Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
DE FALCO E’ STATO ESPULSO PER LO STESSO MOTIVO… DI MAIO SPIEGHI SE LE REGOLE VALGONO PER TUTTI O NO
Ieri è stata votata la fiducia al governo Conte a Palazzo Madama e due senatori del MoVimento 5 Stelle hanno preferito non farlo.
Gianluigi Paragone, che aveva promesso nell’ordine prima le dimissioni, poi l’ok al governo Conte e poi il no al governo Conte, si è alla fine astenuto rimangiandosi a poco a poco tutto quello che aveva detto in quest’ultimo mese.
Lello Ciampolillo, invece, ha preferito la fuga: il senatore che ha accusato la ministra Teresa Bellanova e il Partito Democratico di essere al soldo delle lobby dell’olio d’oliva non si è presentato a votare senza prima annunciarlo e non ha successivamente aperto bocca su Facebook — dove non aggiorna la sua pagina dall’8 settembre – contravvenendo così alle regole del M5S.
Non aver votato la fiducia al governo Conte è già costato l’espulsione dal M5S, ad esempio, al senatore Gregorio De Falco che, come da lettera di contestazione inviata dai probiviri all’epoca, veniva accusato di aver fatto questo:
“Da verifiche effettuate risulta che Ella ha votato in difformità al gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle al Senato, durante la seduta di commissione Lavori Pubblici inerenti gli emendamenti al decreto legge 28 settembre 2018, n. 109 “Decreto Genova” ; non ha preso parte al voto in aula del decreto legge 28 settembre 2018, n. 109 “Decreto Genova”; non ha preso parte al voto di fiducia su un emendamento del Governo al ddl A.S. 840 di conversione del DL 113/2018, rafforzando la Sua posizione con interventi d’aula in difformità al Gruppo.”
Per questo tipo di comportamenti, come insegnano le sacre regole del MoVimento 5 Stelle, c’è la sanzione dell’espulsione
E d’altro canto che Giuseppe Conte sia un’espressione del MoVimento 5 Stelle lo conferma il Blog delle Stelle, che l’8 settembre scorso ha pubblicato un’infografica in cui metteva il presidente del Consiglio in conto ai grillini:
Quindi, a rigor di logica e secondo tutte le regole del MoVimento 5 Stelle, Ciampolillo e Paragone devono essere espulsi dal gruppo parlamentare e, secondo le carte che loro stessi hanno firmato entrando in parlamento, devono anche dimettersi dalla loro carica. Ecco quindi che oggi si attendono le comunicazioni dei probiviri e quelli della presidenza del gruppo dei grillini nei confronti dei due.
Oppure la riammissione con tante scuse di De Falco e degli altri espulsi.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Costume | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
LA SENATRICE TRENTINA: “SONO ITALIANA, EUROPEA, LIBERALE, ATLANTISTA, IL MIO RIFERIMENTO E’ DE GASPERI: CON I SOVRANISTI NON VOGLIO AVERE NULLA DA SPARTIRE” … POTREBBE LASCIARE FORZA ITALIA E APPOGGIARE IL GOVERNO
Ieri in Senato durante il voto di fiducia per il governo di Giuseppe Conte risultavano assenti i senatori di Forza Italia Massimo Berutti, Gabriella Giammanco, Fiammetta Modena, Laura Stabile e Donatella Conzatti.
Quest’ultima ha successivamente motivato così la sua scelta: “Non voto sulla fiducia, perchè non posso con il mio voto trovarmi dalla stessa parte di coloro che professano la democrazia illiberale e si pongono così fuori dall’asse Atlantico e dall’Europa, tutto ciò per cui ha combattuto, anche dall’esilio, De Gasperi. Per coerenza ritengo necessario avviare una riflessione politica su come proseguire al meglio la mia attività parlamentare”.
E ancora: “Tra destra e sinistra c’è un enorme spazio politico che va animato, nel quale naturalmente mi ritrovo come donna delle autonomie, italiana ed europea, di cultura popolare e liberale. È uno spazio prezioso che da trentina conosco bene, perchè è quello di De Gasperi, uomo e politico che resta un esempio per tutti gli italiani. Non è mia la politica delle piazze urlanti, dei saluti a “mani alzate”, che ieri hanno spaventato chi ha rispetto delle Istituzioni e delle sue regole. Non è mia la politica che, dietro fumose rassicurazioni di facciata, non esclude l’uscita dell’Italia dall’euro. Quello che voglio è un Paese che, nel rispetto della autonomie, stia saldamente in Europa e non metta in discussione la scelta Atlantica e l’appartenenza alla Nato dell’Italia. Per questo scelgo di continuare a stare all’opposizione dei sovranisti, di chi preferisce distruggere piuttosto che costruire”
Parole che sembrerebbero preludere a un cambio di casacca.
(da “NextQuotidiano“)
argomento: Forza Italia | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
NON L’HANNO NEANCHE AVVVERTITO CHE NON SAREBBE STATO RICONFERMATO… E ORA FA L’OFFESO
L’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli è molto arrabbiato con il MoVimento 5 Stelle. Dopo aver gettato a più riprese il cuore contro l’ostacolo in nome del grillismo, infatti, Toninelli non solo non è stato ricompensato con la riconferma ma nemmeno è stato avvertito che l’avrebbero fatto fuori.
Per questo, oggi che si tratta sui posti di sottogoverno, si sta chiamando fuori dal risiko:
Ci sono però anche i big scontenti da calmare con un «ruolo strategico». La prima è Barbara Lezzi: l’ex titolare del Sud adesso è in corsa per il ruolo di viceministro al Lavoro. Ma chi la conosce assicura: «Potrebbero esserci sorprese ancora più grandi». Discorso diverso per Danilo Toninelli che ha preso male il trattamento ricevuto dai vertici M5S: non è stato avvisato della defenestrazione ai Trasporti nemmeno con un messaggio. Tanto fosse nell’aria.
Adesso per farlo “rientrare” Di Maio gli fa arrivare questo messaggio: Danilo dica dove vuole andare. Ma «Danilo» non ne vuol sapere: «Sto bene in Senato, sto prendendo dimestichezza con l’aula».
Gli passerà ? Non si sa. C’è il rischio che l’ex ministro dei Trasporti saldi il suo malessere con quello di Alessandro Di Battista che al momento si morde la lingua sull’esperienza giallorossa.
Il rischio adesso è che si saldi un asse Di Battista — Toninelli. Per la gioia dei memers.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: governo | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
IL LEGHISTA POLEMIZZA SENZA NEANCHE SAPERE CHE I LAVORI SONO INIZIATI 40 GIORNI FA E RIMEDIA LA SOLITA FIGURA DA ASSENTEISTA
Ancora una volta Roberto Fico utilizza i social network per riprendere alcune dichiarazioni errate e avventate rilasciate da Matteo Salvini.
Il senatore della Lega, infatti, attraverso il suo profilo Twitter ha parlato di porte sprangate a Montecitorio davanti alle persone che lunedì mattina hanno partecipato in piazza.
Ma quel portone (quello principale) era chiuso per un motivo che era noto a tutte le persone che frequentano le istituzioni e la Camera dei deputati: da inizio agosto — e fino al termine del mese di settembre — sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione.
Ma partiamo dall’inizio.
Questa mattina Matteo Salvini ha voluto lanciare la polemica contro Achille Occhetto per una sua dichiarazione della scorsa settimana (era venerdì 6 settembre) a In Onda, su La7. E nel farlo Salvini ha scritto: «’Il popolo è una brutta bestia’ dice l’ex segretario comunista. Così va bene sprangare l’ingresso di Montecitorio a sfregio di migliaia di persone che chiedevano solo la più alta espressione della democrazia: le elezioni».
La dichiarazione di Occhetto è stata molto forte, ma il giudizio in merito è soggettivo. Restano invece oggettive le parole di Matteo Salvini su quelle porte sprangate, raccontando una bugia agli italiani: il portone principale di Montecitorio, infatti, non è stato chiuso in occasione della manifestazione di piazza. E il motivo lo spiega lo stesso Roberto Fico che ripropone anche un tweet della Camera dei deputati.
«Chi sostiene che la Camera abbia ‘sprangato l’ingresso di Montecitorio’ evidentemente conosce poco il Parlamento — ha scritto Roberto Fico sulla sua pagina Facebook -. L’ingresso principale di piazza Montecitorio è chiuso dai primi di agosto per lavori di ristrutturazione e adeguamento che proseguiranno per l’intero mese di settembre. Tutti gli altri ingressi sono invece regolarmente aperti».
Per conoscere il Parlamento bisognerebbe andarci, insomma…
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
SARA’ UFFICIALIZZATO IL 23 SETTEMBRE A LA VALLETTA: 25% DEI PROFUGHI SARANNO AUTOMATICAMENTE PRESI IN CARICO DALLA GERMANIA, UN ALTRO 25% DALLA FRANCIA… ALTRI PAESI QUOTE MINORI, COMPRESI QUELLI CHE ARRIVANO CON MEZZI PROPRI
Si chiama «Temporary predictive riallocation program», ovvero “Programma temporaneo e predefinito per le riallocazioni” e dovrà essere ufficialmente sottoscritto il 23 settembre a La Valletta tra Italia, Malta, Germania e Francia.
Francesco Grignetti su La Stampa racconta oggi che è parte di una trattativa segreta partita il 18 luglio a Helsinki
Oggi sarà Giuseppe Conte a parlarne a Bruxelles con Ursula Von der Leyen prima dell’ufficializzazione, che dovrebbe avvenire tra 15 giorni al vertice dei ministri dell’Interno e della Giustizia che si terrà in Lussemburgo.
Il patto segreto sui migranti si basa su questi assunti:
Il punto su cui i quattro governi hanno negoziato è un meccanismo automatico, per quote prefissate, che approfitta di un cavillo nel Regolamento di Dublino.
E allora: quando ci sarà la prossima emergenza con una nave umanitaria, i Paesi di bandiera chiederanno a Italia e Malta di fornire i loro porti come «punti sicuri di sbarco», senza che per questo italiani e maltesi dovranno farsi carico di tutto quel che segue.Il porto sarà indicato e seguirà una prima accoglienza, ma con l’accordo che nel giro di un mese, tassativamente, tutti gli sbarcati siano accolti altrove.
Per il momento, sia il governo francese, sia quello tedesco si sono impegnati a prendersi il 25% degli sbarcati. Ma per Italia e Malta non è ancora sufficiente. E perciò il programma non dovrebbe essere operativo fin tanto che il 100% degli sbarcati non avrà una destinazione sicura.
L’impegno alla ricollocazione per percentuali prefissate si basa chiaramente sull’esperienza di questo ultimo anno — anche ieri, grazie alla regia di Bruxelles, i profughi a bordo della «Alan Kurdi» scenderanno a Malta e in seguito andranno altrove — ma vuole superare il caso per caso.
Con questo Programma, formalmente il regolamento è rispettato: Paese di approdo sarà là dove lo straniero è riallocato, non quello del mero scalo tecnico.
Ma perchè questo accordo non suoni da «via libera» soltanto alle Ong, è previsto che i partner europei siano di manica larga (sempre per percentuali prefissate) anche con chi viene salvato nell’area Sar italiana o maltese attraverso la Guardia costiera, accettando il principio che questi disgraziati puntano ad entrare in Europa, non solo in Italia o a Malta.
(da agenzie)
argomento: Immigrazione | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
ARCHIVIA INVECE L’INDAGINE PER DANNO ERARIALE NON PROVATO, MA PER SALVINI LA SITUAZIONE SI AGGRAVA: “QUEI VELIVOLI NON POSSONO ESSERE USATI PER LEGGE PER VOLI DI STATO E TRASPORTO DELLE AUTORITA’, MA SOLO PER VOLI DI ADDESTRAMENTO”
Nessuna prova del danno erariale. Ma quei voli erano “illegittimi”, e la procura ordinaria dovrà stabilire se siano stati commessi reati.
Si chiude così, con l’archiviazione ma anche con una netta censura sull’operato di Matteo Salvini e del dipartimento di pubblica sicurezza, l’inchiesta della Corte dei Conti sui voli di Stato dell’ex ministro dell’Interno, e in particolare sull’uso del lussuoso bimotore Piaggio P-180 (ribattezzato la Ferrari dei cieli) non solo per iniziative ufficiali ma anche per manifestazioni elettorali.
La procura contabile del Lazio, guidata da Andrea Lupi, ha escluso il danno erariale considerando i costi “non palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea”.
Al tempo stesso l’uso dei mezzi della polizia viene giudicato del tutto improprio. Trentacinque i viaggi che sarebbero stati autorizzati fuori dai criteri di legge: “Dal quadro normativo si rileva la possibilità dell’utilizzo dei velivoli per lo svolgimento dei compiti istituzionali ovvero di addestramento — si legge nel decreto- ma non per i cosiddetti voli di Stato, limitati salvo eccezioni al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale”. E ancora: “I velivoli suddetti sono stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità , neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale”.
Il decreto è stato notificato ieri al dipartimento di pubblica sicurezza, che aveva autorizzato le spese e a cui sono stati chiesti gli atti. Contestualmente il fascicolo è stato trasmesso alla procura ordinaria per le valutazioni su eventuali profili penali, in particolare per l’ipotesi di abuso di ufficio.
Le indagini, portate avanti dal vice procuratore Bruno Tridico, erano partite nel maggio scorso da un’inchiesta di Repubblica, che aveva documentato una ventina di voli di Stato dell’ex vicepremier in cui iniziative di propaganda venivano agganciate a manifestazioni ufficiali.
Come venerdì 10 maggio: alle 6.55 il leader della Lega era salito a bordo del P-180 diretto a Reggio Calabria, dove un Augusta lo aspettava per raggiungere una cerimonia anti mafia, poi alle 12.12 era ripartito per Lamezia Terme e da lì in elicottero fino a Catanzaro per un comizio elettorale. Alle 16.34, infine, partenza per Napoli per un incontro in prefettura sull’arresto dei feritori della piccola Noemi e due ore dopo l’ultimo viaggio per Linate in vista dell’adunata degli alpini il giorno successivo: l’aereo della polizia si era alzato da Capodichino alle 19.22, venti minuti prima di un jet Alitalia per la stessa destinazione che sarebbe costato molto meno.
(da agenzie)
argomento: Giustizia | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
DA 17 MESI I POLIZIOTTI ASPETTANO IL PAGAMENTO DI ARRETRATI DEL 2018… LA LETTERA BLUFF DEL VIMINALE: “PROVVEDEREMO ENTRO LA FINE DEL 2020”
Ne avevamo parlato un paio di giorni fa: l’ex ministro degli Interni Matteo Salvini, nonostante le promesse, non ha pagato gli straordinari dei poliziotti e ha lasciato il conto al suo successore Luciana Lamorgese.
Il sindacato di polizia Silp , autore della denuncia, ha pubblicato i documenti che certificano il bluff del Viminale targato Matteo Salvini.
La lettera venne inviata dal sindacato il 26 giugno 2019, che segnalava “inaccettabili ritardi nel pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario” a decorrere dal mese di febbraio 2018. Nella missiva si segnalava che il ritardo ormai ammontava a 17 mesi.
E questa è la risposta del Viminale, che arriva con tre mesi di ritardo e ammette che “sono in corso le iniziative finalizzate al reperimento delle necessarie risorse aggiuntive”, segnalando che le ore di straordinario (già effettuate) verranno retribuite “entro l’anno 2020”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
LO SCATTO DOMENICA SCORSA CON L’EREDE DI UNO DEI BOSS PIU’ SANGUINARI DI SCAFATI
Una fotografia che farà discutere e che vede (nuovamente) protagonista Matteo Salvini. Dopo il suo comizio di Vignola (in provincia di Modena), Antonio Michele Matrone ha chiesto al leader della Lega di scattarsi una foto in sua compagnia.
Lo scatto è poi stato condiviso domenica sulla pagina Facebook del giovane che altro non è che il figlio di uno dei più sanguinari boss di Camorra di Scafati, in provincia di Salerno.
La condivisione sulla pagina Facebook di Michele Matrone ha scatenato un pandemonio che ha portato anche alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni membri campani della Commissione parlamentare Antimafia.
La fotografia era accompagnata (e parliamo al passato perchè, dopo la denuncia del quotidiano Metropolis, l’immagine è stata rimossa da Michele Matrone stesso che vive in Emilia Romagna) da una didascalia che recitava: «Un caffè insieme al mio caro amico Matteo».
Certamente, come accaduto fuori da San Siro quando si fece immortalare in compagnia di un capo ultras del Milan condannato per spaccio di sostanze stupefacenti, questa immagine non può che provocare imbarazzo nello stesso Salvini.
«Chiediamo pubblicamente a Salvini di chiarire al più presto la sua posizione, meglio ancora se lo facesse in Commissione Antimafia. Il segretario della Lega ci dica se la foto è stata scattata quando era ministro, se è davvero amico di Michele Matrone ed i suoi rapporti con lo stesso — si legge nella nota firmata da Andrea Caso e Francesco Urraro, membri campani della Commissione parlamentare Antimafia, con la portavoce Virginia Villani della Commissione Lavoro alla Camera -. Poco conta dove è stata fatta, scandalizzano certi comportamenti da parte di chi aveva il compito di contrastare la criminalità organizzata. Certe foto non sono solo passaggi per i social network, come un cittadino onesto potrebbe pensare».
(da agenzie)
argomento: mafia | Commenta »
Settembre 11th, 2019 Riccardo Fucile
PARTENZE 22.000. ARRIVI 8000 VUOL DIRE 14.000 ESSERI UMANI RIPORTATI DAI CRIMINALI LIBICI O AFFOGATI
Ieri Matteo Salvini è tornato a Porta a Porta, per la grande gioia dei nottambuli salviniani. In quella che viene definita “la terza Camera” il senatore leghista ha ripetuto le solite cose che va dicendo da settimane.
Ha cantato e suonato i suoi successi più recenti come quello del grande complotto ai suoi danni ordito nelle cancellerie europee o pezzi dal sapore più antico, ma sempre con lo stile che lo contraddistingue, come il twist del taglio delle tasse e il rompicapo impossibile dello spread (cosa ci nascondo i mercati??).
Salvini però è anche uno che ha fatto tanto per il Paese in questi quattordici mesi di governo.
Ad esempio ha fatto tanto per le nostre Forze dell’Ordine, come non pagare gli straordinari degli agenti di Polizia oppure la fregatura rifilata ai Vigili del Fuoco per i quali non è arrivato il tanto atteso aumento dei fondi e delle risorse.
Ma qualcosa avrà pur fatto Salvini, non è possibile che uno che è stato quattordici mesi al governo con ben sette ministeri e non so quanto sottosegretari e viceministri non sia riuscito a portare a casa nessun risultato. Tutta colpa di quei cattivoni “del no” del MoVimento 5 Stelle?
E Salvini lo sa cosa ha fatto: «le partenze sono diminuite perchè ci sono più controlli sui territori africani e rapporti più diretti con gli stati africani».
Ma è davvero così? La risposta è no.
Perchè è vero che durante la gestione del Viminale di Salvini gli sbarchi sono diminuiti ma non è vero che le partenze dalla Libia sono diminuite in maniera altrettanto decisa. Durante il mandato del predecessore di Salvini, Marco Minniti, c’erano stati oltre 40mila sbarchi a fronte di 56mila partenze.
Con Salvini gli sbarchi si sono notevolmente ridotti (poco più di 8mila persone) ma le partenze non sono calate allo stesso modo.
Dalla Libia sono partite oltre 22mila persone. Eppure in proporzione avrebbero dovuto essere della metà .
Cosa è successo? È successo che le politiche di deterrenza messe in campo dal governo gialloverde non sono servite a “convincere” i migranti a non partire.
Eppure da ministro Salvini ha impedito in ogni modo che le Ong operassero nel Mediterraneo Centrale, difficile dunque ascrivere alle organizzazioni non governative la responsabilità del pull factor.
A questo va aggiunto che con Salvini attraversare il mare tra la Libia e l’Italia è più rischioso perchè si muore di più (sia in proporzione che in termini assoluti).
E nemmeno quello costituisce un deterrente. Ma Salvini lo sa e non lo dice, come non rivendica altri grandi successi che sono promesse non mantenute: come ad esempio l’aumento dei rimpatri o la redistribuzione dei migranti che sbarcano in Italia.
Ma la cosa davvero divertente è che Salvini oggi ammette che in paesi sulla sponda Sud del Mediterraneo non è che le cose vadano benissimo: «non ci sono state molte guerre anche se in Libia la situazione è precaria, in Tunisia la situazione non è stabile e in Algeria nemmeno».
Ve lo ricordate quando Salvini diceva che la Libia era un porto sicuro e in Tunisia i migranti potevano sbarcare perchè c’è un sacco di gente che va in vacanza?
(da “NextQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »