Novembre 27th, 2016 Riccardo Fucile
NELLE AMMINISTRAZONI GRILLINE TIENE BENE SOLO PARMA
Mantova scalza Trento e si piazza al primo posto. E’ infatti Mantova la provincia italiana dove si vive meglio.
La città lombarda scalza Trento, che era al primo posto senza interruzioni dal 2011 nella classifica annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza sulla qualità della vita e che ora deve accontentarsi del secondo posto.
Altro nuovo ingresso sui gradini più alti del podio è Belluno, terza, in salita dall’ottava posizione.
Scivolano, quindi, Pordenone (da terza a quarta) e Bolzano (da seconda a ottava). L’ultimo posto è di Crotone, sebbene, rispetto alle altre province meridionali, presenti elementi di discontinuità .
Qui, infatti, il tenore di vita è accettabile. E la provincia è addirittura ricompresa nel gruppo delle più virtuose nelle dimensioni criminalità e popolazione.
Responsabili, quindi, della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero.
La precede Siracusa (era al 104 posto).
A deludere sono anche le grandi aree urbane, che arretrano tutte, rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Torino (che sale di 6 posti).
Ma se Milano e Napoli perdono rispettivamente 7 e 5 posizioni,Roma ne perde 19 (31 in confronto al 2014), posizionandosi su livelli di qualità di vita insufficienti. A livello di macro-aree, Nord-est e centro reggono meglio il colpo della crisi, di contro soffre il Nordovest e in particolare il Sud e le Isole, dove si è persa traccia di quel cluster di province individuato qualche anno fa, nel quale il livello era superiore a quello prevalente nelle altre province meridionali.
I dati nelle amministrazioni grilline.Se si butta un rapido sguardo alle amministrazioni M5s, la vera novità politica nel panorama italiano degli ultimi anni, è curioso osservare come paradossalmente soltanto Parma, la “Stalingrado” rinnegata da Grillo, dove Federico Pizzarotti ha deciso di abbandonare l’M5s dopo le sospensioni, abbia fatto un significativo passo in avanti passando dal 13esimo posto del 2015 al sesto posto del 2016. L’altra amministrazione grillina da alcuni anni, ovvero Livorno, sprofonda invece passando dal 40esimo posto al 52esimo.
Se poi si guarda alle nuove grandi amministrazioni (da metà di quest’anno, dunque difficilmente giudicabili) Torino del sindaco Chiara Appendino guadagna qualche punto passando da 76 a 70 in classifica mentre Roma sprofonda (da 69 a 88).
La qualità della vita a Roma è peggiorata in un solo anno.
Secondo la classifica stilata annualmente, in base ai dati della ricerca dell’Università La Sapienza per ItaliaOggi, la Capitale è infatti passata dal sessantanovesimo posto del 2015 all’ottantottesimo di quest’anno, posizionandosi su livelli di qualità della vita gravemente insufficienti.
Per quanto riguarda la criminalità è al centoseiesimo posto tra le città sicure (era al 102 nel 2015).
Scende al cinquantottesimo posto, dal 42 del 2015, per quanto riguarda i parametri di disagio sociale. Scende di sette posti anche per quanto riguarda i servizi scolastici. Passa dall’ottavo al decimo posto nella classifica del sistema salute e dal 94(del 2015) al 103 del 2016 per il tenore di vita.
(da “Huffingtonpost“)
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Novembre 27th, 2016 Riccardo Fucile
SUI SOCIAL MIGLIAIA DI COMMENTI CONTRO LE DONNE… NON SOLO PROFILI FALSI, MA PADRI E TANTI MINORENNI
Con un bel sorriso e un cucciolo in braccio Andrea Liaci, organizzatore di eventi pugliese, ha deciso di condividere su Facebook tutta la sua solidarietà alla campagna lanciata da ActionAid in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ecco, se vi state chiedendo chi sono i leoni da tastiera che infestano i social network con insulti che definire indegni è ancora poco, la vostra curiosità è subito soddisfatta: sono proprio come lui.
Se sulla sua pagina mostra la sua solidarietà con le vittime di violenza, i suoi commenti sui social raccontano un’altra parte della storia.
Con l’attrice satirica Martina Dell’Ombra, che con le sue provocazioni è diventata in fretta una seguitissima star del web, si lascia andare a proposte parecchio volgari, che senza ripetere si possono purtroppo immaginare.
Raccogliendo e pubblicando alcuni dei commenti più pesanti comparsi sulla sua pagina Facebook, la presidente della Camera Laura Boldrini ha mostrato solo una piccola parte delle migliaia di parole d’odio contro le donne che corrono – indisturbate – sui social. Il ritornello è sempre lo stesso: solo i pazzi scrivono cose del genere.
Ma questa è una scusa banale, a cui si ricorre anche troppo spesso per non vedere quello che ormai è chiaro a chiunque abbia un poco di dimestichezza con i social.
Tra le più bersagliate c’è la giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha adottato una tecnica efficace per scoraggiare chi la tormenta: chiamarli per chiedere spiegazioni sulla radio m20 o ripubblicare i loro commenti con nome e cognome e professione. Funziona: si trasformano tutti in pecorelle.
Abbiamo provato a contattarli su Facebook, ma è stato inutile: nessuno di loro sembra aver voglia di scambiare due chiacchiere con una giornalista.
Per esempio Massimiliano Favarò, single di Legano: un giorno dà della «super z***» a Martina Dell’Ombra, un altro racconta la sua giornata al cinema con il bimbo.
Non mancano le donne. Gosia Dryka, nome probabilmente di fantasia, è una bella ragazza bionda innamorata del suo bimbo e dei suoi cani. Lei è una fan di Belen Rodriguez, e per difenderla dalle critiche delle detrattrici le chiama «m***te».
Mike Florio invece si divide equamente tra due attività : minacciare di morte Boldrini e documentare la sua storia d’amore con Oil Jun, una sorridente ragazza thailandese. Marco
Collerone invece dimostra una pulsione poco controllata per il ministro Maria Elena Boschi, un sincero apprezzamento per i video di cani divertenti e ha anche un repertorio di scatti di prostitute di colore.
Il commento di ieri: «Io il black Friday lo faccio ogni sera». Non è dato sapere che ne pensi di tutto ciò la sua ragazza, una coetanea biondina che fa capolino tra una perla e l’altra.
Sono tantissimi anche i ragazzini, ancora minorenni, che disseminano il web di considerazioni irripetibili e la sera stessa si raccontano sorridenti in pizzeria con gli amici.
Nessuno reagisce co
n indignazione ai loro post, che anzi vengono incoraggiati da decine di “mi piace”. Ed è semplice dimenticare che la violenza nasce dalle parole, ancora prima che dagli schiaffi.
Nadia Ferrigo
(da “La Stampa”)
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Novembre 27th, 2016 Riccardo Fucile
UNA DELLE PERSONE CHE HA VISTO IL SUO NOME SBATTUTO IN PRIMA PAGINA SCRIVE ALLA PRESIDENTE CHE LA INVITA ALLA CAMERA
Nei giorni scorsi Laura Boldrini ha pubblicato una scelta degli insulti che quotidianamente riceve su Facebook: «Ho deciso di farlo anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perchè troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza. Ho deciso di farlo perchè chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità . Leggete questi commenti e ditemi: questa si può definire libertà di espressione?»
La curiosità della vicenda è che qualcuno, dopo aver evidentemente riflettuto sul suo operato, si è pentito(o ha avuto paura delle conseguenze) e ha chiesto scusa a Laura Boldrini per gli insulti.
È il caso di Maria Feliziani, che è stata invitata in seguito alla Camera (ma non potrà andare perchè deve lavorare nei campi, ha risposto) e poi oggi a Repubblica ha spiegato i motivi del suo pentimento: «Mi sono resa conto di aver fatto una cosa sbagliata, più grande di me, quando ho visto le critiche, i commenti che mi accusavano. Ho pensato che l’unica fosse chiedere scusa».
Ora potrà farlo anche di persona. «Non ci voglio andare (e gli occhi le si riempiono di lacrime, ndr), mi vergogno. Come faccio? Se lo sanno i miei figli chissà quante me ne dicono. E poi per andare a Roma devo perdere una giornata, abbiamo del lavoro da fare, tra una settimana ammazziamo il maiale. No, no, questa storia ha già fatto troppi danni».
Ha già detto a Laura Boldrini che non ci andrà ? «Sì, quando mi hanno chiamata non ci credevo, mi sono spaventata. I commenti su Facebook parlavano di denuncia, che sarebbero venuti i carabinieri. Ho avuto una paura terribile».
Perchè ha dato della poco di buono alla presidente della Camera?
«Non lo so nemmeno io, sarà stata la rabbia per come mi sento quando torno dal lavoro. Ho 61 anni, mi hanno rifiutato la pensione di invalidità anche se ho avuto tre interventi alla schiena. Dicono che non dipende dal lavoro, ma mi sono spaccata le vertebre lavorando prima nei tomaifici, poi nella cucina di un ristorante. Però devo aiutare in campagna, altrimenti non ce la facciamo. Non volevo offendere lei, era un insulto a tutti. Ero stanca, dopo una giornata in campagna, ho visto qualcosa che mi ha fatto pensare alle ingiustizie, ma non ce l’ho con lei, manco la conosco di persona, come faccio a giudicare? L’ho spiegato, è stata ignoranza».
C’è anche però chi ha sentito il bisogno, dopo gli insulti, di ribadire il concetto: è il caso di un tizio, che però, subito dopo ha reso questo status e il profilo “nascosto” (probabilmente cambiando la foto e la privacy della visualizzazione dei contenuti). Leoni da tastiera.
(da “Nextquotidiano”)
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Novembre 27th, 2016 Riccardo Fucile
FILLON DATO VINCENTE SU JUPPE:’ 56% A 44%… CHI VINCE OGGI E’ NETTAMENTE FAVORITO CONTRO LA LE PEN AL BALLOTTAGGIO
Urne aperte dalle 8 alle 20 in Francia per il ballottaggio delle primarie del centro-destra.
la sorpresa del primo turno nel voto per scegliere il candidato della destra gollista, Les Republicains, alle presidenziali del 23 aprile 2017 (ballottaggio il 7 maggio) che hanno visto domenica scorso l’ex premier Francois Fillon, 62 anni, nettamente in testa (44%) davanti a Alain Juppè, 71 anni, fermo al 28%, oggi i due si contendono al ballottaggio la candidatura e, secondo molti, già l’Eliseo. I sondaggi (BfmTv) danno per favorito Fillon (56%), sostenuto anche dall’umiliato ex presidente Nicolas Sarkozy, giunto terzo domenica scorsa, mentre l’attuale sindaco di Bordeaux e anche lui ex premier Juppè è al 44%.
Salvo sorprese, quindi Fillon dovrebbe conquistare la candidatura dei Les Repubblicains e aprire una grandissima ipoteca sulla conquista dell’Eliseo.
A suo favore giocano le scarse chance di una significativa candidatura socialista: il presidente Francois Hollande è il più impopolare della V repubblica e deve ancora decedere se candidarsi. Non solo. Il premier Manuel Valls non è messo molto meglio.
Anche la fortissima candidatura della leader dell’estrema destra (Front National) Marine Le Pen, è data da tutti sì seconda al primo turno del 23 aprile, ma sconfitta al ballottaggio del 7 maggio 2017, quando si dovrebbe riunire il fronte di tutti i partiti che nel 2002 sbarrarono la strada al padre Jean-Marie, che aveva battuto clamorosamente il premier socialista Lionel Jospin ma venne sconfitto da Jacques Chirac.
LA SITUAZIONE A SINISTRA
Per la prima volta il premier francese Manuel Valls non esclude di presentarsi alle primarie della sinistra contro Francois Hollande.
In un’intervista a Le Journal du Dimanche, Valls risponde così a una domanda sull’eventualità che possa candidarsi alle primarie di gennaio: «Tutti devono riflettere responsabilmente, io prenderò la mia decisione in coscienza. Ho rapporti di rispetto, amicizia e lealtà con il presidente ma la lealtà non esclude la franchezza. Bisogna constatare che nelle ultime settimane il contesto è cambiato»
(da agenzie)
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