Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
IN PRIVATO È STATA BECCATA (DA “FANPAGE”) MENTRE LODAVA IL DUCE E INSULTAVA GLI EBREI
Estratto della lettera di Flaminia Pace inviata a Sergio Mattarella:
“A dimostrazione del fatto che chi è di Destra non è un Fascista, estremista e nostalgico, la famiglia da parte di mio papà è di religione ebraica, sono stata battezzata cattolica a 10 anni per mio volere, e sono iscritta da quando ho 17 anni a Fratelli d’Italia, partito, come sapete, di Destra. In primis, ci tengo a precisare che nessun membro della mia famiglia, che forse potrebbero essere i più diretti indignati se ci fosse un reale pericolo di ritorno al Fascismo, è stato contrario o mi ha fatto pesare la mia decisione, anzi, tantissime persone che conosco, di religione ebraica, sono di Destra e credono in un’ltalia libera, coraggiosa e coerente. Un amico della famiglia di mio papà, che lo chiamava addirittura “zio”, era Alberto Mieli, deportato sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, morto pochi anni fa: ho ascoltato con attenzione i suoi racconti, ho visto le lacrime che scendevano dai suoi occhi ogni volta che raccontava a migliaia di ragazzi tutto ciò che ha sofferto da giovanissimo, a 17 anni. Ho percepito nei suoi racconti, la voglia di raccontare a tutti la sua esperienza per non dimenticare, e quell’eredità la porterò per sempre con me. In secundis, conoscendo ciò che hanno sofferto i miei parenti lontani nei campi di concentramento, durante il periodo delle leggi razziali e della dittatura fascista, sono fermamente contraria a ogni tipo di dittatura, e a rigor di logica, non avrei MAI aderito a un partito che potesse abbracciare un’ideologia che riprenda e rimpianga ,anche vagamente, il triste ventennio che ha caratterizzato la nostra Storia.
(da Dagoreport)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
IL DIRETTORE DI FANPAGE: “FARE SPALLUCCE NON BASTA PIU’, CI SONO DELLE RESPONSABILITA’ POLITICHE DEI VERTICI DEL PARTITO”
“Parole inaccettabili. Fratelli d’Italia interverrà con grande fermezza nei confronti dei responsabili”. Se la prima puntata dell’inchiesta Gioventù Meloniana di Fanpage.it era stata accompagnata da una settimana di silenzio e di ditini alzati sul metodo giornalistico con cui era stata condotta, sono bastati pochi minuti dalla pubblicazione del secondo episodio dell’inchiesta, per scatenare una reazione da parte di Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo del partito di Giorgia Meloni.
Colpa o merito, fate voi, delle frasi antisemite contenute nelle chat dei militanti di Gioventù Nazionale e, soprattutto, della doppia morale di chi come la presidente del circolo pinciano della giovanile di Fratelli d’Italia Flaminia Pace, firmava comunicati in solidarietà alla sua collega di partito ebrea Ester Mieli mentre con gli amici scherzava “con le svastiche”.
Una buona notizia, indubbiamente, per chi come noi ha chiesto a gran voce, per una settimana intera, che il primo partito d’Italia battesse un colpo dopo quel che avevamo scoperto sul suo movimento giovanile e sulla formazione da estremisti di destra dei suoi dirigenti di oggi e domani.
È una buona notizia, dicevamo, ma è ancora troppo poco, se tutto questo si tradurrà – come crediamo – nell’espulsione dal partito delle esponenti di punta di Gioventù Nazionale e autrici di alcune delle frasi più grevi che abbiamo sentito durante la nostra infiltrazione nel movimento.
È troppo poco, perché la nostra infiltrazione ha mostrato un movimento infettato dal neofascismo dalla testa alle radici.
Non stiamo parlando di mele marce all’interno di Gioventù Nazionale, ma – come minimo – di un movimento marcio dentro Fratelli d’Italia.
I sieg heil, le apologie del terrorismo nero, i canti del Ventennio, tanto per fare un esempio, erano un rito collettivo dentro il campo comunitario Cabiria.
E a officiare quel campo comunitario, dal primo all’ultimo minuto, c’era Andrea Piepoli, capo di Gioventù Nazionale Puglia, membro dell’esecutivo nazionale di GN e destinato, a quanto sappiamo, a diventarne presidente. Da lui, in quel contesto, non abbiamo sentito mezzo distinguo durante quel ritiro di formazione politica, né tantomeno alcuna assunzione di responsabilità dalla sera in cui è uscita la prima puntata di Gioventù Meloniana.
Possibile non si sia accorto di nulla? A Donzelli e Meloni il compito di scoprire se è solo inadeguato alla carica che ricopre. O se, peggio ancora, è connivente nella costruzione di una fabbrica di estremisti di destra.
Lo stesso vale per l’attuale presidente di Gioventù Nazionale, l’onorevole Fabio Roscani. Lo stesso Roscani che fino a ieri commentava la nostra inchiesta su movimento che presiede come “minorenni e ventenni ripresi a loro insaputa in un contesto di informale sguaiatezza”. Sarà interessante capire come commenterà le parole di Donzelli e quelle della senatrice Ester Mieli, che, dopo il mutismo dell’ultima settimana chiede a Meloni una partito “completamente libero da ideologie e comportamenti pericolosamente nostalgici”.
Sarebbe auspicabile si assumessero le loro responsabilità, Piepoli e Roscani, o che qualcuno gliele facesse assumere, ma non basterebbe ancora.
Perché se Gioventù Nazionale è marcia, qualche responsabilità ce l’ha anche il partito di cui è espressione e che lautamente ne finanzia le attività. Partito di cui lo stesso Giovanni Donzelli che oggi annuncia fermezza è responsabile organizzativo. Ruolo che esercita lavorando fianco a fianco con una delle più scatenate dispensatrici di meme nazisti, frasi razziste e insulti antisemiti nella chat di Gioventù Nazionale Bari.
Anche lui completamente ignaro di tutto? E lo stesso vale per il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, che a Gioventù Nazionale di Bari e ai suoi offriva l’ufficio per le loro riunioni: mai accorto di nulla? E non si è mai accorta dell’estremismo nerissimo della sua capa segreteria nemmeno la deputata Ylenja Lucaselli?
Fossimo in Giorgia Meloni, o perlomeno in sua sorella Arianna, cui la presidente del consiglio ha affidato al partito, il conto lo presenteremmo pure a loro, così come del resto agli onorevoli Perissa e Trancassini, coi loro saluti gladiatori e la loro pilatesca acquiescenza di fronte ai concerti di musica comunitaria – leggi: neofascista – che si sarebbero tenuti nella sede di Gioventù Nazionale che stavano inaugurando.
Lo diciamo, inascoltati e irrisi, dai tempi di Lobby Nera: ignorare la natura sistemica dell’enorme questione neofascista che si irradia come un tumore dentro il suo partito è il più grande errore che Giorgia Meloni può fare, se davvero vuole diventare la leader del centrodestra italiano, rispettata e riconosciuta come tale in Europa. Perché, come abbiamo dimostrato, nasconderlo dietro le quinte è praticamente impossibile. E fa danni enormi a lei, i cui elettori sono in larga parte persone che col fascismo nulla c’entrano, e anche al Paese che rappresenta, come si è visto nella recente partita delle nomine europee. Speriamo questa sia davvero la volta buona.
(da Fanpage)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
A PARLARE È L’EX PREMIER MATEUSZ MORAWIECKI, STORICO ALLEATO DELLA DUCETTA, CHE NON HA GRADITO LA TRATTATIVA SOTTOBANCO DELLA PREMIER CON IL PPE PER LE NOMINE NELL’UE… CON L’USCITA DEI 20 POLACCHI, ECR PERDEREBBE ANCHE IL TERZO POSTO TRA I GRUPPI NELL’EUROPARLAMENTO, A VANTAGGIO DEI LIBERALI DI MACRON
Diritto e Giustizia (PiS) sta valutando di abbandonare i Conservatori e Riformisti europei (Ecr), co-presieduto con Fratelli d’Italia, ed è in trattativa con i partiti della destra populista per formare un nuovo gruppo.
Lo rende noto l’ex primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un’intervista a Politico. “Siamo in trattativa con Ecr e questo è l’elemento principale che deciderà del nostro futuro”, ha detto Morawiecki, specificando che il PiS è tentato di andare “in entrambe le direzioni”. “Direi che la probabilità è del 50/50”, ha spiegato, aggiungendo che “non è garantito” che il PiS rimanga in Ecr.
Quanto allo scenario della formazione di un nuovo gruppo che include Fidesz, partito del premier ungherese Viktor Orban, il movimento Ano 2011 dell’ex premier ceco, Andrej Babis, e il Partito democratico sloveno dell’ex primo ministro sloveno, Janez Janša, Morawiecki ha detto che “è abbastanza ovvio che potremmo essere uniti su una piattaforma geografica e non (su una) piattaforma ideologica. Sono sempre meno interessato a tutti questi elementi ideologici del puzzle”.
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
SEGNINI ERA STATA REGISTRATA MENTRE DICEVA: “SONO RZZISTA E FASCISTA, VADO A BUDAPEST A FARE FESTA E A ORBAN DICO CHE ILARIA SALIS DEVE MARCIRE IN GALERA CON I TOPI E I RATTI CHE LE MANGIANO I PIEDI”
Elisa Segnini, dopo la seconda puntata di Fanpage su Azione giovani, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, secondo quanto si apprende si è dimessa da capo segreteria di Ylenja Lucaselli, capogruppo del partito in commissione Bilancio alla Camera.
Senza sapere di essere ripresa, nei video dell’inchiesta Flaminia Pace insulta Ester Mieli, senatrice di FdI – e attuale vicepresidente della commissione Segre per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza – a cui durante una trasmissione tv era stato chiesto se fosse ebrea: “La cosa più bella è stata ieri a prendersi per il c… per le svastiche e poi io che avevo fatto il comunicato stampa di solidarietà a Ester Mieli…”.
“Non ho mai smesso di essere razzista e fascista”, sostiene – sempre inconsapevole di essere registrata – Elisa Segnini, capo segreteria della deputata Ylenia Lucaselli. E aggiunge: “Vado a Budapest a fare festa e a Orban dico che Ilaria Salis deve marcire in galera con i topi e i ratti che le mangiano i piedi”.
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
ARRIVA LA STRONCATURA ANCHE DA “FAMIGLIA CRISTIANA”… IL COSTITUZIONALISTA FRANCESCO CLEMENTI SPIEGA CHE IL PREMIERATO “ANNICHILISCE LA FORZA DELLA LEGITTIMAZIONE DIRETTA DEL PREMIER”
“Sebbene con pesi diversificati, le riforme del governo Meloni – dentro una chiara spartizione: a Fratelli d’Italia, il premierato; alla Lega, l’autonomia differenziata; a Forza Italia, la separazione delle carriere – sembrano accomunate da un filo rosso opposto e contrario: quello di voler ridurre la partecipazione dei cittadini, e dunque, conseguentemente, di svilire gli spazi di attività del Parlamento”: è uno dei passaggi più significativi dell’editoriale del costituzionalista Francesco Clementi che appare sul numero di Famiglia Cristiana in edicola da oggi.
Clementi passa poi ad analizzare le tre riforme, spiegando perché rischiano di rafforzare il potere esecutivo a discapito del Parlamento e del coinvolgimento dei cittadini. “Il premierato annichilisce la forza della legittimazione diretta del premier perché tradisce il voto degli elettori sin da subito, in quanto questi può essere, senza grandi patemi, disarcionato dalla sua stessa maggioranza…
Del pari riguardo alla proposta di autonomia legislativa differenziata”. “Se infatti sembra promuovere, ampliando fino a 23 materie quelle che possono essere trasferite alle regioni, un maggiore radicamento territoriale e dunque una più intensa partecipazione dei cittadini alla vita politica regionale – secondo la logica più tutela regionale dei diritti, più partecipazione – nei fatti, invece, ne riduce gli spazi. Infatti non soltanto la diversificazione regionale è senza finanziamenti ma esclude il Parlamento a vantaggio del Governo in quanto solo quest’ultimo tratterà con le regioni”, prosegue. Dunque, “si indebolisce e si parcellizza la partecipazione, e perciò la si essicca.
E poi c’è la separazione delle carriere dei magistrati che, al di là delle tecnicalità, ancora non è chiaro come potrebbe evitare di minare l’indipendenza del potere giudiziario, e con esso quindi la separazione dei poteri. Che è il cuore, evidentemente, di ogni democrazia rappresentativa”.
Il giudizio finale espresso da Clementi nell’editoriale di Famiglia Cristiana quindi è netto: “Insomma, tre riforme schizofreniche che allontanano la partecipazione. Ma che – paradosso finale – si vuole far passare sin da ora, a maggioranza, per via referendaria, fuori da un chiaro confronto in Parlamento, posto che sono già stati costituiti i comitati referendari, nonostante, riguardo al premierato ad esempio, manchino ancora i tre passaggi in Parlamento previsti dalla Costituzione. Una vera follia”.
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
PERSINO STUDENTI O COMMERCIANTI CHE FARANNO UN SIT IN DI PROTESTA RISCHIANO LA RECLUSIONE
La norma antiGandhi, così è stato definito per rendere immediatamente l’immagine di una manifestazione pacifica, è passato. In commissione, tutti gli emendamenti dell’opposizione al disegno di legge sicurezza sono stati respinti e il testo della maggioranza approderà in aula così, portando una stretta mai vista al diritto di protestare. Carcere, addirittura fino a due anni, se si è in gruppo e con il proprio corpo si blocca il passaggio di veicoli. Teoricamente persino un gruppo di studenti che fa un sit-in di protesta davanti una scuola fermando il traffico per qualche minuto rischia il carcere.
” Siamo davanti a una pericolosa deriva reazionaria da parte del governo – dice il responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri – Un giro di vite che non trova alcuna motivazione e che potrebbe portare alla reclusione fino a due anni anche di studenti che organizzano un sit-in davanti alla scuola.È chiaro l’intento intimidatorio e la volontà di limitare in maniera drastica la possibilità di protestare, anche in modo assolutamente pacifico: queste dimostrazioni di dissenso e di libero pensiero sono espressioni di libertà, devono essere considerate sacrosante in democrazia e devono essere garantite e tutelate dalle istituzioni dello stato”.
E invece, in commissione Affari costituzionali della Camera il testo della contestatissima norma varata dai ministri Nordio e Piantedosi è passato liscio. Carcere fino a un mese per chi da solo blocca una strada e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone riunite. La legge attualmente prevede solo una multa da mille a quattromila euro, la modifica di fatto istituisce il rfeato penale di blocco stradale punibile appunto con la reclusione.
Protestano compatte le opposizioni: “Il testo di questo provvedimento è stato scritto da qualcuno che aveva un manganello in mano, non una penna – dice il capogruppo di AVS in commissione Giustizia Devis Dori – Una follia che comprime il diritto di manifestare, da oggi la nonviolenza è reato”.
“Con la trasformazione del blocco stradale e ferroviario da illecito amministrativo a reato in caso di protesta di gruppo, il governo mira a colpire il diritto dei cittadini a manifestare contro quello che si ritiene sia un fatto ingiusto, criminalizza il dissenso pacifico e meramente passivo. Lo stesso prevedono per la protesta pacifica in carcere, proprio mentre i suicidi nelle celle si susseguono e il disagio dei detenuti è diventato un’emergenza. Quello che vuole fare questo governo è veramente spaventoso”, aggiunge il deputato M5S Federico Cafiero De Raho, vice presidente della commissione Giustizia, nella discussione degli emendamenti al ddl Sicurezza nelle commissioni riunite Giustizia e Affari Costituzionali.
La deputata M5S Stefania Ascari ha osservato come lei stessa si candidi ad essere prossimamente denunciata, perché da anni partecipa “a manifestazioni delle lavoratrici e dei lavoratori che protestano contro le condizioni disumane del loro impiego, per le retribuzioni da fame, per le ferie negate, per gli orari di lavoro massacranti e per tanti altri diritti di fatto soppressi. Il governo e la maggioranza con questo Ddl vogliono sostanzialmente negare il diritto alla protesta dei lavoratori, sanzionando anche la protesta pacifica e la resistenza passiva non violenta. E’ gravissimo, una deriva inaccettabile che annulla la nostra democrazia”.
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
L’AFFONDO SUL “FISCO AMICO” DELLA DUCETTA: “OCCORRE UNA MAGGIORE FREQUENZA DEI CONTROLLI, UN’AZIONE PIÙ ESTESA, PER CONTRASTARE L’EVASIONE DIFFUSA”
La questione delle concessioni demaniali “necessita di una disciplina quadro in linea con il rispetto delle prescrizioni eurounionali e delle decisioni degli organi giudiziari nazionali”. Lo afferma il procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, nella requisitoria sul Rendiconto generale dello Stato 2023.
La disciplina del nuovo codice dei contratti, aggiunge, “potrebbe soccorrere per definire il sistema di affidamento delle nuove concessioni, attraverso gara pubblica, per garantire un gettito corrispondente al valore del bene, ed almeno limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore che offre ampi margini per il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti”.
Per garantire le prestazioni sanitarie e ridurre le liste di attesa sono “necessari ulteriori interventi; il sistema sanitario, infatti, dopo aver sostenuto uno sforzo corale per limitare gli effetti della pandemia, soffre di una crisi sistemica – accentuata dalla fuga del personale sanitario, non adeguatamente remunerato – cui si deve rispondere con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell’organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, al fine di garantire effettività al diritto alla salute”.
Lo afferma il Procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella requisitoria sul Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2023.
Alle banche dati tributarie, sul cui pieno e completo utilizzo permangono difficoltà, dovrebbe essere affiancata “una maggiore frequenza dei controlli, non limitati alle posizioni rilevanti ma caratterizzati da un’azione più estesa, necessaria per contrastare l’evasione diffusa che tuttora caratterizza la situazione italiana”.
Lo afferma il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro nella sua relazione sul rendiconto generale dello Stato 2023. “Guardando all’azione dell’amministrazione tributaria per il recupero del gettito, se crescente rilievo assume l’invio delle cosiddette lettere di compliance, continuano ad essere inferiori ai risultati pre-pandemia (e a ridursi ancora nel 2023) gli accertamenti dell’Agenzia delle entrate: oltre 175 mila contro i circa 190 mila del 2022 e i 267 mila del 2019 (quelli ordinari)”, ha detto.
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
IL NUMERO UNO DI FORZA ITALIA ACCUSA IL COLPO E PROVA A DIFENDERSI: “ABBIAMO SEMPRE DATO LIBERTÀ DI COSCIENZA A TUTTI” … IN FDI TENGONO LE BOCCHE CUCITE, MENTRE I LEGHISTI SONO INCAZZATI NERI PER L’ALLARME LANCIATO DA MARINA SULL’AVANZATA DELLE DESTRE IN EUROPA
Innanzitutto, «illuminante», «preziosa», «saggia». E poi la sua «maturità di pensiero», il suo «inno alla libertà», i suoi «spunti fondamentali». Dentro Forza Italia c’è un certo entusiasmo per le parole affidate da Marina Berlusconi al Corriere della Sera.
Vengono «condivise a pieno» le idee della Cavaliera, tanto da soffocare anche gli imbarazzi che affioravano per la sua posizione sui diritti civili: «Se parliamo di aborto, fine vita o diritti Lgbtq – rivela Marina Berlusconi – mi sento più in sintonia con la sinistra di buon senso». Gli azzurri restano spiazzati.
Tra gli alleati di governo, invece, l’intervista provoca qualche fastidio. Soprattutto nella Lega, che mal digerisce l’allarme lanciato per l’ondata dei partiti di estrema destra alle ultime elezioni europee: «Non può non allarmare – dice Marina Berlusconi – il successo di movimenti con idee antidemocratiche»
Antonio Tajani è d’accordo con tutto quel che dice la Cavaliera, ma sulla questione dei diritti civili rivendica quantomeno una linea coerente con quella di Silvio Berlusconi: «Forza Italia ha sempre dato libertà di coscienza a tutti, siamo sempre stati liberi». Così era, così è. Anche se ora sembra arrivare dalla primogenita del Cav una spinta a cambiare approccio, raccolta anche dentro il partito da quelle che il vicepresidente della Camera di FI, Giorgio Mulè, chiama «coscienze liberali». Il vicesegretario Stefano Benigni chiede di «non lasciare questi temi alla sinistra» e Roberto Occhiuto è sulla stessa linea: «C’è bisogno di pensiero liberale e di diritti civili in questo Paese».
Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, la pensa così: «Una famiglia è composta da un uomo e da una donna. E un bambino deve avere il diritto ad avere una mamma e un papà». Niente matrimonio egualitario né adozioni per coppie omogenitoriali: «Siamo fermamente contrari», sottolineano i leghisti. Anche se non tutti, nel Carroccio, la pensano allo stesso modo.
Sul fine vita, invece, si potrebbe aprire uno spiraglio a Palazzo Madama. Il Pd ha chiesto e ottenuto che venga discussa in Aula la proposta del senatore Alfredo Bazoli. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in capigruppo, ha spinto per aprire il dibattito, purché – si è raccomandato – sia «un confronto non pregiudiziale, il meno possibile ideologico». C’è una data: si discuterà il 7 settembre.
Salvini, ufficialmente, non vuole commentare. Nelle chat leghiste, però, le parole di Marina Berlusconi hanno suscitato qualche «perplessità».
(da agenzie)
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Giugno 27th, 2024 Riccardo Fucile
IL SUO TWEET È STATO RIMOSSO DALLA PIATTAFORMA DI ELON MUSK PERCHE’ RITENUTO OFFENSIVO
L’ex senatore della Lega, Simone Pillon ha denunciato, martedì scorso, il nuovo spot pubblicitario di Idealista, realizzato in occasione del mese del Pride e trasmesso in vista degli Europei di calcio 2024. Nel video, si vedono dei tifosi festeggiare ad un gol dell’Italia poi scatta un bacio tra due ragazzi.
Pillon impazzisce: “Non riprodurrò il disgustoso spot di un’immobiliare che per il Pride spara in prima serata le pomiciate gay – scrive l’ex senatore del Carroccio su X -. A quell’ora però davanti alla tv ci sono i bambini, che hanno il diritto di crescere senza frociaggine Lgbtq. Segnalerò il post alle autorità preposte”.
E in effetti la segnalazione è arrivata, ma non per la pubblicità bensì per il suo post che è stato eliminato.
Infatti, “secondo quanto previsto dalle leggi applicabili, i contenuti segnalati sono stati oscurati con particolare riferimento alle seguenti basi giuridiche: Illegal or Harmful Speech“, scrive la piattaforma di Elon Musk. Tradotto: le parole di Pillon sono illegali o offensive.
(da Il Fatto Quotidiano)
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