Agosto 4th, 2016 Riccardo Fucile
E’ GIA’ POLEMICA SU SOLIDORO, COMMERCIALISTA MILANESE: E’ ARRIVATO SOLO IL SUO CURRICULUM
Il curriculum di Alessandro Solidoro, torinese, classe 1961, è l’unico arrivato al vaglio della commissione capitolina Ambiente.
Sarà lui a sostituire Daniele Fortini, in rotta di collisione con l’assessore all’ambiente Paola Muraro, al posto di amministratore unico di Ama, la municipalizzata dei rifiuti a Roma.
Il nome, scelto dai 5Stelle, è quello dell’ufficiale in congendo dell’esercito e attualmente presidente dell’Ordine dei commercialisti di Milano.
Più che un tecnico, Solidoro è un esperto di crisi aziendali.
Bocconiano come l’assessore al Bilancio, Marcello Minenna, è nato a Torino nel 1961, è padre di quattro figli ed è considerato vicino all’Opus Dei.
E’ titolare di un prestigioso studio di commercialista, in via Borgogna a Milano, con incarichi e clienti prestigiosi; ufficio che si trova a dieci minuti a piedi dalla sede della Casaleggio Associati. Pare sia solo una casualità , perchè chi ha partecipato alla scelta giura che il quartier generale milanese non c’entra nulla.
Sul suo sito, Solidoro vanta «una solida e articolata esperienza nella gestione della crisi d’impresa» e parla soprattutto di «consulenza e assistenza nella gestione delle procedure connesse al dissesto finanziario e all’insolvenza, coordinando le operazioni di ristrutturazione e consolidamento dei debiti, nonchè i processi di riorganizzazione delle imprese in difficoltà finanziarie».
Realtà , insomma, simili ad Ama. Ad affiancarlo ci potrebbe essere un “direttorio” composto da tre dirigenti interni dell’azienda romana dei rifiuti.
Sulla sua nomina già ci sono polemiche. Il parere, non vincolante della commissione Ambiente, su Solidoro è arrivato dopo circa un’ora di scintille tra Movimento 5 Stelle e l’opposizione, con un acceso dibattito sull’unico curriculum arrivato sul tavolo della commissione che si è concluso con 7 voti favorevoli (quelli di M5s) e 4 contrari (Fi, Fdi e i 2 Pd).
Le opposizioni vanno all’attacco: “Avete scelto un esperto fallimenti per dismettere Ama?”. Il capogruppo di Forza Italia, Davide Bordoni, non usa mezzi termini: “Io mi sarei voluto astenere nell’idea di dare comunque una chance a questa persona, però sono costretto a votare contro perchè non ho avuto risposte sul tema della procedura seguita per la selezione di questa figura e sul curriculum unico che ci troviamo sul tavolo, perchè mi sarei aspettato una rosa di professionisti tra i quali scegliere”.
Più duro Andrea de Priamo, consigliere di Fratelli d’Italia: “Ci state promuovendo una persona esperta di fallimenti, lo fate perchè volete dismettere Ama? Oppure per risanare anche il milione di euro pagati in consulenze alla vostra assessora all’Ambiente, Paola Muraro?”.
Valeria Baglio, consigliere del Pd, commenta che quello di Solidoro “è un profilo molto elevato ma non vedo un’esperienza specifica sui rifiuti. Mi chiedo quale piano industriale vorrà attuare, quella della sua liquidazione?”.
Risponde il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco (m5s): “Ama di fatto è già fallita con 600 milioni di euro di buco, e questa è la motivazione per prendere una persona esperta di aziende in crisi. I romani, infatti, ci hanno voluto qui per risanarla, e il curriculum unico che vi è stato sottoposto è dovuto all’efficienza del M5s nel rispondere all’esigenza dei cittadini”, spiegando che all’amministratore unico “verrà affiancato un direttore generale esperto nei temi specifici e nella gestione del ciclo dei rifiuti. Alla sua selezione si arriverà al più presto.”
(da “La Repubblica”)
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Agosto 4th, 2016 Riccardo Fucile
IL MOVIMENTO CHE AUSPICA “DIFFERENZIATA E RIFIUTI ZERO” HA NEL SUO NETWORK L’IMPRENDITORE BIG DEI RIGASSIFICATORI, AMICO STORICO DI CASALEGGIO
Cos’ha a che fare, direttamente o indirettamente, Manlio Cerroni, «il re dei monnezzari», e il suo business sui rifiuti, con il mondo del Movimento cinque stelle, le sue idee e poi le sue pratiche?
Anche su questo c’è una storia che va raccontata.
La domanda che qualunque militante sincero dei cinque stelle si sta ponendo in queste ore per ricostruire il faticoso puzzle che è la verità a Roma, può trovare qualche traccia interessante in una storia illuminante di questi anni, che siamo in grado di svelare.
Negli anni a cavallo tra il 2012 e 2013 Gianroberto Casaleggio, in parallelo con la costruzione del Movimento cinque stelle – le avvisaglie del «boom», che in tanti non avevano sentito, c’erano già state nelle amministrative del 2012, e ovviamente in tutto l’autunno e inverno dello Tsunami Tour – fondò assieme ad alcuni suoi amici un network parallelo al Movimento, chiamato Think Tank Group.
C’erano fin dalla fondazione alcuni imprenditori, professionisti, e in seguito anche parlamentari del M5S di strettissima fiducia della Casaleggio (David Borrelli, che oggi è europarlamentare e è forse l’uomo più fidato di Davide Casaleggio, e Vito Crimi) e della Lega.
Ma soprattutto, assieme a Casaleggio e a Grillo – i cui nomi in un secondo momento furono tolti dalla schermata del Think Tank Group – fondatore del gruppo fu Antonio Bertolotto, presidente della Marcopolo engineering. Marcopolo è l’azienda leader italiana di rigassificatori, anche se ha chiesto da poco il concordato preventivo.
Si occupa da trent’anni della «messa in sicurezza della discarica attraverso la captazione, la depurazione e distruzione del biogas che viene valorizzato come combustibile per produrre energia verde».
Possiede più di quaranta impianti, e alcuni anche nell’area di Roma. In particolare ad Albano.
In pratica Bertolotto ha lanciato il business (pionieristico, trent’anni fa) degli impianti che trasformano in biogas i gas delle discariche e del processo di compostaggio dei rifiuti.
Un’azienda green, cos’ha a che fare con Manlio Cerroni?
Ad Albano la Marcopolo ha, in modo del tutto legittimo, operato in stretta partnership con la Pontina Ambiente, assieme alla Colari una delle società di compostaggio di Cerroni.
Cerroni smaltisce i rifiuti, e Bertolotto ci estrae biogas.
Il legame era talmente stretto e strutturale che Marcopolo, che ha sede legale in provincia di Cuneo, a Roma risponde al medesimo indirizzo e numero civico (sulla via Ardeatina) e allo stesso numero di telefono dell’azienda di Cerroni.
Altro particolare interessante, nell’elenco dei fondatori di Think Tank Group Bertolotto compare come presidente di una onlus, la Sosesi.
Come se il rapporto tra quel network – così vicino ideologicamente e materialmente al neonato Movimento – e il business dei rifiuti non fosse proprio coincidente con la propaganda cinque stelle sui rifiuti zero e la raccolta differenziata al 90%.
Non c’è nulla di male naturalmente a lavorare con Cerroni (che è indagato, ma per l’impianto di trattamento meccanico di Rocca Cencia, quello che la neo assessora Paola Muraro chiese a Daniele Fortini di utilizzare, ottenendone un sacrosanto, legalitario rifiuto).
Ma il cortocircuito è incredibile: il M5S, che ha fatto tutta la propaganda pubblica e l’ascesa politica con le campagna sul blog (della Casaleggio) sui rifiuti zero e la differenziata, ha nel suo network (tra i fondatori) l’imprenditore big dei rigassificatori, amico storico di Gianroberto Casaleggio, con cui cofondò il Group.
Una volta scoperchiato, il vaso di Pandora degli intrecci tra partito e aziende, e dei conflitti d’interessi potenziali o attuali, non smette di spargere l’odore della politica che cela il mondo degli affari.
Jacopo Iacoboni
(da “La Stampa”)
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Agosto 4th, 2016 Riccardo Fucile
PASSATA L’INDIGNAZIONE PER L’INCIDENTE IN PUGLIA, SI TORNA A RISPARMIARE SULLA PELLE DEI PENDOLARI
Il 13 luglio, il giorno dopo lo scontro tra treni in Puglia che ha provocato la morte di 23 persone, aveva promesso lo stanziamento di “ulteriori 1,8 miliardi di investimenti per le reti regionali non di competenza nazionale”.
Ora, a distanza di tre settimane, il ministro Graziano Delrio riduce la posta di sei volte: la somma che sarà dedicata all’adeguamento di “tratti di linee interconnesse di linee ferroviarie regionali” scende a 300 milioni di euro, somma che dovrà essere stanziata dal “prossimo Cipe“.
Il titolare del dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo ha detto anticipando l’intesa che sarà deliberata in conferenza Stato-Regioni.
Con l’occasione Delrio ha anche annunciato che ora, a tragedia avvenuta e dopo più di un anno dal varo di uno schema di decreto in materia, si è finalmente trovato l’accordo sul trasferimento di una parte della rete ferroviaria in concessione, oggi controllata dall’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero, sotto la più stringente vigilanza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.
A dover rispettare gli standard più restrittivi dell’Ansf saranno “circa 1.850 km dei 3.400 km” di competenza regionale, tratti di “linee interconnesse”, ha detto il ministro, senza peraltro specificare in che tempi avverrà il passaggio di responsabilità .
“Era un lavoro in corso”, ha ammesso Delrio, “è stato molto importante accelerarlo nel suo esito per onorare le vittime della tragedia di Puglia”.
Per quanto riguarda le linee non toccate dall’intesa, peraltro “alcuni tratti sono già in sicurezza” ma “altri hanno bisogno di un miglioramento e di un controllo più approfondito”.
I pendolari possono attendere…
(da agenzie)
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