Dicembre 17th, 2019 Riccardo Fucile
INSULTAVA IL MAGGIORE DI ORIGINI MAGHREBINE: CONDANNATO A UN ANNO E SEI MESI
È stato condannato per razzismo il sergente degli alpini accusato dal maggiore Karim Akalay Bensellam, primo e unico ufficiale italiano degli alpini di origini maghrebine.
Il sergente aveva espresso insulti di matrice razzista in diverse occasioni e pubblicamente.
Il tribunale militare di Verona ha condannato il sergente Carmelo Lo Manto a un anno e sei mesi, contro i quattro mesi richiesti dal pm, per aver pronunciato di fronte anche ad altri militari insulti di matrice razzista nei confronti del suo maggiore Karim Akalay Bensellam.
È la prima volta che nell’ambito della giustizia militare che ad un imputato veniva contestato il reato di «diffamazione militare continuata pluriaggravata dalla discriminazione etnica»: in una parola, razzismo.
(da agenzie)
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Dicembre 17th, 2019 Riccardo Fucile
STIPENDI ROMENI DI 300 EURO AL MESE SENZA CONTRIBUTI A LAVORATORI ITALIANI… LA GDF HA MESSO I SIGILLI A SOCIETA’ DI LOGISTICA
Un maxi sequestro di 120 immobili tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova e altre città è
stato disposto a carico di un imprenditore della logistica, Giancarlo Bolondi della società Premium Net, accusato, oltre che di frodi fiscali e riciclaggio, anche di sfruttamento del lavoro, in particolare di ‘caporalato’ nel facchinaggio.
Lo ha deciso la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, su richiesta dei pm Bruna Albertini e Paolo Storari e i sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di finanza di Pavia.
Il contratto truffa
Lavoro italiano, stipendio romeno (come il contratto). Pagato in leu, la moneta romena che equivale a 0,21 euro. Tradotto: lavori un mese per poco più di 300 euro (1.400 leu) e zero contributi.
La beffa nella beffa è che sei un lavoratore italiano che per avere un impiego è costretto a firmare un contratto romeno.
È successo a 70 dipendenti della Ceva Logistics Italia, stabilimento a Stradella, nell’Oltrepò Pavese. Quasi tutti originari e abitanti della zona, età tra i 20 e i 45. Stesso destino professionale: la condizione per ottenere un posto alla Ceva – succursale del colosso internazionale dei trasporti e della logistica olandese-americano con strutture in 170 paesi e 51 mila addetti – era una firma sul contratto proposto da Byway Jpb Consulting srl.
Che cos’è? Un’agenzia interinale con sede a Bucarest, alla quale – nell’infinita catena del ribasso a ogni costo – si era rivolta un’altra agenzia (lodigiana) alla quale aveva a sua volta fatto ricorso il consorzio di cooperative “Premium Net”, serbatoio di manodopera appaltato dalla Ceva.
L’accordo romeno, scritto in un italiano zoppicante, prevedeva che i 70 assunti nel polo della “Città del Libro”, zona industriale di Stradella, ricevessero uno stipendio “misto”: nella valuta. “La parte fissa veniva pagata in leu, e una piccola parte in euro”
(da agenzie)
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Dicembre 17th, 2019 Riccardo Fucile
LA PRESIDENTE DEL GRUPPO MISTO: “NON SOPPORTO LE IPOCRISIE, SI PARLAVA DI PIANTE PER L’INDUSTRIA”… ORA VEDIAMO QUANTI “PURI” SCAPPERANNO DAL TEST ANTI DROGA
“Fanno tanto i puri, allora vediamo chi lo è e chi non lo è”.
Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto in Senato, una lunga militanza a sinistra, lancia la sfida ai colleghi senatori : “Andiamo tutti a fare il test anti droga”.
A Palazzo Madama è stato cassato dalla manovra l’emendamento sulla cannabis light, ritenuto dalla presidente Elisabetta Alberti Casellati “tecnicamente inammissibile”. Poco prima del voto di fiducia sulla legge di bilancio in serata, arriva la provocazione di De Petris.
Senatrice De Petris, pensa davvero che ci sarebbe da fare un test anti droga tra i senatori?
“Ho lanciato la sfida. La destra ci ha accusato di essere dei drogati. Loro dicono continue falsità , fanno tanto i puri. Allora si sottopongano al test anti droga e vediamo chi può parlare e chi no”.
Ma è stata una provocazione e basta o lo riproporrà ancora?
“Non sopporto l’ipocrisia del centrodestra. Inneggiano alla famiglia e poi hanno doppie famiglie. Ora con questa storia della cannabis, che è del tutto fuori luogo… Stiamo parlando della cannabis industriale. Aggiungo che c’è un pregiudizio nei confronti di questa pianta millenaria che abbiamo utilizzato nel tessile. Serve per i tessuti, i cappotti termici, nell’alimentazione”.
Lei tornerà alla carica con l’idea del test anti droga per i senatori?
“Certamente, io ci tornerò. Ho anche reagito dicendo: voi forse volevate altre sostanze… E’ che la rabbia è tanta perchè la destra ha mentito sapendo di mentire. Qui si sta parlando del principio attivo, non ricreativo”.
Ma lei è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere?
“Sì, io sono favorevolissima alla legalizzazione delle droghe leggere, però in questo caso non c’entra nulla”.
L’emendamento andava ammesso?
“Andava ammesso, non è vero che è ordinamentale. Così si danneggiano 3 mila piccole e medie aziende del settore e si mettono in mezzo alla strada diecimila persone”.
È stata però richiamata anche una sentenza della Cassazione che parla di coltivazione ma non di commercializzazione.
“La commercializzazione non è contemplata, ma le norme vanno adeguate e si trattava anche di fare chiarezza in un settore. Questa destra va sfidata, ha stravolto il dibattito dando a noi del centrosinistra e dei 5Stelle dei “drogati”. Siamo fuori dal mondo, un paese che non affronta i problemi. E comunque, ripeto, se i leghisti, i forzisti, quelli di Fratelli d’Italia fanno tanto i puri, si misurino con il test anti droga
(da “La Repubblica”)
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