Destra di Popolo.net

LA RIFORMA FISCALE DELLA MELONI E’ IL SOLITO PACCO SOVRANISTA: LE SIMULAZIONI DEGLI ESPERTI CONFERMANO CHE AI REDDITI BASSI NON ARRIVERA’ NULLA, ANZI PAGHERANNO DI PIU’

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

GIOVERA’ SOLO AI REDDITI MEDIO-ALTI CON TAGLI DI CIRCA 300-1.000 EURO L’ANNO… IN PRATICA 10 MILIARDI BUTTATI PER FAVORIRE CHI STA GIA’ BENE

Tra i punti principali della sedicente “riforma fiscale” sovranista c’è la riduzione degli scaglioni per l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che passerebbero da 4 a 3.
Una prima ipotesi prevede aliquote al 23%, al 33% e al 43%. La seconda fisserebbe invece lo scaglione di mezzo al 27%.
Ma quali lavoratori rientrebbero nei vari gruppi? Le loro buste paga sarebbero più alte o più basse?
Sono due le ipotesi principali emerse negli ultimi giorni. La prima, dal costo stimato di sei miliardi di euro, prevede aliquote al 23%, al 33% e al 43%.
La seconda fisserebbe invece il secondo scaglione al 27% e peserebbe per 10 miliardi di euro sulle casse dello Stato.
Prima di esaminare quali sarebbero gli effetti sugli stipendi, va ricordato che la legislazione tributaria oggi prevede un prelievo del 23% per i redditi fino a 15mila euro, del 25% per quelli compresi tra 15 e 28mila euro, del 35% per chi è tra i 28mila e i 50mila e del 43% per chi va oltre i 50mila.
Con la riforma, in entrambe le ipotesi, la situazione cambierebbe
Una via proposta dalla Ragioneria dello Stato è quella che prevede il primo scaglione al 23% da applicare ai redditi fino a 28mila euro, il secondo al 33% ai redditi fino a 50mila euro e l’ultimo, al 43%, a chi supera i 50 mila euro.
Il Corriere della Sera ha calcolato come questo sistema andrebbe a cambiare gli importi in busta paga per quattro tipi di contribuenti
Chi guadagna 20mila euro, ed è oggi coperto dall’aliquota del 25%, ci guadagnerebbe appena 100 euro l’anno: andrebbe a pagare 4600 euro di Irpef, a fronte dei 4700 attuali.
Un contribuente con reddito da 35mila euro avrebbe benefici maggiori. Adesso il suo prelievo è del 35%, con la riforma sarebbe invece del 33%. E quindi, gli attuali 9150 euro di prelievo Irpef scenderebbero a 8750. Salendo di stipendio e analizzando la situazione di chi guadagna 50mila euro, secondo i calcoli del Corriere la situazione sarebbe questa: invece che versare 14.400 euro ne verserebbe 13.700
Poi c’è l’altra opzione consigliata dalla Ragioneria, quella con la seconda aliquota al 27%, sotto cui ricadrebbero tutti i redditi compresi tra i 15mila e i 50mila euro
I lavoratori che ne beneficerebbero maggiormente sarebbero quelli che oggi pagano il 33%, compresi tra i 28mila e i 50mila euro
Ad esempio, sempre secondo i calcoli del Corriere, chi guadagna oggi 35mila euro e ne deve versare 9150 di Irpef, andrebbe a risparmiare 300 euro (versandone 8850).
Andrebbe ancora meglio a chi guadagna 50mila euro: i 14400 euro che versa scenderebbero a 12900 (-10,42%)
SECONDA SIMULAZIONE CGIA MESTRE
Due simulazioni pubblicate oggi da Il Resto del Carlino su dati dei Consulenti del Lavoro e della Cgia di Mestre spiegano l’effetto sugli stipendi dei nuovi scaglioni.
Entrambe prevedono tre aliquote. La prima è al 23% per chi guadagna fino a 15 mila euro, al 28% per chi guadagna fino a 50 mila euro, al 43% per chi guadagna oltre 50 mila euro.
Nella seconda l’aliquota è al 23% per chi guadagna fino a 28 mila euro, al 33% per chi guadagna fino a 50 mila euro, al 43% oltre i 50 mila euro. In base a questa divisione la variazione rispetto al sistema attuale prevede:
nella prima simulazione 90 euro in più di tasse per chi guadagna fino a 15 mila euro, 150 euro in più di tasse per chi guadagna fino a 20 mila euro, 100 euro in meno per chi guadagna fino a 35 mila euro l’anno, 1.100 euro in meno per chi guadagna 50 mila euro
nella seconda simulazione 60 euro in meno di tasse annue per chi guadagna 15 mila euro, 100 euro in meno di tasse per chi guadagna fino a 20 mila euro, 400 euro in meno per chi guadagna 35 mila euro, 700 euro in meno per chi ne guadagna 50 mila.
I risparmi sono da considerarsi annuali. Per raggiungere l’obiettivo serviranno due anni. E, secondo le prime stime del ministero dell’Economia, almeno 5 miliardi. Ma forse anche il doppio.
Il governo vuole anche rimettere mano a tutto il sistema sanzionatorio tributario. Sulle sanzioni penali si userà un occhio di riguardo per chi si trova impossibilitato a pagare il tributo per fatti a lui non imputabili. Nella valutazione della “rilevanza penale” del fatto si terrà conto anche dei casi in cui siano stati raggiunti accordi in sede amministrativa e giudiziaria. Saranno alleggerite le sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele per le imprese che aderiscono alla cooperative compliance. Ci sarà un’ulteriore riduzione delle sanzioni amministrative (che può arrivare fino all’integrale non applicazione) per i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente in modo tempestivo ed esauriente.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

“SAPEVATE DEI RISCHI IN MARE?”: LA TRAGICOMICA DOMANDA DELLA MELONI AI FAMILIARI DELLE VITTIME DI CUTRO

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

GLI AFGHANI PRESENTI AVREBBERO “GELATO” L’IPOCRISIA: “SIAMO STATI ABBANDONATI IN UN PAESE DAL QUALE E’ NATURALE DESIDERARE DI FUGGIRE”

È polemica per le parole di Giorgia Meloni, pronunciate durante l’incontro con i superstiti del naufragio di Cutro e le famiglie delle vittime a Palazzo Chigi. L’incontro è stato raccontato con una nota ufficiale della presidenza del Consiglio, che in un passaggio spiega: “Meloni ha chiesto loro quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo”.
Una domanda abbastanza surreale, considerando che Meloni aveva davanti sopravvissuti e familiari dei morti in una strage.
Insomma, la sensazione continua a essere quella della colpevolizzazione della vittima. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, tra l’altro, gli afghani presenti avrebbero risposto che loro sono stati abbandonati in un Paese dove non si può vivere, dal quale è naturale desiderare fuggire. Una risposta non proprio difficile da prevedere, insomma.
A poche ore dalla diffusione del comunicato, arriva la reazione delle opposizioni: “Ma davvero Meloni ha chiesto ai superstiti e ai familiari delle vittime della strage di Cutro se erano consapevoli dei rischi legati alle traversate? – commenta il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni – Davvero è arrivata a fare una domanda del genere a chi scappa da fame, guerre, persecuzioni, siccità e dai lager libici che il governo italiano finanzia? Non ci sono parole per commentare, solo tanto imbarazzo e sdegno”.
Ancora più duro il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro: “Persone che hanno visto morire figli, amici, mogli, mariti davanti ai loro occhi. Persone che sono fuggite dalla violenza talebana. Che hanno visto parenti e familiari uccisi e/o perseguitati. E che avevano un’unica strada: scappare per non morire – scrive il parlamentare dem su Facebook – E che fa Giorgia Meloni? Che fa di fronte a quel dolore indicibile? Al ricordo di quelle piccole bare bianche dove neonati e bambini hanno perso la vita? Chiede alle loro madri, ai loro padri sopravvissuti ‘quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo’. Una barbarie, umana e politica. E che ci fa vergognare non dell’Italia, ma di questo governo disumano”.
“Cara Giorgia Meloni, li conoscono bene i rischi – twitta l’ex ministra e presidente di Azione, Mara Carfagna – Ma se decidono di partire lo stesso è perché sono così disperati da essere pronti a tutto pur di fuggire da guerre, povertà, regimi. Bisogna salvare chi rischia la vita in mare e fermare chi lucra sulla disperazione”.
(da Fanpage)

argomento: Politica | Commenta »

IL POTERE OCCULTA LA PAURA: LA PROPAGANDA DELLA MELONI CON I SUPERSTITI DI CUTRO

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

DELL’INCONTRO A PORTE CHIUSE TRA LA MELONI E I SOPRAVVISSUTI AL NAUFRAGIO RESTA SOLO UN VIDEO SENZA AUDIO

Potere e paura. Di veline ne avevamo viste e lette tante, ma mai una così posticcia e sgangherata. Dell’incontro di Giorgia Meloni con i superstiti di Cutro, rigorosamente vietato ai giornalisti, c’è solo un breve filmato di cinema muto, un montaggio di Palazzo, l’informazione preconfezionata per i tg a reti unificate, immagini senza audio come in Cina, anzi in similCina.
E, infatti, c’è pure un comunicato di Palazzo Chigi, che è il solo racconto che abbiamo, una specie di pizzino con un florilegio di parole imbarazzanti per infantilismo: come è stato l’incontro? “Emozionato e commosso”. E cosa hanno detto i superstiti a Giorgia Meloni? “Si sono appellati al suo cuore di madre”.
Anche il video di un minuto e mezzo, il tempo dei Tg, è solo un nascondiglio, la Sala Verde di Palazzo Chigi come recinto del potere, l’Italia che governa l’Italia nascondendosi all’Italia.
Si vedono le strette di mano tra i rappresentanti del governo, che sembrano le vittime, e le trenta vittime, con i visi oscurati e dunque con il dolore censurato, che sfilano davanti a Giorgia Meloni e ad Antonio Tajani in fila indiana.
Umiliati e maltrattati non solo nel corpo, sembrano persino più sani e certamente sono più vivi dei governanti italiani che non li vogliono.
Lei è vestita Armani e Tajani sembra uno sformato ragioniere che tra sé e sé sta pensando “nella vita l’ho sfangata”, e loro sono invece vestiti dalla Croce Rossa, ma hanno la serietà e la grande dignità che in teatro si crea in quel luogo speciale dove l’abito è carattere, il “trovarobato” , la sartoria delle scuciture e delle giacche che litigano con i pantaloni.
Chiunque di noi li avrebbe abbracciati, come ha fatto spesso il presidente Mattarella, come fa questo Papa, e sarebbe stato il nostro modo, credenti o no, di conversare con Dio, la cui “assenza è la più acuta presenza” in questa tragedia di Cutro.
E invece Giorgia Meloni non è stata neppure capace di fingersi “Idiota”, quello di Dostoevskij, il principe Mishkin che “solo a una domanda, che lo investiva a ondate regolari con affanno, non sapeva rispondere: perché o Signore i bambini muoiono?”.
Leggo invece nel pizzino di Palazzo che “la presidente Meloni ha chiesto loro quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo”. Altro che abbracci! Meloni ha solo ingentilito Piantedosi, è il suo destino quello di addolcire la ferocia, grazie anche alla cantilena da suburra, il ritmo ondulato della lingua dell’ozio romano che dubita di quel che dice mentre lo dice.
Insomma, i superstiti hanno sfilato davanti a quelli che ancora li respingono perché ci sono le quote, i conteggi, i controlli, le leggi, la Bossi-Fini, l’Europa, la linea dura, gli scafisti da inseguire nell’intero globo terracqueo, ma provano lo stesso a esibirli in una scenografia di falsa bontà senza l’audio.
Chissà mai cosa avrebbero chiesto a questa “nazione” di brava gente se avessero potuto liberamente mostrarsi e parlare in un minuto e mezzo di tv dalla cattedra di Palazzo Chigi.
E quante volte avrebbero costretto la stressatissima Giorgia Meloni a sbroccare ancora contro l’opposizione che li addestra, contro la sinistra che in Calabria chissà cosa combina. È da un po’ di tempo infatti che Meloni ha paura di Meloni. In tutto questo nascondimento il nuovo potere italiano ha nascosto i sopravvissuti per nascondere sé stesso.
Eppure, li hanno invitati, è vero, ma anche sequestrati in Calabria e trasportati a Roma con un C130 dell’Aeronautica militare.
E, una volta a Ciampino, li hanno fatti salire sul pullman della polizia con i vetri oscurati e da lì a Palazzo Chigi, ma dall’ingresso posteriore, il famoso sottopasso della “casa di vetro” degli italiani.
Non riesco a sorriderne e forse potrei perché sembra la sfilata dei soliti sospetti, un casting di comparse, una retata di incappucciati che farebbero sfigurare l’ingresso principale e quindi a loro tocca quello di servizio. E quando rileggo che si appellano “al suo cuore di madre” mi scappa pure un “bedda matri!”.
Tanto più che il servile comunicato dell’ufficio stampa, ora diretto dal nuovo spin doctor che ricordavo bravo, Mario Sechi, diventa la parodia lessicale della prosa prefettizia, della “burokrazia ottusa e nera” dello Stato in disfacimento di Jospeh Roth o, se preferite, del linguaggio marcio dell’antica “prefettocrazia” di Salvemini.
Leggo infatti che Giorgia Meloni “ha rappresentato ai presenti la vicinanza propria personale e del governo tutto”. Pensate: “ha rappresentato ai presenti”. E i presenti? “Hanno ringraziato sentitamente il presidente”.
E mentre leggo guardo ancora il film muto: ora inquadrano il tavolo, poi la telecamera zumma su una penna, e ci sono i lunghi primi piani degli occhi chiari di Giorgia, ma in un angolo ci scappa pure un primo piano di mani giunte, intrecciate per chiedere.
E così la scenografia così rozza e falsa invece di evocare buoni sentimenti di canto e di preghiera diventa un triste motteggio che aggiunge un surplus di mistero alla sofferenza che non si esprime, alla sofferenza alla quale è vietato di esprimersi.
I giornalisti sanno che la velina, quando mostra un po’ di verità per nascondere la verità, diventa grottesca, perché rimanda ai marescialli di una volta, alla copia ricalco su carta velina appunto, ma senza la sapienza dell’Istituto Luce, che oggi non è riproponibile, perché oggi più combatti il diritto di ficcare il naso nella realtà più ecciti quel diritto. E più il potere nasconde la paura, più la paura lo mostra e lo svela.
(da La Repubblica)

argomento: Politica | Commenta »

SMENTITA LA BUFALA SU UNA TAGLIA DI 25 MILIONI DI DOLLARI CHE LA BRIGATA WAGNER AVREBBE MESSO SU CROSETTO

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

MANTOVANO: “SERVIZI NON HANNO EVIDENZE DI MINACCE A CROSETTO”: FINE DELLA SCENEGGIATA

Non risulta alcuna evidenza di intelligence riguardanti concrete minacce nei confronti del ministro della Difesa Guido Crosetto. Così, a quanto si apprende da fonti di governo, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, avrebbe risposto in una lettera inviata al presidente del Copasir Lorenzo Guerini, che aveva chiesto informazioni in merito. La lettera confermerebbe inoltre l’impegno dell’intero comparto sicurezza nel continuare a vigilare e a mantenere alta l’attenzione.
Nei giorni scorsi su alcuni media erano circolate voci su una taglia di 25 milioni di dollari che la Brigata Wagner avrebbe messi su Crosetto. Il titolare della Difesa aveva commentato su twitter: “Ogni giorno girano informazioni, più o meno verosimili, più o meno piacevoli, che spetta a chi di dovere, chi si occupa della sicurezza della Repubblica, verificare, approfondire e, se necessario, contrastare. Bastano loro. Parlarne pubblicamente non serve e non aiuta nessuno”.
La minaccia del Cremlino con tanto di taglia da 25 milioni di euro sulla testa di Guido Crosetto è diventata un giallo. L’allarme ha preso forma il 15 marzo dalle colonne de Il Foglio, dove si parla di una intimidazione di cui sarebbero stati messi al corrente i vertici del governo grazie a una segnalazione “della nostra intelligence”.
Ma questa “segnalazione” esiste davvero? Quanto è preoccupante e alto il livello di pericolo al quale è sottoposto il ministro Guido Crosetto? Perché secondo quando risulta al Fatto – che ha interpellato più fonti – di questa segnalazione la famosa “nostra intelligence” non sa nulla: non ci sarebbero informative redatte né da Aisi né da Aise (rispettivamente i servizi segreti per l’interno e per l’estero) di questo tipo, men che meno mandate a Palazzo Chigi. Di più: la notizia ha creato un certo fastidio nei comparti di sicurezza, di volta in volta tirati in ballo e senza alcuna possibilità di smentita.
Ma facciamo un passo indietro. Due giorni fa, Il Foglio ha scritto che Wagner – formazione paramilitare russa che da tempo controlla diverse aree dell’Africa e capeggiata dall’imprenditore Evgeny Prigozhin – avrebbe alzato il tiro contro il ministro della Difesa italiano arrivando a minacciarlo. Non è la prima volta che si parla di attacchi di Mosca: lo stesso Crosetto era stato apostrofato come uno “sciocco” dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev.
C’è poi stata la denuncia di Crosetto che, assieme al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine di un vertice interministeriale convocato a Palazzo Chigi ha parlato di strategie da guerra ibrida del gruppo Wagner, accusato di spingere sull’aumento degli arrivi di migranti dall’Africa sulle coste italiane. A stretto giro è arrivata la reazione di Prigozhin, che – in un audio postato sul canale Kepka Prigozhina – ha detto: “Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci”, per poi rivolgere a Crosetto insulti in russo
L’allarme dei Servizi sulle minacce con tanto di taglia sul ministro della Difesa secondo Il Foglio però sarebbe arrivato prima di quest’ultimo episodio, “la scorsa settimana”, scriveva il quotidiano il 15 marzo. Notizia presa per buona così com’era da Tajani che a Porta a Porta ha detto: “Inaccettabile, siamo tra il ridicolo e il criminale”. Ma il ministro degli Esteri avrà prima verificato che le informazioni riportate fossero tutte corrette?
Ieri il giornale diretto da Claudio Cerasa ha ribadito la veridicità delle informazioni riportate, spiegando anche che sono state proprio fonti dell’esecutivo martedì a confermare la notizia della segnalazione al governo da parte degli 007 sulle minacce a Crosetto.
Che ieri ha twittato: “Lo voglio ribadire per non alimentare un ulteriore, inutile, motivo di scontro: non mi sento minacciato e sono certo che non ci siano taglie o altro su di me. Se ci fossero stati rischi o minacce reali di tale gravità, ne sarei certamente stato informato e non è mai accaduto”. Il ministro dunque non ne sapeva nulla. E a quanto pare neanche i Servizi segreti.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

CINQUE MESI DI TRAGICI DISASTRI A CATENA, MA PIANTEDOSI NON MOLLA LA POLTRONA

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

NON SI CAPISCE CHE ALTRO DEBBA SUCCEDERE PERCHE’ TOLGA IL DISTURBO

Ma che altro deve accadere perché il ministro Matteo Piantedosi si faccia da parte? Che altro deve sbagliare a dire, organizzare male, interpretare peggio per meritarsi il buon retiro che in Italia spetta a qualsiasi politico che proviene dalla pubblica amministrazione e si dimostra del tutto incapace di operare su un piano politico?
L’ultimo in ordine di tempo è il saccheggio di Napoli a opera di alcuni criminali travestiti da tifosi che tutti si aspettavano e di cui tutti sapevano.
Come giustamente domanda la capogruppo al Senato del M5S Barbara Floridia “durante la giornata di ieri che tipo di strategia è stata adottata da parte di chi è preposto alla sicurezza e perché è miseramente fallita regalando all’Italia e al mondo scene da far west che con tutto hanno a che fare fuorché con lo sport?”. Eppure Piantedosi almeno in questo dovrebbe essere nel suo, essendo stato Prefetto. Niente da fare.
Come dice il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Peppe De Cristofaro a Napoli abbiamo assistito a “una vera e propria débâcle che sta tutta sulle spalle del titolare del Viminale”.
E pensare che era proprio il suo compagno di governo Salvini a twittare furiosamente chiedendo le dimissioni dell’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano quando fu Roma a essere messa sotto scacco dai tifosi (quelli erano turchi) nel 2015: “In un Paese normale i responsabili si dimetterebbero!”.
Ma, grazie anche a Salvini, non siamo un Paese normale. Gli errori di Piantedosi sono così tanti e così in poco tempo che fanno spavento. Si parte a novembre con la genialità del decreto contro i rave party con il governo che si è appena insediato. Una priorità, quella dei rave, che il ministro Piantedosi ha sentita urgentissima per il bene della nazione. In un’intervista al Corriere Piantedosi spiegò che l’obiettivo era di “allineare” l’Italia “alla legislazione degli altri Paesi europei”.
Falso: nessuno degli altri quattro grandi Paesi europei (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) prevede pene così dure come quelle introdotte dal governo Meloni.
Sempre a novembre il ministro Piantedosi spiegava in un’intervista che “le navi Ong devono portare i migranti nel loro Stato di bandiera”, una panzana giuridica che ha molto credito in certa destra. Altra figura barbina. Falso: in realtà, altre norme sul soccorso marittimo, come la Convenzione di Amburgo del 1979, prevedono che gli sbarchi debbano avvenire nel primo “porto sicuro” disponibile, sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani sia per prossimità geografica alla località di salvataggio.
Si arriva al febbraio nero per il Prefetto al Viminale. Prima c’è la strage di Cutro con Piantedosi che afferma che “nessuno aveva ravvisato un pericolo”.
Però, chissà perché, sono uscite due motovedette della Guardia di Finanza poi rientrato per le impossibili condizioni del mare. Mare impossibile da navigare, altro che “nessun pericolo”.
Poi ha accusato i genitori dei migranti di mettere i propri figli su una barca pur di salvargli la vita. “Io non l’avrei fatto con i miei figli” dice Piantedosi.
Gli va bene che i suoi figli sono maggiorenni perché non rischiare la vita pur di sperare in una salvezza sarebbe materia da assistenti sociali.
Per mettere una pezza ha detto ai migranti di non partire che sarebbe andato a prenderli. A Salvini tremano ancora le vene e i polsi a ripensarci.
Poi ha spedito i camion per spostare le bare delle vittime meritandosi le maledizioni dei familiari. Poi le bugie e le omissioni in Parlamento e quella conferenza stampa imbarazzante.
Ieri la débâcle dell’ordine pubblico a Napoli che conferma il sospetto: forte con i deboli, debolissimo con i forti.
Che altro deve combinare per dimettersi, Piantedosi?
(da La Notizia)

argomento: Politica | Commenta »

I TIFOSI DELL’EINTRACHT HANNO SNIFFATO COCA SUI TAVOLI, MOLESTATO SESSUALMENTE LE CAMERIERE E INNEGGIATO A HITLER

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

IL PROPRIETARIO DELL’ALBERGO DOVE ALLOGGIAVANO: “È STATO UN INCUBO. ALCUNI DI LORO SONO SALITI AL DECIMO PIANO E HANNO LANCIATO DEI PIATTI CONTRO AI POLIZIOTTI”

«Alcuni ultrà sono riusciti a salire al decimo piano tramite le scale di emergenza, hanno preso dei piatti da una cucina di servizio e li hanno lanciati contro ai poliziotti». Teresa Naldi, proprietaria dell’hotel Royal Continental a Napoli, dove hanno alloggiato gli ultrà dell’Eintracht di Francoforte, ha assistito «terrorizzata» agli scontri tra forze dell’ordine e tifosi.
«Le urla, i poliziotti in tenuta antisommossa. È stato un vero incubo». La tensione era palpabile. «Anche i dipendenti erano molto spaventati dal dover gestire queste persone – spiega -, non sapevamo cosa potesse venire loro in mente». Nei momenti di vera e propria guerriglia, alcuni tifosi hanno lanciato stoviglie contro la polizia dal decimo piano dell’albergo.
Nel ristorante in cui si sono riuniti a pranzo prima degli scontri, i supporter tedeschi «hanno sniffato coca sui tavoli, molestato sessualmente le cameriere e inneggiato a Hitler». Lo racconta Anna Arenella, socia di due locali tra piazza del Gesù e Calata Trinità Maggiore, parlando di un vero «massacro».
Tutto chiuso anche nella pizzeria Giuliano, il cui proprietario racconta che «i lacrimogeni sono arrivati nel locale». Un grande dispiacere «soprattutto per i turisti». Nel pomeriggio «i napoletani sono arrivati da Monteoliveto e Sant’Anna dei Lombardi, mentre i tedeschi erano in mezzo alla piazza», sottolinea uno dei commercianti. La polizia era nel mezzo. Poi c’è stata la carica e l’incendio della macchina».
Nella chiesa di San Gesù Novo «c’era un gruppo di donne in pellegrinaggio – spiega il titolare di un altro locale -, molte erano anziane. Si sono trovate tra i tifosi dell’Eintracht che salivano verso piazza del Gesù e i supporter del Napoli. Hanno iniziato a battere le mani sulle vetrate del mio bar, le abbiamo assistite e calmate».
Una domanda che adesso si stanno facendo in molti, tra negozianti e proprietari dei locali, è «chi pagherà per i danni subiti». Quelli morali, invece, «non si possono quantificare».
(da il Messaggero)

argomento: Politica | Commenta »

SONDAGGIO GHISLERI: ELLY SCHLEIN TRAVOLGENTE, PD SFONDA QUOTA 20%, CALA FDI. TRA I GIOVANI PD PRIMO PARTITO

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

FDI 29,2%, PD 20,7%, M5S 15%, LEGA 9,4%, AZIONE 8,4%, FORZA ITALIA 6,5%, VERDI-SINISTRA, 2,6%, +EUROPA 2,2%

Fratelli d’Italia primo partito ma sotto il 30%. Partito Democratico in ripresa sopra il 20%. Mentre un italiano su due non è soddisfatto di come il governo ha gestito il naufragio di Cutro.
I sondaggi di Euromedia Research illustrati oggi da Alessandra Ghisleri su La Stampa dicono che il partito di Giorgia Meloni è al 29,2%, in calo dello 0,4% in due settimane.
Lo insegue il Pd di Elly Schlein con il 20,7% e una crescita dello 0,7%. Poi c’è il Movimento 5 Stelle al 15%, in calo dello 0,6%. La Lega è stabile al 9,4%. Il Terzo Polo composto da Azione e Italia Viva è sopra Forza Italia: 8,4% contro 6,5%. Ma entrambi perdono rispettivamente lo 0,1% e lo 0,4%.
L’Alleanza Verdi Sinistra cresce di più di mezzo punto percentuale al 2,6%. Seguono Italexit (2,4%) e +Europa (2,2%).
I giovani e il voto
Ghisleri segnala anche che il target degli under 25 si polarizza: sta con il Pd il 25,6% e con Fdi il 23,3%.
Il 46,6% dei cittadini non si ritiene soddisfatto di come il governo ha gestito tutte le fasi del post-naufragio. Il mancato passaggio di Giorgia Meloni in qualità di Istituzione davanti ai feretri dei migranti forse le avrebbe reso più dolci le critiche delle opposizioni.
Ma per il 47,5% degli intervistati la presidente del Consiglio avrebbe dovuto omaggiare le salme molto prima delle strette di mano date ai parenti delle vittime.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

CGIL, PRESIDIO E PELUCHE CONTRO L’INTERVENTO DELLA MELONI

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

LA PROTESTA DI PARTE DEI DELEGATI SINDACALI CONTRO L’INVITO DI LANDINI ALLA PREMIER: “USCIREMO E LASCEREMO I PELUCHE, INVITO ALLE MELONI SCOPERTO SUI GIORNALI”

Peluche, striscioni. E canzoni contro la presenza della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. C’è la minoranza Cgil, fuori a protestare e dentro con i pupazzetti. Ma anche delegate e delegati che si mettono la fascetta bianca al braccio per le vittime di Cutro, ma sono pronti ad ascoltare la premier.
Il gruppo di minoranza interna alla Cgil in presidio davanti all’ingresso del Palacongressi di Rimini per la presenza della premier, attesa poco prima di pranzo all’assise sindacale.
Per terra i pupazzi di pezza, con Peppa Pig bene in evidenza, già simbolo della protesta Lgbt+ anti Meloni. Al collo un fazzoletto con la scritta “mai più fascismo”. Sopra uno striscione che ricorda le “Radici del sindacato” metalmeccanici. E un cartellone a chiarire perché quei peluche stanno lì: “Contro il cinismo, la cattiveria e il razzismo di un governo fascista. Portami dentro, lasciami lì quando Meloni parla. Esci!”.
I pupazzi, spiega la portavoce Eliana Como, saranno in sala, davanti al palco e sui banchi dei delegati, e resteranno lì mentre loro usciranno, durante l’intervento di Meloni, magari cantando Bella Ciao.
É lei il volto di chi nel sindacato, in questi giorni, si oppone alla presenza della premier. È lei che ha promesso che indosserà pure una maglietta, modello Chiara Ferragni a Sanremo. Non ci sarà scritto “Pensati libera”, ma “Meloni pensati sgradita”.
Oggi ci spiega: “Dissentiamo dall’invito alla Meloni, una scelta che non è stata discussa all’interno della Cgil, l’abbiamo saputo dai giornali. Avevamo due possibilità: o fischiarla e non succederà. Oppure uscire dalla sala e lasciare ai nostri posti vuoti i peluche perché questo è il governo del cinismo”.
Per Como “invitare la Meloni è una scelta radicalmente sbagliata perché con il premier ci si confronta nelle sedi istituzionali. L’ultimo a parlare fu Prodi nel 2006, ma fu una scelta politica. In questa di Meloni non mi ci ritrovo e viene vissuto con molto malessere da molti della Cgil anche se sono meno plateali di noi”.
Ci sono anche alcuni striscioni: “Meloni: non in nostro nome. Cutro: strage di Stato”. E Bella Ciao iniziano a cantarla davanti all’ingresso. Era stata la stessa Como, d’altra parte, ad assicurare: “Saremo visibili”.
Ma in platea ci sono anche idee diverse, non tutte di rottura mentre le chat di Whatsapp ribollono: “Cosa dobbiamo fare quando arriva la premier? Usciamo anche noi?”. Nunzia Armento (Basilicata) avverte: “Attenzione a non fare il gioco di questo governo, a non fare gesti eclatanti che potrebbe rtorcersi contro di noi. La presenza di Meloni certo crea disagio sul piano politico perché noi siamo antifascisti e per la Costituzione. Poi lei arriva il giorno dopo aver approvato una riforma del fisco che non ci va bene. E negli occhi abbiamo il suo atteggiamento disumano tenuto a Cutro con i famigliari delle vittime. Ma dobbiamo ascoltarla: lei è la premier”.
Salvo Nicastri, delegato di Palermo, non è d’accordo. Lui fa parte della minoranza Cgil che non ascolterà la premier. . Spiega: “Usciremo dalla sala, in modo assolutamente pacifico, anche se è casa nostra. Non la ascolteremo perché non è stata invitata a nostro nome.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

CAMPATA DA 3 KM, RISCHIO SISMICO, 7 MILIARDI DI COSTI: COSA C’E’ CHE NON VA NEL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

Marzo 17th, 2023 Riccardo Fucile

PROBLEMI LEGALI PER AFFIDARLO SENZA CONCORRENZA, I POSTI DI LAVORO SARANNO UN QUINTO DI QUELLI CHE SBANDIERA IL CAPITONE, SE TIRA VENTO SARA’ CHIUSO

Il Ponte sullo Stretto di Messina riparte dal progetto del 2011. E prevede una sola campata da 3,3 chilometri e 7 miliardi di costi. Il decreto del governo ha recuperato la Società Stretto di Messina dalla liquidazione.
E l’ha resa una società in house partecipata da Anas (51%), Regione Calabria e Regione Sicilia. Oltre che dal ministero dell’Economia e da quello delle Infrastrutture. La concessione avrebbe durata trentennale. Gli accordi del contratto «caducato» saranno riattivati con la firma di atti aggiuntivi. Che comporterà la rinuncia ad ogni controversia sulla cancellazione degli accordi del decreto 179/2012. Il progetto prevede una sola campata e secondo il cronoprogramma dovrà andare in esecuzione entro il 31 luglio 2024. Che secondo le intenzioni del governo dovrebbe essere a questo punto la data dell’inizio dei lavori.
I numeri, i costi, l’occupazione
Quella dello stretto è una zona sismica. Secondo i geologi le sponde di Sicilia e Calabria si allontanano ogni anno di 4-10 millimetri. Il governo prevede di far ripartire l’iter dal progetto definitivo del 2011. Che prevede collegamento su strada e ferrovia. E che verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,3 chilometri). Nei giorni scorsi il Mit auspicava l’inizio dei lavori entro il 2024. Resta il nodo dei finanziamenti necessari. Il governo lavora per reperire risorse, nei giorni scorsi Salvini ne ha discusso, tra gli altri, con il vertice della Banca europea degli investimenti.
La dicitura «salvo intese» usata per il provvedimento che riavvia l’iter per la realizzazione del ponte sullo Stretto, a quanto si apprende, sarebbe stata apposta per continuare a studiare una soluzione a dei rilievi formulati da alcuni tecnici ministeriali.
I quali avrebbero fatto notare come utilizzare la società già esistente – in liquidazione da 10 anni – potrebbe configgere con le normative Ue sulla concorrenza. Mettendo così a rischio la possibilità di usare fondi Pnrr e comunitari per l’opera.
Correnti marine, coste friabili, rischio sismico
La Stampa spiega oggi che i piloni dovranno essere alti fino a 400 metri. Il progetto di ponte sospeso a campata unica si dovrebbe costruire per forza lontano sia da Messina che da Reggio Calabria. Perché bisogna realizzarlo nel punto meno esteso dello Stretto. Secondo il quotidiano c’è il rischio che il traffico locale continui ad utilizzare i traghetti.
Il progetto presenta problemi sismici. Nei giorni di vento forte il ponte non sarebbe percorribile. Le fondazioni dei pilastri, che avrebbero cubi di quasi cento metri di lato, presentano incertezze sulle temperature che si generano in fase di presa del calcestruzzo. Con conseguenze sui risultati della presa. La soluzione di realizzare un ponte sospeso ancora più lungo che colleghi le due città e a tre campate è più recente. Ma secondo i critici genererebbe problemi statici. Perché quelle pendici non sembrano essere geologicamente stabili.
L’obiettivo ora è quello di arrivare a un nuovo progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 per poi avviare i lavori per la fine di quell’anno. Il decreto, secondo la bozza circolata nei giorni scorsi, resuscita anche i vecchi contratti di appalto cancellati dal governo Monti, a partire da quello con Eurolink, il consorzio guidato da Salini (oggi Webuild) che vinse la gara internazionale d’appalto.
I conti
Poi ci sono i conti da fare sulla profittabilità dell’opera. Attualmente tra i porti transitano 10 milioni di persone l’anno. Le automobili sono 1,4 milioni e i mezzi pesanti 800 mila. Si effettuano annualmente circa 100 mila corse tra traghetti, navi e aliscafi. Ancora La Stampa cita uno studio sulle ricadute in Sicilia della Regione con l’Istituto Prometeia. Che calcola un costo di 6,54 miliardi di euro, pari al 7,4% del Pil siciliano. La stima dei costi del ponte va invece dai 4 ai 7,1 miliardi. Il ponte «creerebbe 150mila posti di lavoro» secondo Salvini. Non più di 17- 50 mila con l’indotto, secondo vecchie stime del 2001.
Per renderlo un’opera profittevole dovrebbe aumentare il transito di passeggeri e merci. Portando i treni ad Alta Velocità al di là dello Stretto. Ma il Pnrr finanzia da qui al 2026 solo una trentina di chilometri di linea veloce da Battipaglia a Romagnano. Dal 1971 il Ponte sullo Stretto di Messina è già costato un miliardo di euro tra penali e indennizzi. Bruxelles è pronta a finanziare la prima fase di fattibilità. Di fronte a «un progetto solido». Al resto dovrà provvedere l’Italia.
(da Open)

argomento: Politica | Commenta »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (234)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.222)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.587)
    • criminalità (1.403)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.532)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.079)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.788)
    • governo (5.804)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.394)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.413)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (543)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.188)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (36.481)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.685)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Dicembre 2025 (464)
    • Novembre 2025 (668)
    • Ottobre 2025 (651)
    • Settembre 2025 (662)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (351)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (641)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (578)
    • Novembre 2017 (633)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (396)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (436)
    • Giugno 2014 (391)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (446)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (287)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (207)
    • Giugno 2011 (263)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (233)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Marzo 2023
    L M M G V S D
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031  
    « Feb   Apr »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • IL GOVERNO HA FATTO IL TRIPLETE CONTRO I POVERI LAVORATORI: NO AL SALARIO MINIMO, INNALZAMENTO DELL’ETÀ PENSIONABILE E, ORA, PURE UNA NORMA SALVA IMPRENDITORI
    • IL 27 DICEMBRE IL SENATO DISCUTERÀ (PER APPROVARE) LA RIFORMA DELLA CORTE DEI CONTI, VOLUTA DAL GOVERNO MELONI, CHE STRAVOLGE IL PIÙ ANTICO PRESIDIO DI LEGALITÀ DEL PAESE
    • NEL MIRINO DI PUTIN CI SONO SEMPRE I PIÙ DEBOLI: DOPO AVER DEPORTATO IN RUSSIA 300 MILA MINORI UCRAINI, ORA IL PRESIDENTE RUSSO RAPISCE LE ANZIANE
    • SCAZZI A DESTRA. IL MINISTRO DEL PENSIERO SOLARE ALESSANDRO GIULI SPUTA VELENO CONTRO L’INTELLETTUALE DI DESTRA MARCELLO VENEZIANI (CHE IERI AVEVA STRONCATO IL GOVERNO SU “LA VERITA'”: “SOLO VAGHI ANNUNCI, TANTA FUFFA, UN PO’ DI RETORICA COMIZIALE E QUALCHE IPOCRISIA”)
    • LEONE XIV CONTRO LA CURIA: “CESSINO LE SMANIE DI PRIMEGGIARE E I SOTTERFUGI. L’AMAREZZA A VOLTE SI FA STRADA ANCHE TRA DI NOI QUANDO, MAGARI DOPO TANTI ANNI SPESI AL SERVIZIO DELLA CURIA, NOTIAMO CON DELUSIONE CHE ALCUNE DINAMICHE LEGATE ALL’ESERCIZIO DEL POTERE, ALLA SMANIA DEL PRIMEGGIARE, ALLA CURA DEI PROPRI INTERESSI, NON STENTANO A CAMBIARE. E CI SI CHIEDE: È POSSIBILE ESSERE AMICI NELLA CURIA ROMANA?”
    • A CHI IL CONDONO? A NOI! FRATELLI D’ITALIA RIPESCA LA SANATORIA EDILIZIA, ESCLUSA DALLA MANOVRA, CON UN ORDINE DEL GIORNO ALLA LEGGE DI BILANCIO CHE IMPEGNA IL GOVERNO “AD ADOTTARE LA MISURA NEL PRIMO PROVVEDIMENTO UTILE”
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA