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MA LA LEGA CHE E’ A FAVORE DELLA CANNABIS TERAPEUTICA IN ABRUZZO E IN LOMBARDIA E’ LA STESSA CHE VOTA NO IN PARLAMENTO?

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

COERENZA PADAGNA: VOTO OPPOSTO A SECONDA DELLA CONVENIENZA

La giunta regionale della Regione Abruzzo ha approvato ieri la delibera che disciplina la prescrizione e la dispensazione dei preparati galenici a base di cannabinoidi.
La proposta di delibera era stata avanzata dall’assessore Nicoletta Verì (Lega). A seguito dell’adozione della delibera — si legge nel comunicato della Regione — i medicinali cannabinoidi per uso terapeutico potranno essere prescritti sia da medici specialisti del servizio sanitario regionale operanti nei centri autorizzati, che da medici di medicina generale sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista.
La cannabis in questione non ha nulla a che vedere con la Cannabis Sativa (che ha un contenuto di THC pari allo 0,5%) oggetto dell’emendamento bloccato al Senato dalla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati. Qui si parla di cannabis terapeutica utilizzata nella terapia del dolore e conosciuta con il nome di Cannabis FM2 (contenente THC 5% — 8% e CBD 7,5% — 12%) o Cannabis FM1 (contenente THC 13,0-20,0%; CBD<1%), poichè attualmente è prodotta esclusivamente dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Si tratta quindi di una vera e propria Cannabis di Stato prodotta esclusivamente a fini medici e prescrivibile per alleviare «il dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette».
La produzione e la vendita di questo particolare tipo di cannabis completamente made in Italy è iniziata con un progetto pilota avviato nel 2014 che ha dato il via al ciclo produttivo per la Cannabis FM2 nel 2016 e nel 2018 alla Cannabis FM1.
Lo Stato è uno spacciatore? No.
Come non lo sarebbe nel caso fosse passato l’emendamento Mantero sulla canapa industriale. Eppure anche riguardo alla cannabis terapeutica la Lega ha assunto nel corso degli anni posizioni contrastanti.
In Abruzzo la giunta di centrodestra vota a favore della cannabis terapeutica e in Lombardia lo scorso anno è stato approvato un emendamento presentato dal presidente della III Commissione Sanità  e Politiche Socialiali Emanuele Monti (Lega) finalizzato a «stabilire le regole per la produzione della cannabis terapeutica all’interno della Regione Lombardia» per rendere autosufficiente la Regione
Ma quando si è trattato di votare il DDL sulla coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico presentato al Parlamento italiano nel 2017 la Lega di Salvini votò contro.
Anche Fratelli d’Italia, che in Abruzzo esprime il presidente Marco Marsilio,   votò contro il provvedimento e per voce di Giorgia Meloni disse che «i contorni della norma sono così poco chiari che si rischia, in sostanza, una legalizzazione mascherata di questa sostanza per uso ricreativo».
Dimenticando però che la cannabis terapeutica deve essere necessariamente somministrata dietro prescrizione e sotto controllo medico. A febbraio di quest’anno poi il Parlamento Europeo approvò una risoluzione per chiedere una politica a livello comune   sull’uso della cannabis a fini terapeutici e finanziamenti più adeguati per la ricerca scientifica.
Il M5S aveva presentato un emendamento riguardante i preparati standardizzati a base di cannabis che pur non essendo medicinali potrebbero essere utilizzati per scopo terapeutico. Anche in questo caso Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si sono opposti contribuendo alla bocciatura dell’emendamento.

(da “NextQuotidiano”)

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INIZIATA L’OPERAZIONE SOVRANISTA DI SPARGERE ODIO CONTRO LA RAGAZZA DEL DITO MEDIO A SALVINI: PUBBLICANO IL SUO NOME E PIOVONO MINACCE E INSULTI

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

LA SOLITA MISERABILE OPERAZIONE SOVRANISTA, SOLO SALVINI PUO’ FARE IL DITO MEDIO AL PROSSIMO PROTETTO DA CENTO AGENTI

Il canale social partito di Matteo Salvini ha pubblicato la foto della ragazza che ha fatto il dito medio a Salvini mentre il Capitano dormiva beato in aereo. «Complimenti alla signorina per l’educazione. E poi sarebbe Salvini che semina odio…» commenta la pagina ufficiale del Carroccio.
Però così è troppo poco. Perchè mentre la Lega si mette a dare lezioni di educazione e di bon ton (dopo che Salvini ha messo alla gogna per mesi donne, ragazze e ragazzine colpevoli di non pensarla come lui) scrivendo «ma noi non odiamo nessuno e auguriamo buona vita e Buon Natale anche a lei e al suo dito medio» aggiunge un piccolo dettaglio alla foto della ragazza che gira da questa mattina sui social.
Quel particolare, che non era presente nell’immagine originale dimostra quanto poco importi a chi gestisce la comunicazione di Salvini di arginare l’odio sui social e quanto invece abbia l’interesse di buttare benzina sul fuoco.
Perchè alla foto dell’anonima ragazza la Lega appiccica sopra lo screenshot del suo profilo Instagram (che al momento risulta sospeso così come l’account Twitter con lo stesso handle), con tanto di nome in bella vista e non censurato.
Ce n’era bisogno? La risposta ovviamente è no, non c’era alcuna necessità  di dare in pasto alla Bestia le generalità  della ragazza, di diciannove anni, colpevole dell’orribile gesto di vilipendio al Capitano.
Si poteva tranquillamente fare lo stesso identico post, usando la foto e tutto quanto senza dover per forza aggiungere il nome e il cognome della ragazza.
In questo modo la Lega fallisce nell’intento esplicito del post, quello di rivendicare la propria diversità , e centra il vero obiettivo: spargere odio.
Del resto a chi accusa la ragazza di viltà  perchè il dito lo ha fatto mentre Salvini aveva gli occhi chiusi basta ricordare che quando Salvini agitava la bambola gonfiabile “Laura Boldrini” non lo faceva certo davanti all’ex presidente della Camera, il coraggiosone.
E visto che l’esperimento sulla pagina della Lega era andato bene Luca Morisi ha pensato bene di riproporlo — identico e senza censurare il nome della ragazza — anche sulla pagina ufficiale di Salvini, quella da quasi quattro milioni di fan, sempre con il nome e il cognome in chiaro e ben visibile. Chissà  chi dei due è più maleducato e sparge più odio.
Ma siccome quel vaffanculo non è un reato quei gran geni che gestiscono la comunicazione leghista hanno dovuto mettere il carico da undici consentendo a tutti i cinquecentomila fan della pagina di conoscere il nome e il cognome della protagonista dell’efferato gesto.
E ci vuol poco per risalire al profilo Facebook, e magari intasarlo di messaggi e di insulti. Anzi, è proprio quello che chiedono alcuni leghisti e simpatizzanti di Salvini, come quella che commenta «la cosa migliore è che ora tutti la cercano e la insultano, che pagliaccia!».
E giusto per ribadire che alla Lega sono contro l’odio nessuno sta moderando i commenti che contengono insulti alla ragazza.
Ad esempio c’è quello, delicatissimo, che scrive «il dito mettilo nell’ano così avrai piacere qualche volta», chissà  se è un esperto che parla per esperienza personale oppure è solo uno che ritiene di essere particolarmente sagace.
Eppure quando si tratta di moderare i commenti critici verso Salvini o la Lega la scure del censore si abbatte con una rapidità  e una precisione invidiabili.
E a qualche leghista poco sveglio è sfuggito addirittura il nome della ragazza e chiede di pubblicarlo perchè «la gente deve sapere» (cosa, di grazia?).
Per fortuna che un solerte amico della Lega lo informa che il nome è scritto nella foto.
Nelle condivisioni al post della Lega si trovano delle vere perle di educazione e gentilezza, come quello che scrive che la ragazza è «nata da pervertiti pedofili comunisti» e che «ti dovrebbe acchiappare un immigrato per sistemarti. Stronza».
Oppure il raffinatissimo poeta che scrive «a una che si comporta così si può tranquillamente dire che è ducata come può esserlo una troia da strada statale».   Eppure il dito medio è un gesto politico tipico del leghismo da Umberto Bossi a Matteo Salvini passando per Mario Borghezio.

(da “NextQuotidiano”)

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FAMIGLIA BORSELLINO CONTRO FRATELLI D’ITALIA: “DIFFIDIAMO PARTITO A USARE IMMAGINE E NOME”

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

DURO COMMENTO DEI FIGLI: “INIZIATIVA IMPROVVIDA, USO IMPROPRIO DELL’IMMAGINE DI NOSTRO PADRE”

La famiglia di Paolo Borsellino si scaglia contro un manifesto di Fratelli d’Italia che pubblicizzava un incontro che si è tenuto ieri sera al Comune di Podenzano, nel piacentino.
Tra gli interventi previsti quello di tre parlamentari del partito di Giorgia Meloni, Tommaso Foti, Wanda Ferro e Andrea Del Mastro
“Con riferimento ai manifesti elettorali del movimento politico ‘Fratelli d’Italia’ che indebitamente recano l’effige di nostro padre e la dicitura ‘Borsellino vive’, oltre a dissociarci decisamente da questa improvvida iniziativa diffidiamo pubblicamente i responsabili del partito politico dall’utilizzare in qualsiasi forma e modo l’immagine e il nome di Paolo Borsellino”, dicono i figli del giudice ucciso nella strage di via D’Amelio, Manfredi, Lucia e Fiammetta Borsellino.
“Ci riserviamo per ogni altro aspetto di adire le vie legali per l’uso improprio e illegittimo che è stato fatto dell’immagine e del nome di nostro padre”, annunciano all’Adnkronos.

(da Adnkronos)

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LA BUFALA DI SALVINI SUL GOVERNO “CHE FA DIVENTARE IL CENTENARIO DEL PCI UNA FESTA NAZIONALE”

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

LA NOTIZIA, RIPRESA ANCHE DALLA MELONI SENZA VERIFICARLA, E’ UNA BALLA COLOSSALE

Dire tutto e il contrario di tutto. Sempre. D’altronde lo ha dichiarato lo stesso Matteo Salvini: «Diffidate dei politici che non raccontano le loro giornate sui social».
Ed è forse per questo motivo che il leader della Lega — in alcune occasioni — inciampa in una bufala.
Non una mozzarella per allietare pranzi e cene, ma una fake news come quella condivisa nella giornata di martedì 17 dicembre sul centenario PCI e il governo che ha resto questo anniversario una festa nazionale.
Un’invenzione di sana pianta. Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri non prevede assolutamente l’assimilazione del centenario PCI a una festa nazionale come possono essere il 2 giugno (Festa della Repubblica) e il 25 aprile (anniversario della liberazione).
E se Salvini fa della propaganda populista senza neanche condividere il testo oggetto di critiche, Giorgia Meloni fa peggio. Anche lei, sempre su Twitter, ha condiviso la notizia sulla presunta festa nazionale per il centenario Pci. Solo che ha allegato anche quella parte del documento presente sul sito della Presidenza del Consiglio.
«La Struttura di missione assicura gli adempimenti necessari per la realizzazione dei programmi e degli interventi connessi alle celebrazioni degli anniversari di interesse nazionale e per la promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale».
Questo è quel che è previsto.
In sintesi, dunque, si parla di tutti quegli anniversari di eventi che hanno contribuito alla storia dell’Italia e non solo. E il PCI, volente o nolente, è stato un tassello fondamentale negli eventi dal dopoguerra in poi.

(da agenzie)

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GLI IGNOBILI INSULTI RAZZISTI ALLA MAMMA DELLA BIMBA MORTA A SONDRIO? PER LA FOGNA RAZZISTA SE LI SONO INVENTATI LE SARDINE

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

MENTRE PERSINO LA MELONI CONDANNA DURAMENTE L’EPISODIO, UN SERIE DI RIFIUTI UMANI CONTINUA A ISTIGARE ALL’ODIO… CON QUESTA FECCIA NON SI DISCUTE PIU’, SI APPLICA LA LEGGE

A Sondrio non è successo nulla. Perchè la scena cui diverse persone hanno assistito al pronto soccorso di Sondrio è la versione del mondo reale degli insulti virtuali ai “bambolotti negri” annegati nel Mediterraneo, quelli che si chiedono quanto costano le bare dei migranti morti a Lampedusa o che qualche anno fa sostenevano che le foto di Aylan Kurdi fossero state fatte ad arte per suscitare la commozione dei lettori. Qualcuno potrebbe anche chiedersi che differenza c’è tra chi insulta una madre cui è appena morta la figlia dicendo che tanto quelli come lei ne fanno uno all’anno e chi da un palco parla dei figli dei migranti definendoli “bambini confezionati”, quasi che le madri di origine straniera siano delle fabbriche che producono pezzi di ricambio.
Hanno ragione quindi quelli che oggi sostengono sia tutto falso? Che sia un’altra tessera nel mosaico dell’opera di avvelenamento dei pozzi da parte dei buoni la cui furia talebana sta distruggendo il Paese? No.
Perchè nessuno dice che gli abitanti di Sondrio siano tutti razzisti. Per quanto ne sappiamo le persone che al Pronto Soccorso hanno deriso e insultato una madre nigeriana possono benissimo non essere abitanti di Sondrio. Una cosa è certa: erano italiani.
Ma allora tutti gli italiani sono razzisti? No. Però continuare a negare il fatto che ci siano molti italiani razzisti, parlare di quello che è successo a Sondrio come dell’ennesimo episodio isolato di razzismo significa non voler affrontare un problema che è politico e culturale.
E non ci servirebbe nemmeno dover parlare della vicenda di Sondrio per poter parlare di razzismo in Italia, perchè c’è solo l’imbarazzo della scelta. Eppure c’è chi ritiene che sia tutta una storia inventata.
La ragione? A raccontare l’episodio è stata una “sardina”, vale a dire Francesca Gugiatti che ieri ha raccontato la sua esperienza al Corrriere della Sera.
Prima ancora lo aveva fatto in piazza durante la manifestazione delle sardine. E così è diventata una testimone non attendibile. C’è chi scrive che la notizia «sembra descrivere la scena di un film dell’orrore» che unita al fatto che la testimonianza arriva da una sardina (ma non è che ci si iscrive alle sardine) fa sorgere molti dubbi.«Caso strano era presente una sardina» oppure «cosa non si inventano ogni giorni per dire che la gente è razzista» quando lo sanno tutti che gli italiani sono tutti brava gente. «Guarda caso al pronto soccorso chi c’è? Una sardina, ergo una del PD», anche se la sardina in questione non è del PD
Ma con quella ragazza c’era anche la madre, anche lei è una pericolosa buonista?Eppure già  ieri riportavamo la testimonianza di un’altra donna che aveva assistito di persona a quanto accaduto e che confermava il racconto della ragazza che ha denunciato l’episodio di razzismo.
Ma ai sovranisti non la si fa: la coincidenza sospetta della “sardina” che si trova nel posto giusto al momento giusto per ascoltare frasi come «tanto ne sfornano uno all’anno…» fa dubitare della veridicità  della notizia. Gli italiani non sono così perchè gli italiani sono persone che si danno da fare, che aiutano. Ergo quelle persone che in sala d’attesa al pronto soccorso non sono italiani «e alla sardina vorrei ricordare che è diventata sciacallo».
Perchè evidentemente solo alcuni hanno il monopolio delle notizie. E denunciare un episodio di razzismo ti fa diventare “uno sciacallo” (vale a dire una persona che strumentalizza una notizia) solo se pensi che combattere il razzismo equivalga a combattere una battaglia contro gli avversari politici. Ma questo significa che dall’altra parte della barricata c’è chi usa il razzismo, soffiando sul fuoco dell’intolleranza, per fare politica ed aumentare il proprio consenso.
Ed è curioso che ad alcuni non dia poi troppo fastidio quanto accaduto a Sondrio ma si preoccupino invece di denunciare «il politicamente corretto per fare l’ennesima strumentalizzazione» perchè «non si deve generalizzare sugli italiani». E nessuno lo sta facendo.
Perchè la storia sarà  anche tristissima ma «aleggia sempre quel non so che di istigazione all’antirazzismo di cui ci siamo rotti un po’ tutti le scatole», come scrive un tale.

(da “NextQuotidiano”)

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ARRESTATO PER CORRUZIONE IL SINDACO DI VILLA SAN GIOVANNI INSIEME AD A.D. E PRESIDENTE DEL SERVIZIO TRAGHETTI

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

IL PRIMO CITTADINO E’ FRATELLO DEL SENATORE DI FORZA ITALIA MARCO… L’INDAGINE SULL’UTILIZZO DEI PIAZZALI AGLI IMBARCHI

Appalti pubblici aggiustati, permessi telecomandati, autorizzazioni disegnate su misura per favorire sempre e solo la holding internazionale padrona del traghettamento tra Reggio Calabria e Messina.
È una vera e propria bufera quella che ha travolto l’amministrazione di Villa San Giovanni e la Caronte&Tourist, società  che da decenni monopolizza o quasi l’attraversamento dello Stretto di Messina e i collegamenti con le isole minori.
Nel giro di poche ore, agli arresti disposti dalla procura di Reggio Calabria, guidata da Giovanni Bombardieri, sono finiti il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, di Forza Italia, (domiciliari) fratello del senatore Marco Siclari; il presidente della Caronte, Nino Repaci (domiciliari); l’amministratore delegato Calogero Famiani (domiciliari); un vigile urbano, Vincenzo Bertuca (domiciliari); l’imprenditore Gaetano Bevacqua (domiciliari).
Stessa misura per una serie di professionisti, come gli architetti Tindara Orsina e Antonio Artino, più gli ingegneri Alessandro Taverriti e Marco Morabito, figlio del capo dell’Urbanistica e “re” di carte, permessi e autorizzazioni, Francesco Morabito, ingegnere anche lui, e il suo braccio destro, il geometra Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune, entrambi attestati dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e finiti in carcere.
Le contestazioni sono a vario titolo corruzione, truffa aggravata, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e peculato. Per   il solo Ingegnere Francesco Morabito invece, l’accusa è anche di concorso esterno in associazione mafiosa. O almeno così l’hanno formulata i magistrati della procura di Reggio Calabria, sebbene il giudice per le indagini preliminari non abbia ravvisato sufficienti indizi al riguardo, limitandosi a contestare l’aggravante mafiosa in relazione ad una turbativa d’asta. “Ma stiamo valutando di fare appello” assicura il procuratore capo, Giovanni Bombardieri
La prudenza del gip in ogni caso non ridimensiona il “quadro desolante” — così lo hanno definito gli inquirenti — emerso dall’indagine, tanto meno il ruolo centrale dell’Ingegnere.
Proprio da Morabito, finito nell’orbita degli investigatori per non aver ottemperato ad un ordine di demolizione che avrebbe pregiudicato uomini del clan Bertuca, è partita l’indagine che ha scoperchiato il giro di mazzette e accordi all’interno dell’amministrazione.
Ma anche grazie alle rivelazioni del pentito Vincenzo Cristiano, ex picciotto dei clan di Villa e profondo conoscitore delle dinamiche criminali, i magistrati hanno scoperto che Morabito aveva un ruolo preciso. Era lui — sostengono – l’uomo del clan Bertuca, espressione territoriale della più nota famiglia di ‘ndrangheta dei Tegano, all’interno dell’amministrazione.
Per loro, Morabito si era attivato in occasione delle ultime elezioni provinciali per raccogliere voti per i candidati graditi ai clan e in qualità  di reale dominus dell’Urbanistica, non ha mai dimenticato di affidare alle ditte dei clan appalti e lavori o di prodigarsi per risolvere problemi burocratici in Comune.
In cambio, le famiglie mafiose di Villa San Giovanni hanno sempre offerto “protezione”, così come la possibilità  di utilizzare i metodi intimidatori per imporre le proprie regole, dentro e fuori dal Comune.
Un vero e proprio “metodo Morabito” per inquirenti e investigatori. Amministrando a proprio piacimento permessi, autorizzazioni e appalti, negoziando per ogni singolo atto amministrativo un beneficio personale per sè o per il suo braccio destro Trunfio, o ancora per il “team” di professionisti che lo aiutavano nelle manovre, l’Ingegnere incassava danari e favori.
Da cene a sconti, da incarichi per il figlio neolaureato Giovanni (finito ai domiciliari) ad assunzioni, da denaro a abbonamenti stagionali negli stabilimenti balneari, Morabito incassava di tutto. E al contempo accresceva il proprio potere politico e la capacità  di influenzare le scelte della locale Amministrazione
Per tutti gli altri indagati invece, non ci sono accuse di mafia. Ma le contestazioni sono ugualmente pesantissime.
Al centro dell’indagine, secondo le prime indiscrezioni, la gestione dei piazzali necessari al servizio traghettamento, che Caronte avrebbe sempre gestito a proprio piacimento.
Su quello spazio, in realtà  di proprietà  di Anas, la holding del mare ha realizzato una serie di lavori — dalle nuove biglietterie alla sistemazione del sistema telepass, più cordoli e marciapiede per regolare le code — prima ancora di avere uno straccio di permesso.
Probabilmente, perchè erano sicuri di poter ottenere le pezze necessarie per mettere le carte a posto grazie ad una trattativa, del tutto illecita e privata, fra Repaci e Morabito, registrata dagli investigatori.
“Si stanno facendo… stanno quantificando un poco per non chiedere troppo” dice Morabito al telefono con Repaci, alludendo secondo gli investigatori alla mazzetta da chiedere alla società . E per nulla sconvolto, il presidente della holding si limita a commentare “Ehm va bè… non ti allargare”. Alla fine, il compenso pattuito è l’assunzione del figlio del geometra Trunfio, braccio destro dell’Ingegnere all’Ufficio Tecnico e anche lui arrestato. “Le intercettazioni sono davvero allarmanti – ha sottolineato al riguardo   Bombardieri – e consentono di delineare un quadro di convenienze, di ‘do ut des’, tra Morabito e il suo vice, Giancarlo Trunfio, da una parte, e la società  di navigazione dall’altra”. .
Secondo quanto filtra, i manager della Caronte finiti sotto inchiesta hanno   anche promesso di prebende e utilità  agli amministratori comunali, che in cambio hanno messo il Comune al servizio della società .
Ad “agganciare” il sindaco Siclari, sarebbe stato il presidente della holding in persona, Repaci, che ha “convinto” il primo cittadino ad affidare alla holding un’area — il cosiddetto piazzale Agip – sulla quale la sua società  aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori.
Dalla società  Siclari – che a favore di quella concessione ha combattuto come un leone, ostacolando qualsiasi iniziativa dei consiglieri di minoranza che chiedevano verifiche sulla legalità  dell’operazione — ha strappato non solo la promessa di una donazione di 8mila euro da Caronte, ma anche un’arma per disinnescare l’opposizione: l’assunzione in Caronte di Fabio Creazzo, figlio di una consigliera di minoranza, Angela Vilardi.
Le operazioni sono partite nella prima serata di ieri. Siclari, il primo cittadino di Villa San Giovanni, è stato sorpreso mentre ancora era in Comune, impegnato nei lavori di una delle commissioni consiliari. “Sindaco può seguirci un momento?” gli hanno intimato carabinieri, appena entrati in aula.
Un po’ stupiti, i consiglieri hanno proseguito con la discussione e lo stesso hanno fatto quando Siclari, rientrato rapidamente in aula, ha salutato tutti accennando ad un “impegno improrogabile” ed è andato via veloce, seguito dai carabinieri.
In realtà  al primo cittadino erano stati appena notificati gli arresti domiciliari per corruzione e abuso d’ufficio, mentre nelle stesse ore gli investigatori bussavano a casa dei dipendenti comunali e del patron di Caronte, Repaci.
Per Villa San Giovanni è una bufera senza precedenti, ma anche per la holding del mare l’inchiesta della procura reggina potrebbe essere una grana complicata da gestire. Sebbene l’amministrazione già  in passato sia finita al centro di inchieste giudiziarie, che hanno messo in luce persino i fin troppo cordiali rapporti fra politici e clan, è la prima volta che nell’occhio del ciclone ci finisce insieme alla holding del traghettamento. Una presenza fisicamente, economicamente e politicamente ingombrante, che per decenni ha più o meno silenziosamente condizionato l’amministrazione cittadina
Con base a Villa San Giovanni da più di cinquant’anni, la Caronte, originariamente della sola famiglia Matacena, è stata lambita ma mai travolta da inchieste, non ultima quella che ha coinvolto l’ex parlamentare di Forza Italia oggi latitante a Dubai, Amedeo Matacena, uscito dall’azienda di famiglia prima che la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa come referente politico del clan Rosmini.
Trasformata nella Caronte&Tourist dopo la fusione del 2003 con la storica rivale siciliana Tourist Ferry Boat della famiglia Franza, la holding è diventata uno dei principali attori del trasporto marittimo in Italia, con un fatturato superiore ai 200milioni l’anno.
Unica alternativa all’ormai ridotto all’osso servizio di traghettamento offerto da Rfi sulla tratta fra Villa San Giovanni e Messina, Caronte&Tourist controlla anche i collegamenti con tutte le isole minori siciliane (Eolie, Pelagie, Egadi) e Porto Empedocle.
In più, da tempo ha inaugurato la tratta Messina-Salerno. Secondo i dati ufficiali, sulle sue navi viaggiano ogni anno almeno 5milioni di passeggeri. Un volume d’affari assicurato grazie a rotte gestite quasi in regime di monopolio, ma anche – si suggerisce in ambienti investigativi – una straordinaria leva di contrattazione con la politica.

(da “La Repubblica”)

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RAGGIUNTO IL QUORUM PER IL REFERENDUM, SI BLOCCA IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

SERVIVANO 64 FIRME IN SENATO, SI ATTIVA LA PROCEDURA REFERENDARIA

La firma numero 64, quella decisiva, è di Francesco Giacobbe, esponente del Pd eletto in Australia. E’ stato raggiunto il quorum dei senatori (un quinto del totale) necessario ad avviare il referendum sul taglio dei parlamentari.
Ma è stata fondamentale un’accelerazione che, in questi giorni, ha coinvolto anche alcuni esponenti di punta di Forza Italia, come Maurizio Gasparri, Lucio Malan e Antonio De Poli.
Le sottoscrizioni, custodite in un ufficio di Palazzo Madama, dovrebbero essere trasmesse nelle prossime ore in Cassazione. A meno di colpi di scena, si blocca l’iter per l’entrata in vigore della legge.
I risultati saranno presentati oggi pomeriggio in una conferenza stampa (alle 17.30 alla Camera) per rendere note le adesioni pervenute e comunicare le iniziative da intraprendere. Alla conferenza stampa parteciperanno Giuseppe Benedetto e Davide Giacalone, presidente e vicepresidente della Fondazione Einaudi e i tre senatori proponenti Andrea Cangini, Tommaso Nannicini e Nazario Pagano.
Il risultato ottenuto rafforza le speranze di chi punta su elezioni anticipate. Se la legislatura si concludesse infatti nei prossimi mesi, nel periodo in cui saranno in corso le procedure per il referendum, si tornerà  alle urne per eleggere l’attuale numero di qusi mille parlamentari, non ridotto del 30 per cento come previsto dalla legge.

(da agenzie)

argomento: Referendum | Commenta »

SONDAGGIO IXE’ EMILIA ROMAGNA, BONACCINI PRENDE IL VOLO E STACCA DI SETTE PUNTI LA BORGONZONI: 47,2% CONTRO 40,1%

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

E IL CENTROSINISTRA SUPERA IL CENTRODESTRA: 44% CONTRO 41,9%… PD PRIMO PARTITO 29,4%, LEGA CALA AL 27,8%

Cartabianca ha mostrato alcuni sondaggi sull’Emilia Romagna e sulla corsa a governatore che vede impegnati Stefano Bonaccini per il centrosinistra e Lucia Borgonzoni per il centrodestra.
Secondo la rilevazione dell’istituto Ixè Bonaccini raccoglie il 47,2% delle preferenze mentre Borgonzoni arriva al 40,1%.
Simone Benini del MoVimento 5 Stelle, indicato come “candidata del del M5S” nell’infografica mostrata in trasmissione, arriva al 7,8%.
Il numero degli indecisi è ancora molto alto, visto che raggiunge il 25% del campione. Nelle preferenze di lista il Partito Democratico raggiunge il 29,4% mentre la Lista Bonaccini Presidente arriva al 7,8% e in totale la coalizione di Bonaccini raccoglie il 44%, ovvero meno di quanto totalizzi come preferenze il candidato presidente.
La coalizione che regge la candidatura di Borgonzoni invece arriva al 41,9% e la Lega tocca quota 27,8% ma, appunto, questa percentuale è inferiore a quella di chi vuole votare miss Bibbiano come presidente della Regione.
Anche il MoVimento 5 Stelle è accreditato di più voti (l’8,8%) rispetto al suo candidato presidente Benini.
Questo significa che nell’ottica del voto disgiunto c’è chi preferisce votare Bonaccini come presidente anche se intende dare il suo voto a una lista che non si presenta con lui.

(da “NextQuotidiano”)

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LA FOTO DELLA MITICA RAGAZZA CHE FA IL DITO MEDIO A SALVINI MENTRE DORME

Dicembre 18th, 2019 Riccardo Fucile

IL MIGLIOR COMMENTO SOCIAL: “ALLORA QUESTI GIOVANI NON SONO PROPRIO DA BUTTARE, C’E’ ANCORA SPERANZA NEL FUTURO”

La senatrice della Lega Roberta Ferrara ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la foto di una ragazza che fa il gesto del dito medio a Matteo Salvini mentre lui dorme in aereo.
Nello scatto non ci sono indicazioni di luogo ma la Ferrara ha messo l’immagine per prendersela, chissà  perchè, con le Sardine: “Ecco a voi la coraggiosa del giorno. Fa il medio a Matteo Salvini, mentre dorme. (Poi vanno alle manifestazioni delle sardine per dire che in Italia c’è un linguaggio d’odio.)”.
Peccato che non esista acun elemento per sostenere che la ragazza sia una sardina, per noi è semplicemente una PATRIOTA.
Quando è stata postata sulla pagina della senatrice Ferrara la foto circolava già  da quasi un’ora: a pubblicarla per prima la pagina facebook IntrashTtenimento.
I sovranisti hanno subito gridato al reato di lesa capitanità , visto che secondo loro è vietato sfottere il Capitano. “Complimenti a suoi genitori che hanno saputo educare la propria figlia!”, scrive Daniele mentre Grace è più esplicita: “Imbecille perchè non l.hai fatto quando ha aperto GLI occhi???? Almeno parlevate x un po’ e ti avrebbe fatto GLI Auguri di buone feste carogna vile”.
Come no, Cuor di Leone è notoriamente uno che affronta gli avversari e non scappa.
Inutile dire che su IntrashTtenimento i commenti hanno un tono completamente diverso: ” Ironica divertente e Coraggiosa.Viva le donne che ci mettono anche la faccia…Sempre!”, scrive Tiziana, mentre Andrea è Ok Boomer ma meno esplicito: “Allora questi giovani non sono proprio da buttare… c’è speranza nel futuro…”.

(da agenzie)

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