Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
DUE PAROLE A UN EX PARLAMENTARE DI FUTURO E LIBERTA’ CHE QUALCHE ANNO FA SI PRENDEVA A PUGNI CON UN LEGHISTA E OGGI E’ PARLAMENTARE DELLA LEGA
La canzone Avanti Ragazzi di Buda, per il senatore leghista Claudio Barbaro (ex An ed ex Futuro e Libertà ), è “l’espressione dei valori fondanti della Repubblica”
Tanto da aver presentato un disegno di legge, insieme al collega della Lega William De Vecchis, per il riconoscimento della canzone.
“È un atto necessario di verità e correttezza per chi ama l’Italia. Questo brano infatti parla della rivolta contro gli invasori per la riconquista della libertà ” spiega Barbaro, senatore ma anche presidente di Asi (ente di promozione sportiva).
A scrivere la canzone anticomunista Avanti ragazzi di Buda è stato il regista tv, da sempre schierato a destra, Pier Francesco Pingitore nel 1966 e fa riferimento allo scatenarsi della rivoluzione ungherese del 1956 e alla sua conseguente repressione da parte dell’Unione Sovietica.
Viene cantata ancora oggi soprattutto negli ambienti della destra italiana – è stata intonata lo scorso anno anche dalla platea di Atreju, la festa dei giovani di Fratelli d’Italia, “in onore dell’ospite Viktor Orbà n”.
“È la libertà come valore super partes ciò a cui la nostra nazione deve aspirare per ritrovare una memoria condivisa – prosegue Barbaro.
La vicenda merita qualche riflessione
1) Il sen. Barbaro, tanto per inquadrare il personaggio, nel 2008 viene eletto alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Marche, nelle liste del Popolo della Libertà .
Il 30 luglio 2010 segue Gianfranco Fini nella scissione del Popolo della Libertà , aderendo dunque a Futuro e libertà per l’Italia.
Alle elezioni politiche del 2013 è ricandidato alla Camera dei Deputati, nelle circoscrizione Marche, nelle liste di Futuro e Libertà , ma non viene rieletto in Parlamento, in quanto il partito non elegge alcun parlamentare.
Alle elezioni comunali a Roma del 2016 si candida al Consiglio comunale nella Lista Storace per Marchini Sindaco: ottiene 500 preferenze, ma non viene eletto.
Nel 2015 aderisce al neonato movimento di Gianni Alemanno Azione Nazionale, che nel 2017 confluirà nel Movimento Nazionale per la Sovranità . Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto per la Lega al Senato della Repubblica, nella circoscrizione Campania.
Il 26 ottobre del 2011, come si legge sui resoconti del lavori parlamentari “due deputati di Fli e Lega sono venuti alle mani. I commessi si sono frapposti, ma sono comunque volate le botte, in particolare tra Claudio Barbaro di Fli e Fabio Rainieri della Lega”.
Quindi nel 2011 Barbaro si menava con un esponente del Carroccio “per ragioni ideologiche”, vista la distanza tra Futuro e Libertà e la Lega, e nel 2018 viene eletto senatore della Lega. Massima coerenza.
2) Oggi Barbaro, al di là della polemica politica con il Pd che non ci interessa in questa sede, sostiene che “la libertà è un valore fondante della Costituzione” e che la canzone “Ragazzi di Buda”, punto di riferimento dei giovani di Destra (quella vera) degli anni 70, in quanto denunciava l’invasione sovietica dell’Ungheria, ne rappresenta i valori.
Se a sostenerlo fosse un militante di Destra (quella vera) nulla avremmo da obiettare, avendola cantata in diverse occasioni militanti e avendo anche organizzato concerti in tempi dove non si pensava alle poltrone.
Ma sentirlo dire dall’esponente di un partito che appoggia la politica imperialista ed anti-europea dell’ex agente del Kgb Vladimir Putin e della sua corte di oligarchi ex comunisti convertiti al liberismo, è troppo.
Sentire queste parole da un esponente di un partito che appoggia un soggetto come Orban che lede i diritti politici e civili in Ungheria, facendo chiudere i giornali di opposizione, che nega la possibilità di manifestare il dissenso e vuole piegare la giustizia ai suoi fini, è inaccettabile.
3) Della “memoria condivisa” con chi ha tradito i valori sociali e ideali di riferimento (per motivi che non ci interessano) non sappiamo che farcene. Nessun “sacerdote dell’acqua del Monviso”, anche acquisito, sporchi una canzone in nome della quale tanti ragazzi di Destra (quella vera) hanno sacrificato la vita.
Loro non sentivano il bisogno di sculettare al Papeete o di farsi un giro sulla moto d’acqua della polizia.
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
FOLLE FESTA, TUTTI SENZA MASCHERINE E DISTANZIAMENTO
Proprio ne ce la fa a resistere. Deve ballare Jole Santelli. Covid o non covid, quando scatta la tarantella post elezioni deve scendere in pista. E al diavolo le ordinanze (sue), i Dpcm di Conte, al diavolo i consigli degli scienziati e pure il buonsenso.
Così, per festeggiare la vittoria della sua pupilla, Rosaria Succurro, eletta sindaco di San Giovanni in Fiore, la governatrice ha animato la festa scatenandosi al ritmo della taranta in un locale stipato di persone (circa 150). Con loro, a festeggiare, anche il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.
Ovviamente tutti senza mascherina e senza distanziamento, come se non ci fosse un domani. Eppure, nelle stesse ore, Palazzo Chigi annunciava le nuove misure per fronteggiare la seconda ondata della pandemia, tra cui l’obbligo della mascherina anche all’aperto, oltre a una stretta su feste,cerimonie e il divieto, in ogni caso, di ballo.
E invece, nelle immagini amatoriali che giungono da San Giovanni in Fiore, con la Santelli impegnata a celebrare la vittoria della Succurro, dei dispositivi di protezione non ce n’è traccia, non soltanto sul suo volto ma anche su quello della neo sindaca, che invece ostenta solo un diadema, una coroncina (o quello che è) in quanto ribattezzata la “Regina della Sila” proprio dalla Santelli.
Una scena che, a rigor di legge, dovrebbe interessare la Procura, la Polizia municipale, l’Asp, il Dipartimento regionale della salute, insomma qualunque autorità abbia responsabilità di prevenzione e repressione in materia di rischio epidemiologico.
Le prime norme violate sono proprio quelle contenute nell’ultima ordinanza che porta la firma della stessa presidente Santelli, emessa il 25 settembre scorso, nella quale si prevede «l’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare correttamente la mascherina o altra idonea protezione a copertura di naso e bocca, oltre che in tutti i luoghi chiusi accessibili al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico, anche in tutti i luoghi all’aperto, per tutto l’arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale».
Altro che Dpcm Conte, che almeno non prevede l’uso della mascherina in auto e in moto, a patto di essere soli a bordo.
Come se non bastasse, la stessa ordinanza regionale, conferma «il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione». Le sanzioni per chi non rispetta le disposizioni? Una multa da 400 a 1.000 euro, tutto puntualmente indicato nella stessa ordinanza.
Ma a quanto pare sono solo chiacchiere. Buone per poter ostentare le «rigorose regole varate dalla Calabria» solo quando si tratta di andare ospite dalla D’Urso o a Un giorno da pecora. Perchè, come disse il Marchese del Grillo, “io so’ io e voi non siete un c…”.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
INTERVISTA AL CAPITANO E DIRETTORE DELLA ONG
Riccardo Gatti, capitano e direttore di Open Arms, commenta le modifiche ai decreti sicurezza decise dal governo Conte e approvate ieri dal Consiglio dei ministri.
A TPI, Gatti spiega quale impatto potrebbero avere queste modifiche ai “decreti Salvini” sulle Ong e sulle operazioni di soccorso in mare.
Gatti, come valuta le modifiche dei decreti sicurezza, lei che si occupa di salvataggio in mare?
Partiamo da questo presupposto: sono modifiche di provvedimenti che andavano cancellato dal primo momento, e noi lo abbiamo sempre detto. I decreti sicurezza erano vergognosi. Detto questo, qualsiasi miglioramento è da valutare positivamente. Dobbiamo però ravvisare che si continuano a criminalizzare le Ong. Le multe sono passate dall’ambito amministrativo a quello penale in due fondamentali casistiche: quando non vengono avvisate tempestivamente le autorità competenti delle proprie zone Sars e quando viene forzata l’entrata in porto. Si sta dando ancora l’idea che le Ong mettano in atto comportamenti fuori dalle normative, che invece hanno sempre dimostrato di rispettare.
Si può dire lo stesso dei governi?
Chi non ha rispettato la legalità sono stati proprio i governi. Ancora una volta per puro interesse politico si colpevolizzano le Ong. Continuare a parlare delle multe è scorretto e tendenzioso. Il soccorso in mare è normato dalle convenzioni internazionali. Da quando abbiamo cominciato a soccorrere in mare, nel 2015, c’è stata una totale distruzione di un sistema coordinato, diretto dalla Guardia Costiera italiana. Le autorità competenti sono via via scomparse. La collaborazione è scomparsa. Malta ha un comportamento totalmente ostile nei confronti delle Ong, non mette in atto nemmeno le evacuazioni mediche quando le richiediamo. In Italia lo sbarco dei migranti, che dovrebbe essere tempestivo, avviene sempre dopo che sono stati trovati gli accordi di ricollocamento, che non hanno niente a che vedere col soccorso delle persone in mare.
E poi c’è la Libia…
È stato ampiamente documentato quale sia il loro comportamento: non rispondono, e se lo fanno chiedono di riportare le persone a Tripoli, dove tutti sanno cosa accade ai migranti, violando la convenzione di Ginevra e i diritti umani. Negli anni il sistema di soccorso in mare coordinato è venuto meno, l’atteggiamento è diventato più ostile ed è aumentata la criminalizzazione, anche mediatica, delle Ong, mentre si è continuato a insistere con la politica dei respingimenti per procura, con l’unico obiettivo di intercettare le persone e riportarle in Libia. Quindi, ora ben venga qualsiasi miglioramento rispetto ai decreti Salvini, ma il problema di fondo resta sempre lo stesso.
Il governo però sostiene che passare dal reato amministrativo a quello penale sia un modo per tutelare le Ong: ci si affida infatti a un giudice esterno e terzo per valutare eventuali irregolarità . Che ne pensa?
Il discorso che fa il governo va bene, ma ci dimentichiamo che stiamo parlando delle stesse organizzazioni che hanno dimostrato per anni (anche nei tribunali) che di irregolarità non ne commettono. Siamo ancora sotto osservazione? Siamo sempre quelli che venivano coordinati dalla Guardia Costiera e dalla Marina Militare italiana. La verità è che andrebbe ripristinato il soccorso in mare, questo sì che migliorerebbe la situazione.
(da TPI)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
VERSO UNA GESTIONE COLLEGIALE CHE PRENDERA’ LE DISTANZE DA CASALEGGIO
Tutto e subito. Spazzare via il vecchio per fare largo al nuovo Movimento 5 Stelle, quello lontano da Davide Casaleggio.
Sarebbe dovuto essere un percorso lungo, carico di riflessioni, di confronti, consultazioni online e in assemblea. Con traguardo finale a marzo. E invece la nuova organizzazione pentastellata sarà decretata nel giro di un mese.
Dal 7 al 9 novembre saranno celebrati gli Stati generali, e questa sarà la tappa finale. I fatti delle ultime quarantotto ore hanno imposto un’accelerazione. Venti di scissione, soffiati da Alessandro Di Battista, e battaglie legali paventate da Davide Casaleggio hanno fatto precipitare gli eventi.
Con ogni probabilità nella tre giorni di Congresso, che dovrebbe tenersi a Roma, sarà decisa la struttura da dare al Movimento 5 Stelle. Capo politico o gestione collegiale? Per ora si propende per la seconda. E contestualmente sarà avviata la votazione per decidere i componenti.
Nelle prossime ore ci sarà la riunione tra i big grillini, tra cui Vito Crimi e Alfonso Bonafede, in quanto capo delegazione del Movimento, per decidere le prossime tappe. Prima di tutto saranno scelti i componenti della struttura organizzativa degli Stati generali, coloro che dovranno gestire questa fase di transizione, organizzare le assemblee sul territorio e scegliere le modalità del congresso.
C’è chi, come Luigi Gallo, si aspettava qualcosa di più strutturato: “Ascolto in ogni Comune e per farlo è necessaria una organizzazione fisica ramificata sul territorio con responsabili comunali, provinciali e regionali che sappiano fare rete e dare risposte anche a chi non utilizza gli strumenti digitali”, dice in un’intervista a Repubblica: “Gli Stati Generali di M5s servono a realizzare un confronto democratico di tutte le idee del M5s e dobbiamo coinvolgere anche gli 11 milioni di cittadini che ci hanno votato nel 2018 per chiedere un impegno diretto nella politica locale”.
Basterà così poco tempo? Difficile. Il percorso da intraprendere sul territorio sarà solo annunciato e rinviato a dopo il congresso.
Intanto, nel Movimento, è necessario scegliere la struttura direttiva per mandar via Vito Crimi, a cui nei fatti Luigi Di Maio e gli altri big hanno affibbiato la colpa della sconfitta elettorale nelle regioni e allontanare Casaleggio. Quindi rendersi autonomi. Sarà anche presentato un documento nel quale si chiedere ufficialmente all’associazione Rousseau si essere semplicemente un fornitore esterno di servizi. I parlamentari vogliono liberarsi del bonifico mensile dei 300 euro.
Tema che si intreccia alla proprietà del simbolo M5s e ai dati sensibili. I vertici grillini pretendono da Davide Casaleggio la lista degli iscritti, che solo i server dell’associazione Rousseau possiede. Quindi Casaleggio junior che è presidente. Bisognerà decidere anche come e se fare le votazioni online, perchè in questo caso bisognerà necessariamente passare dal figlio del co-fondatore.
Di conseguenza decidere che ruolo avranno gli iscritti, quale sarà il loro peso politico nelle decisioni. Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, un tempo amici ora alla guida di due opposte fazioni, potrebbero arrivare alla conta.
Sul piatto c’è di tutto, c’è anche la legge elettorale, in chiave alleanze future. E se prevale una “linea maggioritaria”, ha già annunciato l’ex deputato, “sono pronto a prendere altre strade”. Bisognerà vedere chi davvero lo seguirà .
(da “Huffingtonpost”)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
EX MINISTRO ALLA CULTURA E DIRETTORE DELLA TRECCANI
Sarebbero in crescita in casa Pd le quotazioni di Massimo Bray, a quanto filtra, come possibile candidato unitario del centrosinistra per correre come sindaco di Roma. Questa sera il segretario dem, Nicola Zingaretti, ha specificato che da domani parte il cantiere per le elezioni del prossimo anno nella Capitale.
“Da domani dobbiamo costruire un percorso che ci porti a Roma a individuare la personalità più importante”, ha detto Zingaretti in conferenza stampa al Nazareno. “Ci sono già forze autorevoli in campo”. Il dato di partenza al Nazareno è la volontà di non replicare l’alleanza di governo giallorossa in Campidoglio con Virginia Raggi candidata.
Bray, ex ministro della Cultura, oggi direttore dell’Istituto Enciclopedia Treccani, già negli scorsi anni era stato accostato ad una possibile corsa a Palazzo Senatorio ed ora starebbe riflettendo sulla presenza di condizioni adeguate per una candidatura.
Il suo nome, apprezzato anche da una parte dei 5 Stelle, si aggiunge agli altri profili istituzionali di peso di cui, a vari livelli, i dem avrebbero ipotizzato una candidatura: da David Sassoli, attuale presidente del parlamento europeo, all’ex premier Enrico Letta, passando per il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il commissario europeo Paolo Gentiloni. Ma — almeno per il momento — ciascuno di loro sembra aver declinato la proposta.
In compenso, altre figure del centrosinistra sono già scese in campo annunciando l’intenzione di candidarsi alle eventuali primarie. Ad esempio la senatrice Pd Monica Cirinnà , il presidente del III municipio Giovanni Caudo, il consigliere regionale Paolo Ciani, coordinatore nazionale di Demos, ma anche Tobia Zevi, presidente di “Osservatorio Roma!”.
Non intende correre invece per le primarie il giovanissimo Federico Lobuono, 20enne ex tesserato Pd e Italia Viva, ha fondato la lista “Giovane Roma”, con cui ha annunciato l’intenzione di correre come candidato sindaco.
La speranza di Zingaretti è che uno dei “big” scenda in campo a breve, sciogliendo le riserve. Altrimenti, si profila la possibilità di primarie del centrosinistra tra dicembre e gennaio. “Faccio appello alla classe dirigente di sentire anche il dovere etico e civile di dare a questa Capitale l’opportunità di essere la riscossa del riformismo italiano”, ha dichiarato il segretario dem qualche giorno fa. “Io solleciterò la classe dirigente democratica a farsi avanti. Se non ci sarà , allora tra dicembre e gennaio faremo le primarie, e i cittadini sceglieranno”.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
IL PD PASSA IN VANTAGGIO NEL COMPUTO DEI COMUNI AMMINISTRATI
Esiste un legame tra il risultato delle ultime amministrative, largamente favorevoli al centrosinistra, e la discutibile gestione del Covid-19 in Lombardia?
Secondo Franco Mirabelli, senatore milanese del Pd, è probabile di sì: “Il centrosinistra conquista molti Comuni importanti governati da Lega e centrodestra e resta al governo di quelli che già governava. I risultati di Corsico e Legnano in particolare premiano due candidati radicati sul territorio e la denuncia e la proposta del Pd, mentre puniscono il malgoverno della Lega che ha portato allo scioglimento anticipato di entrambi i Comuni. Credo che su questi dati, da cui la Lega esce ridimensionata, si debba riflettere su quanto sia pesato sul risultato la fallimentare gestione anche attuale della pandemia da parte della Regione Lombardia”, afferma.
La Regione, amministrata dal centrodestra da 25 anni, è in evidente difficoltà non “solo” nella gestione della pandemia, ma anche su un aspetto correlato, quale le vaccinazioni antinfluenzali. Quest’anno sarebbe fondamentale eseguirne il maggior numero possibile, per evitare confusione con i sintomi del Coronavirus e per non intasare inutilmente gli ospedali. Tuttavia, l’approvvigionamento delle dosi procede a rilento e difficilmente sarà completato per tempo. Come ampiamente documentato da TPI nelle scorse settimane, le gare indette da Regione Lombardia per l’acquisto dei vaccini si sono rivelate una sorta di via crucis: tre non sono state aggiudicate, una è stata sospesa e un’altra è andata deserta. Con la decima gara, chiusa nella giornata di ieri e che già oggi potrebbe vedere l’aggiudicazione ufficiale, pare si sia andati a segno. Tuttavia, a fronte dell’obiettivo di 3,8 milioni di dosi, si è fermi a quota 2,8 milioni e per via di queste difficoltà la Regione è stata costretta ad acquistare i vaccini a prezzo doppio rispetto a quello iniziale. E con l’ulteriore onere del pagamento anticipato.
La questione è stata più volte denunciata dai consiglieri regionali del PD e trova conferma anche nelle parole di professionisti al di sopra delle parti.
Paola Pedrini, segretaria di Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) Lombardia, spiega che “i vaccini inizieranno ad essere somministrati prima nei centri vaccinali delle Ats e poi partiranno i medici di famiglia, anche se noi siamo la parte preponderante di chi fa le vaccinazioni”.
Ma quanti vaccini verranno consegnati ai medici di base? “I calcoli vengono fatti sui quantitativi ordinati negli anni scorsi, basati sul numero di pazienti anziani e fragili che abbiamo. Il numero è già predefinito, ma i vaccini li ritireremo in farmacia in due tornate”, spiega Pedrini. Non è certo più roseo il quadro delineato da Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: “La campagna vaccinale dai medici di base lombardi non inizierà prima di fine ottobre. Questa settimana sarà decisiva per conoscere i tempi sull’arrivo del vaccino, anche nelle farmacie”.
Un ulteriore motivo di polemica sulla gestione della sanità da parte della Regione Lombardia riguarda i rimborsi per le RSA che hanno gestito pazienti contagiati dal Covid-19 non accolti in ospedale. La delibera dello scorso 5 agosto quantifica in 145 euro al giorno tale rimborso, sulla base del conteggio di quanto ogni singolo paziente sarebbe costato al sistema sanitario. Subito dopo, però, la stessa delibera specifica che da tale importo va sottratto il corrispettivo della retta pagata dai familiari dei pazienti in questione, pertanto Regione Lombardia pagherà solamente la differenza tra i due importi. La consigliera del PD Carmela Rozza contesta duramente tale decisione: “E’ giusto che le Rsa vengano in qualche modo rimborsate. Il fatto assolutamente inaccettabile è un altro: con questo meccanismo, alla fine, sono le famiglie degli anziani a pagare una parte di quei rimborsi. Chiederò formalmente che una parte di quei 145 euro vada anche a ‘scomputo’ per le spese delle famiglie”. Famiglie che, soprattutto in Lombardia, sono state messe a dura prova da una pandemia fuori controllo e che, stando agli ultimi risultati elettorali, cominciano a rimettere in discussione quella che da un quarto di secolo è la vera e propria egemonia politica del centrodestra nella regione.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
FB RIMUOVE IL POST, TWITTER LO ETICHETTA COME FAKE NEWS… FAUCI: “ATTENZIONE A INVERSIONE MALATTIA”
Trump dalla convalescenza twitta che l’influenza stagionale è più letale del Covid: “La stagione dell’influenza sta arrivando. Molte persone ogni anno, qualche volta oltre centomila, e nonostante il vaccino, muoiono per l’influenza. Stiamo chiudendo il nostro Paese? No, abbiamo imparato a conviverci, come stiamo imparando a fare con il Covid, che nella maggior parte delle popolazione è molto meno letale”. Non abbiate paura del coronavirus, aveva detto ieri dimessso dall’ospedale con il suo team di 12 medici al seguito.
Facebook ha rimosso il post perchè, come ha spiegato il portavoce Andy Stone a Cnn, violava le regole sulla disinformazione.
Twitter invece ha solo messo l’etichetta “fake news” segnalando che il post non rispetta le regole “sulla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente pericolose relative al Covid”, ma “può essere di pubblico interesse e quindi resterà visibile”.
La Cnn ha pubblicato un fact-checking per smentire le affermazioni di Trump sottolineando che le vittime del Covid negli Stati Uniti, oltre 210mila persone, sono un numero superiore a quello delle vittime americane dell’influenza degli ultimi cinque anni.
Tra il 2015 ed il 2020 infatti, secondo i dati dei Cdc, d’influenza sono morte circa 178mila, circa 30.000 ogni anno
Fauci: “Attenzione a inversione malattia”
Il virologo della task force Usa Anthony Fauci resta cauto. Tutto quest’entusiasmo non lo condivide. Oltre al fatto che il presidente dovrebbe essere in convalescenza, Trump “è ancora all’inizio della malattia e non è un segreto che, se si guarda al decorso clinico delle persone, a volte dai cinque agli otto giorni si può avere un’inversione” della situazione. “È improbabile che accada. Ma i medici devono essere avvisati. Lui lo sa, i dottori lo sanno. E quindi lo terranno d’occhio”.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
CAOS E PREOCCUPAZIONE ALLA CASA BIANCA DOPO IL RITORNO DI TRUMP… ASSOCIATED PRESS HA RACCOLTO LE TESTIMONIANZE DI DIPENDENTI E AGENTI DELLA SICUREZZA
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è stato accolto con sconcerto e tensione secondo l’Associated Press, che ha parlato con alcuni dipendenti e agenti della sicurezza. Tutti, sotto forma di anonimato, hanno ammesso di essere preoccupati ma anche infuriati.
Tra cuochi, giardinieri, maggiordomi e fiorai, sono almeno 100 i dipendenti che in qualche modo hanno a che fare con Trump e Melania. Ma mentre la First Lady ha dimostrato di voler rispettare tutte le restrizioni previste per chi ha il Covid, il presidente continua a minimizzare.
Secondo uno dei portavoce della Casa Bianca, Judd Deere, lo staff è al lavoro per prendere “tutte le precauzioni necessarie” per proteggere non solo la famiglia, ma anche i dipendenti della residenza. L’accesso fisico al presidente sarà limitato e chi gli starà vicino indosserà adeguati indumenti protettivi.
Detto questo, scrive l’Ap, l’atmosfera nella West Wing è cupa. Parte del personale contesta la confusione sullo stato di salute del presidente e il ritardo della comunicazione del contagio. I dipendenti hanno saputo tutto dai media nella tarda notte di domenica, quasi tre giorni dopo la diagnosi. La nota della Casa Bianca è arrivata dopo. “Come promemoria”, si legge nella lettera del White House Management Office, “se si verificano sintomi, per favore restate a casa e non venite a lavorare”.
Da mesi ormai, il personale addetto alle pulizie ha sollevato la questione sicurezza, inclusa la mancanza di accesso ai test e l’inadeguato equipaggiamento protettivo. Stephanie Grisham, la portavoce della First Lady, ha detto che “sono state prese tutte le precauzioni necessarie per garantire la salute e la sicurezza del personale della residenza”, ma ha rifiutato di essere specifica.
Domenica Trump ha fatto un giro in auto fuori dal Walter Reed hospital dove era ricoverato con due agenti della sicurezza per salutare i suoi sostenitori. L’uscita è stata contestata da più parti. Il portavoce della campagna elettorale del presidente ha liquidato la questione dicendo: “Come pensano che riesca ad andarsene? Con una Buick, al volante da solo? Gli agenti sono sempre al suo fianco. E’ il loro lavoro. Preoccupazioni stupide”, ha detto alla Fox Hogan Gidley.
Ma gli uomini della sicurezza sembrano pensarla diversamente. Tutti quelli che hanno parlato con l’Ap, si sono detti molto preoccupati per l’atteggiamento sprezzante di Trump. Diversi agenti di sicurezza sono stati contagiati nei giorni scorsi, ma l’ufficio stampa incaricato non ha voluto dire quanti.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
L’INTERVENTO DEL DIRETTORE GENERALE CASATI… LA LEGGE NON VALE PER TUTTI? PERCHE’ NON E’ STATO IMPOSTO L’ISOLAMENTO FIDUCIARIO? PERCHE’ GLI E’ STATO PERMESSO DI ENTRARE AL SALONE NAUTICO? PERCHE’ NON E’ STATO SANZIONATO?
L’intervento della Asl Latina arriva puntuale oggi, nel corso della diretta di Radio Capital, per definire il comportamento da seguire rispetto a quanto accaduto a Terracina in occasione dell’ultima campagna elettorale.
Dopo un comizio il 25 settembre con Matteo Salvini, infatti, uno degli organizzatori dell’evento è risultato positivo al coronavirus. Il direttore generale dell’Asl Latina, Giorgio Casati, ha affermato che Matteo Salvini, così come tutti gli altri presenti, dovrebbe mettersi in isolamento preventivo.
«Meglio che stiano a casa? — ha detto il direttore dell’Asl — Questo non vale solo per Salvini e Durigon (anche lui presente all’evento, ndr), ma per tutti. Se non c’è la certezza della negatività , la persona non dovrebbe avere contatti sociali e restare in isolamento. Ci sono delle regole: se c’è stato un contatto diretto, con un’esposizione per oltre un quarto d’ora con un soggetto che è stato positivo, soprattutto se in assenza di dispositivi individuali, si deve stare in quarantena».
Il direttore generale dell’Asl Latina, invece, ha affermato che Matteo Salvini — non essendo a conoscenza di quanto accaduto a Terracina — ha continuato a vivere la vita normalmente, in un periodo particolarmente intenso, sia per la campagna elettorale, sia per l’udienza preliminare del processo Gregoretti a Catania.
«Salvini — ha detto — si è mosso e ha avuto altri contatti, e quindi, qualora risultasse positivo, probabilmente faranno un drive in a Catania e dovranno fare uno screening per qualche migliaio di persone. Sarà lui poi a ricostruire, in caso di positività , i suoi contatti nei 14 giorni precedenti, e nelle ASL in cui si è verificata questa situazione si organizzeranno le attività diagnostiche, come stiamo facendo noi».
Tuttavia, lo stesso direttore della Asl ha affermato che il caso di Terracina ancora non si è trasformato in un cluster dal momento che si è ancora in fase di screening a partire dal positivo che è stato rintracciato qualche giorno dopo il comizio di Matteo Salvini a Terracina.
È opportuno, comunque, mantenere una certa prudenza in questi casi.
(da agenzie)
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