Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
SALVINI SI GIOCA LE ULTIME CARTE DELLA DISPERAZIONE, MA SI AVVICINA IL GIORNO DEL GIUDIZIO (POLITICO E GIUDIZIARIO)
“Noi rispondiamo con i fatti, con il lavoro dei nostri sindaci, dei nostri governatori,
dei nostri parlamentari. Poi alcune battaglie le vinciamo, alcune le perdiamo… Però, se sei dentro il governo, puoi incidere, puoi decidere, puoi ottenere. Se, invece, stai fuori, come ha scelto di fare la Meloni, puoi solo protestare, puoi proporre, suggerire ma non puoi ottenere…”.
Sono parole pronunciate da Matteo Salvini: a sentirle parrebbe un trionfo per il capitano leghista, ma in realtà dalle parti di via Bellerio non c’è tutto questo entusiasmo per la situazione attuale.
Tanto che è scattato l’”allarme rosso”: se si andasse oggi alle elezioni politiche, la Lega prenderebbe solamente il 21% con consensi terribilmente in calo anche rispetto solamente alle ultime settimane, mentre Fratelli d’Italia arriverebbe al 18-19% e il Pd di Enrico Letta al 19-20%
Insomma, un vero tracollo rispetto ai fasti di poco più di un anno fa, quando i sondaggi attestavano il partito di Matteo Salvini al 35% se non di più.
Ma il peggio, per il Capitano leghista, sarebbe ancora di la da venire perché, secondo i ragionamenti che si fanno in casa leghista, se continua questo trend, al massimo entro la fine dell’anno (ma c’è chi teme molto prima) Giorgia Meloni avrà superato Matteo Salvini.
Con una doppia possibile sconfitta per il leghista: la perdita della leadership del centrodestra (ricordate il mantra “comanda chi ha più voti”?) e la messa a repentaglio anche di quella del partito.
“Sarebbe un grave problema per Salvini scendere sotto la soglia psicologica del 20%, ma sarebbe ancora più grave essere superati da Giorgia”, spiegano senza troppi giri di parole a TPI da casa Lega.
Ecco perché Salvini nelle ultime settimane ha ripreso a “martellare” sulla comunicazione: “Il Capitano ha bisogno di puntellare continuamente la sua leadership perché, se continua di questo passo, ben presto potrebbe essere messo in discussione”.
Secondo Radio Transatlantico, sarebbero due nomi i nomi prediletti dal corpaccione leghista se la situazione dovesse precipitare: Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia.
(da TPI)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
SAREBBE “ANTISCIENTIFICO, MENTRE SBARCANO I MIGRANTI, CHIUDERE GLI ITALIANI IN CASA DOPO LE 22”: UN BUON PSICHIATRA CI SPIEGHI IL NESSO
Sappiamo bene che ormai per Matteo Salvini quella del coprifuoco è diventata una battaglia di propaganda. Ma stavolta ha esagerato perfino rispetto a quello a cui ci ha abituato: spiegando che è antiscientifico mentre sbarcano i migranti chiudere gli italiani in casa alle 22.
Salvini ci ha provato tante volte a improvvisarsi virologo, come quando perorava la causa dell’idrossiclorochina come farmaco per curare il COVID, e non dimentichiamo l’outfit da medico in corsia che sfoggiò durante la prima ondata della pandemia, quando con il suo maglioncino azzurro e gli auricolari simulava il personale sanitario che lottava contro il virus.
Questa volta il nostro “Capitano” ha provato l’ebbrezza di passare dalle vesti di virologo a quelle di esperto epidemiologo, come possono essere i membri del Comitato Tecnico Scientifico ad esempio. Non si spiega altrimenti quello che ha scritto nel tweet che potete leggere qui sotto:
“Chiudere in casa gli italiani alle dieci di sera, tra l’altro nelle ore in cui sbarcano migliaia di immigrati a Lampedusa, mi sembra senza alcun senso, scientifico, economico e morale. #nocoprifuoco” scrive il leader della Lega, e subito sorge spontanea una domanda: in che senso?
In quale misura gli sbarchi influenzano i dati epidemiologici in maniera tale da far diventare antiscientifico imporre il coprifuoco?
Anzi: a seguire il ragionamento di Salvini sembrerebbe proprio che più sbarchi ci sono meno il coprifuoco è necessario.
E allora di domanda ne sorge spontanea un’altra.
Se Salvini è contro il coprifuoco come può essere contemporaneamente contro gli sbarchi?
Ah, quanto fa male la propaganda…
(da NextQuotidiano)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
SUI SOCIAL E’ NOTO PER LE SUE SPARATE CONTRO IL PAPA, PER SESSISMO E PER AVER AUSPICATO DI AFFONDARE LE NAVI DELLE ONG… DUE ANNI FA CACCIATO DALLA LUISS
E’ Marco Gervasoni il professore romano dell’Università del Molise perquisito
nell’ambito dell’indagine per minacce a offese al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dai carabinieri del Ros del Reparto Anticrimine, coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito.
Storico e saggista, già direttore scientifico della Fondazione Craxi, Gervasoni insegna Storia contemporanea all’università del Molise.
Il professore è conosciuto sui social per le sue sparate contro Bergoglio, ma anche per le sue frasi sul fascismo
Nel settembre 2019, un tweet gli era costato l’interruzione del rapporto con la Luiss, dove insegnava – a contratto – Storia comparata dei sistemi politici: “Ha ragione Giorgia Meloni, la nave va affondata. Quindi Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso” la frase ‘incriminata’.
Da grande uomo (di cultura) qual è l’editorialista del Giornale e professore di Storia contemporanea all’Università del Molise Marco Gervasoni usò una poderosa argomentazione per criticare Elly Schlein. Il professore dall’alto della sua sapienza aveva twittato: “Ma che è, n’omo?”:
Basta ricordare che non è la prima volta che Gervasoni usa argomentazioni sessiste. Ad esempio, lui che era convinto che dietro la strage di Hanau ci fosse lo zampino dei servizi segreti e di Angela Merkel, la chiama in’un altra occasione elegantemente culona
(da NextQuotidiano)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
SOVRANISTI STALKER, CONTINUANO A FARE IL SUO NOME E LUI REPLICA: “SONO STATO CHIARO E L’HO RIPETUTO IN TUTTI I MODI”… MA PERCHE’ NON SI CANDIDA LA MELONI E CI METTE LA FACCIA PER UNA VOLTA?
Guido Bertolaso smentisce le voci di una sua candidatura a sindaco di Roma. ”Leggo sui giornali questa mattina di virgolettati che non mi appartengono. Sono stato chiaro e l’ho ripetuto in tutti i modi. Io non mi candido. Se ne facciano tutti una ragione”, ha scritto l’ex capo della Protezione civile su Facebook .
Ieri, raccontano all’Adnkronos, Bertolaso avrebbe incontrato Matteo Salvini e avrebbe ribadito al numero uno di via Bellerio le ragioni del suo no.
“Noi siamo favorevoli a Bertolaso per Roma e mi auguro che ci ripensi”, rilancia Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, ospite stamane di Radio Rtl102.5, annunciando che la prossima settimana ci sarà l’atteso vertice dei leader della coalizione per ”iniziare a parlare dei candidati sindaci nelle grandì città”.
Sulla stessa linea Matteo Salvini che spera che di convincere l’ex capo della protezione civile.
Ormai siamo a un chiaro caso di stalking ovvero di “Insieme di comportamenti persecutori ripetuti e intrusivi, come telefonate o attenzioni indesiderate, tenuti da una persona nei confronti della propria vittima”
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
MA LO SCHIFO E’ CHE SETTANTA PERSONE HANNO ASSISTITO AL PESTAGGIO E “NESSUNO HA VISTO NIENTE”… IL GIP : “DOMINA L’OMERTA'”… PEGGIO DEI MAFIOSI, INDEGNI DI ESSERE ITALIANI, NON HANNO NEANCHE CHIAMATO UN’AMBULANZA
La Polizia di Stato di Latina ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare per
tentato omicidio. Gli arrestati sono due giovani – un 17enne di Priverno, accompagnato in un Istituto Penale Minorile ed un 20enne di Sezze, in carcere – che lo scorso 30 marzo, a Sezze, picchiarono brutalmente un cittadino romeno.
Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile sono state avviate immediatamente dopo il ricovero presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dello straniero, rinvenuto esanime in strada, lungo via Porta Sant’Andrea e soccorso dal 118. Nonostante l’accertata presenza di numerose persone sul posto, in pieno centro cittadino del paese, i poliziotti hanno riscontrato ritrosia e notevole difficoltà nel trovare testimoni diretti dell’accaduto.
Ma le minuziose investigazioni svolte, corroborate da attività di natura tecnica, hanno chiarito la dinamica dei fatti.
Si è trattato di un’aggressione per futili motivi, posta in essere da due giovani del luogo: il minorenne ha colpito la vittima con uno schiaffo al volto ed il ragazzo maggiorenne – il quale pratica la boxe a livello amatoriale – gli ha sferrato un violento pugno al mento che lo fatto cadere sull’asfalto, provocandogli la frattura del cranio ed un’emorragia cerebrale.
Il tutto è accaduto per la mera “voglia di sfogarsi”, approfittando del fatto che lo straniero si presentasse poco reattivo ed in stato confusionale perché in evidente stato di ebrezza alcolica. Sottoposto a delicati interventi chirurgici, ora non è più in pericolo di vita. Le indagini svolte hanno quindi permesso di far piena luce sulla vicenda, che inizialmente pareva doversi ricondurre ad un malore in strada.
Hanno inoltre evidenziato da un lato la scaltrezza degli indagati, i quali si davano da fare per precostituirsi un alibi, “dopo essersi fatti scoprire”, dall’altro ritrosia ed omertà di molte persone a conoscenza dei fatti, di fronte alla possibilità che in paese si potesse sapere cosa avessero realmente fatto due giovanissimi del posto.
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
AFFIGGERE UN MANIFESTO A SOSTEGNO DEI PRIGIONIERI POLITICI NEL REGIME SOVRANISTA E’ “VANDALISMO”… “LA RUSSIA NON VUOLE CITTADINI CHE ABBIANO OPINIONI, LA GIUSTIZIA QUA NON ESISTE”
Accusata di vandalismo, è stata condannata a due anni e due mesi di arresti domiciliari Olga Misik, la giovane attivista russa che nel luglio 2019 divenne simbolo delle proteste contro il Cremlino e Vladimir Putin per aver letto la Costituzione davanti agli agenti in tenuta antisommossa, durante una manifestazione pro-Navalny, a margine delle elezioni del consiglio comunale di Mosca. Misik e altri due attivisti, Ivan Vorobyevsky e Igor Basharimov, sono stati ritenuti colpevoli di aver vandalizzato nell’agosto 2020 l’esterno dell’ufficio del procuratore generale di Mosca, affiggendo un manifesto a sostegno di prigionieri politici e degli attivisti di Nuova Grandezza. Un’azione rivendicata e mai rinnegata da Misik stessa: «Sopra avevo scritto il nostro sangue è sulle vostre mani. Volevo solo protestare contro una persecuzione ingiusta».
Le condanne
E dopo nove mesi di domiciliari per il gesto di protesta dell’agosto del 2020, Vorobyevsky e Basharimov sono stati condannati a un ulteriore anno e nove mesi di domiciliari, con divieto di uscire di casa dalle 23 alle 5 del mattino, mentre a Misik è stato fatto divieto di abbandonare la propria abitazione dalle 22 alle 6 del mattino per i prossimi 2 anni e 2 mesi.
Una sentenza che non arriva a sorpresa, a detta dell’attivista, che in precedenza aveva dichiarato: «In Russia la giustizia non esiste, il giudice si schiererà con il pm: la Russia non vuole cittadini che hanno opinioni».
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
ANCHE IL SONDAGGIO DI DEMOPOLIS E’ ANALOGO…. LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIA A FAVORE DEL DDL ZAN
I sondaggi politici di Swg presentati da Enrico Mentana durante il Tg di La7 vedono
una crescita dei primi tre partiti nella graduatoria.
Lega, Partito Democratico e Fratelli d’Italia hanno tutti il segno + davanti alle percentuali, mentre c’è un calo del MoVimento 5 Stelle.
Secondo la rilevazione di Swg la Lega, dopo settimane di caduta, guadagna lo 0,4% e torna sopra quota 21 (21,3%).
Il Partito Democratico fa meglio e porta a casa mezzo punto percentuale in più attestandosi al 19,5% e riducendo al di sotto dei due punti il suo svantaggio dal Carroccio.
Ma dietro il Pd c’è Fratelli d’Italia, in crescita dello 0,4% e comunque vicino al partito di Enrico Letta, dal quale lo distanziano pochi decimi di punto.
Il MoVimento 5 Stelle invece perde lo 0,8%, forse anche a causa dell’impasse su Conte Leader. Oggi è al 17%.
Subito dopo il quartetto di testa, che è distanziato di soli 4,3 punti percentuali, c’è una voragine. Forza Italia è al 6,7% e guadagna lo 0,1%. Azione di Carlo Calenda cresce dello 0,2% e arriva al 3,7%. Sinistra Italiana cresce dello 0,1% ed è al 3%.
Così come Italia Viva che però è all’1,8%. Più Europa perde lo 0,3% in una settimana, così come i Verdi: il partito di Emma Bonino è all’1,7%, quello di Angelo Bonelli è all’1,8%.
Più indietro c’è Mdp-Articolo 1 che sta all’1,6% e Cambiamo! di Giovanni Toti, accreditato dell’1% delle preferenze. Il 41% degli elettori preferisce non esprimere preferenze.
Ddl Zan piace agli italiani
Swg ha anche chiesto l’opinione degli italiani sul Ddl Zan. Secondo il campione il 57% è convinto che il nostro paesi aspetti da troppo tempo una legge come questa, anche se non è attraverso le norme che si cambia la mentalità delle persone.
Il 52% dice consentirà di ridurre in modo importante la discriminazione nei confronti di omosessuali, transessuali, donne e disabili.
Secondo il 43% degli italiani il Ddl deve essere riformulato perché rischia di limitare la libertà di espressione
SONDAGGIO DEMOPOLIS
Intanto la fotografia sul peso dei partiti scattata, per Rai Radio1, dal Barometro Politico di maggio dell’Istituto Demopolis di Pietro Vento dice che se si votasse oggi per le Politiche, la Lega sarebbe primo partito con il 21,5%. Con un lieve calo negli ultimi giorni, si riduce ulteriormente il vantaggio sul Pd che otterrebbe il 20% e su Fratelli d’Italia al 18,4%, che sembra beneficiare del ruolo di opposizione; il Movimento 5 Stelle avrebbe il 16,5%.
Più distanti restano Forza Italia al 7,6% e la Sinistra con LeU al 3,5%; Azione avrebbe il 2,6%, Italia Viva il 2%.
“Due elementi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – colpiscono particolarmente nei dati: per la prima volta, i 4 maggiori partiti italiani – Lega, Pd, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle – sono dentro una forbice di 5 punti, tra il 21,5 e il 16,5%. E la distanza tra le prime 2 forze politiche si è ridotta ad 1 punto e mezzo”.
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
IL CONFRONTO TRA REPORT E LUCIANO NOBILI
Domandare è lecito e questo sacrosanto principio è la base della democrazia.
Ma il caso delle risposte di Luciano Nobili al giornalista di Report rischia di essere un boomerang mediatico per Italia Viva.
Dopo la messa in onda – lunedì 3 maggio – di quel video che immortalava l’incontro (poco prima dello scorso Natale) tra Matteo Renzi e Marco Mancini (del Dis) nel parcheggio dell’Autogrill di Fiano Romano, il deputato di IV Luciano Nobili ha presentato un’interrogazione parlamentare su una presunta fattura emessa da Tarantula Luxembourg nei confronti della Rai (circostanza già smentita il giorno dopo le polemiche). Giorgio Mottola, inviato della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci, fatto molte domande al parlamentare e alcune risposte sono state contraddittorie.
Un confronto acceso sintetizzato in poco più di sei minuti da Report
Si parte dall’interrogazione parlamentare annunciata da Luciano Nobili la scorsa settimana. Il pressing dell’inviato di Report porta il deputato di Italia Viva a spiegare che:
“Fare una interrogazione parlamentare è una cosa molto grave poiché farla è una prerogativa di libertà di un parlamentare della Repubblica, un mio diritto e io non me lo faccio conculcare da una trasmissione televisiva. Io voglio sapere la Rai come spende i suoi soldi. La Rai può rispondermi dicendo che c’era una fattura pagata a Tarantula oppure che non c’è. Nel primo caso continuerò a fare domande e perché c’è questo pagamento. Nel secondo caso sono più leggero perché Report ha fatto un servizio indegno ma almeno senza far spendere altri soldi agli italiani”.
La fattura, secondo quanto dichiarato da Sigfrido Ranucci, non c’è e non esiste. E non solo. Quel dossier contro la trasmissione di Rai3 (accusata di creare inchieste ad hoc per attaccare Matteo Renzi) sarebbe un falso che si basa su fatti mai avvenuti e non riscontrati.
E c’è stato spazio anche per la figura dell’ex manager di Finmeccanica Francesco Maria Tuccillo, indicato in quel dossier come la fonte di Report e per cui la Rai avrebbe pagato quei famosi 45mila euro attraverso la società lussemburghese (fattura di cui, al momento, non vi è traccia).
Qui il caso diventa più spinoso: Report sottolinea come non sia una sua fonte e che l’unico incontro tra i giornalisti e l’uomo non sia mai andato in onda.
Allora Mottola chiede a Luciano Nobili: “Come facevate a sapere il nome di una fonte protetta?”. Il deputato di Italia Viva ha replicato: “Non avete solo voi quelle informazioni, ce le abbiamo anche noi le informazioni”. Poi parla di “fonti giornalistiche (interne, ndr) stanche del fatto che la Rai ricorra a professionalità esterne”.
La risposta di Sigfrido Ranucci
“L’onorevole Nobili e i colleghi giornalisti che hanno avuto tra le mani quel dossier che nessuno ci ha fatto vedere nonostante ci riguardasse, vadano in procura a denunciare chi glielo ha fornito. In questo caso non c’è da tutelare una fonte, ma un avvelenatore di pozzi che ha svolto un’attività di dossieraggio falsa. In gioco non c’è la dignità e la credibilità di una trasmissione della televisione pubblica, ma la libera informazione che è il cane da guardia della democrazia. Se consentiamo a un avvelenatore di abbassare l’asticella a questo punto, lo lasceremo libero di avvelenare oggi Report, domani chissà”.
(da agenzie)
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Maggio 11th, 2021 Riccardo Fucile
L’INSEGNANTE HA RICOSTRUITO LE DINAMICHE DELL’INCONTRO CHE HA FILMATO PER CASO
La replica di Report alle accuse mosse da Italia Viva (con tanto di interrogazione
parlamentare) nei confronti della trasmissione condotta sa Sigfrido Ranucci dopo il servizio mandato in onda la scorsa settimana, si è sviluppata anche con il racconto dell’insegnante che ha ripreso con il suo smartphone quell’incontro all’Autogrill di Fiano Romano tra Matteo Renzi e Marco Mancini.
La donna – la cui identità rimane riservata – ha spiegato che, a differenza di quanto sostenuto dal senatore di IV, non c’è stato alcuno scambio di “babbi” natalizi tra i due. Questo il racconto della testimone Report video Renzi proprio alla trasmissione che ha realizzato l’inchiesta partendo dal suo filmato.
“Dovevo incontrarlo al Senato, me n’ero dimenticato. Doveva portarmi i babbi, un dolce romagnolo”. Questo aveva detto Matteo Renzi la scorsa settimana dopo l’esplosione della polemica per il video mandato in onda da Report. Questa circostanza, però, è stata smentita dall’insegnante che ha spiegato come non ci sia stato alcuno scambio di doni natalizi (era il periodo di Natale del 2020) tra i due.
La donna ha spiegato (e ribadito) le dinamiche che l’hanno portata a essere in quel posto nel momento in cui ha visto arrivare il senatore di Italia Viva.
Il padre (intervenuto anche lui raccontando la sua patologia) si era sentito male a causa dei medicinali che deve assumere per la sua malattia.
L’insegnante, mentre suo papà era in bagno, ha notato Renzi e la sua scorta arrivare nel parcheggio. Non sapeva chi fosse il suo interlocutore e lo ha scoperto solo dopo il servizio di Report.
Inoltre, il video inviato a Report (prima mandato alla redazione di un quotidiano online) non dura 40 minuti – durata dell’incontro -, ma solamente 28 secondi. Ma nei 40 minuti non c’è stato alcuno scambio di babbi.
(da agenzie)
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