Agosto 26th, 2023 Riccardo Fucile
IL SOSPETTO DEGLI INQUIRENTI… LE IMMAGINI CONFERMANO CHE SI E’ TRATTATO DI VIOLENZA SESSUALE
Sono stati recuperati due video dello stupro di gruppo di Palermo
dello scorso 7 luglio su una 19enne. Quello più importante secondo gli inquirenti è il filmato recuperato dal cellulare di Angelo Flores, 22 anni, il più grande del gruppo di sette che è accusato di aver partecipato alla violenza e l’unico che conosceva la ragazza.
Il ragazzo finora si è difeso spiegando di non aver avuto rapporti con la ragazza quella sera e di essersi limitato a riprendere la scena. Fino a pochi giorni fa, ricorda La Stampa, erano noti solo alcuni spezzoni che lo stesso Flores avrebbe inviato ad altre persone. In un messaggio in chat scriveva: «Li ooh mandati a chi li dovevo mandare e li elimino». Lo scorso 21 agosto, il consulente della procura dei minori e quella di Palermo, l’ingegnere Manolo Belmonte, ha ritrovato il video integrale.
Si tratterebbe di un filmato di 15 minuti, secondo il Corriere della Sera, che smentirebbero totalmente la linea del gruppo secondo cui la ragazza fosse consenziente e aiutano a individuare i ruoli che ciascuno dei ragazzi ha svolto quella sera.
Proprio quella frase scritta da Flores avrebbe allertato i carabinieri, che ora indagano il percorso che i filmati hanno fatto di chat in chat.
Resta da capire a chi sono stati inviati i video e per quale motivo. L’indagato, in cella insieme al resto del gruppo, sembrava volersi solo vantare di quel che era avvenuto al Foro Italico di Palermo. Ma cresce anche l’ipotesi che quelle immagini potessero tornare utili al più grande del gruppo per ricavarci qualcosa.
Soprattutto dopo la scoperta della vicenda, in alcuni canali Telegram sarebbe partita la caccia al video, con offerte anche economiche a chi fosse riuscito a recuperarlo. Quelle immagini potrebbero essere quindi finite in ambienti in cui non sarebbe stato difficile trovare qualcuno disposto a pagare per assistere alla violenza sulla 19enne.
(da Open)
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Agosto 26th, 2023 Riccardo Fucile
LA GIOVANE CONTRATTACCA CHI PROVA A COLPEVOLIZZARLA: “CHIUDETEVI LA BOCCA INVECE CHE GIUDICARE UNA RAGAZZA STUPRATA E LASCIATA AGONIZZANTE”
Ha deciso di parlare e difendersi anche sui social la 19enne vittima dello stupro di gruppo di Palermo dello scorso 7 luglio, per cui sono stati arrestati sette giovanissimi. La ragazza ha attaccato chi è riuscito a rintracciarla sui social solo per rivolgerle insulti e critiche: «Evidenziate solo che siete animali più di quelli – scrive nelle stories su Instagram nella notte tra il 25 e 26 agosto, come riporta la Repubblica – Vi scatta l’ormone appena vedete qualcuna che vi attrae, da costringere una ragazza a fare sesso?».
La 19enne risponde a muso duro contro chi solleva dubbi su un suo presunto consenso e si lancia in critiche sul suo stile di vita, con quella pratica ormai costante in casi simili al suo di «colpevolizzazione secondaria» con cui una vittima di stupro si ritrova a fare i conti. «Mettiamo anche caso avessi avuto diverse relazioni – spiega la ragazza – questo giustifica persone con cui non volevo farlo ad abusarmi e lasciarmi agonizzante?». E quindi aggiunge: «Complimenti per la mentalità».
A chi ha scritto commenti giudicando i contenuti del suo profilo, tra video e foto pubblicati in passato, la ragazza attacca: «Sinceramente sono stanca di essere educata – continua la ragazza sui suoi social – quindi ve lo dico in francese, mi avete rotto con queste cose del tipo “ah ma fa i video su TikTok con delle canzoni oscene”, “è normale che poi le succede questo”, oppure “ma certo per come si veste”. Me ne dovrei fregare – continua la 19enne – ma non lo dico per me… più che altro se andate a scrivere cose del genere a ragazze a cui succedono cose come me, e fanno post come me, potrebbero ammazzarsi. Sapete che significa suicidio?».
Davanti alle diverse critiche lette in giro sin dagli scorsi giorni, la ragazza prosegue: «Già sapevo che qualcun altro avrebbe fatto lo scaltro… ma io rimango me stessa e manco se mi pagate cambio, perciò chiudetevi la boccuccia… piuttosto che giudicare una ragazza stuprata».
(da agenzie)
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Agosto 26th, 2023 Riccardo Fucile
NEL QUARTIERE BRERA SI VA ANCHE OLTRE E SI ARRIVA A PAGARE 2.600 EURO (36 AL METRO QUADRO) – NELLA NON CENTRALE ZONA FORLANINI UNA CASA PUÒ COSTARE 1.200 EURO – NELLE CITTÀ C’È SPAZIO SOLO PER I TURISTI
I prezzi sono fermi o in lieve salita, i mutui più difficili da ottenere
e più cari ma anche la strada dell’affitto per chi cerca casa a Milano si fa sempre più impervia, perché lo stock di case disponibili per la locazione a lungo termine si è ancora ridotto. Alla fine del primo semestre di quest’anno le abitazioni sul mercato erano il 12% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in provincia il calo è stato del 14%.
Lo dice una recente analisi del portale idealista.it che ha reso noti i dati sulla disponibilità di abitazioni in affitto su tutto il territorio nazionale. L’offerta di case aveva registrato un tracollo in città dopo la pandemia e la diminuzione, se può consolare, è ora minore di quella che si registra in altri grandi capoluoghi. Ad esempio, a Roma il calo nell’anno è stato del 46%, a Napoli e Firenze del 48%.
La diminuzione dell’offerta in città è dovuta a più fattori. Il primo è il «peccato originale» della legge che regola le locazioni: la scarsa flessibilità dei contratti e la difficoltà a liberare l’immobile in caso di morosità dell’inquilino. Da questo punto di vista le continue proroghe al blocco degli sfratti avviate a partire dallo scoppio della pandemia per quanto probabilmente inevitabili in via di principio hanno avuto il risultato di fare scappare molti piccoli investitori.
Il secondo è l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse che rendono meno appetibili i rendimenti delle abitazioni rispetto, ad esempio, a quelle dei titoli di Stato; il terzo è la combinazione tra regole contrattuali e inflazione: la cedolare secca (il prelievo del 21% sugli affitti a canone libero, quota che scende al 10% nei contratti concordati) rende impossibile l’aggiornamento del canone all’aumento del costo della vita.
Ultimo aspetto, immediata conseguenza degli altri appena citati: il forte aumento dei proprietari che praticano i cosiddetti affitti brevi, attività che, a differenza di quanto accade ad esempio a Roma o Firenze dove il business riguarda quasi esclusivamente il centro storico, a Milano ha mercato in buona parte del territorio cittadino, ovvero ovunque vi sia una stazione della metropolitana.
E a proposito di cifre richieste si parte dai 17 euro metro quadrato mese (circa 1.200 euro al mese) in zona Forlanini fino ai 30 euro per il Centro nel complesso (2.100 euro, forse un po’ sottostimati) e agli oltre 36 (2.500 euro) per Brera Montenapoleone. Forlanini è l’unica zona che registra un calo (-3,3%) su base annua.
(da il Corriere della Sera)
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