Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
LE PAROLE DI SALVINI GLI HANNO PROCURATO DIVERSE MINACCE
Non si placano le polemiche a distanza — e via social — tra il giornalista del GR Rai Fabio Sanfilippo e Matteo Salvini. Dopo aver scritto un post al vetriolo contro il leader della Lega, il cronista aveva fatto un mezzo passo indietro dicendo che avrebbe riscritto tutto quanto comparso sui social senza, però, riferimento alla figlia del senatore del Carroccio.
Ora, però, arriva anche un nuovo annuncio: è pronta una querela contro l’ex ministro per istigazione all’odio.
L’annuncio è stato dato — come da tradizione in questa querelle dialettica a distanza — dallo stesso Fabio Sanfilippo attraverso il suo profilo Facebook.
A differenza del primo post (quello che ha fatto alzare un polverone), questa volta il messaggio del giornalista del GR di RadioRai è stato reso pubblico. Un post social in cui parla delle minacce di morte ricevute negli ultimi giorni. E addita proprio Matteo Salvini come responsabile di tutto ciò.
«Egli continua a insultarmi, citando ovviamente i familiari, prima li ostentava sui social , in tv, sui giornali, nei comizi. Incitando i suoi all’odio nei miei confronti — ha scritto Fabio Sanfilippo sul suo profilo Facebook -. Ricevo valanghe di minacce, anche di morte. Ne risponderà , il signor Salvini. Ovviamente in Tribunale».
Una vicenda destinata ad andare avanti per le lunghe, con un botta e risposta continuo tra i due protagonisti che potrebbe non avere fine a breve. Vedremo se Sanfilippo deciderà realmente di adire a vie legali contro Matteo Salvini accusandolo di istigazione all’odio, stesso reato per cui l’ex ministro è stato indagato dopo la querela presentata da Carola Rackete e dal suo legale.
(da agenzie)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
BUROCRATESE E INCOERENZA IN AULA, CIARPAME E DEMAGOGIA SOVRANISTA IN PIAZZA
Il discorso che Giuseppe Conte ha pronunciato, ieri, alla Camera è stato sì dettagliato, ma,
comunque, molto lungo, dispersivo, saturo di “burocratese” ed eccessivamente supino rispetto all’Unione Europea.
Che l’Italia possa uscire dall’Unione Europea è da escludere: sarebbe un’assurdità ! A sua volta, però, l’Unione dovrà assolutamente riformarsi perchè, così com’è, “funziona poco”.
Nell’Aula di Montecitorio, comunque, il dibattito che ne è scaturito è stato davvero molto brutto, sia nelle forme, sia nei modi che avuto riguardo alla sostanza.
Il nascente governo sarà sicuramente legittimo dal punto di vista delle “dinamiche Costituzionali”, ma risulterà , comunque – come in effetti già è! – molto, poco credibile dal punto di vista della coerenza, sia etica che politica, ed i fatti che ne scaturiranno ne daranno tristemente atto esaltando le fragilità di una maggioranza di governo satura di contraddizioni.
Fuori dall’Aula le cose sono andate ancora peggio, comunque.
La manifestazione organizzata dalla Lega e da Fratelli d’Italia è stata intrisa di demagogia ed i gruppi estremisti che vi si sono accodati, “salutando romanamente”, peraltro, non hanno aiutato, anzi…
Il Fascismo fa parte della storia. È una “cosa” che dovrebbe considerarsi morta e sepolta perchè nata e morta con Benito Mussolini. Continuare ad immaginare di potersi proporre al governo del Paese cavalcando sentimenti che andrebbero, invece, definitivamente archiviati e consegnati ai libri, peraltro identificandoli in personaggi di scarnissimo spessore, sarebbe un errore drammatico.
Ai giovani, soprattutto ai giovani, in special modo a “quelli” che stanno sprecando le loro migliori energie pur di insistere nella teorizzazione, prima, e nella realizzazione, poi, del sovranismo, di un redivivo quanto anacronistico nazionalismo, l’invito a volare alto.
L’alternativa alle sinistre è un centrodestra liberale, solidale ed europeista: tutto il resto è soltanto avanspettacolo.
Salvatore Totò Castello
Right Blu – La Destra Liberale
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
PREMIER E SOVRANO NON ELETTI, PARLAMENTO CHIUSO, ELEZIONI EVITATE, SCANDALI E PREPOTENZE
“Go home Britain, you are drunk”. L’ubriachezza del Regno Unito si manifesta nella situazione politica nella “culla della democrazia”, descritta da Jack Blanchard in un editoriale su Politico.eu che descrive senza sconti e senza finzioni la crisi istituzionale britannica causata dalla Brexit e dalle strategie di Downing Street.
Non sfuggono le analogie con la situazione italiana, se non altro per lo stallo governativo e la decisione di non ricorrere alle elezioni.
Il Parlamento ”è stato questa mattina formalmente sospeso per cinque settimane dal primo ministro (non eletto)” che sta cercando di “mettere la museruola alla Camera dei Comuni” in una fase di profonda crisi nazionale. I deputati a loro volta, prosegue l’editoriale, si sono prodigati a dare prova dell’importanza della democrazia “buttando al vento 87 preziosi minuti del loro ultimo giorno di lavoro per uno sdolcinato tributo allo speaker uscente John Bercow, figura profondamente divisiva che ha ignorato lo scandalo della Costituzione non scritta calpestata con prepotenza”.
Quegli stessi parlamentari che “hanno nuovamente votato di non dare la voce al popolo attraverso una rapida consultazione elettorale prima del Brexit Day – ora ad appena sette settimane di distanza”. Inoltre “oggi apprendiamo che l’ultimo atto dell’ex premier Theresa May è stato quello di distribuire onorificenze a tutti i membri del suo staff a Downing street”.
Tutto questo, prosegue l’editoriale, “naturalmente è stato avallato e firmato dalla 93enne capo di Stato non eletta”, ovviamente la Regina Elisabetta II, “dal suo remoto castello nelle Highlands scozzesi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
RINTRACCIATI SULL’ISOLA DOPO CHE NESSUNO SI ERA ACCORTO DELLO SBARCO
Sono tredici i migranti di origine tunisina approdati a Trapani a bordo di un’unità della
Guardia di finanza. Lo sbarco è avvenuto al molo Ronciglio.
Sono tutti uomini che erano stati rintracciati dai carabinieri sull’isola di Pantelleria mentre si spostavano in gruppo sulla costa occidentale, in corrispondenza di Kelibia (Tunisia).
I militari dell’Arma hanno proceduto a bloccarli, ma nella zona non è stato individuato alcun natante utile al loro arrivo sull’isola.
I migranti, dopo il trasferimento a Trapani, sono stati trasferiti dalla Polizia all’hotspot di contrada Milo.
(da agenzie)
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Settembre 10th, 2019 Riccardo Fucile
TANTO VALEVA TENERSI IL SEQUESTRATORE DI PERSONE… CARA SINISTRA FARLOCCA CI AVETE ROTTO I COGLIONI CON I VOSTRI ATTI ILLEGALI… LA OCEAN VIKING SALVA ALTRI 34 NAUFRAGHI
Ora sulla Ocean Viking sono 84. Questa notte in condizioni meteo difficili la nave di Sos Mediterranee e Msf, che domenica pomeriggio aveva salvato 50 persone, ha preso a bordo altri 34 migranti che erano stati soccorsi da un veliero tedesco di 14 metri, lo Josefa, nei pressi di una piattaforma petrolifera a 65 miglia dalle coste libiche.
I migranti erano su un gommone alla deriva. Questa notte la barca a vela ha dichiarato lo stato di emergenza e la Ocean Viking si è offerta di trasbordare le persone: sono 27 uomini, 6 donne di cui una incinta e un bimbo di un anno.
La Josefa è un veliero di una piccola ong tedesca, la Resqship, che di solito si limita a fare monitoraggio nella Sar. La barca prende il nome dalla donna salvata nel giugno 2018 dopo essere rimasta alla deriva su una zattera con tre altri migranti morti. La sua foto, lo sguardo vitreo per il terrore, è diventata un emblema del dramma dei migranti.
La nave di Sos Mediterranee e Msf ha già chiesto l’assegnazione di un porto sicuro, ma fino ad ora non ha avuto alcuna risposta nè dalla sala operativa di Tripoli, competente nella zona in cui è avvenuto il soccorso, nè da Italia e Malta.
Il Viminale invece ieri a tarda sera ha negato il porto alla Alan Kurdi. che ormai da dieci giorni chiede di poter approdare. Sulla piccola nave della Ong tedesca sono rimasti solo cinque dei tredici migranti soccorsi. Gli altri sono stati fatti scendere a piccoli gruppi a Malta per evacuazioni mediche. “Siete avvertiti che, in base al decreto sicurezza, non siete autorizzati ad entrare, transitare e fermarvi in acque internazionali”, la mail con la quale il centro di ricerca e soccorso ha rifiutato l’approdo.
La risposta negativa, la prima del nuovo corso al Viminale, è arrivata a bordo della nave della Ong tedesca alle 23.15, rapidissima, poco più di un’ora dopo che il comandante – davanti alla chiusura di Malta – aveva inviato la richiesta di porto sicuro ai governi di Italia, Spagna, Francia e Portogallo.
Probabile che la comunicazione, al momento, sia semplicemente un passaggio tecnico dovuto al particolare confine istituzionale che il nuovo esecutivo italiano sta attraversando, con la ricerca della fiducia alla Camera (nella giornata di ieri) e al Senato. Ma i passaggi della burocrazia istituzionale restano sempre secondari rispetto al salvataggio delle vite umane. Una questione che potrebbe risultare decisiva anche alla luce della ricerca di una maggioranza in Senato, dove i numeri sono molto risicati e dove i voti della sinistra di LeU (da sempre a favore degli sbarchi e duramente critica con la gestione di Matteo Salvini) potrebbero essere decisivi.
“L’Italia sfortunatamente è molto veloce quando si tratta di rifiutare aiuto alla Alan Kurdi”, il commento della Ong tedesca Sea-eye, che ha pubblicato su Twitter la mail di rifiuto. Dopo il no dell’Italia, il capomissione della Alan Kurdi ha rivolto un appello al presidente francese Macron invitandolo a trovare una soluzione per far scendere a terra i cinque migranti. Il “no” alla Alan Kurdi è dunque il primo atto della neoministra Lamorgese, che ieri alla Camera aveva detto di essere pronta ad affrontare le emergenze delle navi ong quando si fossero presentate.
La decisione del Viminale è stata commentata da Matteo Orfini, del Partito democratico: “Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo 5 naufraghi a bordo. Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale. Chiedo al governo di correggere subito questo errore”, ha detto l’esponente della direzione nazionale del Pd.
(da agenzie)
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