Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
CENTO SEGNALAZIONI DALL’ANTIRICICLAGGIO DI BANCA D’ITALIA
C’è un nuovo focus nell’inchiesta sui fondi della Lega e sulla Lombardia Film Commission: la Procura di Milano sta seguendo flussi di denaro per milioni di euro e operazioni sospette.
I pm milanesi si sono mossi in questa direzione dopo il vertice con la Procura di Genova, che nel frattempo sta indagando sulla scomparsa dei 49 milioni di rimborsi pubblici dalle casse partito.
In particolare, come riporta Il Fatto Quotidiano, la Guardia di finanza di Milano sta studiando cento segnalazioni per operazioni sospette (Sos), elaborate dall’Antiriciclaggio di Banca d’Italia, che riguardano gli uomini vicini alla Lega coinvolti o solo citati nel fascicolo milanese e in quello ligure.
Nei documenti ci sono gli ultimi 10 anni di flussi finanziari, dal 2010 a oggi. Quindi dall’epoca di Bossi segretario e Belsito tesoriere. E c’entrano tutte le attività che nel tempo hanno riguardato i due commercialisti vicini alla Lega: Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni. Molte segnalazioni sono poi sulla Stp, società di commercialisti contabili, il cui capitale iniziale per quanto riguarda il tesoriere Giulio Centemero è arrivato in parte da denaro pubblico.
Il flusso di soldi proveniva anche dagli imprenditori vicini alla Lega. Come Francesco Barachetti, l’elettricista ed ex consigliere comunale di Casnigo vicino di casa di Di Rubba che ha ricevuto parte del denaro pubblico frutto della vendita dell’immobile di Cormano dalla società Andromeda di Scillieri alla fondazione Lombardia Film Commission. Denaro che lo stesso Barachetti girerà a società riferibili al binomio Di Rubba-Manzoni. Negli ultimi anni Barachetti, che ha un vecchio precedente per spaccio e che oggi è indagato per peculato nell’indagine sui presunti fondi neri della Lega, ha ricevuto dal partito lavori per oltre due milioni di euro.
Parlamentari e assessori
Come scritto dal Fatto, la Finanza sta valutando anche un pacchetto societario acquistato a 5,5 milioni anche da Carrara e Di Rubba e rivenduto solo 4 mesi dopo a 29 milioni all’imprenditore bergamasco Mario Francesco Pozzoni, che non è indagato). Carrara negli anni è risultato tra i fornitori della Lega. Nuove segnalazioni riguardano il caso dell’associazione Maroni presidente e il presunto giro di fatture false riferito in parte al parlamentare leghista Fabio Boniardi (anche lui non indagato) titolare di una tipografia nel Milanese. L’associazione riguarda l’indagine genovese e 450mila euro usciti e rientrati nella casse della Lega. Unico indagato per riciclaggio, Stefano Bruno Galli, assessore regionale lombardo alla Cultura.
Il terzo commercialista: nuovi elementi
Nuovi elementi riguardano anche il terzo commercialista coinvolto e arrestato qualche settimana fa insieme a Di Rubba e Manzoni, ovvero Michele Scillieri. Nelle intercettazioni Scilleri spiegava di avere un “cassetto” da aprire pieno di notizie rilevanti e dalle perquisizioni successive agli arresti di settembre a uno degli indagati, è stata trovata una pen-drive sulla quale è caricato il backup del computer di Scillieri.
(da TPI)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
DOPO LA SCONFITTA ALLE REGIONALI, UN’ALTRO BRUTTO COLPO PER IL SEQUESTRATORE DI PERSONE: TANTI COMIZI E UN PUGNO DI MOSCHE, I SELFIE NON SI TRADUCONO IN VOTI
Anche le elezioni comunali mostrano un Salvini battuto nei capoluoghi di provincia. Nei nove centri principali che sono andati ai ballottaggi, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle vincono in 7 casi, contro i due del centrodestra.
Un’altra prova non proprio convincente per Matteo Salvini sul territorio, con alcuni centri importanti dove il centrosinistra si afferma (si veda Lecco) in regioni che, tra l’altro, sono governate dal centrodestra a trazione Lega.
Lo stesso dicasi in Basilicata, dove il Movimento 5 Stelle si prende Matera grazie all’affermazione di Bennardi, supportato — al ballottaggio — anche dagli esponenti del centrosinistra (presentatosi divisissimo al primo turno).
Il quadro è completato dalla vittoria del centrosinistra a Reggio Calabria e a Bolzano, dove si confermano gli uscenti Falcomatà e Caramaschi. Ma anche da Andria (Bruno batte, al ballottaggio, il candidato del Movimento 5 Stelle, con il centrodestra rimasto addirittura escluso dal secondo turno), da Chieti, da Lecco (dove Gattinoni ha vinto per un soffio, 31 voti, su Ciresa) e da Aosta. Al centrodestra, invece, vanno Enna e Arezzo, gli unici due capoluoghi di provincia che, a questo ballottaggio, sono finiti alla coalizione che, sulla carta, presenta la maggioranza di voti nei sondaggi.
Sondaggi che, a quanto pare, vengono ribaltati sui territori, dove Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio possono salutare con piacere le alleanze tra i partiti di governo che hanno portato a una così chiara affermazione elettorale. Così la regola del 7, che aveva animato Matteo Salvini nella corsa alle elezioni regionali (il leader della Lega si era augurato un 7-0 nelle regioni al voto, che in realtà è stato un 4-3 per il centrosinistra), diventa valida per il risultato dei ballottaggi. Ma in favore dell’alleanza di governo Pd-M5S.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
POSITIVO ZICCHIERI, VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA… TIMORI PER LA DUE CENE DA 500 E 200 PERSONE A CATANIA
“Cari amici sono a comunicare che circa un ora fa la Asl mi ha informato che il mio tampone è risultato positivo al Covid 19. Sto bene, non ho alcun sintomo e sono stati attivati tutti i protocolli previsti per la cura e per contrastare la diffusione del Coronavirus. Passerà anche questa”:
Francesco Zicchieri, vicecapogruppo della Lega alla Camera e coordinatore del partito nel Lazio ha annunciato di essere positivo al Coronavirus.
Era uno dei partecipanti alla cena elettorale al ristorante Il Tordo di Terracina che ha dato origine ad un focolaio. All’evento era presente anche Salvini che non ha ancora fatto il test del tampone e non si è sottoposto ad isolamento. E ci sono altre iniziative leghiste che destano preoccupazione, spiega il Messaggero
Matteo Salvini è stato informato, ma non direttamente dalla Asl di Latina, del drive in avviato per la cena di Terracina con il caso del presentatore risultato positivo al Covid, e sarebbe pronto a fare il tampone «ma devono darmi la notifica — spiega il capo del Carroccio — e a me non è ancora arrivata nessuna richiesta. Se mi arriverà , farò ovviamente tutti gli accertamenti d’obbligo. Ne ho fatti diversi, farò anche questo se sarà il caso».
Nel caso, sia oggi sia domani nel presidio medico del Senato sono giornate di tamponi. E comunque sono diversi i parlamentari — da Durigon a Zicchieri- che erano presenti alla cena a sostengo del candidato sindaco di Terracina per il Carroccio, che poi è stato sconfitto dalla concorrente targata Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Salvini alla cena sul litorale era andato dopo che era stato a una kermesse a Formello, lì dove aveva detto di sentirsi male. Ma subito dopo aveva precisato: «Ho fatto vari tamponi, tutti negativi». Il problema è che i politici così come tutti i cittadini in attesa del risultato del test dovrebbero stare a casa ma così spesso non accade.
Intanto c’è un’altra cena che preoccupa, e assai, il mondo leghista. Ed è quella di Catania, venerdì scorso. 500 partecipanti del Carroccio — in mascherina per lo più — e distanziamento spesso travalicato.
Ma anche un pranzo, il sabato, quello che i leghisti hanno chiamato il «pranzo della vittoria», per il risultato dell’udienza preliminare sul caso Gregoretti. Pranzo per circa 200 persone. Se qualcuno dei partecipanti in queste ore dovesse risultare positivo, si aprirebbe un altro drive in per i maggiorenti della Lega, compreso il segretario
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
LORENZO RADICE, 39 ANNI, BATTE AL BALLOTTAGGIO LA CONSIGLIERA REGIONALE LEGHISTA TOIA CON IL 54% CONTRO IL 46%
Lorenzo Radice è il nuovo sindaco di Legnano. L’esito del ballottaggio per le elezioni comunali nel comune del Milanese premia il candidato del centrosinistra, che si è affermato con il 54,07 per cento delle preferenze, contro il 45,93 per cento della sua avversaria, la leghista Carolina Toia,
La candidata del centrodestra, sostenuta da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e lista ‘Toia sindaco’, al primo turno aveva ottenuto il 41,35 per cento dei consensi. Lorenzo Radice si era fermato al 31,59 per cento.
Oltre all’appoggio del Pd e delle due liste civiche su cui poteva contare già due settimane fa, Radice ha ottenuto il sostegno anche di gran parte delle liste rimaste escluse dal secondo turno.
Carolina Toia, 36 anni, ex consigliera regionale, era la figura scelta dalla Lega per rilanciarsi a Legnano, la città del “Carroccio” che riveste un’importanza anche simbolica, dopo l’esperienza dell’amministrazione di Gianbattista Fratus, arrestato per tangenti un anno fa.
Intervistata da Fanpage.it, Toia aveva garantito che la sua amministrazione sarebbe stata in discontinuità con il recente passato, con l’impegno di “attuare una politica trasparente e più concentrata sui bisogni dei cittadini e del territorio” creando una commissione speciale ‘trasparenza, legalità e antimafia’. Per sostenere la candidata della Lega, in città era arrivato Matteo Salvini, accolto però anche da una contestazione.
Chi è Lorenzo Radice
Lorenzo Radice, 39 anni, manager, era il candidato sindaco della coalizione composta da Insieme per Legnano, Legnano Popolare, Partito Democratico e riLegnano. Il candidato del Pd, intervistato da Fanpage.it, aveva spiegato che da sindaco avrà come priorità la gestione dell’emergenza Covid-19. “Nel 2021 le prime cose da fare saranno di ordine sociale. Dovremo aiutare in modo concreto le famiglie, lavorare bene con i servizi sociali, supportare le scuole. A Legnano abbiamo anche un ospedale importante e molti posti nelle Rsa”. Tra i punti del suo programma ci sono anche la manutenzione, il cambiamento della mobilità , la rigenerazione delle aree dismesse.
(da Fanpage)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
GLI IMPUTATI SI DIVERTIVANO A LANCIARE SECCHI D’ACQUA CONTRO I PAZIENTI
Lo scorso martedì il tribunale di Monza ha emesso la sentenza di condanna, due a un anno e otto mesi e due a un anno e quattro mesi, per gli assistenti sanitari responsabili di maltrattamenti nei confronti di ospiti anziani in una casa di riposo di Besana Brianza, in provincia di Monza.
I fatti risalgono allo scorso anno: allora i carabinieri avevano fatto scattare la indagini dopo una denuncia presentata dalla Fondazione Scola, che rappresenta la direzione della struttura e che, durante il processo, è stata parte offesa.
La Fondazione riferiva ai militari di violenze e vessazioni verso gli anziani, di età compresa tra gli 81 e i 99 anni, tutte donne con problemi di disabilità , da parte di alcuni dipendenti della struttura.
Questi, come si sente dalle intercettazioni ambientali dei carabinieri, ripetevano agli anziani: “Fai schifo”, “Ma quando muori?”, “Adesso qui ci vorrebbe un’insulina fatta bene…”. Lo scorso novembre, quattro mesi dopo la conclusione delle indagini da parte dei carabinieri di Besana, la stessa casa di riposo aveva licenziato sette dipendenti e ne aveva sospesi altri quattro. Mentre una donna aveva consegnato personalmente le dimissioni.
E ora, come riporta “Il Cittadino di Monza e Brianza”, è arrivata la condanna per tre donne e un giovane, tutti già licenziati, decisa in patteggiamento davanti al giudice per l’udienza preliminare.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i quattro dipendenti si divertivano a lanciare acqua contro i pazienti. Non solo, mentre i pazienti dormivano li scoprivano apposta con l’obiettivo di spaventarli.
Oltre a episodi di percosse: schiaffi al viso e agli arti, strattonamenti e spintoni riservati. E i maltrattamenti sono andati avanti per un anno, dall’agosto del 2018 fino all’estate seguente. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza nascoste nella struttura avevano poi svelato tutto.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
PIANO SVENTATO DA UN AMICO DELLA COPPIA
Poteva finire in tragedia il piano che i Carabinieri che hanno sventato a Bassano del Grappa e che due 15enni aveva studiato nei minimi particolari. Una vicenda agghiacciante che ricorda, tristemente, il caso di Erika e Omar, i due fidanzati di Novi Ligure che programmarono e portarono a termine l’omicidio della mamma e del fratellino di lei.
Anche in questo caso, la coppia di 15enni progettava di uccidere i genitori di lei. Il piano, architettato a lungo in chat dai due giovani di Bassano del Grappa, era stato studiato meticolosamente anche se andavano ancora decisi alcuni dettagli, soprattutto il metodo con cui mettere in atto il duplice omicidio.
I due avrebbero dovuto scegliere tra avvelenamento, soffocamento o accoltellamento. Il progetto criminale è stato sventato in tempo dai carabinieri grazie all’allarme lanciato da un amico dei due aspiranti killer che, appena capito che non stavano scherzando, è corso a denunciarli. Il caso è ora al vaglio della Procura dei Minori di Venezia.
I carabinieri che stanno portando avanti le indagini non escludono nulla, neanche che i due fidanzatini facessero parte di una sorta di setta virtuale, forse una comunità che potrebbe aver manipolato le menti dei due adolescenti. Avvolto ancora nel mistero è il movente che avrebbe spinto i due ad organizzare e pianificare l’omicidio dei genitori; i carabinieri hanno trovato riscontro all’ipotesi investigative sia negli smartphone sia nei pc della coppia.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
AVEVA FIRMATO UN’ORDINANZA CHE OBBLIGA TUTTI A INDOSSARE LA MASCHERINA ALL’APERTO
La legge è uguale per tutti. A maggior ragione per chi emana ordinanze.
Il governatore siciliano Nello Musumeci — come si vede in una foto pubblicata dall’assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina — si è mostrato in pubblico, in occasione del Giro d’Italia a Monreale, insieme ad altre quattro persone, senza mascherina. E senza alcun rispetto del distanziamento sociale (necessario per contenere la pandemia del Coronavirus).
Il presidente della Regione Siciliana deve aver dimenticato (su sei foto pubblicate, infatti, solo in una indossa la mascherina, ndr) di aver emanato il 27 settembre scorso un’ordinanza che obbliga tutti a indossare la mascherina all’aperto.
Un provvedimento che anticipa, di fatto, il nuovo dpcm e che è teso a contenere il contagio dal virus in una Sicilia che, ormai da settimane, ha visto un netto incremento delle infezioni, vuoi per l’effetto vacanze vuoi per la noncuranza di molti.
In Sicilia la mascherina andrebbe indossata sempre «nei luoghi aperti al pubblico se si è nel contesto di presenze di più soggetti». Fanno eccezione i bambini al di sotto dei sei anni, chi si trova «con congiunti o conviventi» e chi esercita «attività motoria intensa a condizione che il distanziamento interpersonale sia mantenuto», si legge nell’ordinanza firmata dallo stesso Musumeci e in vigore dal 30 settembre al 30 ottobre 2020.
(da Open)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
NONOSTANTE SIA ANCORA POSITIVO E SOTTO STEROIDI SI E’ TOLTO LA MASCHERINA E HA MANDATO UN MESSAGGIO CHE SMINUISCE LA GRAVITA’ DEL VIRUS
Trump show al ritorno alla Casa Bianca. Dopo aver chiesto e ottenuto, pare contro il parere di medici e staff, di essere dimesso dall’ospedale militare dove era stato ricoverato venerdì sera, il presidente ha messo in scena un ritorno a casa in stile cinematografico con l’obiettivo, centrato, di farsi fotografare dal balcone della Casa Bianca mentre si toglieva la mascherina nonostante sia ancora positivo al virus e, probabilmente, contagioso, per poi lanciare un messaggio quantomeno pericoloso ai suoi sostenitori invitandoli a non farsi “dominare dalla malattia”.
Il Trump show ha ovviamente scatenato polemiche e divisioni, tra chi acclama il presidente per la sua forza e leadership e chi invece lo accusa di mettere a rischio tutti gli sforzi fatti finora da chi segue le restrizioni per evitare il diffondersi del virus.
Il ritorno a casa di Trump però è stato principalmente un messaggio di sfida alla comunità medica e scientifica, con l’immagine simbolo del presidente che, affaticato e ancora sotto steroidi, sale le scale per affacciarsi al bancone e togliersi platealmente la mascherina, pur essendo ancora positivo, restando qualche secondo a farsi fotografare in quella posizione. Un’immagine alla Putin, che però ha permesso di mostrarlo mentre sembrava quasi ansimare, alla ricerca di aria, dimostrando che ancora non è guarito nonostante il messaggio che voleva mandare.
Il Trump show però non si è limitato al togliersi la mascherina davanti ai fotografi, ma è proseguito con due video, uno in stile hollywoodiano con le immagini dell’atterraggio dell’elicottero con il malcelato intento di mostrare il presidente come il guerriero che torna vincitore dalla guerra, e l’altro nel quale l’inquilino della Casa Bianca si è rivolto ai suoi sostenitori invitandoli nuovamente a farsi dominare dal virus e a non avere paura.
Un messaggio terrificante, che in molti commentatori hanno interpretato come una sorta di invito a non preoccuparsi delle restrizioni e delle regole di distanziamento sociale in atto per ridurre il diffondersi del virus. Un messaggio particolarmente grave perchè arrivato da una persona ancora chiaramente in difficoltà fisica, sotto steroidi e con a disposizioni le migliori cure del mondo, che così facendo rischia di far diventare ancora più drammatica la situazione degli Stati Uniti, che hanno già oltre 210mila morti per il virus.
(da agenzie)
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Ottobre 6th, 2020 Riccardo Fucile
SEQUESTRATI 227.000 EURO IN CONTANTE
Oltre 2.000 visite fatte, a 632 pazienti con tanto di diagnosi, farmaci ed esami specialistici prescritti. E di onorario, 50 euro a visita, rigorosamente senza fattura.
Per 16 anni si è spacciato per un medico oculista quando in realtà aveva soltanto il titolo di ottico. Il suo studio, abusivo, era accanto all’abitazione a Treviolo, in provincia di Bergamo, ed era attrezzato con tutti gli strumenti del caso. I militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Bergamo hanno messo i sigilli e hanno sequestrato il contante per un valore di 227mila euro che il falso oculista conservava in cassaforte. L’uomo è stato denunciato per esercizio abusivo della professione.
Le indagini sono scattate in seguito a un esposto presentato dall’ordine dei medici di Bergamo nei confronti dell’uomo dopo che erano sorti dei dubbi sulla sua reale qualifica. I finanzieri, con appostamenti e con l’aiuto di riprese a distanza,hanno visto un notevole afflusso di persone nel locale.
Una volta identificati i pazienti, sono state raccolte da loro diverse testimonianze che hanno consentito di confermare l’ipotesi investigativa. È scattata, così, una perquisizione ed è stato trovato proprio uno studio oculistico, completo di attrezzature mediche anche elettroniche e di valore, numerosi medicinali, centinaia di schede mediche intestate a pazienti, blocchi di ricette in bianco e timbri con il nome del sedicente professionista e l’indicazione di “medico chirurgo-specialista oculista”.
Gli accertamenti delle Fiamme gialle hanno poi permesso di ricostruire che tra il 2004 ed il 2020 l’uomo ha fatto oltre 2.044 visite su 632 pazienti. Molti hanno raccontato che il aveva formulato diagnosi, prescritto farmaci ed eseguito esami specialistici, richiedendo per ogni visita 50euro senza rilasciare alcuna ricevuta fiscale. Dal 2008 il falso oculista è risultato anche un evasore totale, non avendo mai presentato le dichiarazioni e versato le imposte.
(da agenzie)
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