Destra di Popolo.net

IN CULO AGLI OMOFOBI: ALICE BELLANDI VINCE L’ORO E BACIA LA COMPAGNA IN DIRETTA TV DAVANTI A GIORGIA MELONI

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

TWITTAROLI IMPAZZITI: “LA PIU’ BELLA IMMAGINE DI OGGI”… LA JUDOKA: “QUEST’ORO L’HO SOGNATO TUTTE LE NOTTI, C’HO PIANTO UNA VITA INTERA. FINALMENTE È ARRIVATO”

Nell’Italia ahinoi bicotta e arretrata come non si sa cosa, la serata delle Olimpiadi ci ha regalato una scena meravigliosa. Alice Bellandi ha vinto la finale di judo contro la rivale israeliana e poi è andata a festeggiare e ha baciato in diretta tv (un po’ di imbarazzo iniziale nel telecronista Rai che poi via via si è sciolto) la sua compagna. Normalità, nulla più.
Su X sono impazziti di gioia perché la scena è avvenuta davanti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che era sugli spalti.
«Non so neanche se sia vero. Non lo riesco a capire, è il sogno di sempre. Non so cosa dire. Sembrava troppo grande per essere mio, invece è realtà. L’ho sognato tutte le notti, c’ho pianto una vita intera. Finalmente è arrivato, non ci posso neanche credere. Grazie a tutti, la mia famiglia, alla persona che amo . Non ci posso credere, non so cosa dire».
(da agenzie)

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LE PRIORITÀ DI SCHIFANI: DARE 300MILA AL TRAPANI CALCIO CHE, GUARDA CASO, È LA SOCIETÀ IN CUI LAVORA IL FIGLIO

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

MENTRE LA SICILIA CONTINUA A MORIRE DI SETE, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE DESTINA UN BEL GRUZZOLETTO ALLA SQUADRA DI CALCIO, APPENA PROMOSSA IN SERIE C, PER “CONSEGUIMENTO DI SCOPI SOCIETARI”… PER “MERA COINCIDENZA” NELL’ORGANIGRAMMA SPUNTA IL NOME DI ROBERTO SCHIFANI, AVVOCATO E FIGLIO DEL GOVERNATORE, CHE PER LA SQUADRA RICOPRE IL RUOLO DI “GENERAL COUNSEL”

Regione Siciliana stanzia 300 mila euro per il Trapani calcio. Motivo? “Conseguimento degli scopi societari”. Il governo targato Renato Schifani ha approvato martedì sera a Palazzo dei Normanni la manovra-ter da quasi 220 milioni di euro, destinando una somma al club del presidente Valerio Antonini, appena promosso in serie C. Una curiosità: nell’organigramma societario, il “general counsel” è Roberto Schifani, avvocato e figlio del governatore, titolare dello noto studio legale Pinelli-Schifani.
“Sono stati dati 300 mila euro al Trapani Fe1905, che per quanto questa sia rinata e fatto un ottimo campionato di Serie D, non capisco quale sia la ratio. Ho pensato di realizzare anche io una Srl che chiamerò “matrimonio La Vardera”‘, così da poter arrivare pronto alle nozze e ripagarle a spese di tutti i cittadini. Sia chiaro, anche io ho destinato dei fondi, ma per il bene di tutti e non per dare una mano a delle aziende. Mi chiedo come una Regione possa destinare dei soldi a una società privata che fa business” dice il deputato Ismaele La Vardera (Sud chiama Nord).
Ma da FI Stefano Pellegrini difende il finanziamento: “È uno dei tanti contributi a sostegno di realtà del territorio che hanno importanti ricadute sulle comunità”.
E la solita operazione di spartizione di fondi tra deputati regionali, per far cadere a pioggiasoldi nei territorio dove hanno il loro bacino di voti.
(da agenzie)

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GLI INSULTI SESSISTI DI DUE CIALTRONI FRANCESI DI TMC CONTRO LE NOSTRE TENNISTE ERRANI E PAOLINI: “LAVA I PIATTI, CUCINA E PULISCE”

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

DENUNCIATI DALL’ASSOCIAZIONE FRANCESE DELLE GIORNALISTE: “COMMENTI SESSISTI E E MISOGINI”

«A sinistra c’è Sara Errani che è il capo, fa tutto lei: lava i piatti, cucina, pulisce». Poi le risate. Così i radiocronisti della francese TMC hanno presentato la coppia del tennis femminile italiano Sara Errani e Jasmine Paolini, che alle Olimpiadi di Parigi 2024 hanno affrontato e sconfitto nel secondo turno le francesi Caroline Garcia e Diane Parry.
Quelle frasi non sono passate inosservate e sono diventate oggetto di denuncia Oltralpe da parte dell’Associazione francese delle giornaliste sportive e l’Unione dei giornalisti sportivi di Francia.
«I commenti sessisti e misogini non trovano spazio in una competizione internazionale», scrivono in una nota prendendo le distanze da quanto detto in diretta dai colleghi, ancor più grave perché a pronunciare quelle parole sono stati giornalisti del Paese che ospita i Giochi. Nella nota viene ricordato come in un caso analogo di pochi giorni fa quando è stato licenziato il commentatore sportivo inglese Bob Ballard di Eurosport. «Stanno terminando, sapete come sono le donne, se ne stanno in giro a truccarsi», aveva detto il telecronista, provocando l’immediata reazione dell’emittente. «Notiamo che altrove in Europa, quando qualcosa va storto, viene punito», scrivono nella loro nota le associazioni giornalistiche francesi.
(da agenzie)

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IMANE KHELIFE DOVREBBE FARE SCANDALO PER TUTT’ALTRO MOTIVO: DISCRIMINATA COME DONNA

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

SE UN GIOCATORE DI BASKET FOSSE ALTO 2.50 PERCHE’ NON PROPONETE DI TAGLIARGLI LE GAMBE?

Il caso di Imane Khelif, la pugile algerina oggetto di roventi polemiche alle Olimpiadi Parigi 2024 perché, scambiata erroneamente come “trans” dai media, non potrebbe combattere con una donna dovrebbe fare, sì, scandalo ma non per le ragioni che molti adducono a sostegno della sua esclusione o del rifiuto delle sue avversarie di incrociare i guantoni sul ring.
Il caso di Imane Khelif dovrebbe fare scandalo perché, in nome del “fair play”, una donna— perché Khelif è una donna — è costretta a subire trattamenti medici per “rientrare nella normalità” e non “ammazzare la competizione”.
Khelif, infatti, è iperandrogina, cioè in grado di produrre una quantità di testosterone superiore a quanto di regola può fare il corpo femminile. Questo ha degli effetti sulla morfologia fisica e sulle capacità atletiche che consentono di raggiungere prestazioni “fuori scala”, ma in ogni caso del tutto naturali perché frutto di una condizione non alterata da sostanze esogene —dalle “bombe” di ciclistica memoria.
Non si tratta di doping, perché è opportuno ricordare che le regole sul doping sportivo puniscono l’assunzione di sostanze o l’utilizzo di metodi che alterano la prestazione sportiva, ma da nessuna parte prevedono il contrario, cioè che un atleta troppo forte debba essere penalizzato perché, appunto, genera un “turbamento nella forza”.
In altri termini, il mondo dello sport fa questo ragionamento: se la natura ti regala un patrimonio genetico eccezionale, questo non va bene perché se sei troppo forte vinci sempre tu, e quindi alteri il “level playing field” ma — viene da pensare in termini più pragmatici — vanifichi anche la spettacolarità della gara cioè il suo valore economico e pubblicitario. Dunque, è come se a un giocatore di basket troppo alto da non poter essere “stoppato” chiedessero di segarsi le gambe, o a un velocista troppo veloce di correre con le zavorre o, come nel caso di Caster Semenya del 2009 e di Dutee Chand del 2014 (rispettivamente sudafricana e indiana) di doparsi al contrario per ridurre le proprie prestazioni appunto perché iperandrogine.

(da La Repubblica)

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IMANE KHELIF NON È MICA IVAN DRAGO: AI MONDIALI DEL 2018 È ARRIVATA 17ESIMA, L’ANNO SUCCESSIVO 33ESIMA, MENTRE A TOKYO 2020 SI È FERMATA AI QUARTI E NEL MONDIALE DEL 2022 HA PERSO IN FINALE

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

VITTIMA DI UNA CAMPAGNA VERGOGNOSA DI DIFFAMAZIONE SOLO PER SCHIFOSI INTERESSI POLITICI

In questi giorni sul caso di Imane Khelif si sono lette le più assurde nefandezze anti-sportive. Soprattutto alcuni giornali italiani sono ricorsi a un indecoroso misgendering (cioè l’attribuzione a una persona di un genere in cui non si riconosce) parlando di “un uomo algerino” che starebbe per prendere a pugni una donna italiana, riferendosi al suo imminente match contro la napoletana Angela Carini, in programma alle Olimpiadi 2024 nella giornata del 1° agosto.
Andando con ordine: nata nel 1999 a Tiaret in Algeria, Imane Khelif pratica la boxe da quando è bambina e ha sempre gareggiato nelle categorie femminili. Nella sua carriera ha partecipato ai Campionati mondiali di pugilato femminile a New Delhi nel 2018 (arrivando al 17° posto), poi ha gareggiato in Russia l’anno successivo, ha partecipato a Tokyo 2020 giungendo fino ai quarti di finale e nei Mondiali femminili del 2022 a Istanbul è arrivata seconda.
Tutto sembra filare liscio fino ai Mondiali 2023 organizzati dall’Iba (International Boxing Associaton, associazione non riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale che organizza le Olimpiadi) nei quali è stata squalificata dopo un test di idoneità di genere, che avrebbe riscontrato in lei il cromosoma XY.Khelif si era difesa parlando di un complotto politico per non farla vincere.
Eppure arriviamo a Parigi 2024 e al fatto incontrovertibile che Khelif così come anche Yu-Ting sono state ammesse alle competizioni di pugilato olimpico. Le regole di ammissione sono in questo caso gestite dalla cosiddetta Boxing Unit. “Queste pugili sono del tutto idonee, sono donne sui loro passaporti, sono donne che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo e gareggiano da molti anni, penso che abbiamo tutti la responsabilità di abbassare i toni e non trasformarla in una caccia alle streghe”, ha dichiarato Mark Adams, portavoce del Cio.
(da Wired)

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INCREDIBILE, PEGGIO CHE NEI REGIMI COMUNISTI: GIORGIA MELONI ESCLUDE LA STAMPA ITALIANA DAL VERTICE IN CINA E ANCHE IL DITTATORE XI JINPING RIMANE SORPRESO

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

PALAZZO CHIGI NON FA ASSISTERE NESSUNO DEI TRENTA CRONISTI, VOLATI CON LEI PER PECHINO, ALLE BATTUTE INIZIALI TRA LA PREMIER E IL PRESIDENTE CINESE… PRIMA LA MOTIVAZIONE È “LO ABBIAMO FATTO PER NON FARVI LITIGARE”. POI LA SCUSA RIDICOLA: “ABBIAMO SAPUTO ALL’ULTIMO MOMENTO DELLE BATTUTE INIZIALI”. MA È UN RAGIONAMENTO CHE NON REGGE

Se fosse il titolo di un film potrebbe essere “Il mistero dei badge fantasma”. La “trama” è questa: lunedì, giorno del faccia a faccia tra Giorgia Meloni e Xi Jinping a Pechino, ai media arrivati da Roma e ai corrispondenti dalla Cina viene comunicato che non si potrà partecipare alle battute iniziali tra la premier italiana e il segretario generale comunista. La motivazione: impossibile entrare, non ci sono posti. Due giorni dopo si scopre che qualche posto, invece, c’era.
Nelle ore precedenti all’incontro, apprende Repubblica da più fonti, i posti disponibili (per qualcuno, non tutti) erano almeno due o tre: pochi comunque rispetto alla trentina di giornalisti che coprivano la visita. Sette i badge totali a disposizione, spiegano le fonti: quattro inizialmente (poi diventati cinque) per lo staff della premier. Gli altri […] spariti magicamente.
Lo abbiamo fatto per non farvi litigare, dicono da Palazzo Chigi. E dunque tutti fuori, questo il ragionamento. Rispondono, interpellati da Repubblica a notte fonda cinese, che nemmeno loro erano a conoscenza che ci sarebbero state alcune battute iniziali a favore di telecamera e che lo hanno appreso solo all’ultimo momento.
Ragionamento che regge poco o nulla. Come fa la delegazione italiana a non sapere che, di prassi, prima di entrare a porte chiuse ci sono dichiarazioni aperte a una parte della stampa? Succede così con tutti i leader che vengono in visita in Cina
C’erano invece, per accordi presi direttamente con i cinesi, a quanto si apprende, due agenzie di stampa internazionali come Reuters e Associated Press . Imbarazzante che nessun media italiano fosse lì. E imbarazzante pure perché le stesse fonti raccontano che anche la parte cinese sarebbe rimasta sorpresa dall’assenza dei media italiani.
In cinque giorni di missione in Cina, dunque, la stampa al completo ha visto la premier italiana solo una volta: un incontro volante, meno di 20 minuti, un po’ caotico, nella hall dell’hotel Regent di Pechino.
(da La Repubblica)

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IL TURISTA FRANCESE AGGREDITO DALL’ORSA KJ1: “MI SENTO IN COLPA, VOLEVA PROTEGGERE I SUOI CUCCIOLI”

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

VIVIEN TRIFFAUX: “NON SI DEVE METTERE A RISCHIO LA PRESERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA'”

“Sono davvero addolorato che il nostro incontro le sia costato la vita. Mi sento in colpa, lei voleva solo proteggere i suoi cuccioli”. A dirlo al “T quotidiano” è stato Vivien Triffaux, il 43enne francese che è stato aggredito dall’orsa Kj1 nei boschi sopra Dro lo scorso 16 luglio. “Avrei sperato che si riuscissero a trovare compromessi che garantissero la sicurezza delle persone, senza però mettere a rischio la preservazione della biodiversità”, ha aggiunto Triffaux, che da qualche giorno è tornato in Francia ma che ha seguito le notizie d’oltralpe online e sui giornali.
“La tutela della natura e degli ecosistemi – ha aggiunto – per me è una priorità fondamentale. Vorrei che il dibattito avvenisse in un clima sereno, per trovare una coesistenza giusta tra l’uomo e le specie animali, e che si adottassero misure preventive per ridurre gli incontri tra esseri umani e animali selvatici. E poi, quello che secondo me è davvero importante, è che si faccia informazione sui comportamenti da adottare quando questi incontri avvengono, anche se è difficile mantenere il controllo in certe situazioni”.
Vivien Triffaux – originario di Strasburgo – ha spiegato di essere tornato nei boschi dopo la disavventura che lo ha visto protagonista il 16 luglio. “Ieri – ha detto – sono riuscito a fare una passeggiata nel bosco per la prima volta, il che mi ha fatto molto bene, anche se provo ancora delle paure che prima non avevo. Ad esempio, mi sorprendo a spaventarmi all’idea di incontrare all’improvviso qualche animale selvatico Anche se è quasi impossibile che possa succedere di nuovo soprattutto nei boschi dei Vosgi”.
L’abbattimento dell’orsa Kj1 è avvenuto due giorni fa, martedì 30 luglio, ed ha provocato dure reazioni da parte degli ambientalisti ma anche dal mondo della politica. Dopo due ordinanze di soppressione dell’animale sospese dal Tar, la prima delle quali non indicava il nome dell’orsa, che non era ancora stata identificata dalla Fondazione Edmund Mach, nella serata di lunedì 29 luglio il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato il decreto di abbattimento. Nelle prime ore di martedì mattina una squadra del Corpo forestale del Trentino ha dato esecuzione al provvedimento. L’orsa aveva 22 anni e tre cuccioli
(da Fanpage)

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FERROVIE, CANTIERI IN AGOSTO: TRENI BLOCCATI E RALLENTATI. SALVINI NON PERVENUTO

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

PROBLEMI MAGGIORI A MILANO, ROMA, BOLOGNA E VENEZIA CON RITARDI SIANO A 2 ORE E MEZZA, COLPITI ANCHE CENTRO SUD E PENDOLARI

Non bastavano i disagi e il caos delle scorse settimane, con deragliamenti, rotture di convogli bloccati sotto il sole, ritardi di ore che sono stati denunciati a più riprese da viaggiatori e pendolari anche nelle lettere inviate al Fatto. Viaggiare in treno in Italia sarà un calvario per molte tratte durante questo mese di agosto, ma per alcune linee anche a settembre. Nei prossimi giorni scatteranno cantieri per interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria e opere di messa in sicurezza che bloccheranno a macchia di leopardo molte tra le principali direttrici ferroviarie dell’alta velocità e anche altre tratte locali, in un vasto scacchiere che comprende Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. I collegamenti colpiti sono l’Alta velocità Milano-Roma, la Milano-Venezia, la linea per la Svizzera e alcune tratte del Centro. Ma le ripercussioni ricadranno su gran parte della rete nazionale, anche su linee a bassa velocità per le quali saranno dirottate Frecce e Italo, tra forti rallentamenti, viaggi che avranno durate molto superiori e riduzione del numero dei convogli. I “lavori di potenziamento strutturale” programmati sulla rete, secondo Trenitalia, “saranno propedeutici a una maggiore frequenza e migliore qualità del servizio”. Ma gli utenti, specie i pendolari, sono già in allarme e infuriano le polemiche politiche contro il ministro dei Trasporti e infrastrutture Matteo Salvini.
I nodi del mancato ammodernamento dell’infrastruttura arrivano al pettine tutti insieme. Sulla linea Milano-Bologna dal 12 al 18 agosto sono previsti rallentamenti fino a due ore, per la linea parzialmente interrotta, mentre dal 19 al 25 vi saranno riduzioni di velocità che colpiranno soprattutto i Frecciarossa Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno. Dal 12 al 23 agosto la Direttissima Firenze-Roma sarà interrotta tra Chiusi e Orvieto mentre dal 24 al 25 agosto ci saranno riduzioni di velocità. Frecce, Italo e Intercity sulla Milano-Bologna subiranno cancellazioni o deviazioni con allungamento dei tempi di viaggio fino a 80 minuti che colpiranno con 20 minuti in più anche i treni Av sulla linea adriatica. Per rimodernare la linea Av Milano-Venezia, la tratta Verona-Vicenza sarà chiusa fino al 20 agosto, con rallentamenti fino al 26 agosto e un aumento dei tempi per le Frecce fino a un’ora e mezza da Venezia a Milano e due ore e mezza nel senso opposto. Sulla Bologna-Prato ci sarà un’interruzione fino all’8 settembre tra Pianoro-San Benedetto, con bus sostitutivi. Alcuni treni Intercity e Intercity Notte saranno deviati via Falconara o Tirrenica Nord. Dal 9 agosto all’8 settembre sulla Milano-Domodossola e dal 9 al 30 agosto sulla Domodossola-Iselle saranno cancellati tutti gli Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa, sostituiti con bus tra Milano, Domodossola, Losanna e Ginevra.
Trenitalia fa sapere che gli utenti delle Frecce sono stati informati da mesi delle variazioni in arrivo con 17.000 mail e 800 sms. Se i ritardi saranno maggiori di un’ora o vi saranno cancellazioni e limitazioni, ai clienti è stato detto che possono riprogrammare il viaggio o rinunciare con il rimborso integrale. Nelle stazioni è stato previsto un potenziamento dei bus sostitutivi, l’incremento del personale di assistenza e delle scorte di acqua. Le informazioni sono disponibili sul sito e sull’app Trenitalia, al numero verde gratuito 800 89 20 21, alle biglietterie e ai desk di assistenza. Trenitalia spiega che i cantieri di agosto (che si aggiungono ai 4 mila già avviati) verranno aperti dopo una campagna di comunicazione avviata sin da gennaio e febbraio e mirata a pendolari e utenti dell’alta velocità, già dal momento dell’acquisto del biglietto. La “riprogrammazione” (ovvero riduzione) dei convogli e l’allungamento dei tempi riguarderanno tanto l’alta velocità che i le linee regionali. Le decisioni sugli interventi, sostiene l’azienda del gruppo Fs, sono state prese d’intesa con i Comuni e le Regioni coinvolte, visto che il trasporto locale viene gestito tramite contratti di programma regionali. Quanto alle cause, Trenitalia fa sapere che ci sono manutenzioni ordinarie e straordinarie non più rinviabili e afflusso di fondi, tra i quali quelli del Pnrr, che vanno assolutamente impiegati. Il fatto che questi interventi scattino all’unisono? È perché in estate si impatta di meno sui pendolare, viste ferie e chiusure di scuole, dice Trenitalia, e per ragioni meteo, perché gli interventi sono più rapidi se realizzati con meteo caldo e asciutto.
Ma queste giustificazioni non placano gli animi, dopo settimane contrassegnate da incidenti, disagi e problemi di circolazione ferroviaria. Intanto il ministro Salvini sui social divaga contro il “pugile trans dell’Algeria” e “le follie dell’ideologia woke!”. Così l’opposizione si compatta in una bordata concentrica di critiche e richiami al suo ruolo lanciata da molti parlamentari di M5S, Più Europa, Azione. Parole che però non cambieranno il destino degli italiani che partono per le vacanze in treno, dei turisti e dei tanti pendolari che usano le linee ferroviarie per andare a lavorare anche ad agosto.
(da ilfattoquotidiano.it)

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FRATELLI DI OMBRELLONI: MELONI ORDINA L’ESTATE MILITANTE NELLE SPIAGGE

Agosto 1st, 2024 Riccardo Fucile

PRIMA PERO’ I SOVRANISTI FIGHETTI DOVREBBERO RIENTRARE DALLE VACANZE

Un fuoco di propaganda per portare le parole d’ordine di Giorgia Meloni, in lungo e in largo per l’Italia, durante il mese di agosto. Il focus sarà lontano dai grandi centri, nei luoghi di maggiore affluenza turistica. Di italiani, ovviamente.
È già simbolica la sede della presentazione, in programma oggi dalle 10.30, scelta per la campagna estiva ribattezzata «Stiamo cambiando l’Italia», annunciata da FdI, in piazza dei Canotti ad Ostia (Roma). Località di mare, frequentata a inizio agosto, adeguatamente popolare.
Di questo passo basta poco per trasformarsi in fratelli di spiaggia o quantomeno vicini di ombrellone. Lo scopo ufficiale è quello di «incontrare i cittadini e raccontare il lavoro alla guida della nazione», come è stato riferito dall’ufficio stampa.
Mentre il paese rallenta i propri ritmi, nei giorni di ferie per antonomasia, i dirigenti del partito di Meloni sono chiamati a presidiare i luoghi di vacanza. È anche il modo per mettersi in mostra agli occhi dei vertici di FdI, dimostrando l’attaccamento alla fiamma.
All’appello sono chiamati soprattutto i militanti di Gioventù nazionale, finita nella bufera dopo l’inchiesta di Fanpage. Va bene lo sforzo social sulla pagina di Atreju, che pure sembra aver smarrito la verve delle scorse settimane. Il grosso della fatica spetta a loro, sotto il sole.
La politica marittima è stata del resto sdoganata da tempo. L’estate militante di Elly Schlein dello scorso anno ha lasciato il segno ed è diventata un paradigma di una di mobilitazione che non conosce soste. Nonostante le ironie, la militanza agostana del Pd ha fatto inarcare qualche sopracciglio per la preoccupazione, in via della Scrofa, sede di Fratelli d’Italia, e inevitabilmente a palazzo Chigi.
Certo non è una novità. FdI aveva già realizzata un’iniziativa uguale nell’agosto del 2023 per magnificare le sorti del paese guidato dalla destra. Anche allora è stata lanciata esattamente a Ostia. Ma i risultati della campagna sono stati minori in confronto alle iniziative dem, che in quei mesi ha forgiato la leadership di Schlein.
Quest’anno è stato impartito l’ordine di essere più incisivi dietro la regia di Arianna Meloni, sorella della premier sempre più plenipotenziaria del partito, con Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione, come braccio esecutivo.
Di fatto è una controprogrammazione rispetto a quella del Pd, fatta di feste dell’Unità sparse per l’intero paese e di banchetti per il referendum contro l’autonomia differenziata che – grazie alla piattaforma digitale per le sottoscrizioni – è prossima al raggiungimento del quorum delle 500mila firme.
Schlein ha motivato i dirigenti e i militanti per conquistarsi uno spazio politico maggiore sull’onda della crescita elettorale alle europee.
Fratelli d’Italia non ha la spina dorsale delle feste dell’Unità e perciò ha confezionato una campagna ad hoc. Lo spin comunicativo è un inno all’ottimismo. Il premierato deve essere ritratto come la «madre di tutte le riforme» e il grande deterrente anti-ribaltone e anti-inciucio. Parole buone per lo storytelling pop, con quella spruzzata di anti-politica, ma poco valide per la sostanza istituzionale.
Perché si parla della revisione della Costituzione e le perplessità dei costituzionalisti, anche vicini alla destra, iniziano a crescere.
E l’Europa? Purtroppo è tornata a essere cattiva, nella versione di FdI, che elogia Meloni per averla già in parte cambiata e ancora di più la cambierà.
Lidi regionali
La vera madre di tutte le battaglie politiche è però la narrazione intorno all’autonomia differenziata. Agli elettori del Mezzogiorno occorre raccontare la bontà di una riforma voluta a tutti costi dalla Lega, con Roberto Calderoli sugli scudi.
Non sarà facile convincerli, per questo dai vertici del partito hanno suggerito di puntare sull’attuazione del Pnrr, delle misure apposite per il Sud e quant’altro. E se i risultati concreti non si vedono, pazienza. Occorre scaricare le responsabilità agli altri, ai nemici, operazione in cui i meloniani sono specialisti.
Dalla sabbia dei lidi, all’orizzonte si vedono le nuvole di un autunno ricco di incognite. E con un tornante elettorale tutt’altro che secondario. Se prima c’erano solo le regionali in Umbria, che per dimensioni avrebbe rappresentato un test di scarso rilievo nazionale. Ma una sconfitta farebbe rumore, per quanto la candidata, Donatella Tesei, sia leghista.
Ora in ballo sono rientrate Emilia-Romagna e Liguria per motivi diversi. Per il dopo-Bonaccini, la competizione è data quasi per chiusa, nonostante la professione di ottimismo sulla civica Elena Ugolini.
La partita ligure è centrale. Il centrodestra vuole conservare la guida della giunta, nonostante l’inevitabile strascico del dopo-Toti. L’orientamento di Meloni, comunque, è quello di lasciare agli alleati l’incombenza di indicare il candidato alla presidenza.
Vuole metterci la faccia, ma fino a un certo punto. «Il 3-0 per loro? Nemmeno lo consideriamo», è la tesi che circola nel centrodestra. Il cappotto d’autunno del centrosinistra è però il peggiore incubo in via della Scrofa.
E insomma, a Ostia Fratelli d’Italia tenta il rilancio del messaggio meloniano che serve come il pane, o meglio come l’acqua in questi giorni di afa e calura intensa.
Tra un ghiacciolo e un tormentone estivo, i dirigenti di FdI dovranno convincere gli elettori che va tutto bene. E che il messaggio «stiamo cambiando l’Italia» sia da declinare al positivo. Perché non per forza il cambiamento corrisponde a un miglioramento. Ma sotto l’ombrellone i meloniani non vogliono andare per il sottile.
(da editorialedomani.it)

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