ingenti spese vive relative al procedimento» affermano gli avvocati Nadia Alecci e Gaetano Pecorella
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Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
BERLUSCONI CENA A MONTECATINI E COME AUTOGRAFO LASCIA IL CURIOSO SCHEMA ELETTORALE
Non un autografo qualsiasi.
Ma un disegno, con tanto di data e firma.
Che traccia lo schema della prossima campagna elettorale del Pdl.
Autore Silvio Berlusconi.
Al termine di una cena al ristorante «Enoteca da Giovanni» a Montecatini, di cui dà notizia il Tirreno, l’ex premier non si è accontentato di lasciare in ricordo una semplice firma.
Ma ha tracciato un piano cartesiano con alle estremità le categorie «vecchio-nuovo» e «sporco-pulito».
Il Cavaliere ha unito poi i punti «nuovo» e «pulito», assegnando la percentuale del 50% (il consenso?) all’area delimitata dai due punti.
Il tutto su un tovagliolo di carta. Titolo: «Prossima campagna elettorale».
E così, mentre nel Pdl sale la tensione in vista delle primarie (con Cicchitto impegnato a smentire le voci di una contrapposizione tra una parte dei gruppi parlamentari e l’ex premier), Silvio Berlusconi, stando almeno alla foto pubblicata dal Tirreno, imprime su un tovagliolo il suo progetto elettorale.
A interpretarlo bene, il disegno sembra suggerire: con volti nuovi e candidati puliti si può vincere.
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Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ATENEO TOSCANO …”SPESE ECCESSIVE IN TEMPO DI CRISI”
C’è crisi. E anche l’università di Pisa tira la cinghia. 
La nuova organizzazione dell’ateneo toscano ha consentito un risparmio del 20% delle spese. Sarà forse anche per questo motivo che il consiglio d’amministrazione ha deciso di raddoppiare le indennità di carica di rettore, prorettore e dei capi delle unità dipartimentali. Secondo quanto hanno denunciato sindacati e associazioni studentesche, invece che i 50mila euro lordi annui percepiti fino ad oggi, il magnifico pisano Massimo Maria Augello riceverà tra i 90 e i 95mila euro (da sommare naturalmente allo stipendio da docente ordinario).
Il prorettore passa da 20 a 38mila euro (circa), i dirigenti delle unità dipartimentali da cinquemila a 9.500 euro.
Il gettone di presenza al cda passa da 200 a 500 euro.
LA POLEMICA
La delibera è passata nonostante il voto contrario dell’organizzazione studentesca Sinistra Per e le critiche dei sindacati. «L’aumento che per noi è motivo di forte criticità in particolare per le cariche monocratiche – afferma Sinistra Per -. Comprendiamo l’aumento di impegno e della responsabilità individuale, ma continuiamo a ritenere inopportuno, in un momento di crisi e di tagli all’Università e a tutte le amministrazioni pubbliche, aumentare le singole retribuzioni, soprattutto se pensiamo che i principali beneficiari saranno docenti ordinari che percepiscono già , in moltissimi casi, oltre 100 mila euro all’anno».
LA REPLICA
Attraverso l’ufficio stampa, l’università pisana fa sapere che l’aumento delle indennità è il frutto di una manovra più complessa.
L’ateneo è stato infatti riorganizzato secondo i principi della riforma Gelmini.
Le 11 facoltà e i 48 dipartimenti sono scomparsi, lasciando il posto a 20 unità dipartimentali. Un’operazione che ha consentito di risparmiare fino al 20% del bilancio.
«Di contro – spiega l’ufficio stampa – il carico di lavoro di rettore, prorettore e direttori è aumentato notevolmente».
(da “il Corriere della Sera”)
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Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
SI ANDREBBE AL BALLOTTAGGIO DOVE BERSANI PREVAREBBE CON IL 57%… TRA GLI ISCRITTI FINISCE 58% A 32%, TRA I NON ISCRITTI E’ TESTA A TESTA: 42% A 41%
I primi risultati del sondaggio La Stampa — Quorum rilevano però che il segretario del Pd non passa il primo turno.
Si fermerebbe infatti al 46%, con Renzi al 39%.
Nel turno di ballottaggio, Bersani conquisterebbe il 57% dei suffragi, anche se non tutti coloro che hanno votato al primo turno tornerebbero alle urne.
Più nel dettaglio però dal mega sondaggio (circa 12.000 interviste su un campione rappresentativo dell’elettorato delle precedenti primarie) emergono alcuni dati molto interessanti.
1. Bersani prevale nettamente tra gli elettori iscritti al Pd, tra i quali quasi doppia Renzi (58% a 32%) mentre tra i non iscritti c’è un vero testa a testa tra i due principali candidati (42% a 41%).
2. I flussi in uscita dai candidati ‘minori’ spingono Bersani in testa al ballottaggio: su cento elettori di Vendola al primo turno, ben 71 si dicono intenzionati a sostenere il segretario del Pd, contro gli appena 6 di Renzi; percentuali più basse, ma comunque pro-Bersani, si registrano tra i sostenitori di Laura Puppato (53% per il segretario, 15% per il sindaco) e di Bruno Tabacci (57% a 24%).
3. Un dato molto interessante (di solito determinante per le elezioni) è il sentimento degli elettori, il cosiddetto “indice winner”. Alla domanda “chi pensa vincerà le primarie?”, ben il 64% degli intervistati risponde Bersani, solo il 24% dice Renzi.
4. Infine, trovo interessante il fatto che circa il 10% degli intervistati dice che rinuncerà al voto a causa della difficoltà delle regole.
(da “La Stampa”)
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Novembre 2nd, 2012 Riccardo Fucile
DA INIZIO 2012 SONO 279.000 LE ATTIVITA’ CHE SI SONO FERMATE… E QUELLE CHE NASCONO NON OFFRONO OCCUPAZIONE
Nei primi 9 mesi di quest’anno hanno chiuso i battenti 1.000 imprese al giorno. 
Lo rileva la Cgia di Mestre sottolineando che ad andare male è l’artigianato . Complessivamente le imprese nate sono più numerose di quelle cessate (+20 mila), ma quelle chiuse (circa 279 mila, circa 1.033 al giorno) hanno dimensioni occupazionali più alte e essendo strutturate con diversi lavoratori alle loro dipendenze.
«Prova ne sia -sottolineano dalla Cgia- che il tasso di disoccupazione sta crescendo in maniera preoccupante».
«Nonostante il saldo della nati-mortalità delle aziende sia positivo -commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre- dobbiamo ricordare che molte persone hanno aperto un’attività in questi ultimi anni di crisi, non perchè in possesso di una spiccata vocazione imprenditoriale, bensì dalla necessità di costruirsi un futuro occupazionale dopo esser stati allontanati dalle aziende in cui prestavano servizio come lavoratori dipendenti». «Questa dinamicità del sistema -prosegue Bortolussi- è un segnale positivo, ma non sufficiente a tranquillizzarci. Se entro i primi 5 anni di vita il 50% delle aziende muore per mancanza di credito, per un fisco troppo esoso e per una burocrazia che spesso non lascia respiro, c’è il pericolo che la tenuta di buona parte di questi neoimprenditori, figli della difficoltà economica che stiamo vivendo, sia inferiore a quella di coloro che hanno avviato un’attività prima dell’avvento della crisi».
Ma la riflessione del segretario della Cgia non finisce qui.
«In passato -prosegue Bortolussi- la decisione di aprire la partita Iva maturava dopo molti anni di esperienza lavorativa come dipendente: non a caso oltre il 50% dei piccoli imprenditori proviene da una esperienza come lavoratore subordinato. Spesso gli investimenti realizzati per aprire una impresa erano il frutto dei risparmi del neoimprenditore e della sua famiglia». «Ora, -aggiunge il segretario della Cgia di Mestre- difficilmente ciò avviene: si apre per necessità , perchè magari il posto di lavoro non c’è più e quindi bisogna inventarsi una nuova opportunità lavorativa a scapito delle motivazioni, della preparazione professionale e della capacità organizzativa».
I dati riferiti all’artigianato, rileva la Cgia di Mestre, sono ancor più preoccupanti: negli ultimi tre anni il saldo nazionale della nati-mortalità delle aziende di questo settore presenta sempre un segno negativo: -15.914 nel 2009, -5.064 nel 2010 e -6.317 nel 2011.
Nei primi tre mesi del 2012 (ultimo dato disponibile) il saldo ha toccato la punta massima di -15.226: i settori più in difficoltà sono quelli delle costruzioni, le attività manifatturiere e i servizi alla persona.
argomento: denuncia, economia | Commenta »