LA GUARDIA COSTIERA: “PERCHE’ NON SIAMO USCITI? REGOLE MINISTERIALI COMPLESSE”
IL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI CROTONE: “IL MARE ERA FORZA 4, LE MOTOVEDETTE PIU’ GRANDI ESCONO ANCHE CON MARE FORZA 8”
«Perché non siamo usciti? Non è questo il discorso». Risponde così aigiornalisti Vittorio Aloi, il comandante della capitaneria di porto di Crotone. Nei giorni scorsi, si è fatta sempre più insistente la richiesta di chiarimenti sulle ore che hanno preceduto il naufragio di un’imbarcazione carica di migranti al largo di Steccato di Cutro, in Calabria, in cui hanno perso la vita almeno 69 persone.
In particolare, si moltiplicano le voci di chi sostiene che non sia stato fatto davvero tutto il possibile per soccorrere i naufraghi prima che il barcone si spezzasse a pochi metri dalle coste italiane.
«Dovreste conoscere i piani, gli accordi che ci sono a livello ministeriale. Le nostre regole di ingaggio sono una ricostruzione molto complessa, non da fare per articoli di stampa. Ci sarebbe bisogno di specificare molte cose su come funziona il dispositivo per il plottaggio dei migranti. In questo caso la dinamica è da verificare», aggiunge il comandante della capitaneria di porto di Crotone.
«Non siamo ancora arrivati alle conclusioni»
All’indomani della tragedia, la guardia costiera aveva comunicato di aver ricevuto la segnalazione da Frontex della presenza di un barcone. La forza delle onde e le condizioni proibitive del mare, però, avrebbero costretto i soccorritori a tornare a riva.
«A noi risulta che domenica il mare fosse forza 4, ma motovedette più grandi avrebbero potuto navigare anche con mare forza 8», ha precisato oggi Vittorio Aloi ai giornalisti.
«Se a noi non è giunto nessun allarme? Ripeto, adesso c’è un intricato discorso di ricostruzione dei fatti del quale non posso anticipare le conclusioni perché non ci siamo nemmeno arrivati. Stiamo rifacendo tutto il percorso dei fatti e poi riferiremo all’autorità giudiziaria», ha concluso il comandante della capitaneria di porto di Crotone.
Aloi ha poi confermato un’altra indiscrezione circolata nei giorni scorsi: la procura di Crotone ha aperto un’inchiesta per ricostruire ciò che è avvenuto prima del naufragio. Al momento, però, le indagini non riguardano la guardia costiera e i soccorritori. «Se e quando saremo chiamati a dare la nostra versione, atti alla mano, brogliacci di telefonate, comunicazioni che ci sono state, noi riferiremo – ha assicurato Aloi -. Per ora non ci è stato chiesto materiale né siamo stati convocati. C’è tutto un altro genere di attività in corso da parte dell’autorità giudiziaria. Quindi questa cosa ormai verrà fatta sicuramente, ma prossimamente».
(da agenzie)
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