Febbraio 26th, 2016 Riccardo Fucile
LORUSSO E’ IL SOCIO DEL LEGHISTA RIZZI IN DIVERSE OFF SHORE: L’ACCUSA E’ DI RICICLAGGIO
E’ stato fermato a Miami e sarà estradato in Italia Stefano Lorusso, l’uomo di 53 anni destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Milano nell’ambito dell’inchiesta “Smile” che ha portato all’arresto di 21 persone per un presunto giro di mazzette per ottenere appalti milionari nel campo dell’ortodonzia in Lombardia.
Lorusso è considerato il socio in alcune off shore di Fabio Rizzi (ex consigliere regionale della Lega, ex presidente della Commissione Sanità ) e del suo faccendiere, Mario Longo.
E’ accusato di riciclaggio.
Fermato il 24 febbraio, è ora in custodia alle autorità statunitensi in attesa dell’estradizione che potrebbe avvenire entro 45 giorni.
Lorusso è un agente immobiliare residente negli Stati Uniti e, dagli atti della procura di Milano, risulta socio di Rizzi e Longo dell’americana More Than Lux Corp 24.
Insieme gestiscono l’affare di un ospedale pediatrico in Brasile da cui “potrebbero venir fuori un paio di milioni a testa”, come racconta Rizzi alla compagna durante una conversazione telefonica.
(da agenzie)
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Febbraio 26th, 2016 Riccardo Fucile
LE INTERCETTAZIONI BERLUSCONI-MANTOVANI E LE CASE POPOLARI AGLI INDIGENTI
Dobbiamo tutti chiedere scusa ai partiti del centrodestra lombardo, che spesso abbiamo associato a vicende di corruzione e malaffare, dalle giunte di Formigoni a quella di Maroni.
Invece l’intercettazione tra Silvio Berlusconi e Mario Mantovani (ex vicepresidente della Regione incidentalmente finito agli arresti domiciliari per corruzione) dimostra il loro sincero slancio etico e umanistico.
La telefonata, datata 22 dicembre 2013, riguarda fra l’altro le nomine alle cinque Aler della Regione, cioè le aziende che gestiscono gli alloggi popolari destinati ai cittadini “meno abbienti”.
Mantovani spiega a Berlusconi: “Una spetta a noi (Forza Italia, ndr), una alla Lega, una a Ncd e una alla Lista Maroni” (quella di Milano, chiarisce Mantovani, deve restare all’ex prefetto Gian Valerio Lombardi).
Di più, Mantovani specifica all’inizio della telefonata che quelle per le case popolari sono “le nomine più importanti dell’anno“, e illustra puntigliosamente al presidente la dotazione di appartamenti di ciascuna azienda: 25mila quella di Bergamo-Brescia-Cremona, 17mila quella di Monza-Varese-Como… e così via.
E’ commovente la determinazione con cui Forza Italia, la Lega, l’Ncd e financo la Lista Maroni vogliono essere certi di assicurarsi la guida di un’Aler, per poter garantire sollievo ai tanti sfortunati inquilini delle case popolari spesso alle prese con problemi di degrado, abusivismo, graduatorie…
Sono addirittura le “nomine più importanti dell’anno”, perchè — ragiona evidentemente Mantovani — che cosa ci può essere di più importante, per un politico, mentre la crisi economica continua ad attanagliare il Paese, del dedicarsi ai cittadini meno fortunati?
Perchè mica penserete che vogliano guadagnarci qualcosa persino dalle case popolari?
Mario Portanova
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Febbraio 26th, 2016 Riccardo Fucile
SANITA’ LOMBARDA, GLI INDAGATI PARLANO DI UN CONTRIBUTO ELETTORALE AL SINDACO DI VERONA… LA SCELTA SUL DIRETTORE GENERALE DELLA GIUNTA TOTI PER ESTENDERSI IN LIGURIA
Non c’erano solo dentiere e sanità lombarda nelle mire di Fabio Rizzi, plenipotenziario del governatore Roberto Maroni, e del suo alter ego Mario Longo.
Giocano la partita veneta, dove si vuole espandere la zarina Paola Canegrati, e puntano sul cavallo Tosi. Che batte cassa.
«Mi ha chiamato Flavio T. – scrive Longo alla Canegrati in un sms del 25 maggio 2015 – segnalandomi che i 10k non sono ancora arrivati. Puoi verificare per cortesia?».
Tre giorni dopo arrivano le coordinate bancarie corrette della fondazione Ricostruiamo il Paese e la «donazione» viene tracciata.
Poi Longo, intercettato dai carabinieri in auto, si sbottona con la compagna Silvia Bonfiglio e spiega che l’operazione, tramite il socio italoamericano Stefano Lorusso e il referente piemontese di Tosi, Alessandro Albano, era dieci volte più grossa: «Longo – appuntano gli investigatori nei loro brogliacci – spiega che Alessandro (Albano, ndr) gli aveva dato 100mila euro “in nero” da convertire per la campagna elettorale di Tosi, ovvero il denaro contante doveva essere convertito entro e non oltre ieri », ma i termini erano saltati.
Negli atti non c’è ulteriore traccia di questo versamento. E la vittoria di Luca Zaia in Veneto blocca i progetti espansivi.
Rizzi, nel frattempo, muove verso la Liguria. E verso Silvio Berlusconi.
Sa che le dentiere gratis sono un vecchio pallino del Cavaliere, lo vuole – e lo avrà , a concludere i lavori insieme a Maroni – a un convegno che organizza a Palazzo Lombardia il 9 febbraio 2015 sull’odontoiatria sociale.
La segretaria di Rizzi, il 3 gennaio 2015, gli racconta al telefono «che il presidente Berlusconi ha fatto molte domande su questo convegno (dove nasce e perchè)».
Creato il gancio, il duo Rizzi-Longo comincia a fare sul serio. Parlano con l’anestesista di fiducia di Berlusconi della poltrona di direttore generale della Sanità della giunta Toti.
Massimo Pisa e Emilio Randacio
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 26th, 2016 Riccardo Fucile
LO SCRITTORE DENUNCIA LA MANCANZA DI RINNOVAMENTO DELLA POLITICA, COMPRESI I CINQUESTELLE
“Lo sa il Pd nazionale come tratta i posti difficili del sud? Come buchi neri. E difatti tende a lavarsene continuamente le mani”.
Roberto Saviano non ha smesso di scagliare le sue analisi indigeste. “Quello che accade a Napoli e in Campania è esemplare, basta osservare l’offerta politica, l’assenza di un autentico rinnovamento, proprio quando si decide il destino di una capitale del Mezzogiorno sempre più povera, e più preda del crimine”.
Ma ne ha anche per gli altri. “I Cinque Stelle sono un’estensione della volontà di Casaleggio. E il sindaco de Magistris ha fallito l’unica missione che aveva”.
Uno sguardo non addomesticato nè dalla fama, nè dalla (periodica) lontananza.
Lo scrittore guarda dall’America al Mezzogiorno e alla sua Napoli, una delle metropoli che a giugno va al voto amministrativo in una sfida che non si annuncia semplice per il Pd di Matteo Renzi.
Saviano, cos’è cambiato cinque anni dopo la svolta arancione che accomunò Napoli a Milano, Genova e Cagliari? Con quale animo andrebbe a votare, se fosse rimasto in città ?
“Io non voto a Napoli perchè da dieci anni vivo sotto scorta. Forse bisognerebbe chiederlo a chi vive in una città dove si spara quotidianamente, dove è quasi impossibile trovare lavoro, dove non si investe più. Purtroppo, ciò che opprime la vita di tanti cittadini, o li costringe ad andare via, non è cambiato”.
De Magistris si ricandida: si è paragonato al Che, poi a Zapata. Cosa salva e cosa boccia della sua “rivoluzione”?
“Il sindaco aveva una missione e l’ha fallita. A fine mandato non è importante isolare cosa va salvato e cosa no, ma quale città si è ereditata e quale città si lascia. L’evoluzione delle organizzazioni criminali a Napoli non ha vita propria, ma si innesta nel tessuto cittadino e in quello politico e imprenditoriale. Se fino a qualche anno fa era quasi solo la periferia a essere dilaniata da continui agguati di camorra, ora si spara in pieno centro. E si spara per le piazze di spaccio. Non una parola sulla genesi di agguati e ferimenti. Non una parola sul mercato della droga che in città muove capitali immensi. Fare politica a Napoli e in Campania dovrebbe voler dire essere l’avanguardia della politica in Italia.
Sul Pd ha detto, a Ballarà³, che la “più credibile è la vecchia generazione, che con Bassolino ha clientele”. Ma lui, osteggiato dai renziani, può raccontarsi come nuovo.
“Lo ripeto. Io vedo che il Pd nazionale si lava continuamente le mani della Campania e di Napoli. Buchi neri, così percepisce le realtà tanto difficili da gestire. Ecco perchè non c’è nessuna proposta nuova, nessun percorso alternativo, ma tutto è lasciato ad assetti già esistenti. Cosa c’è da spiegare? È tutto evidente”.
Il Movimento 5 Stelle appare ancora segnato dal caso Quarto: da 20 giorni non riesce a indicare il candidato sindaco di Napoli e a sedare malumori
“Il Movimento 5 Stelle, che sul Sud poteva fare la differenza, sconta un vizio di forma: essere sempre meno un partito e sempre più un’estensione della volontà di Casaleggio. Così il codice d’onore, la multe e – vedi Quarto – le espulsioni assumono un profilo pericoloso perchè antidemocratico: quello della cessione di sovranità attraverso la negoziazione privata. Per logica dovrebbe essere: se vengo eletto, credo di poter amministrare secondo le specificità del territorio. Ma nel M5S non è così, perchè basta invece prendere una decisione in disaccordo col direttorio per essere cacciato via. Mi domando se gli iscritti al Movimento questa cosa l’abbiano compresa, se la ritengano giusta o la subiscano. La mia sensazione è che anche per loro la politica ormai sia solo comunicazione”.
Cosa serve di più al futuro sindaco di Napoli?
“Attenzione costante. E progetti veri: da Roma, dall’Europa. Nessun politico, nessun partito può farcela senza un progetto nazionale e internazionale che sostenga la riforma della città . Chiunque creda di potercela fare inganna se e gli elettori”.
Nella città dove i killer sono sempre più “bambini”, gli intellettuali si dividono sulla temporanea esposizione a Roma d’una splendida opera del Caravaggio. Ha vinto il no. Lo chiedo a lei che ha fondato una corrente narrativa: ma Gomorra si può esportare e i capolavori d’arte no?
“Capisco la provocazione: un Caravaggio esposto a Roma avrebbe agito ottimamente da marketing per il turismo. Se poi è vero quanto ho letto, e cioè che il prestito avrebbe garantito fondi per una casa rifugio al rione Sanità per donne e bambini, allora credo che certe polemiche non solo siano sterili, ma anche dannose. Il Il Pio Monte della Misericordia, dove si trova il Caravaggio, è in via dei Tribunali, a due passi da Forcella, dove a Capodanno è stato ucciso un innocente. Mi viene da sorridere quando oltre al vincolo di inamovibilità si fa appello alla comprensione dell’opera solo nel contesto che in cui è inserito. Perchè quel contesto è terribile e difficile per chi ci vive e per chi resiste”.
Conchita Sannino
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 26th, 2016 Riccardo Fucile
LA 21ENNE ROMANA, FIGLIA DI UN IMPRENDITORE, ALL’ORIGINE DELL’ABBANDONO DEI GIOVANI DI “AZZURRA ITALIA”
Pare proprio che quest’estate un’altra ragazza sia entrata nel cuore dell’ex premier Silvio Berlusconi, e proprio dopo una vacanza in Sardegna.
A raccontarlo è il Fatto Quotidiano: “Si chiama Lavinia Palombini, romana, 21 anni, bionda e spesso senza trucco, proprio come ama B., figlia di un imprenditore romano. Tutto bene, tutto previsto, macchè. L’amicizia tra i due ha destabilizzato ulteriormente il suo rapporto con la (presunta) compagna Francesca Pascale, ha creato nuovo panico nel cerchio magico (“oddio, e ora chi è questa?…oddio, ci risiamo!”, le prime reazioni di chi gli sta vicino)”.
L’amicizia tra i due avrebbe creato, però, dei problemi e non solo a livello personale all’ex premier italiano.
Lavinia Palombini, dice il giornale diretto da Marco Travaglio, sarebbe la causa della rottura della relazione con la Pascale, infatti, Lavinia sarebbe la nuova fidanzata di Berlusconi.
Inoltre, Alessandro Ferrucci, racconta come questa relazione abbia causato “l’addio a Forza Italia del gruppo di giovani fondato dai fratelli Zappacosta, Luca e Andrea, per divergenze politiche e per “l’influenza negativa della vita privata”.
Nonostante in un’intervista riportata dal quotidiano, Andrea Zappacosta abbia più volte ribadito che dietro la scelta politica non ci siano gli atteggiamenti della ragazza ma motivazioni “di natura politica”.
Come si legge sul Fatto Quotidiano: “La sostanza racconta di liti tra l’ex Cavaliere e Francesca Pascale, di discussioni accese, per usare un eufemismo; di accuse e fughe. Ritorni. Altre liti. No, Lavinia, proprio no. Più giovane della fidanzata ufficiale di quasi dieci anni, molto, eccessivamente simile alla celeberrima Noemi Letizia; si definisce appassionata di politica, affascinata dal “carisma” di Berlusconi e da un mondo di riflettori, lusso, regali e ancora regali, storie, storielle e il solito menu, tutto snocciolato nella settimana passata a Villa Certosa”.
Infatti, chi avrebbe assistito alla nascita della loro amicizia, racconta il Fatto Quotidiano, testimonierebbe di almeno 60 telefonate al giorno da parte di Silvio Berlusconi alla nuova fidanzata.
“In Sardegna — dice la fonte dell’articolo del Fatto — la chiamava in continuazione, la cercava sempre”.
(da “Huffingtonpost”)
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