Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
L’EPISODIO E’ AVVENUTO A MONTECCHIO MAGGIORE, IN VENETO… LA MELONI NON HA NULLA DA DIRE?
L’utilizzo improprio del gel igienizzante, l’atteggiamento intimidatorio contro chi stava semplicemente facendo campagna elettorale.
Il candidato di Europa Verde in Veneto Jacopo Giraldo è stato aggredito da alcuni militanti di Fratelli d’Italia che, nello stesso momento, stavano promuovendo il proprio candidato alle elezioni regionali in un gazebo a pochi passi, nella piazza Guglielmo Marconi a Montecchio Maggiore.
Il giovane esponente di Europa Verde stava distribuendo volantini e stava spiegando le proposte del partito a proposito di inclusione e integrazione a una famiglia straniera, quando è stato raggiunto da alcuni militanti di Fratelli d’Italia che lo hanno cosparso di gel igienizzante, rovinando anche manifesti e volantini di Europa Verde.
Il coordinatore nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli ha anche scritto una lettera al prefetto di Vicenza per segnalare quanto accaduto e per dare notizia della sua presenza, questo pomeriggio, proprio accanto al candidato Jacopo Giraldo a Montecchio Maggiore.
Bonelli ha chiesto al prefetto di adoperarsi affinchè ci possa essere uno svolgimento regolare della campagna elettorale per le regionali in Veneto.
In un video, invece, Jacopo Giraldo ha spiegato nel dettaglio l’accaduto: «Mentre stavo facendo campagna elettorale, una famiglia di stranieri si è avvicinata al banchetto di Europa Verde per saperne di più su politiche di integrazione e coabitazione. Le persone che avevo di fronte e che facevano parte del banchetto elettorale di Fratelli d’Italia si sono arrogate il diritto di venire presso il mio banchetto e di gettare del gel disinfettante su tutto il materiale elettorale, tra cui volantini e bandiere.
Resto attonito da questo atteggiamento che sembra abbia a che fare con quei modi discriminatori di cui ormai non se ne può più e che rievocano episodi di pulizia razziale appartenenti ai tempi bui della storia».
(da agenzie)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
LE FAMIGLIE DELLE RAGAZZE: “GLI INDAGATI CONFESSINO”… IL GIP: “MODALITA’ BRUTALI ED EFFERATE”…ASPETTIAMO SEMPRE IL POST DI CONDANNA DEI LEADER SOVRANISTI
“Assumetevi le vostre responsabilità e confessate tutto, anche i nomi degli altri violentatori“. A parlare, tramite l’avvocato Giuseppe Rago, sono le famiglie delle due inglesi minorenni violentate durante una festa in una villa a Marconia di Pisticci, in provincia di Matera, la notte tra il 7 e l’8 settembre scorso.
I familiari si rivolgono ai quattro ragazzi che questa mattina sono stati arrestati per la violenza di gruppo. Ma i quattro non erano da soli mentre commettevano lo stupro: il branco era composto da otto persone. Ci sono quindi altri indagati e altre persone da identificare. I dettagli sono stati illustrati dal procuratore capo di Matera Pietro Argentino durante la conferenza stampa in Questura.
Gli agenti della Polizia hanno eseguito le misure cautelari, arrestando il 23enne Michele Masiello, il 22enne Alberto Lopatriello, il 21enne Alessandro Zuccaro e il 19enne Giuseppe Gargano, tutti residenti a Pisticci.
Successivamente, la Questura ha precisato che sono indagati in stato di libertà tre degli altri quattro giovani che hanno partecipato alla violenza di gruppo.
Il procuratore Argentino ha specificato che le indagini proseguono anche per fare chiarezza sul ruolo avuto nella vicenda da queste altre quattro persone.
Secondo gli inquirenti, la violenza sessuale è avvenuta nel giardino della villa dove era in corso una festa privata. Le ragazze sono state picchiate, poi costrette ai rapporti sessuali.
È stato il più giovane, Gargano, a spingere con forza una delle due minorenni in una zona buia sul retro della villa, seguito da Masiello, Zuccaro, Lopatriello e dall’altra ragazza che seguiva la sua amica. Poi sono iniziate le violenze a cui hanno partecipato anche gli altri quattro giovani.
Le ragazze si sono difese con tutte le loro forze, ma sono state picchiate e costrette alle violenze. Le indagini, coordinate dalla Procura di Matera, hanno messo in mostra “la brutalità , la gravità ed efferatezza delle violenze commesse con modalità subdole“, che avrebbero potuto essere reiterate nei confronti di altre donne. Per questo il gip Angelo Onorati ha disposto le quattro misure cautelari in carcere.
(da Open)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
UN POLITICO NON PUO’ PENSARE DI DIFFAMARE LIBERAMENTE IL PROSSIMO, SE CERCA UNO CHE HA PRECEDENTI GUARDI QUELLI DI SALVINI
Dopo l’episodio di strattonamento nei confronti del leader leghista, la figura della ragazza di Pontassieve è stata protagonista di notizie infondate. Una è stata diffusa da Susanna Ceccardi
Secondo Susanna Ceccardi, candidata Presidente della regione Toscana per la Lega, la donna che aveva aggredito Matteo Salvini a Pontassieve (Firenze) avrebbe avuto un passato dedito alla criminalità dal quale non ne sarebbe uscita.
Una dichiarazione, fatta in diretta a Mattino 5 il 10 settembre 2020, che non trova alcun fondamento e basata sulle dicerie senza fondamento diffuse il giorno stesso dell’aggressione attraverso social: “Condannata per spaccio, favoreggiamento dell’immigrazione illegale e sfruttamento della prostituzione. Assunta come mediatrice culturale nel comune di Pontassieve (dopo aver collaborato con la Kyenge). Solo in Italia può capitare…”
La bufala diffusa anche da un leghista noto sui social, Nicola Costanzo.
Ecco la trascrizione dell’intervento televisivo di Susanna Ceccardi:
“Un episodio sicuramente brutto che non rappresenta la nostra Toscana che invece è una Toscana piena di civiltà , di persone civili, di persone accoglienti, di persone laboriose e purtroppo quella signora che ha avuto un passato dedito alla criminalità . Sembrava che ne fosse uscita, adesso lavora per il Comune di Pontassieve, come mediatrice culturale assunta nel Comune di Pontassieve, però a quanto pare non si è redenta dalla sua violenza che ha dimostrato di avere in passato”
La donna, Auriane Fatuma Bindela, non risulterebbe operare come mediatrice culturale — come afferma in televisione anche Susanna Ceccardi — ma impegnata nel servizio civile nel progetto “La scuola, l’ambiente e la comunicazione istituzionale” del comune di Pontassieve.
Laureata nel 2016 alla triennale in Economia dello Sviluppo, conosciuta dagli abitanti del Comune fiorentino (dove aveva lavorato come cameriera in una piccola enoteca del centro storico), nessuno — nemmeno i politici locali — l’avevano identificata come una delinquente con precedenti penali, inoltre ogni volontario che voglia partecipare ai progetti del servizio civile nazionale non può riportare condanne anche non definitive, pena l’esclusione secondo l’articolo 3 del D.Lgs 77 del 2002:
“Costituisce causa di esclusione dal servizio civile l’aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata.”
Un’ulteriore conferma arriva in seguito all’intervento della candidata presidente leghista. Infatti, la questura fiorentina ha dichiarato che non risultano precedenti penali a carico della donna congolese che aveva aggredito Matteo Salvini il 9 settembre scorso.
Una fedina penale pulita fino allo strattonamento di ieri.
(da Open)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
DOPO POCHI MINUTI COSTRETTO A RISALIRE IN AUTO PROTETTO DA DECINE DI AGENTI: “E’ UN FOMENTATORE DI ODIO”
Il leader della Lega Matteo Salvini, durante il suo intervento in piazza a Torre del Greco è stato pesantemente contestato.
Centinaia di contestatori sommergono di urla e fischi Matteo Salvini nella tappa di Torre del Greco del suo tour elettorale. Il comizio a ridosso del mercato la Piazzetta, nel grosso centro ai piedi del Vesuvio, va per aria, dura pochi minuti.
I cori hanno la meglio sulla voce al microfono del senatore leghista, costretto poco dopo a risalire velocemente in auto con la scorta e allontanarsi per raggiungere altri centri del Napoletano.
Saranno stati almeno mille, in tarda mattinata. Alcuni ragazzi dei tanto “detestati” centri sociali, ma come si nota dai video per la gran parte persone comuni, anche anziani. Armati di fischietti e cori al grido di “razzista”. Altissima la tensione tra gli uomini della scorta, dopo l’aggressione di tre giorni fa a Pontassieve.
Le sue parole erano diventate ormai impossibili da ascoltare a causa dei fischi e delle urla indirizzate a lui. Alcune persone si sono anche presentate con degli striscioni.
Si aspettava un’accoglienza decisamente diversa, più calorosa, Matteo Salvini durante il suo comizio a Torre del Greco. Le cose però sono andate diversamente.
A parte una decina di seguaci a ridosso del suo stand, la piazza era gremita di mille contestatori. Per questo motivo erano presenti decine di agenti della polizia per scongiurare qualsiasi tipo di contatto.
Urla, fischi e cori hanno infatti reso vane le parole del Matteone nazionale. Addirittura dal video realizzato dai nostri inviati si può ascoltare che molti dei presenti gli hanno più volte intonato un coro: “Scemo, scemo”.
Dopo qualche minuto di parole al vento infatti si è inchinato al suo pubblico per ringraziarlo. oggi lo si attende anche nel centro della città¡ di Napoli dove potrebbero esserci nuove contestazioni dopo le tante polemiche legate alla campagna elettorale sui mezzi pubblici dell’ANM.
(da agenzie)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
“AFRICANI DI MERDA, DOVETE MORIRE”, POI L’AGGRESSIONE… E’ ORA DELLA LEGITTIMA DIFESA
Due ragazzi di origine africana sono stati aggrediti lo scorso sabato notte nel centro storico di Marsala da un gruppo di italiani: le vittime, stando a quanto rivela la testata Tp24, stavano passeggiando insieme a due ragazze, una delle quali incinta.
I fatti sono avvenuti intorno alle tre del mattino, mentre le due coppie si accingevano a tornare a piedi verso casa. In via Garibaldi, a due passi dal Municipio, si è consumata l’aggressione improvvisa e immotivata da parte di un gruppo di marsalesi che dapprima hanno scagliato una sedia e il tavolo di un bar contro la giovane incinta, che è stata colpita ad un fianco, quindi hanno infranto delle bottiglie e inseguito i due stranieri raggiungendoli all’incrocio con Via Abele Damiani.
Al grido di “africani di merda, dovete morire!” i due giovani sono stati malmenati. Anche chi ha tentato di prendere le loro difese è stato picchiato.
“Non capivo nulla di quello che succedeva, mi tiravano di tutto”, ha raccontato una delle vittime a Tp24, mentre un’altra ha parlato di un’aggressione che ha visto il coinvolgimento di almeno venti picchiatori.
I due ragazzi africani hanno fatto ricorso alle cure mediche del Pronto Soccorso di Marsala: uno ha riportato contusioni mentre l’altro un profondo taglio a una mano. Determinante è stato l’intervento delle volanti della polizia che hanno scongiurato il peggio.
Quello di sabato scorso è stato l’ennesimo episodio di razzismo a Marsala, città storicamente accogliente che tuttavia negli ultimi mesi è stata protagonista di svariate aggressioni. Circa un mese fa un ragazzo africano è stato accerchiato da un gruppo di giovani italiani: uno di loro lo avrebbe preso a calci e pugni, lasciandolo a terra in una pozza di sangue. Il pestaggio sarebbe stato molto violento e la vittima non ha avuto il coraggio di sporgere denuncia: attorno a lui si sarebbe formato persino un “cordone” di sicurezza per evitare che qualcuno potesse intervenire per soccorrerlo.
(da Fanpage)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
PENSASSERO PIUTTOSTO ALLA FESTA PER LO SPEZIA IN SERIA A COME FOCOLAIO, MA FA COMODO ACCUSARE GLI STRANIERI
“Non c’è stata nessuna festa con centinaia di persone qui a Marina di Carrara, è totalmente falso”. Alfonso Sanchez Sanchez, dominicano che vive nella frazione di Carrara, al telefono con TPI smentisce l’ipotesi secondo la quale all’origine del focolaio di Covid-19 in provincia di La Spezia (circa 70 persone in ospedale a causa del Covid, 6 in terapia intensiva, con sei anziani deceduti) ci sarebbe una maxi festa di cittadini dominicani a Marina di Carrara, in Toscana, cui avrebbero perso parte anche persone residenti nello spezzino.
Sulla crescita anomala dei contagi nel cluster ligure sta indagando il procuratore della Repubblica Antonio Patrono che, tramite la Guardia di Finanza de La Spezia, ha richiesto alla Asl 5 i faldoni relativi a tutti i casi di Covid-19 registrati sul territorio nelle ultime settimane, per far venire a galla le possibili ragioni alla base dell’escalation. Nel mirino dell’inchiesta per epidemia colposa — al momento contro ignoti — oltre alla presunta festa dei domenicani a Ferragosto nei pressi di Carrara, c’è anche la festa dei tifosi in strada per la promozione dello Spezia in Serie A il 20 agosto.
L’inchiesta punta a verificare se i contagiati abbiano “partecipato insieme a feste, cerimonie o qualsiasi altro momento di aggregazione senza l’uso di mascherine e il rispetto delle distanze”, sulla base della convinzione che “comportamenti contrari agli accorgimenti”, come la violazione del divieto di assembramenti e dell’obbligo di mascherina, abbiano causato l’espansione dell’epidemia, dando impulso alla nuova diffusione dei contagi.
Nei giorni scorsi il governatore della Liguria Giovanni Toti aveva dichiarato: “Il cluster parte sicuramente dai raduni ferragostani di persone di varie nazionalità , tra cui quella dominicana, che si sono tenuti nella provincia di Massa-Carrara. Ma francamente credo che nessuno possa escludere che il cluster possa essere stato amplificato dai festeggiamenti spontanei per la promozione dello Spezia in Serie A. Non mi sento di escluderlo, ma non sono un tecnico”
“Non c’è stata nessuna maxi festa a Ferragosto”, nega Sanchez, che è presidente dell’Associazione Mutual San Miguel a Marina di Carrara. Anche lui — dice a TPI — è in quarantena, da asintomatico, perchè risultato positivo al tampone per il Covid-19 dopo essere entrato in contatto con un amico che si è ammalato.
“Magari è possibile che in qualche bar dove ci troviamo ci fosse un positivo, ma lì non ci riuniamo con centinaia di persone, ci andiamo con la famiglia o a fare una partita di domino, come piace a noi”, sostiene. “Non si può mai sapere chi ha il virus, se il focolaio è venuto da lì non è colpa di nessuno”.
A negare qualsiasi festa è anche Anna, che fa parte dell’Adosp (Asociaciòn de Dominicanos Organizados en La Spezia, la comunità di dominicani di La Spezia) che a TPI dice: “Questa festa non è mai esistita a Carrara, non so dove abbiano trovato questa notizia, anche noi vogliamo capire. Non risulta a nessuno di noi che ci sia stata questa festa”.
L’Asl Toscana Nord Ovest, responsabile per il territorio di Massa Carrara, ha risposto al governatore della Liguria, che l’aveva accusata di aver sottovalutato il cluster tra i cittadini dominicani, smentendo che si sia tenuta alcuna “festa pubblica”.
“Ribadiamo che nel territorio della provincia di Massa Carrara non si è svolta alcuna festa pubblica”, si legge in una nota dell’8 settembre. L’azienda sanitaria ha detto di aver “sempre notificato correttamente i contatti al dipartimento della prevenzione ligure”. “Infine”, prosegue la nota, “si evidenzia che il cluster è stato gestito dalla nostra Asl in modo corretto ed adeguato, mettendo in atto tutti i protocolli del caso. Ciò è confermato dal fatto che negli ultimi giorni non sono più stati accertati casi positivi nella comunità dominicana”.
I festeggiamenti in strada per lo Spezia in Serie A
La seconda vicenda finita sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti riguarda i festeggiamenti avvenuti in strada a La Spezia lo scorso 20 agosto, dopo la promozione della squadra di calcio locale in Serie A, quando migliaia di tifosi sono scesi in strada. Secondo Toti, “non si può escludere che la festa promozione dello Spezia sia stato un ‘moltiplicatore’ dei contagi che si sono verificati in città ”, anche se “dai dati che abbiamo a disposizione sappiamo che il cluster è precedente alla festa”.
Il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini, invece, ha escluso che i festeggiamenti abbiano contribuito a tal punto alla diffusione del virus. “Si tratta di cittadini stranieri di poche nazionalità ”, ha detto in riferimento ai casi registrati, “qualche anziano e qualche lavoratore dei cantieri navali”.
Le foto pubblicate sui giornali, in ogni caso, mostrano grandi festeggiamenti fuori dallo stadio, durante i quali sembra che ben poche persone indossassero le mascherine.
A TPI Sanchez dice di non avere notizia di persone di La Spezia che sono state a Marina di Carrara a ridosso di Ferragosto, ma ammette che c’è un “vai e vieni di ragazzi dominicani che lavorano nel settore dei cantieri navali“, dove lavora anche lui stesso. “Può darsi che i contagi siano avvenuti tramite il lavoro”, dice. “Usiamo tutte le protezioni ma lavoriamo a stretto contatto”.
Alcuni casi nei cantieri navali, d’altra parte, erano già emersi a La Spezia dopo Ferragosto e proprio oggi i sindacati locali hanno espresso la loro preoccupazione sulle ormai “decine le segnalazioni che ci arrivano dall’interno di aziende del nostro territorio di possibili contagi Covid” e registrate “in tutti i comparti, dai cantieri navali, alla grande distribuzione, passando per gli enti pubblici“, segnalando “una situazione molto seria e potenzialmente esplosiva“.
“Il virus si sta espandendo nei luoghi di lavoro, si deve avviare subito una massiccia campagna di tamponi a tappeto, tracciamenti e isolamento dei casi positivi, per questo ultimo aspetto utilizzando gli ammortizzatori sociali a disposizione. Altrimenti rischiamo un ritorno dell’epidemia peggiore della prima ondata”, è la loro richiesta ad Asl, comune e provincia.
Ieri, intanto, il cluster di La Spezia — città di poco più di 90mila abitanti — ha registrato 33 nuovi contagi sui 51 totali a livello regionale e una vittima di 94 anni, deceduta a Sarzana. A preoccupare non è solo l’incremento dei casi, ma anche la virulenza dei sintomi. In Liguria, dei 98 ricoverati in ospedale, 65 sono nello Spezzino. In terapia intensiva ci sono 11 pazienti, di cui 6 nel territorio della Spezia.
(da TPI)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
LA TESTIMONIANZA DELLA RAGAZZA CHE HA VISTO IL RAGAZZO MORIRE TRA LE SUE BRACCIA
F., la ragazza che ha visto Willy Monteiro morire tra le sue braccia, racconta in un’intervista al Messaggero cosa ha visto.
Ha fatto mettere a verbale che «Chi materialmente ha picchiato Willy è stato Gabriele Bianchi, che dapprima gli ha dato un calcio in pancia, quindi Willy si è accasciato a terra dopodichè si è rialzato ed è stato nuovamente colpito da Gabriele. A questo punto Willy rovinava a terra e perdeva sangue dalla bocca. Dopo circa cinque minuti i tre sono saliti in macchina e sono scappati, un quarto con il braccio ingessato ha partecipato anche lui alla rissa quindi sono saliti in auto tutti e quattro, alla guida vi era una quinta persona che non ha partecipato alla rissa ed è rimasto in macchina. A questo punto abbiamo prestato soccorso alla vittima e atteso l’arrivo dell’ambulanza».
E spiega al quotidiano:
«Gabriele Bianchi ha sferrato a Willy un calcione all’addome che l’ha fatto cadere a terra e non lo ha fatto più respirare, poi tutti, lui, il fratello più piccolo Marco, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, l’hanno colpito ancora. Senza pietà . Willy è morto tra le mie braccia, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersene conto.Sono tutti colpevoli
Quanti colpi ha ricevuto Willy?
«Tanti, calci e pugni. Quando è caduto a terra lo hanno colpito tutti».
Anche il ragazzo col braccio ingessato?
«Sì anche Belleggia».
E secondo lei c’è stato un colpo letale?
«Sì, il primo calcio all’addome, dato a freddo da Gabriele. Willy è rimasto senza fiato, l’ho sentito tirare due respiri e poi emettere come un rantolo.È finito a terra e quelli gli sono andati sopra. È durato tutto pochissimo».
Ha provato a soccorrerlo?
«L’ho visto morire praticamente tra le mie braccia, ho fatto largo a una donna che ha provato a fargli il massaggio cardiaco ma ormai era inutile».
L’autopsia eseguita all’istituto di medicina legale di Tor Vergata ha confermato che Willy Monteiro è morto dopo il pestaggio e sembra confermare il racconto dai tanti testimoni che avrebbero assistito alla rissa, nei pressi del pub “Due di picche”.
Lesioni al torace, al collo, all’addome, con conseguente shock. Traumi multipli e arresto cardiaco
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
A TORRE DEL GRECO CONTESTATORI VESTITI DI NERO CON BOMBETTA E CORNICIELLO, ALLA MANIERA DI TOTO’
Salvini arriva a Napoli e la città viene blindata: per il comizio del leader della Lega oggi alle 18 in Bpiazza Matteotti sono previste misure di sicurezza che vanno dalle strade chiuse al traffico, a soste e parcheggi vietati e linee autobus deviate. Perchè i contestatori saranno tanti. Anche a Torre del Greco
Ad esempio a Torre del Greco spariscono i bidoni per la raccolta differenziata. È il senso del provvedimento notificato a cura dell’ufficio Ambiente ed Ecologia del Comune ai responsabili dei condomini di via Roma, via Salvator Noto, largo Santissimo, corso Vittorio Emanuele (tratto da villa Loffredo all’incrocio con via Vittorio Veneto) e via Vittorio Veneto (dall’incrocio con corso Vittorio Emanuele fino alla scuola Giovanni Mazza).
Nell’atto si legge che ”ai fini delle vigenti normative sulla sicurezza dello Stato e del territorio” c’è necessità di ”attuare tutte le misure di prevenzione per il contrasto delle attività terroristiche”. Visto che ”la manifestazione è prevista in una zona del territorio cittadino”, si è deciso di informare i responsabili degli stabili interessati di ”non esporre i contenitori carrellati in dotazione nel periodo compreso tra le 21 di giovedì 10 settembre e le 24 di venerdì 11 settembre”. Qualora tale disposizione non sia rispettata, si può incorrere in ”una sanzione amministrativa che potrà essere comminata dagli organi competenti”. Per questa ragione i singoli residenti negli stabili interessati sono autorizzati ”a conferire al suolo, esclusivamente nel periodo previsto, i rifiuti prodotti”. Nella cittadina sono previste le contestazioni considerate più a rischio. Ma le forme di protesta a Napoli e Torre del Greco saranno tante e variegate, racconta il Mattino:
Se si annunciano contestazioni a Napoli, non da meno sono state già programmate alcune iniziative anche nelle altre città toccate da Salvini. L’appuntamento più delicato sul piano dell’ordine pubblico si annuncia probabilmente a Torre del Greco si stanno organizzando le proteste. Attivi alcuni gruppi del collettivo «Casa del Popolo» che sui social hanno già fatto partire il tam tam al grido di «Torre non si lega». Con ironia si è attivata anche la compagnia «Il teatro di donna Peppa», sotto il coordinamento del regista Antonello Aprea, che sta organizzando una protesta teatrale: accogliere Salvini vestiti di nero, con tanto di bombetta e corniciello, alla maniera di Totò
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 11th, 2020 Riccardo Fucile
LA PROSSIMA VOLTA VANNO ARRESTATI PER REITERAZIONE DEL REATO, COSI’ LA FINISCONO DI VIOLARE LE LEGGI DELLO STATO
Angela Maraventano, ex senatrice della Lega Salvini, e Attilio Lucia, vice presidente dello stesso partito a Lampedusa sono stati denunciati alla Procura di Agrigento con l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio. A procedere è stata la Digos della Questura.
I due esponenti del Carroccio sono stati ritenuti responsabili, il 30 agosto scorso, da mezzanotte alle 4, di una “manifestazione non preannunciata” per ” per impedire il transito dei mezzi impegnati al trasferimento dei migranti” durante lo sbarco di un peschereccio con a bordo 369 migranti di diverse nazionalità , 30-40 manifestanti” e “la presenza dei migranti sull’isola”.
Il tutto “servendosi — è scritto negli atti — di un megafono, enunciando slogan contro il governo nazionale e criticando la gestione delle politiche migratorie e incitando gli altri manifestanti a bloccare l’ingresso alla banchina” del porto.
(da agenzie)
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