MECCANISMO DISTRIBUZIONE MIGRANTI VA AVANTI: “DIECI PAESI PRONTI A FARNE PARTE”
DOPO FRANCIA, GERMANIA E FINLANDIA ADERISCONO ANCHE PORTOGALLO, LUSSEMBURGO E IRLANDA… SPAGNA, CIPRO E GRECIA VORREBBERO ESSERE COINVOLTE ANCHE LORO… ROMANIA E BULGARIA FAVOREVOLI MA VORREBBERO IN CAMBIO L’ENTRATA IN SCHENGEN
A Lussemburgo va avanti la trattativa per stabilire un meccanismo temporaneo di redistribuzione per le persone salvate dalle navi delle ong nel Mediterraneo centrale, dopo l’intesa raggiunta a La Valletta tra Italia, Francia, Germania e Malta.
La Finlandia si è già detta disponibile, altra importante apertura dalla Spagna.
Sulle adesioni dei Paesi all’accordo di Malta oggi “non do numeri”. Resta cauta la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, al termine del suo primo Consiglio degli Affari interni dell’Ue a Lussemburgo, che aveva al centro la trattativa per stabilire un meccanismo temporaneo di redistribuzione per i migranti salvati dalle navi delle ong nel Mediterraneo centrale.
In pratica, estendere ad altri Paesi l’intesa già firmata a La Valletta da Italia, Germania, Francia, e Malta che prevede ricollocamenti entro quattro settimane, valutazione delle richieste d’asilo a carico dei Paesi che accolgono e la possibilità che il porto sicuro sia a rotazione.
La ministra francese dell’Ue, Amèlie de Montchalin, ha annunciato che “siamo stati in grado di allargare il cerchio dei Paesi a sostegno” di questo meccanismo “di ricollocamento rapido nel caso dell’arrivo di nuove navi. Ci sono circa dieci Paesi pronti a prendere parte e forse anche altri dopo i dettagli che abbiamo fornito”. Lamorgese evidenzia: “Dobbiamo operare perchè l’accordo abbia una valenza anche per gli altri Paesi. Speriamo di chiudere tra novembre e dicembre“, ha detto la ministra dell’Interno.
Ricordando poi che l’accordo di Malta comunque è “già operativo” e “le condivisioni le facciamo già , con Paesi che danno la loro disponibilità . Quindi l’attuazione c’è già , anche se non c’è niente di scritto. Ora a noi interessa che sia allargato il più possibile”, ha concluso.
La questione tuttavia si intreccia e si complica con la nuova emergenza sulla rotta del Mediterraneo orientale, con la Turchia che chiede un miliardo di euro per il 2020, per continuare a tenere fede all’accordo stipulato con i Paesi dell’Ue nel 2016.
Un tema portato all’attenzione da Grecia, Cipro e Bulgaria, che in un documento allertano su “aumenti persistenti” degli arrivi di migranti. “La Grecia ha posto il problema degli arrivi, pur apprezzando la nostra iniziativa. Hanno parlato di un aumento nel flusso dalla Turchia ed erano preoccupati“, ha spiegato la ministra Lamorgese.
Resta ottimista invece il collega tedesco Horst Seehofer, secondo il quale c’è “una buona possibilità che” l’intesa di Malta “possa essere un progetto pilota per una politica comune di asilo”
Secondo alcune indiscrezioni, invece, altri paesi starebbero sfruttando la carta dell’adesione per ottenere vantaggi o elementi in gran parte slegati: è il caso di Romania e Bulgaria, che potrebbero spingere per ottenere in cambio l’ingresso nello spazio Schengen.
Non si sbilanciano per ragioni di politica interna Austria e Belgio (impelagati alla ricerca di nuovi esecutivi nelle loro piene funzioni), ma i Paesi Bassi alla fine dovrebbero aderire
(da agenzie)
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