Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
FRANCESCA VERDINI LO AVREBBE SCONSIGLIATO DI CANDIDARE GOVERNATORE LA CECCARDI PERCHE’ TROPPO DIVISIVA ED ESTREMISTA… LUI SMENTISCE
Matteo Salvini dev’essere molto arrabbiato stamattina: ecco la dichiarazione che ha girato poco fa
alle agenzie di stampa:
“Leggo stamattina sui giornali cose surreali, di riunioni che ieri non ho mai avuto e addirittura di candidature in Toscana che sarebbero vincolate all’umore e ai suggerimenti della mia fidanzata. Non si finisce mai di imparare. Con la fidanzata parlo di altro, non di candidature alle regionali, ho altri argomenti”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento telefonico con 7 Gold.
Ma come mai Salvini è arrabbiato? La risposta è in un articolo del Fatto Quotidiano a firma di Giacomo Salvini in cui si raccontano le prossime mosse della Lega in vista delle regionali:
Le liti interne alla coalizione avranno un peso anche sulla scelta del candidato con Fratelli d’Italia eForza Italia che stanno provando a convincere il Carroccio a candidare un leghista atipico: moderato e magari civico. E nella Lega raccontano che, già prima della sconfitta in Emilia, a sussurrare a Salvini sul candidato da scegliere in Toscana fosse una “leghista ”d’eccezione: la compagna Francesca Verdini.
Quest ‘ultima avrebbe grosse perplessità sul nome dell’ex sindaca di Cascina (Pisa) e oggi europarlamentare Susanna Ceccardi, considerata una “estremista”troppo simile alla perdente Lucia Borgonzoni. E per questo Salvini ha deciso di spostare la sua attenzione su altri nomi, più civici: il giornalista Mediaset Paolo Del Debbio (che però ha rifiutato più volte),la costituzionalista Ginevra Cerrina Feroni o i sindaci di Pistoia Alessandro Tomasi e di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Ieri a Firenze c’è stato il primo incontro tra i coordinatori regionali del centrodestra.
Il nome uscirà presto. Francesca Verdini permettendo.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
A LESIGNANO I RAPPRESENTANTI DI LISTA SOVRANISTI FANNO METTERE A VERBALE LA “PRESENZA PERICOLOSA” DEI DISEGNI ESPOSTI NEL PLESSO SCOLASTICO
I rappresentanti di lista di Fratelli d’Italia e della Lega nel corso del voto per le elezioni regionali in Emilia-Romagna alla scuola elementale A. Diaz di Lesignano hanno protestato a verbale perchè i disegni esposti in classe somigliavano alle Sardine di Santori.
“I sottoscritti rappresentanti di lista denunciano di avere riscontrato oggi domenica 26 gennaio alle ore 19.30 presso la scuola elementare Diaz di Lesignano, sede dei seggi elettorali n. 1, 2 e 4, diverse porte ricoperte da un telo di colore azzurro con appesi numerose figure con pesci non meglio identificati. Il fatto assume connotati di propaganda elettorale indiretta o subliminale, in quanto chiaro riferimento al movimento delle cosiddette sardine soprattutto”, hanno fatto scrivere per protesta.
Tra le firme, racconta la stampa locale, c’è anche quella di Massimo Canini, assessore comunale al Bilancio e referente locale di Fratelli d’Italia.
Il dirigente scolastico ha dichiarato che i disegni erano stati fatti dalle maestre per i bambini della prima elementare. “L’insinuazione che trapela dalla denuncia, pervenuta al sottoscritto per vie non formali, va respinta. Innanzitutto perchè il cartellone incriminato si trova nella sua attuale collocazione già da settembre 2019 e ci si domanda come avrebbero potuto le maestre indovinare che da lì a qualche mese sarebbe nato il movimento delle Sardine. Il medesimo cartellone è stato realizzato dalle maestre per dare vita a un percorso di accoglienza rivolto a tutti i bimbi della prima elementare e la scelta dell’argomento ittico è collegata a proposte didattiche di sfondo integratore che il loro libro di testo offre”, ha risposto il preside Enrico Calzolari.
(da “NextQuotidiano“)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
ERA STATO GIA’ SOSPESO DAL SERVIZIO PERCHE’ INDAGATO PER STALKING E PER DEPISTAGGIO
Nei giorni scorsi abbiamo raccontato che la signora Anna Rita Biagini aveva rivelato di essere stata
contattata da un carabiniere prima dello show del citofono di Salvini preannunciandole un contatto con lo staff del Capitano.
Avevamo anche raccontato che l’Arma si era attivata per identificare il milite. Oggi Repubblica Bologna fa sapere che il carabiniere è stato identificato: si tratta di un maresciallo e su di lui partirà un’inchiesta.
Non solo: a quanto pare il carabiniere è già stato sospeso dal servizio per altre vicende: è indagato con un collega per stalking nei confronti di un avvocato e per depistaggio:
A fine anno il tribunale del Riesame ha stabilito per entrambi la sospensione (provvedimento al momento in stand-by in attesa dell’esito del ricorso).
L’eventuale nuovo procedimento disciplinare nei suoi confronti avrebbe, come capo d’accusa, la violazione dell’imparzialità di un militare, che si è intromesso in un’attività con riflessi politici.
Un carabiniere ha, come ogni altro cittadino, libertà di espressione ma non può svolgere attività a sostegno di chiunque se non autorizzato (come ha invece fatto, regolarmente, il vicecomandante regionale Raffaele Fedocci, che si è candidato con Fratelli d’Italia).
Tutto si gioca su un filo sottilissimo perchè in questo periodo il militare in questione non è in servizio per motivi personali. Le verifiche potranno portare all’apertura di un procedimento e dunque a provvedimenti come il trasferimento. Se ha sbagliato, è il ragionamento, ci saranno conseguenze.
Sul caso Pilastro, invece, la procura non ha aperto alcun fascicolo. Ieri Facebook, a una settimana dalla pubzione e dopo aver inizialmente negato, ha deciso di rimuovere il video.
Giuseppe Baldessaro su Repubblica invece racconta la vicenda che è costata al carabiniere l’accusa di depistaggio: secondo i magistrati del Riesame che, nelle scorse settimane, hanno accolto il ricorso del pm ordinando la sospensione dal servizio dei due, la motivazione che li avrebbe scatenati potrebbe essere legata alla richiesta di saldo di un paio di parcelle. Pendenze economiche che il legale aveva in sospeso con il sottoufficiale “leghista” e con una sua conoscente.
A prescindere dal movente il giudice è particolarmente duro nei confronti dei carabinieri coinvolti. Spiegando come per oltre un anno (fino a marzo 2019) siano stati protagonisti di una vera e propria «persecuzione».
I due infatti gli facevano recapitare pizze a casa (costringendolo a litigare con i fattorini che ne esigevano il pagamento), lo avevano iscritto ad alcune agenzie matrimoniali che poi lo chiamavano al telefono (per fissare appuntamenti e incontri) e nel cuore della notte si divertivano a bloccargli il campanello di casa. Degli stalker, capaci di rendere la vita del professionista un vero e proprio incubo
Non solo. Quando l’avvocato si rivolse a loro per formalizzare la denuncia contro ignoti, i due depistarono le indagini per evitare di essere individuati e, non contenti, continuarono a rovinargli l’esistenza. Per il Riesame «la facilità e la pervicacia con cui i due ex amici (della vittima, ndr.) si sono trasformati in persecutori (…) sono indicative di personalità prive di autocontrollo ed inclini ad appropriarsi della propria funzione pubblica a scopi personali, a costo di commettere reati». Per i giudici i due carabinieri vanno sospesi perchè capaci di «reiterare il reato e di inquinare le prove a loro carico».
La signora Biagini dopo aver trovato l’auto del compagno danneggiata sotto casa, ha sporto denuncia ai carabinieri e in quel verbale, a domanda specifica, ha dichiarato anche che l’incontro con Salvini sarebbe avvenuto dopo la telefonata del maresciallo di sua conoscenza. «Lo staff di Salvini mi ha chiesto il contatto di una persona che conosce le dinamiche del quartiere e ho pensato a lei», avrebbe detto il militare, secondo quanto la donna ha raccontato ai carabinieri. I militari che hanno ricevuto e verbalizzato le dichiarazioni, letto il nome del collega, hanno informato superiori e autorità giudiziaria.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
L’UTILIZZO DI CLAN MAFIOSO PER RISCUOTERE CREDITI E MONOPOLIZZARE LE AFFISSIONI
La coordinatrice del Lazio di “Cambiamo! Con Toti” è stata arrestata. I poliziotti della Squadra Mobile di Latina hanno arrestato Gina Cetrone, già consigliere regionale del Pdl e lo scorso anno coordinatrice per il Lazio del partito “Cambiamo! con Toti”, e altre quattro persone, con l’accusa, a vario titolo, di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, con l’aggravante del metodo mafioso.
I fatti si riferiscono al periodo maggio-giugno 2016.
Nei confronti di Gina Cetrone e degli altri quattro (Armando detto Lalla’, Gianluca e Samuele Di Silvio e poi Umberto Pagliaroli), il gip di Roma Antonella Minunni ha disposto la misura cautelare del carcere.
La storia è collegata ad Agostino Riccardo, il pentito della “mafia sinti” che ha racconta in tribunale gli aiuti elettorali dei clan a FdI e Lega a Latina. Cetrone era in Fratelli d’Italia. Oltre a Gina Cetrone, ex consigliere regionale, sono finiti in manette Armando, Gianluca e Samuele Di Silvio e Umberto Pagliaroli. I fatti risalgono alla primavere del 2016
Agostino Riccardo, ex esponente del clan dei Di Silvio (imparentati con i Casamonica), arrestato nel
2018 nell’ambito dell’inchiesta Alba Pontina sulla mafia sinti di Latina, aveva raccontato — secondo quanto ricostruito da L’Espresso — che 500 voti provenienti dalla curva del Latina Calcio erano stati “dirottati”- su richiesta dell’allora patron Pasquale Maietta — sull’ex PdL e ora senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini. Quei voti, secondo la ricostruzione del pentito, sarebbero dovuti andare a Gina Cetrone ma Maietta decise di spostarli su Calandrini.
Secondo l’accusa nell’aprile del 2016, Cetrone Gina e Pagliaroli Umberto, quali creditori nei confronti di un imprenditore di origini abruzzesi, in relazione a pregresse forniture di vetro effettuate dalla societa’ Vetritalia SRL, societò a loro riconducibile, richiedevano l’intervento di Di Silvio Samuele, Di Silvio Gianluca e Riccardo Agostino per la riscossione del credito in questione, previa autorizzazione di Di Silvio Armando detto “Lallà ”, capo dell’associazione di stampo mafioso a lui riconducibile.
Nello specifico, Gina Cetrone e Umberto Pagliaroli dopo avere convocato il predetto imprenditore presso la loro abitazione, gli richiedevano il pagamento immediato della somma dovuta, impedendogli di andare via a bordo della sua macchina.
In tale contesto, Cetrone e Pagliaroli lo costringevano ad attendere Riccardo Agostino, Di Silvio Samuele e Di Silvio Gianluca, i quali, una volta giunti, lo minacciavano, prospettando implicitamente conseguenze e ritorsioni violente nei confronti della sua persona o dei suoi beni. In tal modo, gli stessi costringevano l’imprenditore a recarsi il giorno dopo in banca, sotto la stretta sorveglianza di Riccardo Agostino, Di Silvio Samuele, Di Silvio Gianluca e Pagliaroli Umberto che lo attendevano fuori dall’istituto bancario, e ad effettuare un bonifico di 15.000 euro a favore della società Vetritalia SRL, nonchè a consegnare a loro “per il disturbo” la somma di 600 euro.
Nel medesimo contesto investigativo, era possibile riscontrare alcuni illeciti connessi a competizioni elettorali nella provincia di Latina.
In dettaglio, Riccardo Agostino e Pugliese Renato, proprio su determinazione di Cetrone Gina e Pagliaroli Umberto, costringevano addetti al servizio di affissione dei manifesti elettorali di altri candidati alle elezioni comunali di Terracina del Giugno 2016, ad omettere la copertura dei manifesti della candidata Gina Cetrone, costringendoli ad affiggere i propri manifesti solo in spazi e luoghi determinati, in modo che i manifesti di quest’ultima fossero più visibili degli altri, conclude la Questura di Latina.
Dalle indagini che hanno portato in carcere Gina Cetrone, arrestata insieme ad altre quattro persone, sono emersi anche presunti illeciti connessi alle elezioni elettorali nella provincia di Latina.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini della Squadra Mobile di Latina, coordinate dalla Dda di Roma diretta dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino, Agostino Riccardo e Renato Pugliese, proprio su indicazione della Cetrone e del marito, avrebbero costretto addetti al servizio di affissione dei manifesti elettorali di altri candidati alle elezioni comunali di Terracina del giugno 2016 ad omettere la copertura dei manifesti della stessa Cetrone costringendoli ad affiggere i propri manifesti solo in spazi e luoghi determinati in modo che i suoi manifesti fossero più visibili.
L’ex consigliere regionale Pdl e il marito, come riportato nell’ordinanza, avevano allacciato un accordo con il clan Di Silvio che, in cambio di un contributo di 25mila euro, si sarebbe attivato affinchè la candidatura della donna a sindaco di Terracina (con la lista ‘Sì, cambia’) avesse il massimo della visibilità alle elezioni.
Visibilità da ottenere “tramite affissione anche abusiva” dei manifesti elettorali di Cetrone “a scapito di quelli degli altri candidati”. Nel provvedimento cautelare si fa riferimento all’episodio di violenza messo in atto ai danni di addetti al servizio di affissione. “Fateve il lavoro vostro e noi ci famo il nostro… non mi coprite Gina Cetrone sennò succede un casino”, è la frase di Riccardo Agostino, poi collaboratore di giustizia, confermata in un interrogatorio del 16 luglio 2018.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
CALANO M5S, FORZA ITALIA E ITALIA VIVA, LEGGERO AUMENTO PD E SALE EUROPA VERDE
Dopo le regionali, la Lega conferma la sua flessione scendendo dal 28,7 al 28,2, cedendo voti a Fdi
che sale al 12 dall’11,3.
Pd rimonta al 20 dal 19,9 mentre scende M5S al 15,9 dal 16,1, cala ancora anche Iv al 3,6 dal 3,9.
E’ quanto emerge da un sondaggio Ixè per la trasmissione CartaBianca in onda sui Rai3.
Forza Italia scende al 6,9 dal 7,3%. Al 3,2 Più Europa dal 3,4, scende ancora la Sinistra al 2,9 dal 3,1
La percentuale persa dalla Lega viene comunque “recuperata” da Fratelli d’Italia, che incorpora anche le perdite di Forza Italia.
Il MoVimento 5 Stelle ormai più che dimezzato rispetto alle elezioni politiche del marzo 2018 incassa anche due sconfitte pesanti in Emilia Romagna e Calabria.
Italia Viva continua ad arrancare senza soluzioni di continuità e il fronte unico con Calenda e +Europa pare l’unico sbocco possibile.
Interessante infine la crescita di Europa Verde.
Per quanto riguarda la fiducia nei leader politici, è stabile per tutti e Giorgia Meloni si conferma sopra Matteo Salvini.
Sale, per una volta, Berlusconi, che incassa comunque più fiducia rispetto a Renzi.
(da agenzie)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
AD ACCOGLIERE I PROFUGHI UN PERFETTO SISTEMA DI SOCCORSO
Ha attraccato al molo San Cataldo di Taranto la ‘Ocean Viking’, nave Ong di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere che ha ottenuto questo porto sicuro per sbarcare le 403 persone soccorse nel Mediterraneo (216 uomini, 38 donne e 149 bambini).
Altre quattro, una donna che presentava gravi ustioni causate da carburante, e i suoi tre figli, erano state trasportate in elicottero a Malta.
A bordo, fa sapere la Prefettura di Taranto, ci sono anche 12 donne incinte, 132 minori non accompagnati (alcuni tra 11 e 13 anni) e 20 nuclei familiari. Provengono da Marocco, Guinea, Senegal, Burkina Faso, Kenya, Nigeria, Mali e Somalia.
Sulla banchina è stata allestita la collaudata macchina dell’accoglienza coordinata da Prefettura e Comune, con il supporto delle forze dell’ordine e di Croce Rossa, 118, Protezione Civile e volontariato, per controlli sanitari, generi di prima necessità e indumenti. I minori non accompagnati saranno trasferiti in strutture comunali, gli altri all’Hotspot per identificazione e fotosegnalamento prima dello smistamento in altri centri.
Hanno affrontato un ‘viaggio da incubo’, secondo il racconto dei soccorritori. dalla Ocean Viking.
Salvati nei giorni scorsi nel Mediterraneo, in cinque operazioni notturne complicate anche dalle condizioni meteomarine, molti erano stipati in barchini pieni d’acqua che sono stati più volte sul punto di ribaltarsi.
Altri, anche donne incinte e bambini, soffrivano di ipotermia e mal di mare e, coperti di carburante, viaggiavano a bordo di un gommone sovraffollato. Tra loro, allo sbarco, volti sorridenti ma provati dalla stanchezza e dalla tensione.
Gli operatori sanitari, a quanto si è appreso, hanno rilevato due casi di tubercolosi e alcuni casi di ustioni da idrocarburi, dovute al contatto tra la benzina a bordo e l’acqua di mare, ma in generale le condizioni dei sopravvissuti sono ritenute “abbastanza buone”.
I minori, oltre un terzo, sono destinati a comunità educative di Taranto e provincia, gli adulti trasferiti in bus all’hotspot, vi resteranno 48-72 ore per le procedure di identificazione prima di essere condotti in altri centri.
“I salvataggi sono stati difficili – ribadiscono i soccorritori – con il mare mosso, di notte. Ci sono state scene di panico ma è stato compiuto un lavoro straordinario da parte di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere. Anche l’equipaggio è stanco, si tratta di recuperare persone in acqua che rischiano la vita. Questi migranti meritano un pò di pace e riposo, ora potranno iniziare una nuova vita in Italia e all’estero”.
(da agenzie)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
ALLA EX CONSIGLIERA REGIONALE GINA CETRONE CONTESTATA ANCHE VIOLENZA PRIVATA CON L’AGGRAVANTE DEL METODO MAFIOSO
Gli agenti della Squadra Mobile di Latina hanno arrestato Gina Cetrone, già consigliere regionale
del Pdl e dallo scorso anno coordinatrice per il Lazio del partito “Cambiamo! con Toti”, e altre quattro persone, con l’accusa, a vario titolo, di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, con l’aggravante del metodo mafioso.
I fatti si riferiscono al periodo maggio-giugno 2016. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale guidata dal procuratore Michele Prestipino, si è avvalsa anche del contributo dichiarativo dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Riccardo Agostino (già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Latina e per il quale si procede separatamente).
Nei confronti di Gina Cetrone e degli altri quattro (Armando detto Lallà , Gianluca e Samuele Di Silvio e poi Umberto Pagliaroli), il gip di Roma Antonella Minunni ha disposto la misura cautelare del carcere.
(da agenzie)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
A BRUGHERIO, NEL MILANESE, IN AZIONE I NEONAZISTI DEL NSAB
Lo scorso 27 gennaio, nel giorno consacrato alla Memoria della Shoah, un gruppo di neonazisti del Nsab (NationalSozialistischen Arbeiter Bewegungovvero, anche conosciuti come il Movimento Nazionalsocialista dei Lavoratori) ha messo nelle caselle della posta di alcuni stabili del comune di Brugherio, nel Milanese, dei volantini razzisti contro i commercianti asiatici.
«Compra italiano!», si legge sul volantino. «Boicotta i commercianti asiatici, padroni dell’economia a casa nostra! Così facendo aiuterai i negozianti locali a non fallire e avrai più garanzie sulla qualità dei prodotti».
«Nel denunciare questo atto vergognoso, che speriamo — scrive l’Osservatorio su Facebook — venga perseguito anche penalmente, e che vede protagonista un’organizzazione che già in passato si era distinta per episodi analoghi in Lombardia, in particolare nella provincia di Milano, pubblichiamo il volantino, la foto di uno degli incasellatori, ai fini di una sua possibile identificazione, e una scheda informativa sul Nsab».
Il Nsab, che diffonde la propria sigla sia in tedesco che in Italiano, è stato fondato nel 2002 e si ispira al Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, di memoria hitleriana, conosciuto anche con la sigla Nsdap.
L’Osservatorio ha allegato anche una lista di inchieste e processi in cui sono coinvolti esponenti del Nsab, che riguardano apologia neonazista, comportamenti antisemiti e propaganda negazionista. «Nel settembre del 2014 — scrivono dall’Osservatorio — il Nsab distribuì un volantino a Milano in concomitanza con il festival internazionale di cultura ebraica, ‘Jewish and the city’, dal titolo “Il sangue contro l’oro”, sostenendo “il mai avvenuto olocausto nei suoi confronti».
(da Open)
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Gennaio 29th, 2020 Riccardo Fucile
AFFISSO VOLANTINO CHE INNEGGIA ALLE SS E ALLO STERMINIO DI “EBREI, ROM, FROCI, NEGRI E COMUNISTI”… NECESSARIO TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
Un volantino razzista sulla bacheca del Partito democratico a Torrebelvicino, in provincia di
Vicenza, riporta l’attenzione sugli episodi di antisemitismo degli ultimi giorni. Fuori dalla sede del Pd, non lontana da quelle di Anpi e Arci è stato appeso un foglio con la scritta: “27 gennaio giornata della memoria ricordiamoci di riaprire i forni: ebrei, rom, sinti, froci, negri, comunisti ingresso libero”.
Sotto una svastica e la sigla “SS VI”, che sta per la milizia speciale tedesca di Verona.
Una scritta elaborata, più raffinata, nella sua efferatezza, rispetto a quelle apparse nei giorni scorsi a Mondovì, Brescia e Torino. Chi l’ha pensata sapeva chi veniva rinchiuso nei campi di concentramento nazista oltre agli ebrei. Anche la grafia ripropone il gotico, a richiamare la fascinazione per il retaggio nazista.
La coalizione civica Schio, che ha pubblicato la foto su Facebook, ha commentato: “Stà¼cke. Pezzi. Così i nazisti chiamavano chi veniva prelevato e rinchiuso nei campi di concentramento. Un pezzo è un oggetto. Essendo un oggetto puoi farci quello che vuoi e quando hai finito di usarlo, lo puoi pure bruciare buttandolo in un forno. Questo foglio affisso oggi a Torrebelvicino racconta questo. La violenza passa attraverso una lenta deumanizzazione. Fa inorridire. Quando non si riconosce la dignità umana altrui si mette in discussione pure la propria”
(da agenzie)
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