Ottobre 3rd, 2020 Riccardo Fucile
IL TRIBUNALE: “HA VIOLATO LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI SUL SOCCORSO IN MARE”
Nel pieno dell’emergenza, il 27 luglio dell’anno scorso, il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia Costiera scriveva al ministero dell’Interno parole che più chiare non potevano essere: “Per caratteristiche tecnico-nautiche nave Gregoretti non è in grado di fornire un’adeguata sistemazione logistica ad un così elevato numero di persone. I migranti sono, di fatto ospitati sul ponte di coperta esposti agli agenti atmosferici con le problematiche che ben sono immaginabili (a titolo di esempio domani sono previsti 35 gradi)”.
Un grido d’allarme, che è il cuore dell’atto d’accusa contro l’ex titolare del Viminale Matteo Salvini, oggi in una Catania blindata, davanti al giudice delle indagini preliminari Nunzio Sarpietro, per rispondere di sequestro di persona aggravato nei confronti di 131 migranti.
La nota della Guardia Costiera è il primo di tre documenti che il tribunale dei ministri ha acquisito.
Salvini si difende, come una memoria di 51 pagine: “I migranti sono rimasti a bordo della nave, senza pericoli e con la massima assistenza, solo il tempo necessario per concordare con altri Paesi europei il loro trasferimento”.
Ma la lettera del centro di coordinamento di Roma lo smentisce: “Si aggiunga che la ridotta composizione dell’equipaggio di nave Gregoretti, solo 30 uomini, non consente la corretta gestione di un così elevato numero di persone”. Erano state salvate il giorno prima di quella nota urgente, in due diverse operazioni di soccorso, da una nave della Guardia di finanza e da un motovedetta della Guardia costiera.
Dirà poi il comandante della Gregoretti, Carmine Berlano, sentito dal procuratore di Siracusa: “L’imbarcazione è destinata all’attività di vigilanza della pesca e non è attrezzata per eventi di questo tipo”.
Le relazioni dei medici
Il secondo documento che il tribunale dei ministri ha messo al centro dell’atto d’accusa contro l’ex ministro è quello firmato dalla dottoressa Agata Stefania Reale, del Corpo Italiano di soccorso dell’Ordine di Malta, prima sulla “Monte Sperone” della Finanza, che aveva salvato 91 migranti, poi sulla Gregoretti. Il 29 luglio scriveva e inviava al comandante della nave: “Le condizioni igienico-sanitarie in cui si trovano i 131 migranti a bordo sono in atto scadenti, data la promiscuità nella condivisione degli spazi comuni, ed in graduale peggioramento data la loro continua permanenza a bordo. Esse hanno favorito la presenza e la diffusione di numerosi casi di scabbia per il prolungato contatto e non garantiscono il mantenimento in condizioni di un’adeguata e necessaria pulizia delle ferite medicate a bordo”.
Allarme confermato dai tre medici inviati dal procuratore di Siracusa (Carmelo Sapia, Antonina Franco ed Elisa Cappello), per una ispezione. Ecco il terzo documento dell’atto d’accusa contro Salvini.
Questo scrivevano i medici in una nota del 31 luglio: “Ventinove migranti riferiscono sintomi e presentano segno clinicamente evidenziabili di malattie infettive. Almeno 20 migranti sono certamente affetti da scabbia in forma più o meno severa (non potendosi escludere al momento altri infetti in forma iniziale o in fase di incubazione), 4 da micosi cutanee e dello scalpo, 3 da stafilococcie cutanee, un uomo presenta segni e sintomi di cellulite bollosa alla gamba sinistra, ed infine un ultimo migrante presenta un quadro clinico compatibile con un sospetto di tubercolosi polmonare”.
Le motivazion
Questi tre documenti, per il tribunale dei ministri, attestano la “costrizione a bordo non voluta e subita, sì da potersi qualificare come apprezzabile e dunque penalmente rilevante l’arco temporale di privazione della libertà personale sofferto”. Condizioni “precarie dei migranti” che erano “assolutamente note al ministro, costantemente informato dalla catena di comando che faceva a lui riferimento”. E il tribunale aggiunge: per il reato di sequestro di persona “è sufficiente il dolo generico, consistente nella consapevolezza di infliggere alla vittima la illegittima restrizione della sua libertà fisica, intesa come libertà di locomozione”.
Non può esserci la “scriminante” che fu un atto politico.
“La decisione del ministro — proseguono i giudici — ha costituito esplicita violazione delle convenzioni internazionali in ordine alla modalità di accoglienza dei migranti soccorsi in mare e, al contempo, non sussistevano profili di ordine pubblico di interesse preminente e tali che giustificassero la protratta permanenza dei migranti a bordo della Gregoretti”.
(da agenzie)
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Ottobre 3rd, 2020 Riccardo Fucile
CENTINAIA DI GIOVANI SFILANO IN CENTRO: ROTOLI DI CARTA IGIENICA CON L’EFFIGIE DEL LEGHISTA
Si è svolta a Catania la manifestazione anti Salvini organizzata dal coordinamento mai con Salvini Sicilia.
In piazza Trento ci sono circa 500 persone, gran parte giovani e giovanissimi, non lontano da piazza Verga, dove c’è il tribunale in cui si sta svolgendo l’udienza preliminare per il caso Gregoretti.
Ad aprire il corteo è un furgone con uno striscione con la scritta abbiamo già la sentenza: Salvini merda!
A fianco alcuni ragazzi spingono due carrelli del supermercato pieni di rotoli di carta igienica con la faccia del leader della lega.
Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta mai con Salvini, la giùstizia non la fa un tribunale.
‘Sono qui a manifestare per far capire a Salvini che il popolo non mostra solidarietà a chi limita la libertà di donne e bambini. La sentenza per noi c’è stata. Salvini è colpevole”. Lo dice una ragazza, Francesca Egitto, che fa parte della Rete mai con Salvini Sicilia e che ha partecipato alla manifestazione catanese contro il leader leghista che si è appena conclusa.
Dopo aver percorso un tratto del viale XX settembre i manifestanti sono giunti all’angolo della Piazza Verga e davanti a carabinieri e polizia in assetto antisommossa hanno rimosso le transenne, fatto volare alcuni rotoli di carta igienica e dato fuoco alle bandiere di Lega e Pd. In tutto, a manifestare pacificamente, c’erano alcune centinaia di giovanissimi che hanno scandito slogan contro la Lega.
I giovani oggi in piazza a Catania hanno voluto sottolineare che questa non era ”una manifestazione dei centri sociali”.
(da agenzie)
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Ottobre 3rd, 2020 Riccardo Fucile
TRAVAGLIO SPIEGA PERCHE’ LA TESI DI SALVINI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Marco Travaglio oggi dedica il suo editoriale sul Fatto Quotidiano alla dissezione della memoria difensiva di Salvini per il caso Gregoretti.
Oggi inizia l’udienza preliminare davanti al gup di Catania che deciderà se il leader della Lega dovrà finite a processo per il presunto sequestro di persona di 131 migranti. Il direttore del Fatto prima ricorda che il “Capitano ha depositato la sua memoria difensiva da Barbara D’Urso.
Poi però passa a spiegare che la difesa di Salvini fa acqua da tutte le parti:
Ma, se continua a difendersi così, il Cazzaro si scava la fossa. Il Senato, autorizzando il processo, ha già escluso le due condizioni di improcedibilità : l’“interesse dello Stato costituzionalmente rilevante” e il “preminente interesse pubblico”.
E l’archiviazione di Conte, Di Maio e Toninelli sul caso Diciotti ha già escluso che per ogni atto illecito di un ministro debba finire alla sbarra tutto il governo.
Anzichè provare a far processare pure Conte&C., Salvini dovrebbe tentare di far assolvere se stesso. E il modo peggiore per riuscirci è quello di raccontare balle ai giudici. Anche perchè sono le stesse balle che aveva già rifilato al Senato. Con esiti miserevoli.
Preannunciava fantomatiche “carte” che provavano il coinvolgimento del premier, di Bonafede e di Di Maio. Poi si scoprì che Conte non aveva scritto nè detto una sillaba sul blocco della nave: si era semplicemente attivato con altri Paesi Ue e col Vaticano per ricollocare i migranti.
Bonafede aveva commentato lo sbarco già avvenuto, non il precedente divieto di Salvini.
E Di Maio, dopo aver ripetuto che dei migranti doveva farsi carico l’Ue, aveva addirittura criticato il trattamento riservato da Salvini alla Guardia Costiera (“Non si trà ttino i nostri militari su quella nave come pirati. Pieno rispetto per le forze dell’ordine”).
Idem per i paragoni fra caso Gregoretti e caso Diciotti (per cui fu assurdamente negata, coi voti del M5S, l’autorizzazione a procedere): tutte balle.
(da agenzie)
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Ottobre 3rd, 2020 Riccardo Fucile
SARANNO SENTITI CONTE, DI MAIO E ALTRI MINISTRI: GIUSTO COSI’
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e gli ex ministri Toninelli e Trenta saranno ascoltati il 20 novembre nell’aula bunker del carcere di Catania “Bicocca”, mentre Luigi Di Maio, l’attuale capo del Viminale Luciana Lamorgese e l’ambasciatore a Bruxelles Maurizio Massari il 4 dicembre.
Lo ha deciso il gup di Catania Nunzio Sarpietro al termine dell’udienza preliminare sul caso Gregoretti che vede coinvolto Matteo Salvini.
L’ex ministro dell’Interno è accusato di sequestro di persona aggravato, punibile con una pena che può arrivare anche a 15 anni di carcere, per la vicenda della nave della Guardia costiera risalente al luglio 2019: si tratta del primo caso relativo alla gestione dei migranti targata Salvini che finisce davanti a un giudice.
Come ampiamente previsto, la Procura guidata da Carmelo Zuccaro e rappresentata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo ha chiesto invece il “non luogo a procedere” nei confronti del segretario leghista: lo aveva già fatto nel settembre 2019, ma poi è intervenuto il tribunale dei ministri a stabilire che si dovesse arrivare in aula.
Della stessa idea è l’avvocato del segretario del Carroccio Giulia Bongiorno, che tra l’altro si è ferita in aula in attesa del pronunciamento del giudice.
In alternativa al proscioglimento, è stata lei a chiedere di ascoltare Lamorgese — entrata in carica dopo la crisi di governo provocata dallo stesso Salvini nell’agosto 2019 — per capire se l’attuale governo stia mettendo in pratica ancora oggi procedure di sbarco analoghe a quelle adottate con Gregoretti.
All’udienza hanno partecipato pure l’avvocato Massimo Ferrante che rappresenta quattro delle parti lese individuate nel procedimento: una coppia di nigeriani e i loro due figli di 10 e 6 anni che erano a bordo dell’imbarcazione della Guardia costiera. Diverse le associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile: oltre ad Arci e Legambiente, c’è l’ong “Accoglierete” che si occupa di minori non accompagnati. “I minori a bordo della Gregoretti l’anno scorso sono stati fatti scendere solo su disposizione del Tribunale dei minori e non perchè lo ha deciso l’allora ministro Salvini. Li ha lasciati a bordo per giorni al caldo e con un solo bagno. Merita il rinvio a giudizio“, ha dichiarato la presidente Carla Frenguelli.
“Salvini li ha tenuti in ostaggio per ottenere una redistribuzione dei migranti”.
(da agenzie)
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