MAXI SEQUESTRO AL PAPEETE: EVASIONE FISCALE PER 500.000 EURO
“IDEATO UN SISTEMA PER FRODARE IL FISCO”
Una società di comodo per la «commissione di attività illecite»: abbattere reddito ai fini delle imposte, detrarre Iva, beneficiare di sgravi previdenziali.
Torna alla ribalta la discoteca sull’Adriatico amata da Matteo Salvini (l’anno scorsovi si scatenava in consolle) protagonista del boom mediatico dell’estate 2019: il celebre Papeete di Milano Marittima.
Il Gip del Tribunale di Ravenna, su richiesta della Procura, ha disposto un sequestro preventivo di 500 mila euro sulle due società che gestiscono Papeete e Villa Papeete, sul litorale ravennate.
La misura è scattata come sviluppo dell’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dai Pm Alessandro Mancini e Monica Gargiulo sulla Mib Service, società ravennate specializzata in consulenze nel settore ristorazione e intrattenimento già destinataria a metà giugno a un analogo provvedimento per 5,8 milioni di euro, poi sensibilmente ridotto ad agosto in sede di riesame dal Tribunale di Ravenna che aveva però confermato l’ipotesi di associazione per delinquere tratteggiata dagli inquirenti per le tre persone al vertice societario.
Società di comodo
Nelle stesse motivazioni, il Tribunale aveva fatto cenno al profitto illecito realizzato in tesi d’accusa dalle singole aziende, sparse in più regioni italiane, che verosimilmente avevano tratto vantaggio dall’uso delle fatture considerate false per un ammontare complessivo, tra il 2013 e il 2017, di 5,6 milioni di euro distribuiti su 122 contratti. L’avvocato Ermanno Cicognani, rappresentante legale di Papeete e Villa Papeete, ha già presentato richiesta di riesame del sequestro.
L’inchiesta del nucleo di polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle era partita da una verifica fiscale sulla Mib, srl nata nel 2010 con lo scopo di affiancare gli imprenditori nella gestione delle loro attività e che invece, secondo l’accusa, avrebbe virato verso un collaudato sistema per frodare il fisco attraverso un complesso sistema di assunzioni ritenuto fittizio.
Una «società di comodo – secondo l’accusa –, strutturalmente inesistente», una «cartiera evoluta» creata per la «commissione di attività illecite»: vedi abbattere reddito ai fini delle imposte, detrarre Iva,beneficiare di sgravi previdenziali. Ipotesi respinte dalle difese che hanno sempre sostenuto la piena legalità dei contratti stipulati.
(da “il Corriere della Sera”)
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