Ottobre 20th, 2009 Riccardo Fucile
MENO DEL 50% DEGLI AVENTI DIRITTO ANNUNCIATI HA POTUTO AVERLA… E’ MANCATA UNA INIZIATIVA DI COMUNICAZIONE, MOLTI NON SANNO NEANCHE DI AVERNE DIRITTO… TROPPI LACCIOLI E DOCUMENTI: TANTO VALEVA DARE IL DOPPIO DELLA CIFRA, VISTO LA META’ DELLE ADESIONI
Vi sono iniziative che vengono strombazzate a più non posso da questo ( come da altri)
governo: ripetuti passaggi sui media, ministri che sgomitano, volti sorridenti a uso telecamere, richiami al merito a distanza di mesi.
Addirittura proposte vendute due o tre volte nell’arco di pochi mesi, come se fossero sempre una novità . Di altre piuttosto controverse, invece, non se ne sa più nulla, forse perchè è meglio tacere sulla loro reale efficacia.
Fatto lo spot, venduto il prodotto, meglio non indagare se il cliente è soddisfatto.
E’ questo il destino della “social card”, di cui a fine novembre ricorre l’anniversario: erano, infatti, 10 mesi fa quando il ministro dell’Economia Tremonti illustrava a Palazzo Chigi la nuova “social card”, anzi la “carta acquisti” come la definisce il sito del ministero.
Nel quale si spiega che “riguarderà 1.300.000 soggetti” e costerà a regime 450 milioni di euro.
Si tratta di una carta prepagata, già caricata, con 80 euro accreditati ogni due mesi ( 40 al mese), per aiutare ad affrontare spese alimentari, di farmacia, pagare le bollette di luce e gas.
Ricordiamo il caos che generarono fin da subito: un malloppo di documenti richiesti per avere 40 euro al mese di sussidio, carte senza accredito iniziale, altre rimaste a secco per settimane, limiti di spesa nei supermercati.
Quando sarebbe bastato accreditarle, a chi risultava ne avesse diritto, sulle pensioni, senza mettere in moto tutta questa sceneggiata.
Ci furono ovviamente critiche anche per l’esiguità della somma, considerata da molti una “elemosina” più che un serio intervento sociale, tanto è vero che sono stati in molti a rinunciarvi per una somma di ragioni. Continua »
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Ottobre 19th, 2009 Riccardo Fucile
OGNI ITALIANO SPENDE IN MEDIA OGNI ANNO 2.500 EURO IN PIU’ DI QUELLO CHE AMMETTE DI GUADAGNARE… CONFRONTO TRA CONSUMI E REDDITO EMERGE CHE SONO 150 MILIARDI DI EURO LE ENTRATE SOTTRATTE AL FISCO… IL RECORD E’ AL SUD, MA ANCHE IL NORD NON SCHERZA
Il dato emerge da un’inchiesta condotta dal “Sole 24 Ore”: nel 2008 ogni italiano ha denunciato in media 12.900 euro, ma ne ha spesi 15.400, in totale sfuggono al fisco 2.500 euro a testa, circa 150 miliardi l’anno, i consumi battono i redditi ufficiali del 20%.
La forbice cresce fino al 50% calcolando gli importi dichiarati al netto delle tasse.
Il primato spetta alla Calabria che registra la differenza maggiore tra le uscite e i guadagni, il 48,3%.
Seguono la Val d’Aosta con il 39,9%, la Sicilia con il 38,60%, la Campania con il 36,2%, la Puglia con il 30,2%, il Trentino con il 26,3%, la Sardegna con il 25,8%, il Molise con il 23,6%, la Toscana con il 21,6%, la Liguria con il 19,50% il Lazio con il 19,5%, le Marche con il 18,8%, il Veneto con il 17,6%, la Basilicata con il 17,6%, l’Abruzzo con il 17,3%, l’Umbria con il 14,9%, l’Emilia con il 14,6%, il Piemonte con il 13,3%, il Friuli con il 10,2% e chiude la Lombardia con il 5,8%.
La fanno da padrone le regioni del Sud, con qualche eccezione, ma è anche vero che le percentuali sono elevate anche in tante regioni del Nord.
A livello nazionale e in valore assoluto, i consumi totali (916 miliardi nel 2008) superano i redditi dichiarati (770 miliardi) per circa 146 miliardi di euro. Continua »
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Ottobre 19th, 2009 Riccardo Fucile
E’ LA VERA EMERGENZA SOCIALE DEL NOSTRO PAESE … SONO SOTTO LA SOGLIA DI 222 EURO A COPPIA AL MESE, IL 75% SONO DONNE…… LE CAUSE PRINCIPALI SONO LA PERDITA DEL LAVORO (59%), I PROBLEMI DI SALUTE (30%), LA MORTE DI UN FAMILIARE (15%), LA SEPARAZIONE (15%).….VIVONO GRAZIE ALLE 8.000 ASSOCIAZIONI CHE DISTRIBUISCONO PACCHI VIVERI
Sono le storie di un’Italia nascosta ma che esiste, vicende di uomini e donne che pur
lavorando riescono a tirare avanti solo grazie ai pacchi viveri distribuiti dalle 8.000 associazioni della rete del Banco Alimentare.
Mangiano con 50 euro al mese, il 75% sono donne, costretti poi a rivolgersi ai centri di assistenza per ricevere un aiuto concreto.
E’ quanto emerge da una ricerca della “Fondazione per la Sussidiarietà ”, presentata in Campidoglio: la soglia di povertà alimentare è stabilita in 222 euro a coppia.
Dall’indagine si capisce che il povero non è, come vorrebbe un luogo comune, chi non ha voglia di lavorare, ma persone che hanno perso il lavoro o una persona cara, che hanno problemi di salute o hanno subito una separazione.
Senza una rete di solidarietà familiare e sociale è difficile riprendersi nel nostro Paese.
Quali le cause della povertà ?
Per il 59% è la perdita del posto di lavoro, per il 30% la disabilità o problemi di salute, per il 15% la morte di un familiare, per il 15% la separazione dal coniuge.
Vi sono molti padri che, con un solo stipendio, pagato il mantenimento, non riescono a trovare un alloggio per vivere, così come tante donne, lasciate sole coi figli, che faticano a trovare un lavoro con i piccoli a casa.
Chi viene aiutato dal Banco Alimentare? Il 36% è sposato, il 20% sono vedovi, il 26% separati o divorziati. Continua »
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Ottobre 18th, 2009 Riccardo Fucile
CI SONO VOLUTI 22 ANNI PERCHE’ L’ITALIA RATIFICASSE LA CONVENZIONE EUROPEA SULLA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DEL 1987… CARCERE DA 3 MESI A 1 ANNO E MULTE FINO A 15.000 EURO PER CHI FA TRAFFICO ILLEGALE DI CUCCIOLI DI CANI E GATTI… PUNITE ANCHE LE MUTILAZIONI ESTETICHE
Dovrebbe essere approvato entro Natale il disegno di legge che riporterà l’Italia tra i Paesi civili. Ovvero quello che introduce, dopo 22 anni, la Convenzione europea sulla protezione degli animali, siglata a Strasburgo il 13 novembre del lontano 1983, firmata dall’Italia, ma mai ratificata. Finalmente dopo 22 anni questi viaggi infernali, in cui gli animali vengono stipati in furgoni e portabagagli e nei quali il 50% muore dopo i primi mesi in Italia, verranno perseguiti come reato penale, con carcere da tre mesi e a un anno o multa da 3.000 a 15.000 euro ( pena aumentata quando gli animali hanno appena un mese di vita).
Per una volta c’e’ stata un’intesa bipartisan ed è stata decisa una corsia preferenziale in parlamento: trattandosi di ratifica, non comporta emendamenti e quindi basta una seduta alla Camera e una al Senato per alzata di mano per approvare questa legge che, oltre a punire il traffico di cuccioli, prevede anche norme contro i maltrattamenti.
Ribadiamo, come abbiamo fatto in altre occasioni, che le pene non sono ancora adeguate e finiscono sempre per essere convertite in multe, mentre occorrerebbe il carcere senza condizionale, ma almeno è un segnale di mutamento della coscienza del Paese.
Si auspica un’azione coordinata con le ambasciate italiane nei Paesi europei, in particolare quelle dell’Est, spesso Paesi di origine di questo losco traffico, e una forte collaborazione per estirpare il traffico fin dall’origine. Continua »
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Ottobre 17th, 2009 Riccardo Fucile
QUARANTA AGGRESSIONI IN UN ANNO CONTRO CHI CERCA IL CONFRONTO E IL DIALOGO… E’ PROPRIO QUESTA APERTURA AL DIBATTITO DI IDEE CHE DA’ FASTIDIO A QUALCUNO CHE NON VUOLE UNA DESTRA SOCIALE
Da giorni si parla di stemperare i toni del confronto e si invita a non “scavare fossati” tra le
diverse parti politiche. In poco più di un anno di attività la nostra associazione di promozione sociale “CasaPound Italia” è stata oggetto di decine di aggressioni.
L’ultima, una domenica a Pistoia dove venti persone incappucciate e armate di catene, bastoni e coltelli hanno fatto irruzione nella nostra sede cittadina e l’hanno fatta a pezzi con violenza selvaggia, ferendo due delle persone presenti.
A ogni attacco CasaPound ha dato e continuerà a dare una risposta politica, proseguendo nelle sue attività di promozione sociale per la soluzione dell’emergenza abitativa, per la promozione di leggi come “Tempo di essere madri”, con la distribuzione gratuita di pasta e pane contro il carovita, con l’assistenza legale e sociale nelle nostri sedi.
Non solo: abbiamo sempre lanciato messaggi di distensione e dialogo, cercando di stemperare gli animi e sottolineando come il confronto politico si debba giocare sul campo delle idee e delle proposte.
Gli incontri con l’ex Br Valerio Morucci, con la deputata del Pd Paola Concia, e l’invito a esponenti della sinistra radicale per parlare della figura del Che ne sono una chiara testimonianza.
Lontana da noi l’idea di volerci appropriare di simboli o di idee che non ci appartengono e rispetto ai quali non subiamo alcuna fascinazione, queste iniziative sono esclusivamente legate alla nostra visione del mondo che non conosce tabù o argomenti intoccabili e cerca invece sempre e comunque il libero confronto partendo dal presupposto della legittimità di ogni posizione. Continua »
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Ottobre 17th, 2009 Riccardo Fucile
IN NESSUN PAESE DEL CONTINENTE UN LITRO DI GASOLIO COSTA QUANTO IN ITALIA… 1,068 EURO AL LITRO, CONTRO UNA MEDIA EUROPEA DI 0,696 EURO… LE IMPOSTE GRAVANO PER 0,581 EURO, LA PIU’ ALTA DEI 27 PAESI UE E SUPERIORE DEL 30% ALLA MEDIA EUROPEA
Si avvicina il momento in cui si accenderanno anche in Italia i caloriferi.
Il 15 ottobre scatta, infatti, il primo blocco di 47 città in cui sarà possibile avviare il riscaldamento domestico e, per i consumatori che hanno il servizio a gasolio, inizierà il salasso.
Sulla base dei dati riportati dall’Unione petrolifera, infatti, l’Italia è il Paese dove il gasolio da riscaldamento costa di più rispetto a qualsiasi Stato europeo: 1,068 euro al litro, contro 0,696 euro al litro che rappresenta la media europea.
Salvo le deroghe locali in base a variazioni climatiche impreviste, l’accensione è prevista il 15 ottobre per Piemonte, Veneto, Trentino, Friuli e parte di Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo ( dove 7.000 terremotati sono ancora nelle tende), Molise, Basilicata e la provincia di Enna.
E’ questo il primo raggruppamento in cui è stato diviso il territorio della penisola (a Cuneo e Belluno invece non ci sono limiti temporali per l’accensione).
In questa zona i caloriferi potranno rimanere accesi fino al 15 aprile per un massimo di 14 ore al giorno.
Un altro gruppo di regioni parte invece il 1° novembre ( Roma compresa), poi il 15 novembre e infine l’ultimo blocco il 1° dicembre. Tempi diversi a seconda del clima.
Ma l’Unione petrolifera ci segnala i costi allarmanti di chi non si è ancora convertito al gas e utilizza il gasolio.
L’Italia è saldamente al comando in Europa nella classifica del caro-gasolio con 1,068 euro al litro, un po’ meno del doppio della media europea (0, 696 euro) . Continua »
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Ottobre 17th, 2009 Riccardo Fucile
VOLUTA DA TREMONTI PER FINANZIARE LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA DEL SUD, SOLLEVA CRITICHE NELLA STESSA MAGGIORANZA… FITTO: “PRIMA CHE VADA A REGIME CI VORRANNO ANNI E IL SUD HA BISOGNO DI AIUTI URGENTI”…. PRESTIGIACOMO: “PENSIAMO DI INVENTARE LE BANCHE PER LEGGE?”… E CHI PARLA GIA’ DI INUTILE CARROZZONE
Pressato dalle critiche di aver dedicato risorse solo al Nord, con le truppe “sudiste” del Pdl che
fanno sempre sventolare la minaccia di andare per conto proprio, il Governo qualcosa per il Meridione doveva dimostrare di fare.
A parte il Ponte sullo Stretto che quanto poi sia gradito non si sa, Tremonti da tempo perorava la causa dell’istituzione della nuova edizione della Banca del Mezzogiorno e ha portato a compimento il suo progetto.
Si aspettava le critiche dell’opposizione che, infatti, parlano di “un carrozzone che non porterà alcun beneficio al Sud ma che servirà solo per rastrellare denaro da distribuire agli amici degli amici”.
Ma che le più precise e determinate critiche arrivassero all’interno del Consiglio dei Ministri non era in programma. E pare siano volate parole grosse.
Da un lato Tremonti prevede che la nuova banca, a costo quasi zero per lo Stato, possa acquisire, dalle banche aderenti, mutui di piccole e medie imprese del Sud per creare portafogli efficienti in termini di diversificazione e riduzione del rischio.
E sostiene che “per il Sud è fondamentale che sul territorio ci siano assistenza e finanziamento all’impresa nella logica del piccolo e medio credito”.
Non la pensa così il Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, pugliese, che vede questa proposta come il fumo negli occhi: “Non condivido nulla di questo provvedimento che non è solo inadeguato, ma anche inefficace”. Continua »
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Ottobre 16th, 2009 Riccardo Fucile
IL GOVERNO PROPONE LA MODIFICA DELL’ART. 385 DEL CODICE PENALE… NE DERIVA CHE CHI DEVE SCONTARE ANCORA 12 MESI “POTRA’ FARLO NELLA PROPRIA ABITAZIONE O ALTRO LUOGO DI CURA, ASSISTENZA E ACCOGLIENZA”… IL 32% DEI RECLUSI USCIREBBERO COSI’ DI PRIGIONE
Il ministro Alfano ho ha illustrato in Consiglio dei Ministri e preannunciato ai media: si tratta del Piano per l’emergenza carceri, predisposto per risolvere il problema del sovraffollamento dietro le sbarre e decongestionare i penitenziari italiani.
Un piano che prevede la costruzione di 24 nuovi edifici e ampliamenti di quelli già esistenti per un impegno di spesa di 1,3 miliardi in tre anni.
In realtà i soldi non sono ancora stati individuati, a parte i 200 milioni stanziati dal Cipe la scorsa estate.
Il programma in teoria prevede di aumentare i posti di 2.372 unità entro fine anno, di 8.804 nel 2.010 ( 9 nuove carceri e 5 nuovi padiglioni), di 5.596 unità nel 2011, di 7.029 nel 2012. Attualmente sono “ospiti” dei nostri istituti di pena ben 64.859 detenuti, con un trend di crescita di 800 nuovi detenuti ogni mese: circa 20.000 in più di quelli che potrebbero accogliere.
Il piano propagandato (e quindi da verificare nel futuro) dal Governo sui media sarebbe questo e in fondo, attuabilità finanziaria a parte, incontrerebbe anche il nostro plauso.
Peccato però che nessuno abbia comunicato agli italiani che, dietro la pagina patinata della copertina, si celi qualcosa di sgradevole, ovvero la proposta di modifica dell’art. 385 del codice penale che consentirebbe a tutti i condannati entro i 12 mesi o che devono ancora scontare un residuo di pena entro i 12 mesi, di uscire dal carcere per scontare la pena “nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza”. Continua »
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Ottobre 16th, 2009 Riccardo Fucile
SECONDO IL SONDAGGIO IPR, LA FIDUCIA NEL PREMIER SCENDE AL 45%, NEL GOVERNO AL 42%… QUANTO AI PARTITI, IN CALO PDL, LEGA E IDV, IN CRESCITA IL PD… LA FURIA DI SILVIO: “NON FARO’ LA FINE DI CRAXI” … REGALA IL VENETO A BOSSI IN CAMBIO DELLA FEDELTA’ ASSOLUTA E PREPARA A TAPPE FORZATE LA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE A COLPI DI MAGGIORANZA ( SE CI SARA’ ANCORA…)
Se è vero che i sondaggi spesso divergono a seconda dei committenti che li
pagano, è altrettanto vero che se l’elettorato viene monitorato ogni mese con le stesse domande, i risultati esprimono una linea di tendenza.
Nel caso del sondaggio di Ipr Marketing, uscito ieri, si può evidenziare una curva negativa di fiducia nel premier che dal 62% di 12 mesi or sono, è scesa al 45% dei dati relativi a due giorni fa. Mentre contestualmente la sfiducia è salita dal 38% di ottobre 2008 al 51% di ottobre 2009: solo nell’ultimo mese sono stati due i punti persi.
Va anche peggio al governo che gode della fiducia solo del 42% degli italiani contro il 54% di un anno fa, mentre gli scontenti salgono da 43% al 54%: anche in questo caso vale un segno negativo del 2% nell’ultimo mese.
Se esaminiamo la risposta dei cittadini interpellati da Ipr, circa la fiducia nei singoli partiti, si rileva un calo di Pdl e Lega nel centrodestra e dell’Idv nel centrosinistra, stabile l’Udc, in crescita i Pd, cui evidentemente le polemiche congressuali fanno bene.
Il centrodestra sembra pagare invece la vicenda “lodo Alfano”.
Ma al di là dei sondaggi, fa notizia la furia del premier di fronte alle critiche di Fini e di settori del Pdl ( Tremonti in primis).
Al premier notoriamente non piace essere contraddetto, vede nemici ovunque e sabotatori anche nascosti nella canna del caminetto, salvo far entrare, dalla porta principale, fanciulle in nero con registratore incorporato. Continua »
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