NAVE ITALIANA SOCCORRE 108 PROFUGHI E LI RIPORTA IN LIBIA VIOLANDO LE LEGGI INTERNAZIONALI: VANNO ARRESTATI E PROCESSATI IN ITALIA
OCCORRE ACCERTARE SE E’ VERO CHE HANNO RICEVUTO L’ORDINE DA ROMA O HANNO AGITO DI LORO INIZIATIVA… APERTA UN’INDAGINE INTERNAZIONALE
Per la prima volta una nave italiana ha riportato in Libia migranti soccorsi nel Mediterraneo. La Asso 28, nave di supporto a una piattaforma petrolifera, è stata coinvolta nelle operazioni di soccorso di un gommone con 108 persone a bordo. Come avviene ormai da settimane, la sala operativa di Roma ha dato indicazioni di coordinarsi con la Guardia costiera libica e, prese a bordo le persone, la Asso 28 ha seguito le indicazioni e le ha sbarcate nel porto di Tripoli.
Un fatto senza precedenti in violazione della legislazione internazionale che garantisce il diritto d’asilo e che non riconosce la Libia come un porto sicuro in cui, secondo la convenzione di Ginevra, devono essere sbarcati i migranti soccorsi. Nessuno dei migranti riportati a Tripoli, infatti, ha avuto la possibilità di chiedere asilo come garantito dalla legge.
Nelle scorse settimane la portavoce del Consiglio d’Europa aveva ribadito che “nessuna nave europea può riportare migranti in Libia perchè contrario ai nostri principi”.
Venti giorni fa, un’altra nave di supporto a una piattaforma petrolifera, la Vos Thalassa, dopo aver soccorso dei migranti stava per consegnarli ad una motovedetta libica quando un tentativo di rivolta di alcuni dei soccorsi ha convinto il comandante ad invertire la rotta e a chiedere l’aiuto della Guardia costiera italiana che prese poi a bordo della nave Diciotti i migranti sbarcandoli a Trapani dopo l’intervento del presidente della Repubblica Mattarella.
Salvini, sui social, non fa riferimento alla nave Asso, ma nega il coinvolgimento della Guardia costiera italiana: “Non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato”.
La Guardia costiera italiana, da parte sua, ha specificato che le operazioni “si sono svolte sotto il coordinamento della Guardia costiera libica”.
Sul caso si muove l’Unhcr,l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati: “Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie. La Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale”.
A Salvini ha subito replicato Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, che dal ministro era stato tirato in ballo.
Stamattina il deputato di LeU, in questi giorni a bordo della nave della Ong spagnola Open Arms tornata in zona Sar, aveva già chiesto spiegazioni (“Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l’Italia e il comandante della nave risponderanno davanti a un tribunale”.
Ora dopo le affermazioni di Salvini ha di nuovo replicato al ministro: “L’unico disinformato è il ministro Salvini. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28. E di questo abbiamo le prove. Abbiamo detto che ‘SE’ lo facesse su indicazione della guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave’.
Ma già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini – conclude Fratoianni – se è in grado di rispondere a qualche domanda: se l’indicazione al mercantile italiano non è arrivata dalla guardia costiera italiana, da chi è arrivata?…”.
(da agenzie)
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