BARCHE USATE, SISTEMI SATELLITARI E UN TEAM LEGALE: TUTTI I SEGRETI DELLA FLOTILLA
TUTTA LA FLOTTA SI RADUNERA’ IN ACQUE INTERNAZIONALI NEI PRESSI DEL CANALE DI SICILIA ENTRO IL 5 SETTEMBRE
La giornalista Francesca Del Vecchio, che collabora con La Stampa è a bordo di una
delle imbarcazioni dirette a Gaza in partenza dalla Sicilia il 4 settembre
Sono partite ieri da Barcellona e da Genova le prime 25 navi della Global Sumud Flotilla diretta verso Gaza.
Le cinque imbarcazioni partite dalla Liguria sono dirette verso il punto di incontro previsto in mare aperto. Intanto, è iniziato a Catania il corso di addestramento per volontari, attivisti e giornalisti che si imbarcheranno dalla Sicilia il 4 settembre. Il corso è un manuale di non violenza, soprattutto in caso di blocco e intercettazione da parte della Marina israeliana.
Dopo le ultime partenze da Catania e Siracusa, tutta la flotta si radunerà in acque internazionali nei pressi del Canale di Sicilia non oltre il 5 settembre. Fin qui, molte barche di ong e volontari la scorteranno in segno di solidarietà. Da lì in poi, procederà verso est, costeggiando le acque territoriali di Egitto e Cipro, per poi puntare verso Gaza.
L’arrivo nella zona di blocco israeliano è previsto intorno alla metà di settembre, salvo eventuali ritardi dovuti a condizioni meteo o intercettazioni. In tutto saranno oltre 40 imbarcazioni,
per lo più a vela, di 12/16 metri. Ciascuna potrà portare a bordo non oltre 10 persone, oltre alle scorte alimentari e di acqua.
Ci saranno poi alcune imbarcazioni più grandi, ma i dettagli logistici sulla flotta sono stati tenuti riservati per motivi di sicurezza.
«Tutte le barche che partiranno da Genova sono state acquistate in Italia sul mercato dell’usato» racconta Luca Poggi, il responsabile logistica della Flotilla. Sono state pagate tra i 30mila e i 50mila euro ciascuna.
«Molti venditori, quando hanno saputo che ci servivano per portare gli aiuti alla popolazione di Gaza, ci hanno fatto pagare meno di quello che chiedevano all’inizio, chiedendo di essere coinvolti nell’iniziativa», aggiunge Poggi.
La flotta è dotata di sistemi satellitari per la navigazione e per mantenere comunicazioni costanti con il centro di coordinamento a terra. Un team legale internazionale monitora costantemente la rotta per documentare eventuali violazioni del diritto marittimo.
(da La Stampa)
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