INTERVISTA AD ADA COLAU, EX SINDACA DI BARCELLONA: “CONTRO LA VERGOGNA UE NOI DIFENDIAMO I DIRITTI DI TUTTI”
L’EX SINDACA SI E’ IMBARCATA SULLA GLOBAL SUMID FLOTILLA: “CHIEDERO’ SCUSA A TUTTI I PALESTINESI IN NOME DELL’EUROPA”
La Global Sumud Flotilla è salpata ieri, nel primo pomeriggio, dal Moll de la Fusta di
Barcellona. L’obiettivo, anzi, il sogno è quello di riuscire a attraccare a Gaza per consegnare le tonnellate di cibo e aiuti umanitari raccolti nelle ultime settimane. Tra i volontari determinati a sfidare Israele c’è anche Ada Colau che, assieme a Greta Thunberg, è il volto più noto della flotilla. Poco prima di partire, l’ex sindaca di Barcellona, una vita da attivista, ha ancora un sorriso per tutti, nonostante sia cosciente dei pericoli della missione che la porterà lontana dai suoi figli – Luca e Gael, rispettivamente 14 e 8 anni – senza sapere per quanto tempo.
Ha paura?
“Un po’ di paura è logico averla, perché lo Stato di Israele non rispetta la vita umana, non rispetta i diritti umani, né la legge internazionale. E sappiamo, inoltre, come ha agito in altri casi (Handala e Madleen, ndr), sparando sulle imbarcazioni e deportando le persone che ha trovato a bordo. Quindi è ovvio che un po’ di paura ci sia, ma mi fa ancora più paura non fare nulla per fermare questo genocidio e essere costretta a dire ai
miei bambini che in futuro non si rispetteranno più i diritti umani e nessuno sarà al sicuro su questo pianeta.
“Non solo Palestina, insomma.
“Esatto, siamo qui per difendere non solo la sicurezza della Palestina, ma quella di tutta l’umanità, dei nostri bambini. Questa flotilla è storica perché per la prima volta ci saranno tante navi. La tendenza dev’essere questa: essere sempre di più. Solo così, alla fine, potremo farcela”.
Ottimista?
“Sì, perché la maggior parte dell’umanità è dalla parte del bene, non del male”.
Idealista, allora.
“È importante continuare a crederci perché Trump, Netanyahu e tutti i signori della guerra vogliono farci perdere la speranza e questa flottiglia è tutto il contrario perché dice a Gaza e ai palestinesi che non sono soli, che non ci dimentichiamo di loro, che loro non si arrendono e noi neanche. A Gaza è in gioco la vita di tutti noi ed è per questo che vogliamo portare l’aiuto umanitario che dovrebbero portare i governi europei che, però, sono codardi. Faremo tutto il possibile per arrivare in modo pacifico, ma lo faremo con determinazione”.
Governi europei e Unione europea?
“Sì, è una vergogna. Ho vissuto da sindaca l’invasione della Russia sull’Ucraina. In quel caso c’è stata una risposta immediata di tutta l’Unione Europea. Abbiamo rifiutato l’invasione e rotto tutti i rapporti politici ed economici, isolando la Russia in pochissimi giorni. Ora, invece, veniamo da due anni di genocidio e l’Unione Europea continua a guardare dall’altra parte, perché? Perché sono poveri? Perché gli israeliani hanno il sostegno degli Stati Uniti?”.
La sorprende?
“È un’ipocrisia inaccettabile. Se vuole avere qualche futuro come progetto politico, l’Europa deve cambiare atteggiamento
immediatamente. O si difendono i diritti umani per tutti o si finirà per non difendere quelli di nessuno. Oggi l’Unione Europea sta fallendo come progetto politico e noi europei abbiamo questa responsabilità, anche per il nostro ‘privilegio’ di essere bianchi europei, di fare tutto il possibile per costringere i nostri governi a smetterla di fare gli ipocriti e muoversi per isolare Israele con delle sanzioni commerciali effettive, interrompendo i rapporti politici e isolando Israele per forzarlo a cambiare completamente l’atteggiamento e smettere di ammazzare i bambini e la popolazione palestinese in generale”.
Il Governo Sánchez è stato una delle poche voci fuori dal coro.
“Vero. Pedro Sanchez è stato un po’ più coraggioso di altri governi europei schierandosi a favore della pace e del riconoscimento dello Stato palestinese, ma purtroppo l’ha fatto soltanto a parole. Per quanto mi riguarda è inaccettabile e ingiustificabile che la Spagna, nell’ultimo anno, abbia aumentato il proprio traffico di armi con Israele. Sono le stesse armi che poi servono ad ammazzare i bambini a Gaza”.
Il governo Meloni, invece, ha deciso di non decidere, favorendo lo status quo.
“Parliamo di un governo di estrema destra e, quindi, mi stupisce poco. Ma è comunque una vergogna perché conosco bene l’Italia e so che ha un popolo solidale, che si è mosso tante volte per la pace”.
Almeno di solito, però, un governo è l’espressione politica del proprio popolo.
“Le assicuro che in tutti i movimenti internazionali ho sempre incontrato tantissimi italiani pronti a fare tutto il possibile per la pace e per i diritti umani. Quindi non ho dubbi sul fatto che anche nel popolo italiano ci sia una maggioranza solidale. Questo, però, è un governo che non è all’altezza della situazione e a cui fa comodo questo atteggiamento europeo ipocrita di guardare dall’altra parte, permettendo a Netanyahu di continuare
a ammazzare i bambini. Ma la storia metterà tutti noi davanti a questo specchio e ognuno di noi dovrà rispondere. Anche Meloni”.
E l’Onu.
“Era già debole, ma il cambio politico negli Stati Uniti l’ha indebolita ulteriormente. Tuttavia, non dobbiamo arrenderci perché abbiamo bisogno di un’organizzazione internazionale in grado di far rispettare i diritti umani, altrimenti siamo destinati alla giungla, alla barbarie, al tutti contro tutti”.
Se riuscirete a mettere piede a Gaza, qual è la prima cosa che vuole fare?
“Mi vengono i brividi solo a pensarci. La cosa più importante sarà quella di consegnare tutto ciò che portiamo. Prima, però, mi piacerebbe rivolgermi agli abitanti di Gaza e a tutti i palestinesi per chiedere scusa in nome dell’Europa”.
(da Fanpage)
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