ISTAT: IN ITALIA UN MILIONE DI FAMIGLIE SENZA LAVORO
E IN 970.000 LE DONNE SONO UNICA FONTE DI REDDITO… MAGGIORI DIFFICOLTA’ PER CHI HA PIU’ FIGLI E I MONO-GENITORI
In Italia è rimasta stabilmente sopra il milione la conta delle famiglie senza lavoro e quindi senza stipendio.
Sono, per la precisione, 1.085.000 i nuclei che secondo la statistica dell’Istat sono composti da persone abili al lavoro, ma in cerca di occupazione.
Una piaga che colpisce particolarmente il Sud, dove si situano 587mila casi: più della metà .
Rispetto allo scorso anno non cambia pressochè nulla: si passa da 1 milione 92 mila a 1 milione 85 mila (-0,7%). Si tratta di “case” dove tutti i componenti attivi, che partecipano al mercato del lavoro, sono disoccupati.
Non è detto che siano in assoluto senza un reddito, ma se quest’ultimo cìè arriva da altre fonti (come possono essere rendite o pensioni) e non dall’impiego.
I dati sono stati ricavati dalle tabelle pubblicate dall’Istituto di statistica, come media dei risultati che l’Istat raccoglie trimestralmente nell’indagine sulle forze di lavoro: si riferiscono all’intero 2016.
Le famiglie che non possono contare su alcun reddito sono il 6,6% di quelle presenti sul mercato del lavoro, ovvero 16,5 milioni. Il contraltare a quel milione di famiglie “a zero occupazione” sono i 13,9 milioni in cui tutte le forze lavoro sono impiegate.
Come sono fatte queste famiglie senza redditi da lavoro?
Sono in 448 mila casi coppie con figli, e 290 mila sono famiglie con un solo componente, single, più spesso uomo che donna (178 mila contro 113 mila).
Seguono 222 mila nuclei mono-genitore (e stavolta sono più donne, 192 mila) e 80 mila coppie senza figli.
Analizzando il tasso di disoccupazione delle persone tra i 25 e i 64 anni e incastrando i dati con il loro ruolo in famiglia, si nota come i valori più alti si registrino per i mono-genitori (12%), stanno invece decisamente meglio i single (8,4%).
Accendendo un faro su chi fa parte di coppie con figli, si sottolinea come all’aumentare della prole salga anche il tasso di disoccupazione (7,3% se c’è solo un figlio, 7,7% se due e 10% per tre o più). I coniugi o conviventi senza bambini si fermano al 7,6%.
Emerge poi la difficile situazione delle donne, che in molti casi sono la fonte di reddito principale. In 970mila famiglie, con e senza figli (e coniugi o conviventi tra i 25 e i 64 anni), la donna risulta infatti occupata a tempo pieno o part time, mentre l’uomo è in cerca di occupazione o inattivo (pensionato o comunque fuori dal mercato del lavoro).
Ci sono poi 192 mila famiglie monogenitore, dove c’è solo la mamma ed è disoccupata: quindi secondo i criteri statistici è in cerca di lavoro. La cifra è in aumento rispetto all’anno precedente (+5%).
(da “La Repubblica”)
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