INDAGATO IL SINDACO M5S DI BAGHERIA PER INCHIESTA GESTIONE RIFIUTI, NOTIFICATO ANCHE L’OBBLIGO DI FIRMA
LE ACCUSE: RIVELAZIONE SEGRETO D’UFFICIO, ABUSO D’UFFICIO, TURBATIVA D’ASTA E OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO … L’INDAGINE RIGUARDA ANCHE L’ABUSIVISMO
Il sindaco Patrizio Cinque (M5S) è indagato nell’ambito di un’inchiesta della procura di Termini Imerese sulla gestione del servizio dei rifiuti. Con lui coinvolti 16 funzionari.
Le ipotesi di reato a carico del primo cittadino sono rivelazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, omissione di atti d’ufficio e turbativa d’asta.
A Cinque i carabinieri, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale termitano, Michele Guarnotta, hanno notificato la misura cautelare dell’obbligo di firma. Una misura, quest’ultima, motivata dal pericolo di reiterazione del reato.
L’inchiesta, si apprende da fonti giudiziarie, si incrocia con quella sull’abusivismo ediilizio a Bagheria. Cinque, sin dall’inizio del mandato, è stato al centro di roventi polemiche proprio su questi temi.
Lo stesso sindaco entra nel merito dell’inchiesta: “Le indagini vertono su bandi di gara che riguarderebbero il noleggio di automezzi per la raccolta dei rifiuti” e per quanto concerne il capo di imputazione contro Cinque l’affidamento della gestione del palazzetto dello sport di Bagheria di proprietà della Provincia e un abuso edilizio di un parente del primo cittadino.
Questa mattina il consiglio comunale di Bagheria era riunito quando è arrivata la notizia dell’indagine: la seduta è stata sospesa per l’assenza di gran parte della delegazione grillina.
Cinque, eletto nel 2014, è uno dei nove sindaci siciliani di 5Stelle, è un ex collaboratore del gruppo parlamentare dei grillini all’Ars ed è molto vicino al candidato governatore di M5S Giancarlo Cancelleri.
Il sindaco bagherese è stato indicato come modello da Cancelleri per gli atti sull’abusivismo.
L’inchiesta ruoterebbe attorno a due vicende: la gara per il noleggio degli automezzi impiegati nella raccolta dei rifiuti e un abusivo edilizio contestato a un familiare del sindaco. Relativamente a questa seconda vicenda Cinque sarebbe indagato per violazione del segreto d’ufficio e omissione di atti d’ufficio.
Cinque era uno degli esponenti del movimento chiamati a parlare, prima di Grillo e Cancelleri, nel corso della kermesse di Palermo del 9 luglio che ha ufficializzato la candidatura a Palazzo d’Orleans del deputato nisseno.
Un’altra bufera, insomma, sulla campagna elettorale per le regionali del movimento 5 Stelle, dopo che ieri il tribunale di Palermo ha accolto il ricorso di un militante grillino, Mauro Giulivi, sospendendo l’esito delle Regionarie che hanno incoronato Cancelleri. M5S, malgrado la sentenza, ha deciso di andare avanti lo stesso.
Il senatore Francesco Campanella, ex parlamentare del M5s oggi di Art. 1 MDP, va all’attacco: «Due anni fa — ricorda Campanella — proprio sul sistema degli appalti diretti per i rifiuti ho presentato un’interrogazione parlamentare e un esposto in Procura della Repubblica di Palermo. Qualcosa si smuove a Bagheria. Troppo spesso il sindaco Cinque si è sentito inattaccabile e l’onestà l’ha esercitata a suo modo, diciamo adattandola ai propri interessi». Le indagini sarebbero scattate dopo alcuni esposti presentati un paio di anni fa in Procura. Nell’indagine sarebbe coinvolto anche l’ex commissario straordinario della provincia di Palermo, Manlio Munafò.
(da agenzie)
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