Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile
QUANDO EMERSE DAI SONDAGGI LA POSSIBILITA’ DELLA FORTE CANDIDATURA DI FERRUCCIO SANSA, GIORNALISTA DEL “FATTO” E FIGLIO DELL’EX SINDACO DI GENOVA, BURLANDO E GRILLINI SI MISERO D’ACCORDO PER FARLO FUORI…COSI’ SI EVITA IL PROBLEMA DI AMMINISTRARE
Tutto ebbe inizio quando, dieci mesi fa, un giornalista de “Il Secolo XIX” promosse una sorta di sondaggio tra i “grillini”.
Da questo lavoro emerse che il candidato sindaco ideale per il M5S di Genova sarebbe stato il giornalista Ferruccio Sansa.
Burlando ed il PD iniziarono a tremare.
Al compleanno di Roberta Pinotti, proprio il giorno in cui uscì la mezza pagina de Il Secolo XIX dove si racconta dell’ampio consenso che troverebbe una candidatura di Ferruccio Sansa per il M5S a Genova, non si parla d’altro e della necessità di impedire questa candidatura.
Da un sondaggio interno al PD emerge, nei giorni seguenti, che se il M5S è accreditato allora di un 3-4% con una candidatura come quella di Sansa balzerebbe di colpo oltre il 14% (oltre il 20% ai giorni nostri quindi)
Un pericolo per il centrosinistra.
Con quelle percentuali e con una buona campagna elettorale, Sansa potrebbe andare al ballottaggio.
La possibilità che unisca i movimenti e comitati “liberi” della città e vinca non sono quindi poche.
Ma la cosa impressionante è un’altra: chi si oppone strenuamente e pubblicamente all’ipotesi di candidatura di Ferruccio Sansa?
Il “Gruppo Storico” che ora vanta il marchio “M5S Genova”.
Proprio loro, che da quella candidatura avrebbero il maggior vantaggio e la possibilità addirittura di arrivare al ballottaggio e quindi anche di poter vincere.
Fanno un comunicato stampa in cui dicono che quella di Sansa non è la candidatura del M5S. Poi fanno anche un video in cui ribadiscono il “no” a quella candidatura.
Affermando che stimano il giornalista genovese ma dichiarano che non può essere lui il candidato perchè è troppo “vecchio” (ha solo un anno in più del candidato che sceglieranno), e poi che “non fa parte del nostro network”.
Nel video precisano a più riprese che loro non hanno mai contattato Ferruccio Sansa… chissà come mai ci tengono così tanto a sottolineare che non lo hanno contattato?
Forse debbano rassicurare qualcuno… di nome Claudio?
Anche Grillo, imbeccato, storce il naso; con Sansa, persona libera, se mai dovesse accettare di candidarsi, si potrebbe vincere e se si vince ci si devono assumere delle responsabilità .
Quindi anche questa volta, come alle Regionali con il “no” a Paolo Franceschi, una persona valida, preparata e indipendente, che acrebbe potuto portare ad un’unità movimenti e comitati, arrivando ad una importante affermazione elettorale,il M5S e Grillo scelgono la fuga.
Meglio una listina che elegge due-tre consiglieri controllabili… e non ci si assume la responsabilità di amministrare.
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Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile
IN PRECEDENZA INVITARONO PERSINO SCILIPOTI COME “ESPERTO DI PROBLEMI AMBIENTALI”… L’ASSE PRIVILIEGIATO GRILLINI-PD GARANTITO DALLA CAPPELLO
Il Meetup Amici di Beppe Grillo è solidamente da tempo in mano all’ex assessore prov. dell’Idv Manuela Cappello e al suo consorte.
La Cappello, poi cacciata o andatasene da sola, a seconda delle opposte versioni, dal partito di Di Pietro, è sempre stata al centro delle polemiche interne ai grillini, chi la ama e chi la odia insomma.
Ma alla fine è sempre lei che ha un rapporto privilegiato con Beppe Grillo e dietro la scelta di Putti come candidato sindaco ci sarebbe la sua esigenza di non bruciarsi con una carica elettiva locale quando tra un anno all’orizzonte si prospetta per lei un posto in Parlamento.
Come sapete il regolamento interno ai grillini vieta a un consigliere comunale in carica di presentarsi ad altre elezioni prima della fine del mandato.
Quindi avanti Putti per il comune di Genova, se si fosse presentata lei sarebbe rimasta bloccata a palazzo Tursi e impossibilitata a spiccare il volo verso i palazzi romani.
Fu d’altronde lei, come da foto che pubblichiamo e video rintracciabile in rete, che invitò Scilipoti, prima del salto della quaglia, a un convegno dei grillini a Genova come “esperto di tematiche ambientali”.
Il che è tutto dire.
Questo sempre con acquiescenza, quando non pieno consenso, di Beppe Grillo che ha sempre sostenuto fortemente Di Pietro e la sua Idv, anche davanti all’uso personalistico dei rimborsi elettorali”, proprio del partito a guida familiare dove la democrazia è bandita.
Non a caso i due candidati “grillini”, Sonia Alfano e Luigi De Magistris, alle europee nella lista Di Pietro — Italia dei Valori, hanno visto il Meetup genovese di Beppe Grillo prodigarsi in una mobilitazione mai vista, ovviamente per invitare a porre la X sulla simbolo del gabbiano.
A quel punto gli esponenti principali del “Gruppo Storico” dei grillini invitano a votare alle regionali per una candidata della lista “Noi con Burlando”: la Cappello addirittura partecipa ad iniziative ufficiali (come da foto che pubblichiamo)
Beppe Grillo in quel caso tace…
Burlando vince le elezioni e cosa dichiara subito?
Semplice: ho vinto perchè qui in Liguria sono riuscito a fare un accordo con quelli del MoVimento di Beppe Grillo.
Chiaro?
Diremmo abbastanza… anche perchè mai Beppe Grillo smentì tale dichiarazione dal suo blog… eppure spesso mette dei “PS” in cui smentisce o fornisce precisazioni rispetto a dichiarazioni di questo o quello.
In questo caso lascia correre… come se fosse vero… ed in effetti, nei fatti, era vero.
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Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile
SE FLI AVESSE PRESENTATO UNA SUA LISTA DI APPOGGIO CON IL PROPRIO SIMBOLO, CON UN 2,7% AVREBBE AVUTO UN CONSIGLIERE… E NON CI SI VENGA A DIRE CHE NON LO AVEVAMO DETTO…ORA VEDIAMO SE GLI UDC ELETTI TERMINERANNO I CINQUE ANNI DI MANDATO SENZA FARE IL SALTO DELLA QUAGLIA
Non siamo tra quelli che amano attendere i risultati elettorali per poi dire “lo avevamo detto”, magari estrapolando qualche dichiarazione che si possa prestare a doppie interpretazioni.
Abbiamo preferito sostenerlo a chiare lettere mesi fa, quando era evidente che la strategia di Futuro e Libertà a Genova, quella di mimetizzarsi nella lista civica di Musso per non farsi contare, non avrebbe portato a nessun risultato concreto.
La rinuncia a presentare il proprio simbolo in appoggio alla candidatura a sindaco di Enrico Musso e della sua lista civica, sia da parte di Fli che dell’Udc, aveva due opposte valenze.
Per Fli la paura di dover trovare il riscontro sul terreno elettorale di due anni di inattività assoluta (a parte le presenze sui media per aver ricevuto attenzionati dalla Dia nella sede di partito concessa gratuitamente da un ricercato colpito da mandato di cattura internazionale), di gestione fallimentare e di mancanza assoluta di saper veicolare le tesi di Bastia Umbra.
Per l’Udc invece sarebbe stata l’occasione, sfruttando il traino di Musso, di andare oltre il singolo eletto che il modesto 3% locale gli avrebbe garantito.
Il trappolone del segretario Udc Monteleone ha funzionato perfettamente, grazie anche al radicamento sindacale su cui può contare.
Gli eletti della lista Musso sono risultati, oltre al candidato sindaco, quattro, di cui tre targati Udc, il quarto è la sorella di Enrico Musso.
Monteleone è così riuscito a prendersi tre volte i consiglieri che avrebbe raccolto in caso di battaglia solitaria, mentre Futuro e Libertà è rimasta al palo e il suo primo esponente è al settimo posto.
Complimenti per la strategia, avallata dai vertici nazionali.
Se Futuro e Libertà si fosse presentata da sola, col proprio simbolo, sempre in appoggio a Musso sarebbe riuscita a prendere un consigliere?
Partendo da una realistica e pessima base dell’1,5%, con una presenza aggressiva e movimentista, fatta soprattutto di contenuti, proposte politiche e visibilità sul territorio, in due mesi si sarebbe potuta traguardare la meta del 2,5%-3%, la soglia per avere un consigliere.
Era quello che Liguria Futurista aveva suggerito e che non è stato preso in considerazione: fare una battaglia per il partito e le idee, non per un candidato piuttosto che un altro.
Si è scelto il suicidio politico: che senso aveva, ad es., presentare quattro candidati di Fli nella lista Musso che hanno finito per togliersi voti a vicenda?
Quanto al trappolone di Monteleone è perfettamente riuscito: ora attendiamo per cinque anni la seconda parte.
Restiamo in attesa di vedere se coloro che sono stati eletti per fare opposizione a Doria termineranno il loro percorso in sintonia con il mandato ricevuto dai propri elettori o se ci saranno cambi di campo.
Nel caso, ricordatevi che lo avevamo detto, anche questo, un paio di mesi fa.
LIGURIA FUTURISTA
Ufficio di Presidenza
argomento: elezioni, Futuro e Libertà, Genova, Liguria Futurista, radici e valori, Udc | Commenta »
Maggio 11th, 2012 Riccardo Fucile
IL QUOTIDIANO LIGURE PUBBLICA LA SINTESI DELL’ANALISI POLITICA DEL MOVIMENTO CHE SI RIFA’ AI PRINCIPI DI BASTIA UMBRA… “MUSSO DEVE SCAVALCARE DORIA PARLANDO DI SERVIZI SOCIALI, TRASPORTO PUBBLICO, ASILI, ASSISTENZA, I PROBLEMI QUOTIDIANI CHE INTERESSANO I GENOVESI”
Pubblichiamo la nota che il Secolo XIX ha dedicato stamane a “Liguria Futurista”
“Una campagna elettorale liberal soft alla fine non rende nulla e i risultati lo dimostrano: se il Pdl non fosse allo sfascio, Musso non sarebbe arrivato neanche al balllottaggio, lo vogliamo capire, dati alla mano?”
E’ l’analisi politica di Liguria Futurista, il movimento che si è separato da Fli.
A Musso vengono contestati due errori: non aver fatto nulla di incisivo dopo che, a 30 giorni dal voto, “veleggiava tra il 20% e il 23%” e aver continuato “ad attaccare il passato, cioè la Vincenzi, quando invece la sinistra, con Doria, aveva riacquistato un volto credibile”.
Adesso Liguria Futurista sollecita Musso a “scavalcare Doria parlando di servizi sociali, trasporto pubblico, asili, assistenza agli anziani e famiglie”.
E al Terzo Polo: “Vuole muovere il fondoschiena e venire a Genova a dare garanzie su porto, infrastrutture e fisco?”
(da “ll Secolo XIX“)
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