LOCATELLI RISPONDE A SALVINI E GLI DA’ UNA LEZIONE SU COME DEVONO COMPORTARSI “I SERVITORI DELLO STATO”
IL LEGHISTA AVEVA ACCUSATO I CONSULENTI DEL GOVERNO DI “NON AVERNE AZZECCATA UNA”
«I consulenti del governo non ne hanno azzeccata una» legge Lilli Gruber davanti a Locatelli in collegamento a Otto e Mezzo.
Arriva la risata — evento piuttosto raro in pubblico per Franco Locatelli, che abbiamo imparato a riconoscere durante la prima ondata nel quotidiano appuntamento di lettura dei bollettini coronavirus -. «Serve un comitato tecnico-scientifico di fiducia del Parlamento», continua La Gruber riportando le parole di Matteo Salvini.
In primis ride, Locatelli. Poi risponde con l’eleganza e la compostezza cui ci ha sempre abituati a Lilli Gruber che gli chiede di replicare e se, eventualmente, si rimprovera qualcosa. «Replico in una maniera molto semplice: qualche volta ci dimentichiamo il nome di un verbo meraviglioso e il suo significato. Servire. Servire per me e per tutti i colleghi e amici del Comitato tecnico-scientifico viene a essere declinato come servire lo Stato, servire il Paese, servire chi ci ha investito di questo ruolo cercando di offrire il meglio delle nostre capacità ».
Il ruolo di servitore dello Stato e dei cittadini è quello che, in teoria, anche Matteo Salvini ha accettato diventano parte del Parlamento.
Locatelli ricorda al leghista come si fa.
Il presidente del Consiglio superiore di sanità continua: «Se poi il governo, piuttosto che il Parlamento, decidessero di orientare diversamente le scelte sulla composizione del Comitato tecnico-scientifico personalmente — ma sono certo di interpretare anche il pensiero degli altri colleghi — con lo stesso spirito con cui abbiamo accettato di servire accetteremmo tranquillamente di metterci da parte».
Indubbiamente secco e diretto nel ricordare come dovrebbe comportarsi una persona che serve i cittadini e lo Stato.
(da agenzie)
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