Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
IL LATTE NON E’ MAI STATO PAGATO UN EURO AL LITRO E IN TRIBUNALE PER LE MANIFESTAZIONI CI VANNO SOLO I PASTORI
Vi ricordate? Poco più di due anni fa i pastori sardi sfilavano al Viminale dall’allora
ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Non mi alzo dal tavolo se il prezzo del latte non arriva a 1 euro”, diceva l’allora leader della Lega.
Oggi il latte dei pastori sardi non è mai stato pagato un euro al litro.
In compenso, sono due i processi che si svolgeranno questa mattina, dalle 10 al Tribunale di Sassari, a carico di otto pastori che nel febbraio 2019 avevano manifestato in piazza durante le proteste per richiedere un equo prezzo del latte ovino conferito per essere trasformato in formaggio, la maggior parte Pecorino Romano.
Sono accusati di reati quali rapina, blocco stradale e danneggiamento. A causa delle restrizioni per il Covid non ci saranno presidi davanti al palazzo di giustizia di Sassari ma i delegati degli allevatori esprimono la propria solidarietà a distanza.
“Diventa sempre più pesante l’accanimento giudiziario contro i pastori che hanno manifestato nel febbraio 2019. In questi giorni si stanno svolgendo i processi, sempre più ravvicinati, in vari tribunali della Sardegna, con accuse di gravi reati per numerosi allevatori”, dicono i ‘Pastori senza bandiere’.
“Dopo due anni da quei fatti” pretendono che “finalmente, si riconosca la legittimità di quella rivendicazione. Anche nei momenti di maggiore tensione, l’abbiamo condotta senza cadere in atti violenti contro le persone. È necessario si riconosca il motivo che ha caratterizzato la protesta, una battaglia rivolta a garantire la giusta remunerazione del latte per gli allevatori ovini”.
I ‘Pastori senza bandiere’ perciò “respingono con forza che si guardi la protesta dei lavoratori come un’attività criminosa da condannare e punire severamente. Le sacrosante ragioni di un’intera categoria aspettano ancora di essere adeguatamente tutelate e garantite. Attraverso strumenti di contrattazione – concludono – non represse con denunce e processi, che colpiscono ingiustamente i pastori e le loro famiglie”.
(da NextQuotidiano)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
I DATI CONFERMANO CHE IL NESSO ESISTE
Fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria su circa 4 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca somministrate nel periodo 27 dicembre 2020-26 aprile 2021.
L’incidenza dei casi gravi è riportata nel quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 dell’Agenzia del Farmaco.
La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia Europa dei Medicinali.
La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65 per cento) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35 per cento) con un’età media di circa 52 anni.
Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della 1a dose del vaccino Vaxzevria.
L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni è condotto con il supporto di un “Gruppo di Lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-Covid-19”, costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi.
Dallo scorso 27 dicembre al 26 aprile, su un totale di 18.148.394 dosi somministrate sono pervenute 56.110 segnalazioni di eventi avversi in seguito all’inoculazione dei quattro vaccini approvati: Moderna, Pfizer, AstraZeneca Johnson & Johnson.
E le segnalazioni gravi corrispondono all′8,6% del totale, con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.
E’ quanto emerge dal quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19, pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco.
Secondo lo studio, il 91% delle segnalazioni sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari.
La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino Janssen (0,1% delle dosi somministrate).
(da agenzie)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
ORA L’ITALIA CHIEDERA’ LA RIPRESA DEI RICOLLOCAMENTI IN EUROPA… LA TUNISIA STA FRENANDO LE PARTENZE, LA LIBIA CHE FINANZIAMO FA PARTIRE BARCONI CON 400 PERSONE DOPO AVERLE TAGLIEGGIATE
I tunisini provano a fermarli, i libici no. E i grossi pescherecci capaci di ospitare
3-400 persone come i quattro arrivati ieri in meno di 24 ore a Lampedusa non partono certo dalle spiagge come i gommoni, ma dai porti.
Oppure prendono a bordo i migranti a poche miglia dalle coste. Eppure ieri sono passati inosservati, si sono materializzati solo quando erano a poche miglia da Lampedusa o sono stati avvistati e seguiti dall’alto dai droni di Frontex mentre le autorità maltesi li lasciavano procedere senza intervenire verso le acque territoriali italiane. Come ormai accade da anni.
Che sta succedendo in queste ore nel Mediterraneo dove si susseguono naufragi ( l’ultimo stamattina a poche miglia dalla Libia con 5 vittime tra cui un bambino) e partenze multiple?
L’Italia ha urgenza di capirlo e di agire subito se vuole giocare di anticipo ed evitare di essere travolta da un’emergenza che, con l’arrivo dell’estate e la sempre più ingestibile situazione in Africa, rischia di vedere arrivare migliaia di persone al giorno, la cui gestione e accoglienza in questo momento è tutta sulle spalle dell’Italia visto che il nuovo patto europeo per l’asilo e l’immigrazione è rimasto sulla carta e che i ricollocamenti in Europa sono fermi da mesi causa Covid.
Per questo Draghi ha deciso di mettere in piedi una cabina di regia che si occupi a tutto tondo dell’immigrazione e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese torna a spingere con i colleghi europei perchè si riparta da subito almeno con il patto di Malta e il meccanismo di solidarietà volontaria per la redistribuzione in Europa dei migranti che sbarcano nei Paesi costieri.
Nel frattempo la macchina del Viminale e delle prefetture si è messa in moto per gestire al meglio l’accoglienza, alleggerendo la pressione su Lampedusa nel timore di nuovi arrivi.
C’è da gestire anche la complessa e delicata operazione sanitaria di tamponi e isolamento per tutti i migranti sbarcati, alcuni già trasferiti su navi quarantena, altri verranno redistribuiti in strutture apposite da riattivare a terra.
Resta il grande urgente nodo dei soccorsi nel Mediterraneo per evitare che tragedie come i naufragi dei giorni scorsi si ripetano.
In questo momento non ci sono navi umanitarie in mare, le poche rimaste in missione sono bloccate nei porti italiani da fermi amministrativi o quarantene e – come denunciato più volte anche dalle agenzie dell’Onu, Unhcr e Oim – manca un meccanismo di soccorso europeo.
Un punto sul quale oggi interviene il segretario del Pd Enrico Letta che chiede che la missione europea Irini, che ha come missione la lotta ai trafficanti di armi e petrolio, si trasformi in una missione di soccorso.
“Il problema dei migranti è grande e va gestito – dice Letta – Credo che la missione militare Irini, davanti alle coste libiche, deve essere trasformata da missione che si occupa di fermare le armi a missione che consente di gestire il salvataggio in mare”. “L’Europa – aggiunge Letta – deve fare di tutto per far sì che queste regole vengano rispettate, come quelle di ricollocamento e gestione. Sono convinto che Draghi sia la persona giusta perchè a livello europeo ha una credibilità enorme”.
Nei prossimi giorni, Draghi convocherà la cabina di regia con cui intende seguire per tutta l’estate i flussi migratori. Ne faranno parte, insieme al ministro dell’Interno, anche quelli della Difesa, degli esteri, dei Trasporti.
E il 20 maggio, Lamorgese tornerà in Tunisia per stringere patti ancora più incisivi con il governo di Tripoli e scongiurare un’altra estate di sbarchi autonomi. Ieri la Tunisia ne ha fermati quattro, bloccando 215 persone che stavano mettendosi in mare, ma cinque barchini sono riusciti ad arrivare a Lampedusa e su uno di questi erano quasi tutti minorenni: due adulti e 14 ragazzini tra gli 8 e i 14 anni.
(da La Repubblica)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
AVEVA FALSIFICATO LA DIAGNOSI PER ORDINI SUPERIORI… ORA SPARISCE: ERA DIVENTATO UN TESTIMONE SCOMODO?
Venne accusato dai sostenitori dell’attivista di aver falsificato la diagnosi, rendendosi responsabile del ritardo del trasferimento in Germania per le appropriate cure
Alexander Murakhovsky, primario del pronto soccorso della clinica di Omsk dove l’oppositore del Cremlino Alexei Navalny venne curato subito dopo essere stato avvelenato lo scorso agosto, è scomparso venerdì, giorno in cui si sono perse le sue tracce dopo una battuta di caccia in una foresta nella regione di Omsk, a Est di Mosca. Secondo quanto riferito da fonti della polizia all’agenzia Tass, gli agenti lo stanno ricercando con l’ausilio di droni, elicotteri e volontari.
Il dottor Murakhovsky, nel frattempo nominato ministro della Sanità della Siberia, era stato il medico che dopo l’ospedalizzazione di Navalny dichiarò che i risultati delle analisi dell’oppositore di Vladimir Putin non mostravano tracce di avvelenamento da Novichok.
Il tutto venne successivamente smentito dall’OPCW (l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche). E Murakhovsky venne accusato dai sostenitori dell’oppositore del Cremlino di aver falsificato la diagnosi, rendendosi responsabile del ritardo del trasferimento in Germania di Navalny per le appropriate cure.
(da agenzie)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
DOCUMENTI FALSI CHE DIFFAMANO REPORT SPEDITI AI GIORNALI… QUESTA SERA LA SECONDA PUNTATA
Questa sera Report manda in onda, coperto, il padre di quella che i renziani
chiamano “la professoressa bionica”, la testimone dell’ormai noto e discusso incontro del 23 dicembre 2020 all’autogrill tra il capo di Italia Viva e il dirigente dei Servizi segreti Marco Mancini, che aspirava a una promozione.
L’anziano signore è costretto a spiegare che soffre “di una patologia che mi obbliga ad assumere dei farmaci abbastanza potenti per una leucemia mieloidecronica (…)
Questi farmaci producono questi effetti (…) attacchi ripetuti per cui sono stato costretto a entrare e uscire dal bagno diverse volte…”.
E questo per giustificare che la figlia, insegnante, si sia trattenuta nel parcheggio dell’autogrill di Fiano Romano durante i circa 40 minuti del colloquio tra Matteo Renzi e Mancini, abbia scattato alcune foto – che ha spedito subito al Fatto, purtroppo non le abbiamo viste – e girato un video di 28 secondi.
Ma soprattutto Report prova a ricostruire il dossier che gira da tre mesi e ora è finito in un’interrogazione del renziano Luciano Nobili contro la trasmissione di Sigfrido Ranucci, annunciata dallo stesso Renzi mentre spiegava di Mancini.
Parla di una fattura da 45mila euro che la Rai avrebbe pagato a una società lussemburghese in relazione a un imprecisato aiuto che un ex manager di Finmeccanica, Francesco Maria Tuccillo, avrebbe dato a Report per il servizio di novembre 2020 su Alitalia e Piaggio Aerospace, che coinvolgeva Renzi.
La fattura non si trova, Nobili non ce l’ha e a Report dice “non avete solo voi quelle informazioni, ce le abbiamo anche noi le informazioni”, accenna a “fonti giornalistiche stanche del fatto che la Rai ricorra a professionalità esterne”, a “dipendenti Rai”.
“Non è una nostra fonte” ma “l’abbiamo incontrato, una sola volta”, racconta Ranucci. “Che Nobili ne fosse a conoscenza – osserva – è un fatto gravissimo, per la libertà di stampa ma anche per il funzionamento democratico di un Paese”.
Ranucci ricorda che Tuccillo “è stato tra i manager di Piaggio Aerospace che più si sono opposti al nuovo management filoarabo, sponsorizzato dal governo Renzi. Fu proprio Renzi che aprì le porte di un’azienda strategica per la sicurezza del Paese come Piaggio Aerspace, che produce tecnologia militare, agli Emirati Arabi. (…) Inolte Tuccillo aveva contribuito a catturare Roberto Vito Palazzolo, in arte Roberto Von Palace, il boss su cui aveva indagato Falcone e che da latitante in Sudafrica riciclava i soldi di Cosa nostra e avrebbe aiutato Finmeccanica a vendere gli elicotteri”.
Anche Tuccillo nega. La società lussemburghese dice di non conoscerlo.Le fonti dei giornalisti sono protette dalla legge sul segreto professionale, infatti ci allarmiamo se sono esposte a perquisizioni e intercettazioni e a maggior ragione se finiscono nel mirino di un partito che gioca alla controinformazione sui giornalisti sgraditi. Sarebbe inquietante se la magistratura cedesse alla richiesta di Renzi di perquisire l’insegnante perché sostiene di essere stato “intercettato”, quando al più è stato filmato per 28 secondi in luogo aperto al pubblico, senza captare una parola. Sarebbe un’intimidazione per chiunque accetti di parlare riservatamente con un giornalista.
Infatti Franco Bechis, direttore del Tempo e Augusto Minzolini, oggi editorialista del Giornale, non risulta abbiano denunciato chi, tre mesi fa, consegnò loro il dossier finito poi ai detective di Italia Viva.
Entrambi spiegano a Report di averlo ritenuto falso, ma ne usarono una parte su Rocco Casalino: si parlava di mail tra l’ex portavoce di Giuseppe Conte e Ranucci, chiamato “un conduttore Rai”, a proposito di contenuti da mandare in onda. Entrambi hanno smentito, nessuno mostra le mail.
L’incontro tra Renzi e Mancini non è uno scandalo in sé ma è una notizia, se non altro per la location autostradale; la concomitanza con la crisi del governo Conte 2 che si consumava anche sul tema della delega ai Servizi tenuta per sé dall’ex presidente del Consiglio; la figura di un dirigente dell’intelligence passato indenne per vicende oscure (Abu Omar, lo spionaggio Telekom) anche grazie al segreto di Stato, con un’ampia rete di relazioni e in conflitto con altri settori degli apparati, che aspirava a una vicedirezione e non l’ha avuta.
Infatti il Comitato parlamentare di controllo sui Servizi sentirà Gennaro Vecchione, capo del Dis e di Mancini.
È ben più scandaloso che Renzi reagisca con un’interrogazione basata sul dossier falso che qualcuno ha fatto arrivare a tre giornali e a Italia Viva.
(da La Notizia)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
L’EX MINISTRO SPIEGA LA SUA DECISIONE E LE PRIORITA’ PER LA CAPITALE
“Non è stata una decisione facile da prendere perché far bene il sindaco di Roma è un’impresa da far tremare le vene ai polsi, un’enorme responsabilità, e presuppone un impegno continuo, senza sosta. Ma dopo una lunga riflessione ho deciso di accettare perché penso di poter aiutare la mia città a vincere la sfida del rilancio, della buona amministrazione e dello sviluppo equo e sostenibile: una sfida che non riguarda solo i cittadini romani ma tutto il Paese. Perché se non riparte Roma non riparte l’Italia”
“Con Nicola ci siamo sentiti e coordinati costantemente: siamo e saremo una squadra. La sua sarebbe stata una candidatura forte, di peso, ma ha alla fine ha prevalso il grande rispetto delle istituzioni che lo ha sempre contraddistinto. Io affronto questo impegno con umiltà, ma anche con la convinzione di poter dare molto a Roma. Da ministro ho fronteggiato la più difficile crisi del Dopoguerra: metterò esperienza e passione al servizio della mia città. – continua Gualtieri – Io penso che ai romani preoccupi innanzitutto il gap con le altre capitali europee e che sceglieranno la proposta più credibile tra quelle in campo per colmarlo. Il Pd e le forze di centrosinistra che si sono raccolte nella piattaforma ‘Insieme per Roma’ sono forti e radicati in città. E siamo la prima coalizione nei sondaggi”.
“Raggi non è stata all’altezza e non ha saputo interrompere il declino della città. Credo sia evidente a tutti che Roma merita di più e deve voltare pagina. – prosegue Gualtieri – Non esiste un rilancio di Roma senza una profonda rigenerazione delle sue periferie, che richiede risorse, investimenti, visione. Servono infrastrutture, buona amministrazione, ma anche un forte intervento che punti al lavoro, allo sviluppo, all’ambiente, all’inclusione sociale e alla riduzione delle diseguaglianze. E occorre far leva su una intelligenza diffusa che va mobilitata e coinvolta in un processo che non è solo amministrativo ed economico ma anche sociale e culturale”.
“Roma viene da una lunga stagione di declino, aggravata dalla pandemia. Oggi abbiamo l’opportunità di farne il motore della ripartenza del Paese con il Next Generation Eu e lo sviluppo equo e sostenibile. Preseneteremo presto il nostro programma, che andrà dal rilancio della cura del ferro combinata con una mobilità flessibile e tecnologicamente avanzata alle politiche di inclusione, dall’economia circolare all’innovazione. Lavorerò da sindaco perché Roma diventi la capitale europea dell’economia della conoscenza, della ricerca, della scienza e della cultura”, conclude Gualtieri.
(da agenzie)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
SAVIANO SMONTA TUTTE LE MENZOGNE CHE RACCONTANO CONTRO IL DECRETO
Ieri Roberto Saviano ha smontato in pochi minuti tutte le menzogne che sono
state raccontate come spauracchio per ritardare e ostacolare l’approvazione del DDL Zan
“Le polemiche di questi giorni hanno contribuito ad accendere i riflettori sul Ddl Zan, un disegno di legge che dopo essere stato approvato alla Camera a novembre scorso era rimasto in stallo al Senato per 6 mesi”, ha iniziato a spiegare lo scrittore:
“Un tempo infinito, che è servito ai partiti politici ostruzionisti a polarizzare – o disorientare a proprio favore – l’opinione pubblica, a sollecitare la propria base elettorale paventando ogni sorta di pericolo in agguato dietro questa legge.”
Saviano elenca tutte le fake news sulla legge, dalle lezioni gender nelle scuole all’utero in affitto per arrivare al Natale cancellato. Poi spiega cosa è davvero: “Il Ddl Zan intende estendere la Legge Mancino anche a motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, che verrebbero quindi aggiunti a quest’articolo del Codice penale”, e soprattutto cosa non è: “Il Ddl non contiene alcun riferimento alla maternità surrogata, all’adozione o al matrimonio gay, che sono solo obiezioni strumentali con l’effetto di farlo naufragare”, ricordando anche che chi dice che sia una legge liberticida racconta una menzogna: “C’è poi chi sostiene che il Ddl Zan rappresenti una minaccia per la libertà di espressione, che si trasformerebbe in una legge bavaglio, ma in realtà è proprio il suo testo a specificare che la libertà di espressione è tutelata, all’articolo 4”.
Perché dunque serve il DDL Zan? Saviano sottolinea: “In realtà, anche quando viene riconosciuta l’aggravante per motivi futili e abietti , non si riconosce comunque l’aggravante dei crimini d’odio, in cui si colpisce una persona in quanto appartenente a una minoranza”, ricordando quanti episodi di violenza sono stati denunciati: “Ma basta guardare i dati per capire che non è così. Dal maggio 2019 al maggio 2020 l’Arcigay ha raccolto 138 casi di crimini d’odio nei confronti di persone Lgbt, molti altri ne sono stati registrati nel corso dell’anno. Tra questi ci sono anche omicidi e aggressioni, commessi da Nord a Sud. Non sono bravate, sono crimini, e una legge che prevede delle aggravanti non è un capriccio, ma rappresenterebbe un deterrente per atteggiamenti e comportamenti discriminatori.”
(da agenzie)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
IL VIDEO DELLA FEROCE AGGRESSIONE FINISCE SUI SOCIAL
La Polizia di Imperia ha rintracciato e denunciato a piede libero tre persone, responsabili dell’aggressione avvenuta ieri pomeriggio a Ventimiglia su un cittadino extracomunitario. I tre, che saranno denunciati per lesioni aggravate dall’uso di corpi contundenti, sono tutti residenti a Ventimiglia e uno di loro ha precedenti di polizia. E’ al vaglio la posizione di una quarta persona che compare nel video al termine dell’aggressione.
L’aggressione del migrante a sprangate è avvenuta all’angolo tra via Roma e via Ruffini, dietro al Comune e alla caserma della polizia di frontiera. L’uomo, che non è stato ancora identificato ma che avrebbe tra i 30 e i 40 anni, è stato soccorso dal personale sanitario del 118 e portato in ospedale a Sanremo.
Ha riportato diverse lesioni, tra cui un forte trauma facciale, ma le sue condizioni non sono ritenute gravi. La vicenda è ricostruita in queste ore dalla polizia, anche grazie al video diffuso subito dopo l’aggressione sui social che mostra tutta la violenza di quanto successo.
Nel filmato postato da un utente su Facebook si vedono due persone armate di bastone e di una specie di tubo che, assieme a una terza persona a mani nude, rincorrono il ragazzo e lo picchiano con ferocia, anche quando è ormai a terra.
Oltre alle grida dello straniero aggredito, nel filmato si sente la voce in sottofondo di una donna che urla: “Lo ammazza”, “Lo sta ammazzando”, “scendete, aiutatelo che lo stanno ammazzando”.
La polizia ha anche acquisito i filmati del circuito di videosorveglianza cittadino e di alcune telecamere private della zona per identificare gli aggressori.
(da agenzie)
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Maggio 10th, 2021 Riccardo Fucile
SUCCEDE IN VENETO: LA GIUSTA DECISIONE A CAUSA DEL COMPORTAMENTO INCIVILE DI CHI UTILIZZA I CAMPETTI, COSI’ IMPARANO L’EDUCAZIONE
A mali estremi, estremi rimedi. La decisione sui generis di don Mirco Pasini ha
diviso la comunità di Torre di Fine, piccolo centro frazione di Eraclea (in provincia di Eraclea). Per mettere un freno alle troppe bestemmie, alle urla e al comportamento incivile di alcune persone, il parroco della chiesa di San Ferdinando Re ha deciso di far rimuovere le porte dal campo di calcetto all’interno dei terreni della sua oratorio. Stesso destino anche per quello, vicino, dedicato al basket.
Come riporta Il Gazzettino, don Mirco Pasini ha provato – per mesi – a dissuadere i giovani che frequentano e utilizzano i campi da gioco della sua parrocchia, tentando la via del dialogo.
Si tratta di giovani tra i 16 e i 18 anni che, però, non sembrano aver accolto a braccia aperte le indicazioni date dal parroco per l’utilizzo del manto erboso sui cui è possibile giocare a calcetto.
Per questo motivo, dopo una trattativa dialettica non andata a buon fine, ecco arrivare il gesto forte: rimuovere le porte e i canestri per rendere quegli spazi – di fatto – inutilizzabili per giocare e praticare sport.
Per colpa di pochi, ci rimetteranno tutti. Lo sa bene don Mirco Pasini che, però, è sicuro che questa sua mossa possa scuotere le coscienze. Perché non si tratta solamente di imprecazioni, ma anche di mozziconi di sigaretta gettati a terra e di urla sguaiate, anche durante le funzioni.
“Il problema non è solo di fede. Bestemmiano anche contro il sottoscritto, usano un linguaggio non consono, non c’è alcun rispetto della comunità e gettano rifiuti a terra”, ha spiegato il parroco a Il Gazzettino. Dopo il suo annuncio, alcuni giovani hanno chiesto di poter ripulire la zona esterna dell’oratorio.
(da agenzie)
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