Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
LA MANIFESTAZIONE SI FARA’, SANTORI SI RACCOMANDA: “STATE CALMI E NON ACCETTATE PROVOCAZIONI, NOI SIAMO UN’ALTRA COSA”
La sala prenotata è troppo piccola. In fretta e furia ci si sposta nel teatro.
Oltre cinquecento persone, non c’è uno spazio libero, tanta gente in piedi: “Salite sul palco, forza. Stiamo vicini e guardiamoci in faccia”.
Mattia Santori, in tuta e cappellino in testa, è circondato dai cittadini di Bibbiano. Sabrina, una ragazza sulla ventina d’anni, prende il microfono: “Abbiamo chiamato voi delle Sardine perchè avevamo bisogno di una risposta gentile ed educata dopo essere stati demonizzati. Salvini giovedì vuole venire qui a speculare. E noi non ce la facciamo più. Non ce la facciamo veramente più”.
Il termine che usa è “demonizzati”, non è un caso. Riprende l’inchiesta “Angeli e demoni” sui presunti affidi illeciti.
È la prima vera assemblea pubblica delle Sardine perchè questo piccolo Comune emiliano non è come tutti gli altri.
Qui preparare la manifestazione di giovedì, in una piazza a pochissimi metri da quella di Matteo Salvini, ha un sapore diverso. Anche la piazza è stata al centro di una contesa, alla fine la Lega non si è tirata indietro e dunque anche le Sardine ci saranno. Il messaggio è dirompente. Da quando è scoppiata l’inchiesta la vita di questa cittadina di diecimila abitanti è cambiata.
L’inchiesta giudiziaria si è trasformata in una battaglia politica attorno a Bibbiano poichè il sindaco Pd Andrea Carletti contestualmente è finito agli arresti domiciliari per abuso d’ufficio, per aver dato una sala ai servizi sociali coinvolti nell’inchiesta.
La candidata leghista alla presidenza dell’Emilia Romagna Lucia Borgonzoni si è presentata in Aula al Senato con una maglia, rivolta al Pd, con su scritto “Parlateci di Bibbiano”. Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono arrivati da queste parti e il leader della Lega ci tornerà per chiudere la campagna elettorale. Per non parlare del Movimento 5 Stelle che ha definito il Pd il Partito di Bibbiano.
Ora la Cassazione ha annullato l’arresto del primo cittadino, ma il Comune resta al centro della battaglia di questa campagna elettorale.
L’assemblea delle Sardine discute su come organizzare la piazza di giovedì: canzoni, strumenti musicali, cibo, accoglienza, letture, foto.
Dopo circa un’ora, una donna prende il microfono: “Sono qui con mio marito Giorgio e siamo una famiglia affidataria. Vi assicuro, è stata dura”.
L’intero teatro di Bibbiano si alza in piedi e applaude senza fine. Non è una famiglia coinvolta nell’inchiesta, ma è stata dura lo stesso “perchè adesso si è fermato tutto. E spesso non sappiamo a chi rivolgerci”.
Poi un’altra: “Non ci conosciamo, ma ci siamo alzate nello stesso momento. Abbiamo sentito la stessa spinta. Anch’io sono una mamma affidataria. Li hanno devastati questi bambini. Non c’è stato nessuno che ha detto che era al fianco di questi bambini”. Momenti di commozione.
Qui le persone hanno voglia di parlare, si sentono “strumenti di uno sciacallo”. E poi un altro: “Quello che è successo a Bibbiano è una delle cose più gravi successe in Italia. Ci sono stati degli errori, sarà la magistratura a indagare, ma noi cittadini non c’entriamo nulla. E invece ci sono persone come Salvini che riescono a manipolare drammi di bambini e genitori, fanno una cosa schifosa, non si possono prendere voti così”.
Il clima è questo. Di grande stanchezza, paura ma nello stesso tempo di speranza. Santori a un certo punto chiede: “Perchè vi siete riuniti solo adesso? Dove siete stati fino ad ora?”.
Ed ecco Julian, uno degli organizzatori: “Sono un immigrato, vivo in Italia da dieci anni. Non parlo benissimo l’italiano”. Ma dalla sala si sente: “Lo parli benissimo”. E lui aggiunge: “In questo Paese ultimamente mi sono sentito un po’ solo, ma ora non è più così. Bibbiano è diventata il centro del mondo perchè qualcuno ha voluto lucrare e fare del populismo per accaparrarsi qualche voto in più”.
Alla fine un’altra voce: “Sono una pensionata. Ragazzi, dateci una mano”.
La speranza di Bibbiano sembra sia aggrappata alle Sardine: “Vogliamo essere una persona in più della Lega”.
E Mattia: “Saremo molti di più, ma non cedete alle provocazioni se incontrate un leghista. Noi siamo un’altra cosa”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
SABATO “TUTTI A FARE IL BAGNO AL PAPEETE”, FLASH MOB CONFERMATO UFFICIALMENTE
Le sardine “rubano” la spiaggia a Matteo Salvini. Il movimento delle sardine chiude lla campagna elettorale per le elezioni regionali del 26 gennaio al Papeete di Milano Marittima, stabilimento balneare che ogni anno ospita le vacanze del leader della Lega Matteo Salvini.“
“Tutti a fare il bagno al Papeete”: questo il ‘richiamo’ del flash mob indetto dalle sardine al Papeete Beach di Milano Marittima, il locale frequentato la scorsa estate da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno.
L’evento, ha confermato il movimento all’AGI, si terrà nel pomeriggio di sabato 25 gennaio, alla vigilia delle elezioni in Emilia Romagna.
E chiuderà , di fatto, la mobilitazione sul territorio del movimento nato in contrapposizione alla Lega.
Così il movimento farà il verso, in modo ironico, all’ex ministro in costume da bagno.
(da agenzie)
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Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
SETTE MILIONI DI EURO DI TAGLI E DUE MILIONI DI KM IN MENO
D’accordo, Donatella Tesei non è riuscita ad approvare il bilancio regionale entro la fine dell’anno e la regione è in esercizio provvisorio, ma in attesa della legge di bilancio iniziano ad arrivare brutte notizie per gli elettori che si sono affidati a Salvini.
E no, non stiamo parlando dei litigi tra Lega e Fratelli d’Italia per le poltrone in giunta e nemmeno della nomina del veneto Luca Coletto alla Sanità .
Oggi sul Corriere dell’Umbria l’assessore ai Trasporti Enrico Melasecche (Lega) ha iniziato a parlare di tagli.
La Regione sta infatti valutando la possibilità di tagliare il comparto del trasporto pubblico locale per la cifra di 7 milioni di euro.
In Umbria il settore è in perdita per 15 milioni di euro e così l’assessore Melasecche sta pensando ad un piano di “razionalizzazione delle tratte”. Che significa che ci saranno delle linee che verranno soppresse, «in accordo coi sindaci», specifica l’assessore visto che sono i primi cittadini i titolari delle concessioni di Busitalia.
Scelte che saranno in ogni caso dolorose, anche perchè un’altra ipotesi allo studio è quella dell’aumento dei biglietti richiesto dalle società che gestiscono il servizio.
L’adeguamento delle tariffe potrebbe aiutare a tamponare il buco del trasporto pubblico locale ma a pagare il prezzo saranno gli utenti.
Voci di tagli, razionalizzazioni e rimodulazioni si rincorrono da parecchi giorni. Una decina di giorni fa il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) scriveva su Facebook che «diversi pendolari mi segnalano che sarebbero in animo — lo hanno appreso in via informale — diverse rimodulazioni (leggasi veri e propri tagli) dei servizi di trasporto di busitalia in molte aree della nostra regione ed in particolare nel narnese, nel tuderte, nell’assisano e nell’eugubino, che verrebbero esplicitate nei prossimi mesi».
Fora sottolineava come già alcuni pendolari avessero iniziato a sentire gli effetti di questa razionalizzazione perchè «da sabato 11 gennaio ci sarà una sorpresa per i pendolari di Orvieto: la storica linea Orvieto Perugia e viceversa sarà attiva solo dal lunedì al venerdì e solo nei periodi scolastici.
Tanti cittadini non solo non sapranno come muoversi il sabato per il lavoro, ma neanche i tre mesi estivi delle vacanze scolastiche» e aveva annunciato di voler presentare un’interrogazione alla Giunta.
Oggi l’assessore Melasecche conferma che ci saranno dei tagli ma non dice dove nè quando perchè tutto è ancora da decidere.
I sindacati però parlano del taglio di 2 milioni di km di collegamenti per il trasporto su gomma (quello gestito da Busitalia).
Curiosamente però Salvini non parla di questi grandi successi della regione guidata da una ex senatrice della Lega, si preferisce guardare al Veneto dove le cose “funzionano” oppure fare finta di nulla, come in Abruzzo dove i sindacati dei trasporti abruzzesi denunciavano a dicembre come «nella manovra di bilancio regionale le paventate risorse aggiuntive disponibili vengono parcellizzate senza che vi sia un accenno sulle oggettive carenze di cui soffre il settore del trasporto pubblico locale».
Insomma, dove governa la Lega la musica sembra essere la stessa.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
“MIA FIGLIA DOVREBBE PROVARE UN PO’ DI UMANA VERGOGNA NEL RACCONTARE BALLE SUL NOSTRO RAPPORTO”
Giambattista Borgonzoni, padre di Lucia, è intervenuto all’interno della trasmissione La Zanzara
Durante la chiacchierata con Cruciani, ha espresso la sua solidarietà al movimento delle Sardine
L’architetto ha tracciato un parallelo tra Salvini e il ministro della paura creato da Antonio Albanese
Durante il suo intervento alla trasmissione La Zanzara su Radio24 Giambattista Borgonzoni, padre di Lucia candidata della Lega alle elezioni regionali in Emilia Romagna, attacca Matteo Salvini.
Provocatoriamente si chiede se il leader del Carroccio, il «panzone», paghi i diritti ad Antonio Albanese per il personaggio del ministro della paura.
Nel 2008 il comico Antonio Albanese creò un nuovo personaggio, il ministro della paura. Una maschera che a Giambattista Borgonzoni ricorda molto Matteo Salvini. «Quando vedo il panzone lì, Salvini, mi chiedo una cosa — ha dichiarato l’architetto durante un intervento nella trasmissione La Zanzara — ma lui ha pagato i diritti e le royalty ad Antonio Albanese, che nel 2008 ha inventato la figura del ministro della paura?».
Senza troppi problemi, Giambattista Borgonzoni ha spiegato di non condividere gli orizzonti politici della figlia. «Penso che mia figlia sia una persona di qualità » ha chiarito, esprimendo però il suo sostegno al movimento delle sardine che «portano una ventata di aria fresca e questo lo trovo eccezionale».
L’uomo ha anche negato le affermazioni fatte dalla figlia sui loro rapporti. «Se avete occasione di sentire mia figlia Lucia — ha detto parlando con Cruciani- ditele semplicemente che dovrebbe provare un po’ di umana vergogna nel raccontare balle, del tipo che non ci parliamo da quando lei aveva cinque anni. È assolutamente falso, una bugia sesquipedale».
(da agenzie)
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Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
ROSANNA SAPORI AVEVA RIVELATO CHE BERLUSCONI SALVO’ I CONTI IN BANCAROTTA DEL CARROCCIO IN CAMBIO DEL LOGO DEL PARTITO CHE ORMAI DETENEVA
Il corpo ritrovato sabato nelle acque del Lago di Iseo a Montisola nel Bresciano è di Rosanna Sapori, di Azzano San Paolo, nella Bergamasca, la cui scomparsa era stata denunciata il 27 dicembre scorso.
Proprietaria di una tabaccheria, era stata in passato una giornalista di Radio Padania. Gli inquirenti al momento ritengono possa trattarsi di un suicidio.
Di Rosanna Sapori si era parlato per l’ultima volta nel 2018, a proposito della storia del simbolo della Lega presuntamente venduto da Bossi a Berlusconi.
Secondo la Sapori sul contratto tra Bossi e Berlusconi c’erano anche le firme della moglie del Senatùr Manuela Marrone e del senatore Giuseppe Leoni. Il famoso marchio poi non sarebbe propriamente della Lega ma di proprietà al 33% di Bossi e al 67% dalla moglie e da Leoni. A proporre l’accordo sarebbe stato Aldo Brancher.
In un’intervista al Fatto l’ex conduttrice di Radio Padania spiegava di aver saputo dell’esistenza del contratto da Daniele Vimercati, giornalista e biografo ufficiale di Umberto Bossi che glielo avrebbe rivelato nel 2001, poco prima di morire (Vimercati è morto nel 2002).
In un’altra intervista, rilasciata al Riformista, la Sapori (che è stata cacciata nel 2004) parla invece di altre date: «nel 2005 il premier avrebbe finanziato il Carroccio, a un passo dalla bancarotta. In cambio, avrebbe chiesto e ottenuto la titolarità del logo del partito».
La Sapori aveva parlato anche della Credieuronord, la banca della Lega fallita e salvata da Fiorani della Popolare di Lodi su richiesta di Tremonti.
Secondo l’ex giornalista di Radio Padania in cambio del salvataggio del Credieuronord da parte di Gianpiero Fiorani, Silvio Berlusconi avrebbe ottenuto la proprietà legale del simbolo del Sole delle alpi. La Sapori parlo di tutto questo in un’intervista rilasciata al Riformista in cui nominava anche Giancarlo Giorgetti, attuale braccio destro di Matteo Salvini:
«A quel punto Bossi, che forse aveva perso il controllo della banca — continua la Sapori — chiamò Giancarlo Giorgetti, suo confidente in materia finanziaria. Lo ricordo benissimo. Gli chiese: “Fammi capire cosa sta succedendo”. Giorgetti si recò nella sede della banca, a due passi da via Bellerio, entrò e non ne uscì per una settimana. Quando portò i conti a Bossi, gli disse molto chiaramente che rischiavano di andare tutti in galera». Misteriosamente, la Lega trova una via d’uscita.
Nel 2005, la Banca Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani interviene per rilevare Credieuronord.
E Silvio Berlusconi cosa c’entra in tutta questa storia? «Fu lui a permettere l’intervento di Fiorani — spiega la Sapori -. In ogni caso i conti dissestati della Lega non derivavano mica solo dalla banca. C’erano già i problemi finanziari dell’Editoriale Nord, l’azienda cui facevano capo la radio, la tv e il giornale di partito. Il primo creditore di Bossi, poi, era proprio il presidente Berlusconi. Le innumerevoli querele per diffamazione che gli aveva fatto dopo il ribaltone del ’94, le aveva vinte quasi tutte. La Lega era piena di debiti. Si era imbarcata in un’interminabile serie di fantasiosi e poco redditizi progetti come il circo padano, l’orchestra padana. Non riuscivano a pagare i fornitori delle manifestazioni. Ricordo che allora erano sotto sequestro le rotative del giornale e i mobili di via Bellerio».
(da agenzie)
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Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
SENTITI COME TESTI UNA GIORNALISTA INGLESE E IL CUSTODE DOVE AVEVA LO STUDIO L’EX LEGALE DI RUBY… CHE STRANO, MA NON ERA LA NIPOTE DI MUBARAK SECONDO LA MELONI E LA LEGA?
Soldi in busta per Karima El Marough, la ragazza egiziana conosciuta come “Ruby Rubacuori” nel caso Ruby ai danni di Silvio Berlusconi.
È questo il centro della testimonianza rilasciata oggi, 20 gennaio, dal custode di origine peruviana dello stabile di via Santa Sofia, a Milano, dove aveva lo studio l’avvocato Luca Giuliante.
Giuliante è anche lui imputato ed ex legale di El Marough, dalle cui dichiarazioni è partita la vicenda giudiziaria.
A consegnare il contante alla ragazza nel 2014 sarebbe stato lo stesso custode, presente nell’aula del processo Ruby ter, che vede l’ex premier imputato per corruzione in atti giudiziari.
L’importo che avrebbe ricevuto Ruby si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro, secondo un’altra testimonianza, quella della giornalista inglese Hannah Roberts.
Gli episodi sulle buste al centro della deposizione sono due.
Per quanto riguarda il primo, l’uomo, che ha precisato di non avere «mai visto fisicamente i soldi», ha affermato che Ruby gli avrebbe detto «di portare il denaro a Genova e di andarlo a prendere dall’avvocato Giuliante».
In merito a questa “consegna”, la procuratrice aggiunto Tiziana Siciliano, che rappresenta l’accusa assieme al collega Luca Gaglio, ha letto alcuni messaggi WhatsApp agli atti dell’indagine che risalgono all’ottobre del 2014.
Da questi, si evincerebbe che Ruby avesse raccomandato al custode di farsi dare dei soldi da Giuliante e di portarli a Genova, dove risiedeva la ragazza.
Per quanto riguarda la seconda busta, l’uomo ha dichiarato che gli era stato riferito che si trattava di «documenti». «Ho la coscienza pulita», ha detto il testimone. «Parlavo con Ruby perchè dovevo organizzarmi col mio lavoro, lei a volte diventava un po’ pesante, io le davo confidenza e pensava che stessi lavorando per lei».
Secondo l’accusa, i soldi nelle buste costituirebbero parte del “tesoro” assicurato da Berlusconi a Ruby per comprarne il silenzio o la reticenza nel processo in cui l’ex premier è stato assolto dalle accuse di concussione e prostituzione minorile.
La testimonianza della giornalista Roberts
In aula era presente anche la giornalista inglese Hannah Roberts, che nel 2013 ebbe due incontri con l’ex showgirl dominicana Marysthell Polanco, una delle ospiti alle serate di Arcore, e poi pubblicò un articolo sul MailOnline.
«Marysthell Polanco mi disse che Ruby aveva preso 6 milioni di euro da Berlusconi, che le aveva comprato anche una casa in Messico», ha raccontato Roberts. Sempre riferendosi ai racconti di Polanco, ha detto che Nicole Minetti avrebbe ricevuto da Berlusconi «un milione di dollari».
Inoltre, sempre secondo la testimonianza di Roberts, Pier Silvio, il figlio di Silvio Berlusconi, non avrebbe voluto che «Polanco e le altre ragazze, coinvolte nello scandalo delle serate ad Arcore, lavorassero a Mediaset».
Nel “gruppo”, sempre stando alla versione di Polanco riferita dalla cronista, «ci sarebbe stata anche un’altra minorenne, Iris Berardi». Il leader di FI, dopo lo scoppio dello scandalo, avrebbe «provveduto a far portare Iris in un luogo segreto, perchè non avesse contatti con altre persone».
(da Open)
argomento: Giustizia | Commenta »
Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
UN SITO SOVRANISTA DA’ UNA NOTIZIA COMPLETAMENTE INVENTATA, PUBBLICANDO UN REFERTO MEDICO RUBATO DI UN RAGAZZO DI AVELLINO CHE NON C’ENTRA NULLA, POI VIENE RIPRESO DAI SITI RAZZISTI COLLEGATI: LA SOLITA STRATEGIA CRIMINALE
Il sito xenofobo Voxnews.info pubblica un articolo dal titolo «Sostenitrice Borgonzoni: “pestata a sangue da ‘sardine’ perchè leghista”» riprendendo come fonte un tweet di RadioSavana, un account bufalaro che opera sul social network Twitter.
La storia è stata originariamente diffusa in un post della pagina Facebook IosonoItalia-fanpage il 19 gennaio 2020
Nessun riscontro sui media per una storia del genere, una quindicenne picchiata a Brescia sabato pomeriggio in quel modo fa notizia.
La pagina IoSonoItalia parla di censura dei media, si esalta quando Voxnews pubblica la storia, poi diffonde alle 18:30 del 20 gennaio 2020 il referto medico dell’ospedale, ma è rubato!
Il referto medico, in realtà , è quello di un ragazzo di 13 anni di Avellino picchiato a scuola nell’estate del 2019.
Troviamo la stessa immagine del referto, completa, nell’articolo di Yahoo Notizie del 1 gennaio 2019
Si tratta della stessa foto pubblicata nel post Facebook di F G
Un gesto che non è sfuggito in alcune aree del social, come il gruppo Facebook Giente Honesta dove Luca Donadel commenta così:
“Bruh cazzo ma perchè fare una cosa simile vi ho pure dato il beneficio del dubbio. Ma si rendono conto della gravità di esporre così una ragazzina minorenne e falsificare un referto medico? ”
Il post del referto è lunghissimo, alla fine — e solo alla fine — riporta che è un’immagine di repertorio perchè non vuole far pubblicare il referto vero «perchè ci sono dati sensibili che i sinistrati vorrebbero tanto sapere».
Carabinieri e Ospedali smentiscono
Nella giornata di oggi, lunedì 20 gennaio 2020, ho contattato il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia, i quali non hanno trovato riscontri della vicenda nemmeno dalla Questura di Brescia.
Nella storia raccontata da IoSonoItalia si parla della presenza dei Carabinieri, ma a quanto appreso dall’Arma non c’è alcun riscontro.
Nella storia leggiamo «Mi hanno medicata e portata agli spedali civili per maggiori accertamenti», ma contattato l’ufficio stampa a loro non risulta alcun intervento del genere
Anche altre persone hanno contattato le autorità , come Butac e Radiondadurto.
Nel post di IoSonoItalia si parla di un incontro con i suoi amici della Lega Giovani a Brescia:
Da sabato 18 gennaio 2020 ad oggi le pagine Facebook della Lega Giovani di Brescia e del partito locale non hanno diffuso affatto la storia, una vicenda che sarebbe stata catapultata come minimo negli account social di Matteo Salvini.
Su Vox sta girando la notizia dell’aggressione pestaggio da parte delle #sardineAntifasciste.
(da Open)
argomento: criminalità | Commenta »
Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
APPENA 250 ADESIONI TRA CUI MOLTI DI “LEGAMMERDA”, “SEI UNO SCEMO”, “SALVINI DIGIUNA UN PO’ TU”, “MORISI SUCA” E COSI’ VIA
Vi ricordate quando la Lega sfotteva Delrio e altri esponenti del Partito Democratico perchè digiunavano per un giorno per una causa?
Oggi la Lega chiede ai suoi fans di digiunare per Matteo Salvini. Non solo. Il Carroccio lancia anche un sito internet che si chiama Digiunopersalvini.it ed è curioso notare che la form da compilare preveda che si indichi regione, provincia e comune di residenza, email e numero di cellulare obbligatoriamente, altrimenti il nome non verrà pubblicato.
Il sito è intestato a Giulio Centemero, tesoriere della Lega, per conto della Lega per Salvini premier.
E questa operazione ce ne ricorda un’altra: quella del VinciSalvini, lanciata anch’essa a ridosso di un’elezione (quella delle Europee), e quello tenuto in vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
All’epoca l’Agi ricordò che quel concorso serviva a raccogliere dati sui fans e per profilarli.
E questo? Andiamo a vedere l’informativa sulla privacy. Il punto D) ci spiega che i dati personali serviranno “all’invio di materiale illustrativo” ma anche “ad assolvere a specifiche richieste da parte dell’interessato” (chi? Quello che invia i dati o Salvini?) ma anche “all’accertamento, esercizio e difesa dei diritti di LpSP in sede giudiziale e stragiudiziale” (paura, eh?).
C’è anche da segnalare che la Lega promette di tenersi i dati per un anno. Infine, promettono, i dati non verranno usati per la profilazione:
A questo punto non rimane che una domanda: ma Salvini aderirà al DigiunoperSalvini?
Di certo sarà difficile rintracciare i “fan” che si sono firmati Legammerda!
“251 hanno sottoscritto lo sciopero #digiunopersalvini . E alcune adesioni devo dire che sono molto belle. Legamerda ha firmato diverse volte ma anche quella di Pannella (Corea, Repubblica Popolare Democratica (Corea del Nord)) non è male.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Costume | Commenta »
Gennaio 20th, 2020 Riccardo Fucile
FDI E FORZA ITALIA VOTANO PER SALVARLO, I LEGHISTI PER MANDARLO A PROCESSO… LA MAGGIORANZA DISERTA IL VOTO: “PAGLIACCIATA”… LA MOSSA INCOERENTE E DISPERATA PERCHE’ IN EMLIA-ROMAGNA TIRA BRUTTA ARIA PER I SOVRANISTI
Via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti.
La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI.
In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”. La parola definitiva spetterà all’Aula.
La maggioranza ha scelto di non partecipare alla riunione nè al voto della Giunta delle immunità . L’ha deciso la riunione di maggioranza, con i capigruppo di Pd-M5s e Iv e i componenti della Giunta.
In una nota congiunta, i capigruppo avevano scritto: “Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati. Non ci presenteremo anche perchè non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni”.
A chiedere ai senatori leghisti di mandarlo a processo era stato lo stesso Salvini che ha poi evocato Silvio Pellico: “Scriverò “Le mie prigioni” come Silvio Pellico, faccio un nuovo format televisivo”.
Immediata le reazione del dem Andrea Marcucci: “Salvini e la Casellati hanno ottenuto il loro piccolo risultato. Il prezzo pagato è quello di scassare le istituzioni e di dividere nuovamente il centrodestra. Il Pd e la maggioranza parlamentare invece sono uniti nel difendere prima di ogni cosa la dignità del Parlamento, che è più importante dei problemi giudiziari di Salvini”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, commentando il voto del centrodestra in Giunta.
(da “Huffingtonpost”)
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