LAURA BOLDRINI HA DENUNCIATO SALVINI PER LA CAMPAGNA D’ODIO CONTRO DI LEI: AZIONE CIVILE CON “IMPORTANTE” RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI
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Laura Boldrini ha intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni.
L’ex presidente della Camera dei deputati lo ha annunciato in un’intervista al Corriere, spiegando di aver denunciato il leader della Lega per “una massiccia strumentalizzazione” della sua persona, “attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti, massiccia, duratura e dai toni virulenti”.
Il comportamento e la strumentalizzazione messa in campo da Salvini, avrebbe associato il nome della deputata “ai crimini commessi dai migranti”, come se “la responsabilità di quelle azioni delinquenziali fosse mia”, ha continuato Boldrini.
“Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione, sostengano che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica”.
Un vero e proprio piano, iniziato quando nel 2013 la Lega “era un partito in frantumi”, Salvini “per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti”, ma “aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico”.
Da qui la nascita dello slogan, che “non ha mai smesso di perseguitarmi: risorse boldriniane”, perchè “avevo parlato dei migranti come risorse”, ma lo avevano fatto anche altri. Lei, però, era la vittima perfetta, ha spiegato la deputata.
Venticinque anni nell’Onu, in cui “mi sono sempre spesa per il rispetto dei diritti umani”, l’essere semplicemente “una donna”, il “non aver paura di ciò che dico”.
Sono questi secondo Boldrini i motivi che l’hanno portata ad essere scelta come vittima della campagna d’odio che dura ancora oggi. “Non finisce mai, anche se da quando nel 2018 ho smesso di fare la presidente della Camera ho iniziato a denunciare penalmente alcuni autori di post sui social”. Ma non è bastato.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’affermazione di Daniele Belotti, deputato leghista che ha detto “questa è una boldrinata”, spiegando di riferirsi alle “azioni tese a favorire l’immigrazione di massa, specie islamica, al fine di eliminare l’identità italiana e giungere alla sostituzione etnica”. Boldrini ha deciso di dire basta.
Danni per cosa presidente Laura Boldrini?
Per una massiccia strumentalizzazione della mia persona attraverso una campagna d’odio che non ha precedenti. Massiccia e duratura, e dai toni virulenti».
Di cosa stiamo parlando?
«Del mio nome associato ai crimini commessi dai migranti, come se io avessi la responsabilità di quelle azioni delinquenziali. Ma per capire dovremmo andare con ordine».
Andiamo con ordine.
«Partiamo dal 2013 quando la Lega era un partito in frantumi – era al 4% – e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva anche bisogno di un capro espiatorio politico».
Il 2013 è l’anno in cui lei diventa presidente della Camera.
«Sì, e Salvini decide di prendere me come bersaglio politico».
Perchè proprio lei?
«Avevo lavorato 15 anni all’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati».
Quindi?
«Quindi Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull’immigrazione».
Quale?
«Sostengono che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi».
Quale slogan?
«Le risorse boldriniane».
(da agenzie)
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