Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
GLI ESPERTI DI TERREMOTI: “ANCHE CON UNA MAGNITUDO BASSA POSSONO ESSERVI GRAVI DANNI”
Puntuali come sempre arrivano le polemiche sulla magnitudo del terremoto di ieri sera a Ischia.
Gli esperti vulcanologi e geologi dell’Internet ritengono impossibile che la magnitudo del terremoto delle 20:57 di ieri con epicentro a 5 chilometri di profondità al largo dell’isola abbia solo una magnitudo locale (Ml) di 3.6.
Per la verità il sito dell’INGV ha successivamente precisato in base ai rilevamenti più precisi della sala operativa di Napoli, che la magnitudo di durata registrata è pari a 4.0 gradi sulla scala Richter.
I danni agli edifici di Casamicciola sono ingenti e più di qualcuno crede che quelle di 3.6 o di 4.0 non siano le magnitudo reali.
Come è possibile, si chiedono in molti (non necessariamente teorici del “complotto della magnitudo ribassata), che un terremoto di così lieve entità abbia potuto sbriciolare interi edifici?
Vale la pena ricordare innanzitutto che la magnitudo Richter misura la “forza” — cioè l’energia sprigionata — di un terremoto. Non viene invece misurata l’intensità che è l’effetto del terremoto sull’uomo e sugli edifici all’interno dell’area colpita dal sisma. C’è inoltre da tenere conto che si tratta di un sisma di tipo differente rispetto a quelli che hanno colpito il Centro Italia lo scorso anno.
Gianluca Valensise, sismologo e dirigente di ricerca dell’INGV, su Repubblica spiega che il terremoto non è causato dal movimento delle placche (come sugli Appennini) ma dal vulcano che collassa sotto il suo stesso peso.
Inoltre, precisa Valsenise, «Si tratta di scosse più superficiali e quindi più distruttive, anche se molto localizzate». Sono scosse più distruttive perchè “più vicine” alla superficie, dove sono le case e gli edifici danneggiati o crollati in seguito alla scossa di ieri sera.
Il giallo della magnitudo modificata, che tanto appassiona i vulcanologi della domenica, invece non è per nulla un mistero e non nasconde alcun tentativo di occultamento della gravità della situazione.
Il sismologo dell’INGV Antonio Piersanti ha spiegato all’AGI la differenza tra la prima magnitudo riferita, quella da 3.6 e quella successiva da 4.0.
La nostra procedura standard prevede un calcolo immediato della magnitudo locale (Ml), che funziona nella grande maggioranza dei casi con una buona approssimazione, ma è una stima calcolata per la sismicità appenninica. In questo caso invece, trattandosi di area vulcanica, si è opportunamente scelto di ricalibrare la stima utilizzando la magnitudo durata (Md), attraverso gli strumenti dell’Osservatorio vesuviano, e da 3.6 di Ml si è passati a 4.0 di Md.
Non c’è alcun rapporto diretto tra una magnitudo bassa o medio-bassa e il livello dei danni.
L’area dove è stato localizzato il sisma è considerata ad altissima vulnerabiltà perchè — spiega sul Corriere la geologa Micla Pennetta — il quadrante nord-occidentale dell’isola si trova nel blocco dove si ha il cosiddetto “danno atteso” maggiore. Pennetta, che è docente di Geologia ambientale e rischi naturali all’Università degli Studi «Federico II» di Napoli, precisa che la conformazione del terreno nei comuni “finisce per determinare un’amplificazione degli effetti sismici“.
Perchè gli edifici sono crollati?
Non bisogna commettere l’errore di pensare che i terremoti siano tutti uguali e che il sisma di ieri abbia le stesse caratteristiche di quelli dello scorso anno. La genesi è diversa, la conformazione del terreno non è la stessa e anche il tipo di magnitudo calcolata non è lo stesso. Paragonare il sisma dell’agosto scorso (e i danni che ha provocato) con quello di ieri sera risulta quindi molto complicato e non è utile per comprendere cosa è successo e perchè. La professoressa Pennetta ipotizza che potrebbe essere proprio il fatto che la parte di isola maggiormente colpita sia caratterizzata “da tufi rimaneggiati, depositi vulcanici che risultano poco coerenti e sono soffici” possa aver portato ad un cedimento del suolo e quindi al crollo degli edifici soprastanti.
Che Ischia sia una zona a rischio sismico lo dimostrano anche i terremoti catastrofici del passato.
E per Aldo De Chiara, ex procuratore aggiunto di Napoli dal 2007 al 2012, uno dei fattori che hanno concorso al disastro è l’abusivismo. Non è ovviamente possibile dire ora se gli edifici danneggiati e crollati fossero abusivi o meno, rimane il dato che secondo De Chiara “tutte le costruzioni degli ultimi anni sono in gran parte fuori legge. Entro i 500 metri dal mare c’è un vincolo di inedificabilità assoluta”.
E che alcune indagini in passato hanno accertato che è stato utilizzato cemento impoverito.
E che l’abusivismo sia una realtà lo certifica anche la delibera della giunta di Casamicciola Terme che nell’aprile 2016 ha dato il via ad una nuova stagione di condoni edilizi.
E così il tema degli abusi, che siano “di necessità ” (come li chiama altrove il M5S) o meno torna di nuovo d’attualità .
Certo, alcuni edifici storici potrebbero essere caduti per altre ragioni. Ma quando si parla di “abusivismo di necessità ” non bisogna dimenticare che l’abuso non è solo costruire senza il permesso ma anche costruire senza il rispetto delle norme di sicurezza.
E questo in un’Isola che sorge su un’area vulcanica non è cosa da poco.
(da “NextQuotidiano”)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
LA RABBIA DEI VILLEGGIANTI… POLEMICHE SUI SOCIAL PER LA MANCANZA DI UN PIANO DI EVACUAZIONE
Evacuati a pagamento. Repubblica riporta le proteste di alcuni cittadini infuriati: hanno dovuto pagare il biglietto delle navi per lasciare l’isola dopo il terremoto. Già nella notte c’erano state code e attese nel tentativo di tornare sulle coste campane da parte di residenti e villeggianti.
“Vergogna ad Ischia. Stanotte la gente, a migliaia, nel panico più totale, è stata costretta a pagare prima il biglietto e poi ci si poteva imbarcare dopo ore e ore di attesa” scrive ad esempio sui social il produttore cinematografico Gaetano Di Vaio.
“Molte persone hanno fatto a botte per accaparrarsi un biglietto – aggiunge il regista – quello che andava fatto era invadere le navi e buttare a mare chiunque si permetteva di chiedere il titolo di viaggio. E’ uno schifo, spero ci siano avvocati pronti a intervenire per fare causa alle compagnie di navigazione, al Comune di Ischia, allo Stato italiano. In una situazione di altissimo stato di emergenza, questa cosa è imperdonabile”.
“Questo è un piano di evacuazione…fare la fila per due ore e pagare il biglietto…senza parole!” scrive invece Mariano Bonky, mentre pubblica la foto del biglietto da 18 euro da Ischia a Pozzuoli.
(da “Huffingtonpost“)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
IL COMMOVENTE RACCONTO DEI SOCCORRITORI, TUTTI IN SALVO I BAMBINI
Anche Ciro, 11 anni, è stato finalmente estratto dalle macerie.
Un lungo applauso dei vicini di casa ha incoraggiato i vigili del fuoco che lo hanno tirato fuori dopo 16 ore di lavoro ininterrotto sulla palazzina crollata nella serata di ieri a Casamicciola (Napoli) per un terremoto di magnitudo 4.0.
“È stato Ciro a salvare il fratellino di 7 anni Mattias. Dopo la scossa lo ha preso e lo ha spinto con lui sotto al letto, un gesto che sicuramente ha salvato la vita a entrambi. Poi con un manico di scopa ha battuto contro le macerie e si è fatto sentire dai soccorritori”.
È commosso il comandante della Tenenza di Ischia della Gdf, Andrea Gentile, nel riferire il racconto di uno dei soccorritori dei vigili del fuoco entrato in azione per salvare i bimbi dalle macerie.
Nella notte era stato estratto vivo dalle macerie Pasquale, di 7 mesi, il più piccolo dei tre fratelli. Stanno bene anche il papà e la mamma, che aspetta un altro bambino.
Il bilancio provvisorio della scossa è di due donne morte e 39 feriti.
La prima vittima è un’anziana, Lina Cutaneo, colpita da calcinacci durante il crollo della chiesa Santa Maria del Suffragio a Casamicciola.
La seconda vittima è una donna non ancora identificata: non è chiaro se sia rimasta travolta da un crollo o colta da malore.
Il bilancio dei feriti è stato confermato al Giornale Radio Rai dal direttore dell’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Sono almeno un trentina gli edifici crollati, ma potrebbero essere molti di più, mentre con le prime luci del giorno sta progressivamente emergendo la reale entità dei danni.
Sono circa 2.600 gli sfollati, in base a una prima quantificazione dei sindaci dell’isola. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che si trova sul posto. Per gli sfollati l’ipotesi tendopoli è remota: “Speriamo proprio di no – scandisce Borrelli – ci sono diverse strutture ricettive sull’isola, speriamo possano essere utilizzate”.
La Cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha trascorso più volte periodi di vacanza a Ischia, ha espresso, a quanto si apprende, in un messaggio al governo italiano “la più profonda vicinanza” ai cittadini colpiti dal sisma e “ai soccorritori che stanno facendo il loro meglio per aiutare”.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
NEL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI, SENZA CHE LE PRESUNTE MASCELLE VOLITIVE DEL VIMINALE MUOVANO UN DITO, IN ITALIA E’ PERMESSO TUTTO: ANCHE L’ISTIGAZIONE QUOTIDANA ALL’ODIO
La clamorosa intelligenza degli italiani “identitari” nell’uso dei social network si vede nel momento delle emergenze: proprio per questo già ieri sera, mentre circolava la notizia del terremoto a Ischia, un discreto numero di pendagli da forca ha cominciato a esultare per il sisma e ad augurarsi in seconda battuta il risveglio del Vesuvio. Tra questi c’è ad esempio l’account twitter @duraveritas1, che ieri ha avuto la brillante idea di uscirsene così: “buon terremoto a Ischia, attendiamo con ansia che si risvegli il Vesuvio”
Ovviamente il tweet non ha mancato di scatenare una (giusta e spiegabilissima) reazione, che l’account ha deciso di fronteggiare facendo un altro tweet in cui virgolettava la frase precedente e sostenendo che questo fosse il pensiero del 90% degli italiani (forse di quelli che frequenta lui).
Chissà perchè, però, cercando su Twitter, si trovano reaction anche a un altro tweet dello stesso autore in cui diceva più o meno le stesse cose.
Il quale alla fine ha deciso di cancellare (o sospendere) il suo account, dimostrando che il coraggio uno non se lo può certo dare.
Ma siccome quelli come lui vanno sempre in coppia, tra i simpaticoni che inneggiano al Vesuvio c’è anche quella numerosa fetta di frequentatori di social network che ha studiato humour nero all’Università della Strada: “Speravamo nel Vesuvio, ma il terremoto va bene lo stesso”
(da agenzie)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
“CROLLI, EVACUAZIONI E VITTIME A CAUSA DELLE COSTRUZIONI ABUSIVE”
L’Italia continua a risvegliarsi tra le macerie, scoprendosi ogni volta sorpresa del suo essere in cronica emergenza per il rischio sismico.
Ma sapere che in un Paese membro del G8 si possa morire per una scossa di magnitudo 4, quindi di moderata entità al di là della necessaria contestualizzazione del caso Ischia, è tema che apre inevitabilmente un nuovo fronte nel dibattito e nelle polemiche.
Sulla sicurezza, sulla consapevolezza dei cittadini, sulle responsabilità della politica, dalle autorità locali a quelle nazionali, rispetto a una condizione di precarietà esistenziale inaccettabile. Che imporrebbe una riflessione, finalmente seria, su come fare davvero prevenzione. Parola, prevenzione, evocata e ripetuta come un mantra nei “day after” dell’Italia dei terremoti, spesso guardando dritto in camera, per poi scivolare sempre più giù nell’agenda del da farsi.
Ad aprire il fronte è Enzo Boschi, ex presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che di fronte alle prime immagini della distruzione di Ischia, su Twitter esprime le sue perplessità rispetto a una prima stima della magnitudo – ancor più bassa, 3,6, – poco credibile.
“Pur senza accesso ai dati, penso sia una sottovalutazione”.
L’attuale presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, chiarisce successivamente come il primo comunicato diffuso dall’istituto, che indicava una magnitudo 3.6 e a 10 km di profondità , fosse stato stilato in base a informazioni redatte in automatico dal sistema informatico.
Quel sistema, spiega Doglioni, spesso indica una profondità di 10 km, ma dalle analisi successive si è accertato che il sisma era avvenuto a soli 5 chilometri di profondità , per una magnitudo innalzata a livello 4.
Può bastare, simile correzione, a considerare normali gli effetti del terremoto sull’isola? La risposta, secondo un altro tecnico, il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi Francesco Peduto, è una sola: no.
“A un anno dal sisma dell’Italia centrale – afferma Peduto – riviviamo di nuovo il dramma del terremoto, che stavolta ha colpito l’isola d’Ischia. Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro Paese, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità . Il nostro Paese si conferma estremamente vulnerabile. Ora sarebbe facile parlare dei ritardi della ricostruzione in Italia centrale, della necessità di accelerare interventi e azioni, ma quello che lascia più interdetti è la mancanza di atti concreti per la prevenzione”.
Eccola ritornare, dunque, la parola chiave. E qui il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi chiama in causa senza troppi giri il governo e il post-Amatrice, da Renzi a Gentiloni.
“Si è parlato di tante cose – ricorda Pedulo -, dall’informativa alle popolazioni alle lezioni nelle scuole, dal fascicolo del fabbricato alle assicurazioni sui fabbricati, dal rifinanziamento della carta geologica a quello per la microzonazione sismica fino alla necessità di abbattere le case abusive, come ribadito ieri anche dal ministro Delrio. Tante chiacchiere, ma un anno dopo (dal terremoto in Italia centrale, ndr) non è stato fatto quasi nulla”.
“Il governo e il Parlamento – è l’invito conclusivo di Peduto – si assumano la responsabilità di decidere in proposito senza farsi distogliere da interessi e lobby varie, come a proposito del fascicolo del fabbricato: ma veramente qualcuno crede ancora alla favola dei tecnici che si arricchirebbero con il fascicolo del fabbricato? Far conoscere lo stato di sicurezza delle case dove un cittadino abita o lavora è un fatto di etica innanzitutto, un principio morale prima ancora che una misura di salvaguardia e di prevenzione civile. Le misure per la prevenzione non possono non essere al centro dell’agenda del prossimo governo”.
Conoscere lo stato di sicurezza delle case. A Ischia, ad esempio.
Dove, secondo Egidio Grasso, presidente dell’Ordine dei Geologi della Campania, le cause di crolli, evacuazioni e vittime “potrebbero essere ricercate nei fenomeni di amplificazione sismica locale o attribuite alle costruzioni fatiscenti, abusive e realizzate senza alcuna verifica sismica”.
Perchè, ribadisce Grasso, non è normale tanta distruzione per un terremoto di magnitudo 4: “Giusto per far capire, l’energia liberata da un terremoto di magnitudo 6, paragonabile a quelli registrati di recente in Italia centrale, è circa 1000 volte più forte di quella liberata dal terremoto registrato a Ischia”.
Anche l’ingegner Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA, pur considerando le peculiarità geologiche di un territorio dal sottosuolo “particolarmente fragile”, punta il dito contro un abusivismo colpevolmente tollerato, denunciato con durezza anche da Legambiente.
“In Italia si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione. Ischia nel corso dei decenni è stata sottoposta a una sistematica speculazione edilizia: si è costruito anche là dove leggi e buon senso non lo avrebbero permesso e, in molti casi, lo si è fatto di fretta, utilizzando materiali e tecniche di scarsa qualità e senza prevedere alcun accorgimento antisismico”.
Per dare un’idea della portata del fenomeno sull’isola, all’ingegnere basta tirare fuori un solo dato: “Solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno”.
Numeri che raccontano di un patto sottotraccia, una contiguità malata tra interesse pubblico e privato. “Non si vuole combattere seriamente certi fenomeni – sottolinea infatti Simoncini -.
Lo testimoniano anche la recente legge varata proprio dalla regione Campania, il disegno di legge Falanga o la clamorosa defenestrazione del sindaco di Licata da parte del Consiglio comunale. Va necessariamente rovesciata la logica perversa che subordina l’agire politico e amministrativo alla ricerca di consenso. Allo stesso tempo, c’è bisogno di un salto di qualità culturale da parte dei cittadini: la legalità e il rispetto delle regole vanno visti come valori da cui non si può prescindere”.
I sei sindaci dei comuni dell’isola di Ischia non ci stanno. E, in una nota congiunta, “deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio”. Perchè, ribattono gli amministratori locali, i crolli “hanno interessato per lo più strutture antiche, tra le quali finanche una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata”.
Ma le responsabilità dell’abusivismo nel rendere devastante a Ischia un terremoto che non lo era, sono rilanciate da Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, che considera inaccettabili “atteggiamenti tolleranti e ambigui” nei confronti del fenomeno.
Quella di Realacci è anche una voce in risposta al richiamo dei geologi alle istanze politiche nazionali, governo e Parlamento, a fare sul serio.
Il presidente della Commissione ricorda una misura adottata con l’ultima legge di bilancio, che, accompagnata da un’attenta comunicazione, potrebbe sostenere anche quel “salto di qualità culturale” evocato dall’ingegner Simoncini. “Il Sismabonus, che garantisce fino all’85% di rimborso entro 5 anni per le spese sostenute dai privati per le proprie abitazioni. E’ effettivamente entrato in vigore da poco – ammette Realacci – il suo utilizzo va monitorato e l’estensione ed efficacia potenziata nella prossima legge di bilancio. Ma è un passaggio necessario per evitare lutti e favorire anche con risorse private un’edilizia legata alla sicurezza e alla qualità “.
La cultura della prevenzione, dunque, passa innanzitutto dal sostegno pubblico all’iniziativa privata.
Per il governo, lo chiarisce Graziano Delrio. “Il patrimonio italiano è fragile – sentenzia il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture su Radiouno Rai -, fragilità che dipende sì dall’abusivismo ma anche dalle sue peculiarità . Bisogna essere in grado di mettere in sicurezza sismica il nostro Paese perchè spendiamo più di 3 miliardi all’anno per riparare i danni del terremoto, quindi vale la pena investire in prevenzione. Abbiamo 10 milioni di abitazioni che nelle zone sismiche 1 e 2, abitazioni che hanno davvero bisogno di essere messe in sicurezza e in fretta. Lo Stato ha messo a disposizione risorse per questi incentivi fiscali e io spero che cresca al più presto la cultura della prevenzione, noi ci puntiamo molto”.
(da Agenzie)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
NELLA NOTTE ESTRATTO VIVO BIMBO DI 7 MESI
Mattia, il fratellino più grande, è stato estratto dalla macerie di Casamicciola. Lo rendono noto i vigili del fuoco.
Sotto le macerie resta ancora Ciro, 4 anni, coinvolto insieme alla sua famiglia nel crollo di una palazzina in località La Rita, comune di Casamicciola, dopo la scossa di terremoto che ieri sera ha colpito Ischia. A quanto si apprende, i vigili sono sempre più vicini a Ciro, che è cosciente e sta bene.
Nella notte era stato estratto vivo dalle macerie Pasquale, di 7 mesi, il più piccolo dei tre fratelli. Stanno bene anche il papà e la mamma, che aspetta un altro bambino.
Il bilancio provvisorio della scossa è di due donne morte e 39 feriti.
La prima vittima è un’anziana, Lina Cutaneo, colpita da calcinacci durante il crollo della chiesa Santa Maria del Suffragio a Casamicciola.
La seconda vittima è una donna non ancora identificata: non è chiaro se sia rimasta travolta da un crollo o colta da malore.
Il bilancio dei feriti è stato confermato al Giornale Radio Rai dal direttore dell’Ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. Sono almeno un trentina gli edifici crollati, ma potrebbero essere molti di più, mentre con le prime luci del giorno sta progressivamente emergendo la reale entità dei danni.
Sono circa 2.600 gli sfollati, in base a una prima quantificazione dei sindaci dell’isola. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che si trova sul posto. Per gli sfollati l’ipotesi tendopoli è remota: “Speriamo proprio di no – scandisce Borrelli – ci sono diverse strutture ricettive sull’isola, speriamo possano essere utilizzate”.
(da agenzie)
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Agosto 22nd, 2017 Riccardo Fucile
ALMENO 35 FERITI, 2.600 SFOLLATI
Due vittime, 25 ferite, 2.600 sfollati e centinaia di persone in fila agli scali portuali per lasciare l’isola d’Ischia dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4 che alle 20,57 del 21 agosto ha colpito le acque a largo dell’isola di Ischia.
L’epicentro e l’ipocentro restano identici: a un km da Punta Imperatore, sul lato occidentale dell’isola, il primo e ad una profondità di soli dieci km, elemento, che come in tutti i terremoti, aumenta le ripercussioni: più è vicino alla superficie l’ipocentro (il punto nella crosta terrestre in cui avviene materialmente la frattura) maggiori sono gli effetti in superficie a parità di potenza.
Circa 2.600 gli sfollati, 2.000 a Casamicciola, 600 a Lacco Ameno, mentre 1.051 persone hanno lasciato l’isola.
Questo un primo bilancio del post terremoto che ha colpito ischia nella serata di ieri, fatto dal capo del dipartimento della protezione Angelo Borrelli, giunto sull’isola in mattinata.
“Abbiamo fatto partire più di mille persone che volevano andare via – ha spiegato Borrelli – oggi abbiamo organizzato una struttutra di assistenza alla popolazione. Ci sarà una struttura che ne coordinerà due a livello comunale che saranno quella su Casamicciola e quella su Lacco Ameno. Nel pomeriggio squadre di tecnici andranno a fare verifiche specifiche sugli alberghi per vedere il livello di stabilità , per ospitare la popolazione appunto negli alberghi da questa sera”.
Tornando ai numeri degli sfollati, Borrelli ha spiegato che ufficialmente risulta una vittima accertata, mentre un’altra persona, presumibilmente una donna, è ancora sotto le macerie, “è stata individuata ma non recuperata”. I feriti, invece, “sono 25”.
A proposito dei bambini che sono ancora sotto le macerie, “rispondono, sono vigili e dicono di avere dolore- fanno sapere ancora dalla Protezione civile- hanno molta sofferenza, sono a vista, li stanno alimentando. Più passano le ore e più la situazione può diventare delicata, speriamo con tempo e pazienza di portarli via”.
Al lavoro, fanno sapere, ci sono tutte le squadre Usar, quelle della ricerca sotto maceria, arrivate da Lazio e Toscana.
Nelle prossime ore “saremo qui per organizzare la macchina dell’assistenza alla popolazione- continua Borrelli – poi con la regione organizzeremo strutture operative per gestire l’emergenza. Tendopoli? speriamo di poter usare strutture recettive”.
La macchina dell’assistenza alla popolazione è già partita, l’obiettivo è di evitare tendopoli e utilizzare le strutture ricettive dell’isola.
(da agenzie)
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