Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
IL QUESITO SCRITTO APPOSTA PER FARLO BOCCIARE, ORMAI IL GIOCO SPORCO DI DI MAIO E DEI SUOI POLTRONISTI E’ EVIDENTE
Nonostante le veline ufficiali del Movimento nei gruppi parlamentari grillini è di nuovo rivolta. A
maggior ragione dopo la obbligazione della domanda da sottoporre alla piattaforma: “Sei d’accordo che il Movimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.
Un quesito, secondo la maggioranza dei parlamentari che sembra scritto a posta per gettare altre mine lungo la strada del Conte bis che, non avendo alcun riferimento ai contenuti dell’accordo politico e del programma di governo, di fatto sta delegittimando il faticoso lavoro dei capogruppo Patuanelli e D’Uva e dello stesso Conte
Di Maio, come noto nonostante le smentite è rinchiuso nel suo fortino insieme ai suoi boys (il cosiddetto partito di ministri e sottosegretari) nella strema difesa di una posizione di potere che dopo 14 mesi nessuno (escluso i suoi pretoriani) gli riconosce più.
Di Maio -dicono numerose fonti parlamentari contattate da Globalist sta facendo dentro il Movimento un po’ quello che Salvini ha fatto nel governo, ossia nello stesso tempo leader e opposizione.
Non solo, stando a quanto risulta a Globalist in questi giorni numerosi parlamentari hanno già contattato studi legali di prestigio per verificare tutte le possibilità legali esistenti per una verifica del voto o un ricorso per il suo annullamento.
Anche alla luce dei numerosi rilievi che già hanno portato in passato l’Agcom a sanzionare la Piattaforma della Casaleggio associati.
C’è da aggiungere, in fine, che alcuni parlamentari hanno chiesto agli stessi legali di verificare la possibilità di chiedere un risarcimento danni (morali e materiali) se ci dovesse essere una fine anticipata della legislatura proprio a causa di questo voto.
La votazione è stata decisa nonostante ad aprile scorso Rousseau sia stato sanzionato dal Garante della Privacy Antonello Soro, in quanto non garantiva nè la sicurezza e nè la segretezza del voto degli iscritti, il cui risultato può essere manipolato – senza lasciare traccia – dagli amministratori del sistema.
La Casaleggio Associati ha assicurato di avere adottato alcune migliorie mirate a garantire la libertà e la segretezza del voto. Tuttavia rimangono i dubbi sull’uso di uno strumento su cui, come rileva il Garante “sono state evidenziate persistenti criticità ” e che potrebbe essere condizionante per il futuro del Paese.
In merito alla votazione ha aggiunto: “Se il voto su Rousseau va male, ne trarremo le conseguenze”. Concetto rimarcato anche dal capogruppo al Senato Stefano Patuanelli: “Se la piattaforma dice no, Conte si adegui”
Voto manipolato per far cadere l’alleanza, insomma
(da Globalist)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
IL FONDATORE DEL M5S: “DI MAIO INCAPACE DI CAMBIARE LE COSE”
Beppe Grillo utilizza ancora oggi uno spazio sul Fatto Quotidiano per spiegare meglio il senso del suo intervento in video di sabato scorso, quando ha aperto all’alleanza, sollecitando sia i giovani del Partito Democratico sia, implicitamente, Luigi Di Maio.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle afferma che il suo intervento era rivolto a tre persone o categorie di persone.
La prima era proprio Luigi Di Maio con cui Grillo si dice ‘incazzato’: «Una era rivolta a Luigi — scrive Beppe Grillo a proposito delle sue parole nel video pubblicato sul suo blog -, incazzata e ancora stupefatta per l’incapacità di cogliere il bello del cambiare le cose. Con i punti che raddoppiano come alla Standa».
Quest’ultimo passaggio si riferisce all’ultimatum che Luigi Di Maio aveva lanciato venerdì scorso, all’uscita dalle consultazioni con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In quella circostanza, i dieci punti che il M5S aveva messo come paletti per un’alleanza possibile con il Partito Democratico erano diventati 20.
Raddoppiati, esattamente come alla Standa. E anche la citazione di questa catena di negozi non sembra casuale: il franchising, che ora non esiste più, è stato a lungo controllato da Silvio Berlusconi. Le parole di Beppe Grillo non sono mai lasciate al caso.
Non solo: il comico ha affermato di essersi rivolto anche alle altre persone che sanno solo spettegolare perchè influenzate dai media.
Infine, ha detto di essersi immedesimato nei panni di Giuseppe Conte e della sua stanchezza: «Una persona eccezionale — la definisce Grillo — perchè capace di rimanere normale».
Il garante M5s, poi, riprendendo il suo video di sabato scorso, parla di “depressione, incapacità di cogliere con ironia quello che ti capita e brama di potere”.
Dei media, infine, scrive che “non resistono e riecheggiano l’urlo dell’Elevato: non resterà altro da fare che inseguirlo. Esercitare la leadership facendosi inseguire, anche, ridendo”.
(da agenzie)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
ESPOSTO ALLA PROCURA DI AGRIGENTO DELLA ONG: “SITUAZIONE AGGAVAT E NON PIU’ GESTIBILE”… GOVERNO INDEGNO
Ed ora, lo sciopero della fame. Dopo un naufragio in Libia, sei giorni di detenzione in alto mare
davanti all’Italia e due drammatici trasbordi d’urgenza per motivi medici, i migranti a bordo della Mare Jonio continuano a crollare, uno per uno. Uno spettacolo indecoroso al quale i volontari assistono inermi.
Questa mattina sono stati convocati d’urgenza nel container in cui i 31 reduci dei 98 inizialmente raccolti sono ancora costretti.
Due di loro hanno smesso di mangiare e bere. Ieri sera hanno rifiutato la cena. E lo stesso hanno fatto a colazione. “Siamo pronti a morire — hanno sragionato — piuttosto che continuare in questo modo”.
La psichiatra di bordo Carla Ferrari Aggradi insieme con il coordinatore sanitario di Mediterranea Stefano Caselli hanno provato a parlare con loro, a convincerli a desistere. Ma non hanno ottenuto risultati concreti.
Panico collettivo
La decisione di intraprendere lo sciopero della fame è arrivata al termine di una notte drammatica. Dopo il tramonto è infatti arrivata una piccola burrasca. Vento fortissimo (fino a 25 nodi), mare e pioggia, con fulmini e tuoni. Condizioni proibitive che hanno sorpreso i naufraghi mentre si preparavano per dormire
La burrasca ha avuto un evidente impatto di natura psicologica sulle persone nel container che, come noto, sono state salvate, meno di una settimana fa, da un naufragio nel quale hanno visto morire sei compagni di viaggio. La reazione del gruppo è stata immediata: terrore allo stato puro. Si sono chiusi nel container in preda a una crisi di panico collettiva.
La nave da Crociera
Pochi minuti dopo, il capo missione Luca Casarini ha contattato le autorità competenti (il Cirm, Centro internazionale radio medico e la Capitaneria di Porto) l’evacuazione dei naufraghi per motivi sanitari. Ma la richiesta si è infranta contro il muro di gomma della burocrazia.
Essere reduci da un naufragio — è la teoria – non è un motivo sufficiente per chiedere l’evacuazione da una nave soccorso finita in un’altra bufera. Eloquente e finale il silenzio seguito all’ultima protesta di Casarini: “Ma scusi se queste persone invece che da un gommone le avessimo raccolte dal naufragio di una nave da crociera ce le lasceresti qui?”.
Carte in procura
Visto l’ennesimo rifiuto di collaborazione da parte delle autorità , Mediterranea è stata costretta a passare alle vie legali. E ha fatto partire una mail, indirizzata alle medesime autorità e, per conoscenza, alla Procura della repubblica: “Il grave deterioramento delle condizioni sanitarie a bordo è tale da non poter più essere gestito in maniera adeguata ed efficace dal personale sanitario presente a bordo della Mare Jonio, data l’insufficienza di contesto e di strumenti. Per tali ragioni si ritiene rilevante comunicare alle autorità interpellate la necessità di un intervento complessivo e — di conseguenza — la sopravvenuta corresponsabilità in relazione a ciò che sta accadendo e potrebbe accadere”.
Meteo in peggioramento
Il riferimento a quanto “potrebbe accadere” è particolarmente rilevante se letto alla luce delle condizioni meteo che le previsioni danno in netto peggioramento nelle prossime ore. Non si tratta di una bufera passeggera, come quella di ieri notte, ma di una tempesta di un paio di giorni.
La Mare Jonio non ha nessuna possibilità di affrontare condizioni del genere. Forzare il blocco, come questa mattina appare inevitabile, oltre a permettere ai volontari di mettere finalmente al sicuro i naufraghi, risolverebbe anche un sacco di problemi a tutti, soprattutto al Pd e al Movimento cinque stelle che non vedono l’ora di poter archiviare questa situazione per continuare la loro trattativa con uno scoglio di meno sul tavolo.
(da agenzie)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
IL VIMINALE TACE E NON SI OPPONE, QUALCUNO COMINCIA A SENTIRE IL TINTINNAR DI MANETTE
Nuovo sbarco nelle prossime ore a Pozzallo: naufraghi raccolti da una imbarcazione della Marina militare arriveranno nel porto siciliano, senza che questo desti allarmi o blocchi navali lunghi ore.
A dare la notizia, citando fonti istituzionali, è stato l’inviato di Radio Radicale, Sergio Scandura, con un post su Twitter
«29 persone a bordo della nave Cassiopea. 5 famiglie, 5 uomini, 5 donne e 19 minori, attesi per le 08:00 al POS di Pozzallo. Allertato il sistema di accoglienza (fonte istituzionale)», scrive il giornalista.
Citando fonti istituzionali, appunto.
Dal Viminale, dove siede ancora il ministro Matteo Salvini, non è giunta replica.
Con le inchieste della magistratura in corso qualche servo comincia a sentir il tintinnio di manette.
Sull’efficacia dei decreti voluti dalla Lega e da Matteo Salvini si è espresso il sindaco di Pozzallo, città che farà sbarcare le cento persone soccorse dalla nave Eleonore: «Diciamolo chiaramente: i decreti sicurezza non sono serviti a nulla — ha detto Roberto Ammatuna all’AdnKronos -. La situazione è di grandissima confusione ci si illudeva che tutto potesse finire con una politica rigida, ma è sbagliato. Alla fine si lasciano a bordo per giorni e giorni donne e bambini».
(da agenzie)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
APPRODANO A CALA SPUGNE E NON TROVANO NESSUN MARTIRE SOVRANISTA PRONTO A IMMOLARSI PER DIFENDERE I SACRI CONFINI
Ancora sbarchi sull’isola di Lampedusa. Alle prime luci dell’alba un barcone stracolmo di migranti
è riuscito ad approdare autonomamente a Cala Spugne.
Gli immigranti, una centinaio in tutto, hanno agito indisturbati, anche se le precarie condizioni del mare hanno reso difficoltoso lo sbarco.
I migranti appena approdati sono stati sbloccati dalle forze dell’ordine e accompagnati nel vicino hotspot di contrada Imbriacola.
Soltanto ieri i carabinieri avevano rintracciato 21 immigrati appena sbarcati, oggi un nuovo approdo
(da agenzie)
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Settembre 2nd, 2019 Riccardo Fucile
DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA A BORDO, PONTE ALLAGATO, MIGRANTI ALLO STREMO DOPO OTTO GIORNI …. LA NAVE SARA’ SOTTOPOSTA A FERMO AMMINISTRATIVO PREVENTIVO, MA 104 ESSERI UMANI SONO IN SALVO E I RAZZISTI SE LO SONO PRESO IN CULO
La nave Eleonore della Ong tedesca Lifeline con 104 persone a bordo ha forzato il divieto di entrare in acque territoriali italiane ed è diretta al porto di Pozzallo.
La nave è in mare da 8 giorni ed è stata la prima, tra le barche delle tre Ong attualmente in missione, a ricevere il divieto in ingresso firmato dai ministri Salvini, Trenta e Toninelli.
Fino a ieri sera la Eleonore era all’altezza di Malta e aspettava lì indicazioni dal governo tedesco. Poi, nella notte, la dichiarazione dello stato di emergenza a bordo e la rotta verso l’Italia.
ll capitano Klaus Peter Reisch ha spiegato che a causa delle ridotte dmensioni della barca le persone sono state costrette a dormire all’aperto, anche sul ponte superiore, legate con imbracature per non cadere in acqua, ma i temporali e il mare grosso che stanno spazzando la zona hanno reso impossibile la situazione.
Nonostante l’allarme lanciato dalla nave, però, il centro italiano di ricerca e soccorso (Mrcc) aveva però ribadito il divieto di ingresso, costringendo la nave a forzare il blocco
La Eleonore è attesa a Pozzallo nelle prossime ore. La Ong tedesca ha chiesto il sostegno della popolazione con un tweet: “Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero a Pozzallo per incontrare l’equipaggio”.
Una motovedetta della finanza ha affiancato la Eleonore, che è quasi all’imboccatura del porto, e ha chiesto di salire a bordo per notificare il sequestro, che verrà effettuato dopo aver fatto sbarcare i migranti.
E al porto di Pozzallo è in arrivo intanto anche la nave della Marina militare Cassiopea con a bordo 29 persone di nazionalità non precisata: “La composizione dei migranti consiste in 5 nuclei familiari, 5 adulti maschi, 5 adulti donne e 19 minori probabilmente accompagnati”, spiega il sindaco Roberto Ammatuna.
(da agenzie)
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