Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
IL GOVERNO SMONTA LA LEGGE SEVERINO
Il governo italiano ha deciso: stop alla legge Severino, almeno
nella parte in cui prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza per gli amministratori locali condannati in via definitiva e la sospensione per 18 mesi anche in caso di condanna in primo grado.
La modifica della norma è stata inserita nella riforma del Testo Unico degli Enti Locali, appena approvata in fase preliminare dall’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Una mossa che, sommata all’abolizione dell’abuso d’ufficio inserita nel disegno di legge Nordio, offre un nitido spaccato sulla netta continuità tra l’approccio del nuovo governo e l’azione dell’ex Guardasigilli Marta Cartabia, che dagli scranni dell’Esecutivo Draghi aveva inferto le prime picconate alla Severino.
Il provvedimento in cui è inserita la modifica è un disegno di legge delega, che contiene i principi generali che poi dovranno essere concretizzati attraverso i decreti attuativi.
Non vi sono dubbi, però, in merito alla volontà di depotenziare la Severino. All’articolo 2, infatti, viene esplicitamente prevista una “revisione organica delle disposizioni in materia di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità” degli amministratori locali. L’Esecutivo sarà chiamato a stabilire i dettagli entro un anno, ma è certo che ad essere abrogata sarà almeno la sospensione dei 18 mesi.
La direzione, insomma, è molto chiara. Lo si era già capito lo scorso giugno, quando il governo ha varato il disegno di legge, proposto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che tra le altre misure ha previsto l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, che si ha quando un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, nell’esercizio delle sue funzioni, produce un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge.
Nel ddl sono state inoltre inserite massicce modifiche al reato di traffico d’influenze illecite: in questo caso, sono state previste attenuanti per la particolare tenuità o per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, per assicurare le prove dei reati e per l’individuazione degli altri responsabili o per il sequestro delle somme o altre utilità trasferite. Per di più, è stata aggiunta la causa di non punibilità per la cosiddetta “collaborazione processuale“.
La legge Severino è da sempre sottoposta a un fuoco incrociato di attacchi e proposte di abrogazione. D’altronde, l’abolizione della norma fu oggetto di uno dei principali quesiti presentati lo scorso anno al referendum sulla giustizia promosso da Lega e Radicali (sostenuto da Italia Viva, ma anche da diversi esponenti Pd), poi clamorosamente fallito alle urne.
Ma ad infliggere un duro colpo alla Severino è stata, in particolare, la legge Cartabia, che ha di fatto consentito ai politici a rischio di condanna penale di potersi ricandidare alle elezioni semplicemente patteggiando la pena. Nello specifico, come sottolineato da una circolare del Ministero dell’Interno lo scorso marzo, diffusa in prossimità delle ultime elezioni amministrative, la norma ha ridotto gli effetti extra-penali del patteggiamento, prevedendo che “se non sono applicate pene accessorie, non producono effetti le disposizioni di leggi, diverse da quelle penali, che equiparano la sentenza prevista dall’art. 444, comma 2, alla sentenza di condanna”.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
ENNESIMA TRAGEDIA IN MARE: SONO ARRIVATI SOLO IN 4
Quarantuno migranti sono morti dopo che un barchino, salpato da Sfax in Tunisia, si è ribaltato ed è affondato durante la navigazione nel canale di Sicilia. A raccontarlo sono stati i quattro sopravvissuti, tre uomini e una donna, che sono stati salvati dalla motonave Rimona che, stamattina, li ha trasbordati sulla motovedetta Cp327 della Guardia costiera.
I 4 naufraghi, originari di Costa d’Avorio e Guinea Konakry, sono sbarcati a Lampedusa. Da dove oggi verranno trasferiti circa mille ospiti. Secondo quanto pianificato dalla Prefettura di Agrigento, in mattinata la polizia accompagnerà 557 migranti al porto. Verranno imbarcati sul traghetto Galaxy con destinazione Porto Empedocle. A seguire, altri 400 migranti verranno imbarcati sulla nave San Marco che fara’ rotta su Augusta. In serata, saranno trasferite altre 150 persone con nave Cossyra, sempre per Porto Empedocle.
I quattro naufraghi hanno raccontato ai militari della Guardia costiera di essere partiti da Sfax in 45, fra cui 3 bambini, alle ore 10 di giovedì. Dopo circa 6 ore di navigazione, il barchino in metallo di 7 metri, si è capovolto a causa di una grande onda. Tutti i migranti – stando a quanto riferito dai superstiti – sono finiti in mare. Solo in 15 avevano un salvagente, ma sono annegati lo stesso.
I morti, stando alle testimonianze dei tre uomini e della donna che sono sotto choc, sono 41, fra cui 3 bambini. Né la nave, battente bandiera maltese, bulk carrier “Rimona” che li ha salvati, né le motovedette della Guardia costiera hanno avvistato cadaveri. E questo perché i quattro sono stati soccorsi ieri, dopo più giorni dal naufragio e a distanza da dove si è consumata la tragedia.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
PER FORTUNA QUALCUNO SI DISSOCIA
Gli altri esercenti della Riviera Ligure stanno con Ida
Germano. La maggior parte dei colleghi difende la ristoratrice di Finalborgo anche se negli altri locali le trofie al pesto come prezzo vanno dai 12 ai 15 euro. «Bisogna venire incontro alle esigenze del cliente», premette Matteo Granero, titolare dei Bagni Vittoria con l’edizione ligure di Repubblica. «Ma da ristoratore mi schiero con loro», conclude.
Ai Bagni Garibaldi ci sono passerelle per passeggini e carrozzine, wi-fi gratis. Ma anche lì si tiene il punto: «Chi non è nel settore della ristorazione a volte non capisce», spiega Mauro Rebonato, il titolare.
«Sentiamo di pretese incomprensibili: tipo, c’è il menù fisso e chiedono di cambiare i piatti. Io sono in questo settore da 47 anni. E a volte mi riservo di dire che il bagno è al completo, se la clientela non mi sembra adeguata. Le recensioni, poi: qualcuno ci dice che le vongole non erano veraci, e non è così. Altri, che è il miglior piatto mai assaggiato».
Ai Bagni America dicono: «I sovrapprezzi? Non ne applichiamo: l’acqua potabile, per esempio, mica la facciamo pagare. Ma se un cliente del bar vuole poi passare la giornata in spiaggia, applichiamo una piccola tariffa, simbolica. Cinque euro: più per correttezza verso gli altri clienti», concludono.
Alessandro Cavo, che guida la Fipe-Confcommercio di zona, invita invece Selvaggia Lucarelli a provare la sua pasta con il pesto al mortaio. «Come ristoratori, ci prendiamo l’impegno di farla ricredere», aggiunge.
Un caso isolato
Cavo dice che quello dei 2 euro per il taglio del toast è un caso isolato e non emblematico. «Sono cose che succedono in tutto il mondo. Nel mucchio possono capitare episodi spiacevoli. Ma non li farei diventare un simbolo», sostiene. Poi aggiunge un dato storico: «A Como è accaduto qualcosa di molto simile con il toast diviso a metà fatto pagare due euro in più eppure a nessuno verrebbe mai in mente di dire che in Lombardia non sono accoglienti. Non dimentichiamo che la Liguria è una delle regioni più gettonate in Italia in questo periodo, come emerge da un recente studio di Confcommercio. Poi è ovvio che condanniamo episodi come questo, comportamenti contro le minime regole di accoglienza». Ma Cavo ammette anche che quello del ristoratore ligure scontroso non è uno stereotipo: «No. Però, dico questo: non dobbiamo snaturarci, recitare. Dobbiamo essere accoglienti restando noi stessi. Io, per scherzare con una cliente abituale, le faccio sempre la battuta: ancora qui, con tutti i locali che ci sono? E ridiamo insieme».
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
IL PERICOLO DELLO STOPO AI FINANZIAMENTI… MISURA DEMAGOGICA CHE AVRA’ CONSEGUENZE NEGATIVE SULL’ECONOMIA
Cosa cambia per chi ha un mutuo con la tassa sugli extraprofitti delle banche? Il prelievo straordinario a carico degli intermediari finanziari varato dal governo Meloni prevede che gli istituti di credito diano un contributo rispetto ai margini di interesse sulle loro attività di credito. Come funziona? II prelievo scatta se il margine di interesse registrato nel 2022 eccede di almeno il 3% il valore del 2021. La quota sale al 6% nel 2023 sul 2022. Secondo gli analisti la nuova imposta si applicherà ai profitti del 2023, perché l’incremento sarà superiore al 6%. Mentre l’incremento del margine di interesse delle banche tra 2021 e 2022 è stato di 7 miliardi. Gli introiti, ha annunciato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, andranno al taglio delle tasse e in un aiuto per i mutui sulla prima casa.
La misura
«La misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo», ha fatto sapere il ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti. Secondo le prime valutazioni il gettito atteso dal governo è tra i due e i tre miliardi. Mentre a causa del rialzo dei tassi voluto dalla Banca Centrale Europea oggi un mutuo medio a tasso variabile stipulato nel gennaio 2022 fa sborsare agli assuntori 2.300 euro in più. E a luglio 2024 la quota maggiorata dovrebbe arrivare a 5.300 euro.
Il Corriere della Sera spiega che con le nuove norme il costo dei mutui di nuova accensione potrebbe aumentare. Perché le banche potrebbero scegliere di far ricadere sulla clientela il costo della nuova tassa (almeno in parte). Il quotidiano calcola un possibile aumento dello 0,5% del costo dei prestiti delle imprese e dei nuovi mutui.
L’Euribor
Ma questo extracosto non andrà a colpire i mutui in essere. Nemmeno quelli a tasso variabile. La rata del variabile è infatti parametrata al tasso Euribor. Ovvero il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee.
Il quotidiano ricorda anche che il governo ha annunciato sui mutui agevolazioni per i giovani con meno di 36 anni e reddito Isee non superiore ai 40 mila euro. La stipula del mutuo potrebbe usufruire di una garanzia pubblica fino all’80%. Si tratta di una misura già esistente fino al 30 settembre. Inoltre per questa categoria è in vigore la defiscalizzazione totale. Chi acquista una casa ha l’esenzione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali e un credito di imposta pari all’ammontare dell’Iva corrisposta, se dovuta. Anche per l’atto di mutuo resta in vigore per tutto il 2023 l’esenzione dall’imposta sostitutiva (lo 0,25% dell’ammontare complessivo)
Cosa succede con le banche e i mutui
E mentre ieri a Piazza Affari gli istituti di credito ne hanno bruciati 9, di miliardi, Lorenzo Bini Smaghi, attuale presidente di Société Générale e già membro del board della Bce dice che la tassa potrebbe essere incostituzionale.
«Non è vero che gli istituti di credito hanno fatto più profitti rispetto ai servizi, al lusso, all’energia o alla meccanica. Non c’è motivo per penalizzare un comparto anziché un altro: perché creare una tassa ad hoc? Mentre un prelievo su misura per gli utili derivanti da aumenti di prezzi petroliferi può essere giustificato, qui c’è un fenomeno che interessa tutti i settori che è l’inflazione e che ha consentito a molti di questi di avere un aumento di guadagni temporanei. Non vedo perché distinguere le banche dall’automotive o dal farmaceutico».
Il rischio aumenti e il credit crunch
Sempre secondo Bini Smaghi le banche potrebbero stringere i cordoni dei finanziamenti. «Perché per erogare hanno bisogno di capitale, che si genera con gli utili. Se questi ultimi li riduciamo tassandoli, si ridurranno anche i prestiti. È una misura che avrà un impatto negativo sulla crescita economica. Ci sarebbe da aggiungere che il confronto con il 2021 per calcolare il margine di interesse è particolarmente distorsivo perché allora i tassi erano negativi e gli utili delle banche molto bassi come evidenziato dalle valorizzazioni».
Mentre anche l’idea di una maggiore remunerazione del conto corrente comporta qualche rischio: «Non deve essere forzato, dipende da domanda e offerta di depositi. Chi non vuole tenere un deposito a vista con zero rendimento può sempre impiegarlo in altro modo, ad esempio in depositi a termine, a 3 mesi, che avrebbero un rendimento positivo: è il caso della Francia».
(da Open)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
“MOLTI TURISTI STRANIERI ARRIVATI SUL LAGO MI CHIEDONO DOV’E’ IL “LAKE COMO” CHE HANNO VISTO SU INSTAGRAM, SENZA RENDERSI CONTO CHE CE L’HANNO DAVANTI AGLI OCCHI”
Il lago di Como torna a far parlare di sé e di quei turisti che
arrivano al grazie alla geolocalizzazione e ai tag su Instagram e TikTok soltanto per farsi un selfie al chiosco di villa Melzi o davanti al ficus di villa Balbianello.
Un turismo di massa, mordi e fuggi, poco interessato alla storia e al patrimonio culturale di Como. “Gli influencer hanno portato a questo ‘turismo da social media’. Ma è anche vero che fanno il loro lavoro, il problema è la gente che li segue”, spiega Brian Subinaghi, guida turistica dal 2009 che ha pubblicato un post di polemica su Facebook denunciando un situazione sempre più allo sbaraglio.
“La fila per un selfie o una foto al chiosco moresco di Villa Melzi: siamo arrivati a questo. Si sta snaturando il Lago di Como con il turismo da social media, in cui conta solo l'”io” e tutto diventa un grande set fotografico. Rivoglio i gruppi culturali, rivoglio le spiegazioni a gente interessata. Togliete l’assurda ordinanza della Tremezzina, fermate il groupage, fermate l’ignoranza. Ve ne prego”.
Nei giorni scorsi gli influencer sono stati accusati di essere responsabili di questo fenomeno. A partire da Chiara Ferragni e Fedez, che hanno appena comprato casa sul lago.
Subinaghi racconta di imbattersi sempre più spesso in turisti delusi quando arrivano sul lago perché indirizzati dall’hashtag #lakecomo: “Arrivati sul lago mi chiedono dov’è il ‘lake Como’ che hanno visto su Instagram, senza rendersi conto che ce l’hanno davanti agli occhi – continua – Purtroppo a causa dei social i luoghi perdono valore, vengono visti come set fotografici e non per la storia, l’arte e la cultura che hanno dietro”.
Dalla sua esperienza, Subinaghi afferma che si tratta soprattutto di stranieri, in particolare nuovi turisti che arrivano da Oriente come arabi, pachistani e indiani. “Ognuno è libero di visitare i posti che vuole, il mio è uno sfogo pieno di tristezza e amarezza per questa situazione: mi deprime dover aspettare per fare le spiegazioni su un luogo perché c’è una coda di gente in fila per un selfie”.
Da un lato l’afflusso di turisti sul lago è un segnale positivo per il turismo, ma dall’altro l’assalto in massa – a lungo andare – potrebbe penalizzare la reputazione di Como e delle sue bellezze. “Purtroppo il lago di Como è diventato una destinazione che va di moda, quest’anno c’è stato il boom in assoluto di turisti”, racconta Subinaghi, che nei suoi tour guidati registra in estate il 99 per cento di stranieri.
Una soluzione per far fronte a questo fenomeno del ‘turismo da social media’ è difficile da trovare. A giudizio di Subinaghi un modo potrebbe essere quello di contingentare gli ingressi in alcuni luoghi presi d’assalto, come è stato fatto per villa Balbianello. “Mettere un tetto massimo di visitatori al giorno potrebbe ridimensionare la situazione, anche perché ci sono altri problemi da considerare come quelli dei trasporti del lago, traghetti e gli aliscafi, che non hanno la capacità di soddisfare la richiesta di questo fenomeno di massa”, conclude Subinaghi.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
UN EFFETTO BOOMERANG PER LA MISURA VOLUTA DAL MINISTRO URSO
A una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligo di esporre il cartello con il prezzo medio, il costo dei carburanti è cresciuto. A fare un primo bilancio la Fegica, una delle principali confederazioni dei gestori, che calcola come il prezzo del gasolio sia aumentato dall’inizio del mese di 0,041 euro al litro sulla rete ordinaria e di 0,036 sulla rete autostradale, mentre quello della benzina di 0,017 euro al litro su entrambe le viabilità.
La preoccupazione che l’obbligo di esporre il cartello con il prezzo medio potesse avere l’effetto contrario di quello perseguito dal governo, e cioè un aumento dei prezzi, piuttosto che una riduzione (il decreto è stato voluto per combattere la presunta “speculazione” dei benzinai sui prezzi dei carburanti) era stato espresso in sede di audizione parlamentare anche dal presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, che aveva dichiarato che a suo parere non c’era «necessità di introdurre un meccanismo di calcolo e di diffusione di valori di riferimento medi», visto che «appaiono incerti i benefici per i consumatori a fronte invece di un possibile rischio di riduzione degli stimoli competitivi».
La Fegica ammette che in questi giorni sono intervenute cause esterne che possono aver inciso sugli aumenti dei prezzi, a cominciare dalle «fibrillazioni dei mercati internazionali ». Ma è proprio questo il punto: sui prezzi incidono molti fattori, e i gestori hanno sempre rigettato le accuse di speculazione.
Mentre l’associazione dei benzinai aderente a Confesercenti, la Faib, aveva invece denunciato “il caos” delle prime ore dell’entrata in vigore della misura, dovuto al fatto che in agosto buona parte del personale delle compagnie petrolifere è in ferie e quindi ci sono oggettive difficoltà nell’invio dei cartelli con i prezzi medi.
(da La Repubblica)
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Agosto 9th, 2023 Riccardo Fucile
CHI NON HA I NONNI DA SFRUTTARE DEVE SGANCIARE BEI SOLDONI: UNA BABY SITTER REGOLARMENTE ASSUNTA A TEMPO PIENO PUO’ COSTARE DA 1600 A 1800 EURO AL MESE
Fino a 2mila euro. E in alcuni casi anche qualcosa in più. È la
cifra che nonni e nonne faranno risparmiare alle famiglie in questa estate occupandosi dei nipoti, senza che debbano andare in un centro estivo o essere accuditi da una baby sitter, visto che non c’è la scuola. Convergono su questa stima le proiezioni di Assindatcolf (l’organizzazione che rappresenta i datori di lavoro domestico) e delle associazioni dei consumatori Assoutenti e Cittadinanzattiva.
Una sorta di welfare familiare, quello affidato ai nonni, che garantisce un argine contro il caro-estate, tra costi delle bollette ancora elevati, cibi di stagione con rincari a due cifre e boom dei prezzi per aerei e vacanze.
Ci sono poi limiti Isee, variabili ma non elevati, per accedere ai contributi comunali per i centri estivi convenzionati e l’apposito bonus fino a 100 euro a settimana (ma sempre in base al reddito) vale solo per i figli di chi è dipendente della Pubblica amministrazione o pensionato Inps.
Secondo Assindatcolf una o un baby sitter regolarmente assunto a tempo pieno può costare da 1600 a 1800 euro al mese. In tutta l’estate si arriva a circa 5mila euro. È il caso più estremo, quello in cui una coppia ha bisogno di una copertura per tutta l’estate otto ore al giorno per cinque giorni a settimana, perché entrambi i genitori sono lavoratori, non hanno ferie o smart working e nessun altro può badare ai figli durante il giorno
L’inquadramento della o del baby sitter è uno, ma il contratto nazionale del lavoro domestico prevede un’indennità aggiuntiva nel caso di assistenza a bambini che hanno meno di 6 anni. Una o un baby sitter che assiste un minore di 6 anni per 40 ore a settimana ai minimi retributivi, può guadagnare 1.298,27 euro al mese, ma il costo per le famiglie arriva a 1.839,16 euro, visto che bisogna prevedere la tredicesima spalmata sui mesi, le ferie, il trf e i contributi, anche se si tratta solo di un’assunzione fatta per il periodo estivo.
Non va molto meglio se invece della baby sitter si considerano i centri estivi. Secondo Assoutenti e Cittadinanzattiva nelle grandi città la spesa per una coppia con figli arriva a superare i 2mila euro tra giugno e agosto (sempre che i genitori possano prendere tre settimane di ferie in questo mese, con le strutture che spesso chiudono). I centri estivi privati prevedono infatti esborsi dai 100 ai 180 euro a settimana a Roma e dai 100 ai 370 euro a settimana a Milano.
La media di prezzo può scendere se si porta anche un fratello o una sorella: lo sconto per il secondo figlio oscilla tra il 10% e il 30%. In entrambe le città, invece, gli oratori prevedono quote settimanali che variano tra i 20 e i 50 euro.
(da il Messaggero)
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