Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
IL RACCONTO DELLA NIPOTE DELL’UOMO CHE NON C’E’ PIU’: “CIAO NONNO, OGGI HAI VINTO TU E ANCHE QUESTA DIMENTICATA UMANITA'”
Dieci anni fa Mustafa non aveva niente.
Non aveva un lavoro, nè i soldi per cercare di costruirsi una nuova vita. Quando tutto mancava, qualcuno ha creduto in lui.
Giovanni ha prestato all’uomo dei soldi, grazie ai quali è potuto ripartire. A dieci anni di distanza da quel giorno, Mustafa non ha dimenticato il suo benefattore, e ha cercato un modo per ricompensare quella fiducia.
Lo racconta sul suo profilo Facebook la nipote, che un giorno ha sentito squillare il citofono. “C’è Giovanni? Sono Mustafa”, ha sentito dall’altra parte della cornetta. Un nodo si è stretto alla gola della donna: “Nonno non c’è più. Se vuoi però sali, c’è nonna”.
Con la nonna hanno pianto insieme “come si fa con una madre”. Poi Mustafa ha messo una busta nelle mani della donna: “Signora Peppa, qui ci sono i soldi che Giovanni mi ha prestato dieci anni fa, per andare a lavorare dove abitava mio padre. Ora guadagno bene, ho studiato, ho due bimbi e sono caporeparto in una fabbrica ed è solo grazie ai lui che si è fidato di me. Mi dispiace che non potrà vedere quanto bene può fare una buona azione”.
Mustafa è originario del Marocco, racconta Maria: “La sua vita è stata un alternarsi di tragedie e difficoltà . Oggi, ha dimostrato che le vicissitudini non ti cambiano, non ti incattiviscono, che una buona azione può cambiarti la vita, per sempre. Che aiutarli a casa nostra si può. Non costa nulla, e ci salva l’anima. Il bene e l’umanità che ritornano. Così chiamerei questo paragrafo della vita
Ci sono giorni che ti ricordano di super normali eroi come tuo nonno, e ti fanno capire che esserci, esserci per davvero per qualcuno è la cosa più semplice, e la più difficile del mondo. Ciao nonno, oggi hai vinto tu e anche questa dimenticata umanità ”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
“AL GOVERNO ABBIAMO BISOGNO DI UN LEADER CALMO COME LUI”… LE VOCI DI UN’INTESA CON CONTE
I critici guardano a Stefano Patuanelli. Il Movimento 5 stelle non è di certo un monolite, nè tanto meno una testuggine, come piacerebbe a Luigi Di Maio.
Il leader continua a smentire decisamente un suo passo indietro, nonostante le voci continuino a rincorrersi senza sosta.
E continua a immaginare la costituzione di un Gran consiglio del grillismo, un organo politico con il quale condividere decisioni pesanti, oneri e onori. Dentro tutti i big, da Paola Taverna a Chiara Appendino, passando per Alessandro Di Battista e Roberto Fico. “Beh sì — ragiona un parlamentare dimaiano — anche Stefano lì ci starebbe bene”.
Fatto sta che è un po’ di tempo che la fronda al capo politico guarda al ministro dello Sviluppo economico come possibile sostituto alla guida dei pentastellati.
L’interessato è stato costretto a smentire in tempi non sospetti. Ma il suo carisma semplice e la sua capacità di mediare i conflitti gli sono riconosciuti da tutti coloro che imputano a Di Maio come colpa principale quella di essere un leader chiuso in un fortino con la sua cerchia stretta, poco comunicativo e tendenzialmente autocratico. Sentite un senatore finora mai incasellato quale dissidente: “Patuanelli sarebbe la figura giusta per tenere tutto insieme e fermare l’emorragia che ci sta dissanguando”
“E poi — aggiunge sorridendo — se tutto va bene per i prossimi tre anni stiamo al governo. Non ci serve un animale da battaglia, ma un leader calmo come lui”.
Di Maio, impegnato nella complicata partita a scacchi che lo porterà domenica alla conferenza di Berlino sulla Libia, tace.
Ma dal suo quartier generale filtra un misto fra minimizzazione e irritazione per le parole che il ministro ha pronunciato in un’intervista a Repubblica. “Credo ci possa essere l’esigenza di arrivare a una guida collegiale del Movimento”, ha spiegato Patuanelli.
Un messaggio nemmeno troppo in bottiglia proprio nel senso auspicato dalla corrente di pensiero interna che vorrebbe allargare il campo decisionale interno.
Ma è un altro il passaggio che ha fatto sobbalzare le chat dei critici. Eccolo: “La storia del Movimento parla di diritti dei cittadini, di lotta alle diseguaglianze, di ambiente, di diritti dei lavoratori. Il nostro campo è certamente quello riformista”.
Proprio la direzione di chi ha in questi giorni propugnato un documento da sottoporre agli Stati generali, insieme alla richiesta di scorporo tra ruoli interni e cariche di governo. Il cellulare del ministro è esploso di messaggi di incitamento e felicitazioni.
Non è una novità che il ministro sia accreditato, anche per indole e una certa affinità di carattere, di un ottimo rapporto con Giuseppe Conte.
E non è un mistero che lo sguardo del premier sia rivolto proprio a quell’area riformista cui Patuanelli dice di guardare.
La vulgata che si fa sempre più insistente è che l’appuntamento di marzo sarà l’occasione per scegliere una delle tre strade che si offrono al futuro del Movimento. Quella indicata da Patuanelli, gradita a Conte e promossa da Beppe Grillo.
Quella voluta da Di Maio, che pur conservando una sostanziale indipendenza guarda al centrodestra.
E quella del soli contro tutti, che trova come principale alfiere Alessandro Di Battista, ma che sembra non dispiacere anche a Davide Casaleggio una volta esaurita l’esperienza di governo.
Patuanelli schiva ogni incoronazione. I suoi sottolineano come abbia rimarcato la propria fiducia in Di Maio e abbia indicato come scadenza del suo incarico di capo quella naturale, fra tre anni.
Ma le sue parole sono destinate a far cambiare l’inerzia del dibattito interno. Occorrerà , nelle prossime settimane, valutare di quanto.
(da “Huffingtonpost“)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
IL CONSENSO CONTINGENTE NON PUO’ NULLA CONTRO LA LEGGE, LE REGOLE DEMOCRATICHE E LA MATEMATICA
Ci sono cose che, fortunatamente, il consenso non può ancora comprare.
Non le sentenze della Cassazione che ha rigettato il ricorso della procura di Agrigento, che si era opposta alla decisione del gip di non convalidare l’arresto di Carola Rackete in seguito alla forzatura del blocco imposto dalle autorità italiane nel giugno scorso.
Non le sentenze della Corte Costituzionale, che ha giudicato inammissibile la richiesta di referendum sulla legge elettorale avanzata dalla Lega, così come nel 2015 giudicò illegittimo il referendum contro la legge Fornero.
E nemmeno i pronunciamenti della giunta per l’immunità parlamentare, che deciderà dell’autorizzazione a procedere a Matteo Salvini per il Caso Gregoretti, salvo colpi di scena, il prossimo 20 gennaio.
Zero a tre e palla al centro, per il capitano leghista. I cui propositi e le cui promesse continuano a infrangersi contro il muro della realtà , a dispetto della sicumera di chi è convinto che col consenso può tutto.
No, caro Matteo, non può tutto. Avere il 30% dei consensi nei sondaggi non può magicamente permettere di incarcerare chi si oppone al proprio disegno politico, nè può permettere di modificare la legge elettorale a proprio piacimento senza una maggioranza parlamentare, nè di sfuggire a un processo — peraltro già scampato nel caso Diciotti — se c’è la possibilità che sia stata infranta, a suo tempo, la legge.
Zero a tre, e Salvini può pure invocare aule di tribunali grandi abbastanza per contenere la “stragrande maggioranza” della popolazione italiana, ma tre su dieci è a malapena maggioranza relativa: la matematica, al pari della legge, non la sconfiggi nè con la Bestia, nè con le piazze (sempre meno) piene.
Così come del resto, non puoi sconfiggere i numeri dello spread che si impenna ogni volta che il Capitano e i suoi sodali anti-Euro Borghi e Bagnai si avvicinano a Palazzo Chigi, nè tantomeno quelli del debito pubblico e delle clausole di salvaguardia da disinnescare: vincoli che nemmeno il cuore immacolato di Maria può sciogliere, così come del resto non può cambiare le leggi e i trattati internazionali che non permettono di chiudere i porti di fronte a chi sta naufragando.
Alla fine, il problema di Salvini, la sua maledizione, è tutto qua: che vince grazie a promesse (o minacce) che si infrangono puntualmente contro la realtà , sia essa quella della legge dello Stato, delle leggi del mare, delle regole democratiche, della matematica finanziaria.
E che per far dimenticare i suoi fallimenti e mantenere il proprio consenso è costretto ogni volta a spararle ancora più grosse.
E a dover mettere la pezza a fallimenti ancora maggiori. Finchè gli italiani non se ne accorgono, nessun pericolo per lui. Quando se ne accorgeranno, racconteremo dell’ennesimo leader che ha ballato una sola canzone.
(da Fanpage)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
LA PRIMA FASCIA (DA 8.000 A 28.000 DI REDDITO) AVRA’ 100 EURO AL MESE… LA SECONDA FASCIA (DA 28.000 A 35.000) DA 100 A 80 EURO DESCRESCENTI… LA TERZA FASCIA (DA 35.000 A 40.000) DA 80 EURO FINO A ZERO
Per il taglio del cuneo fiscale il governo prepara un bonus da 1200 euro annui in busta paga. Il decreto per il taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori dipendenti è pronto.
Dopo il vertice di oggi con i sindacati, durante il quale si metteranno a registro gli ultimi dettagli, la prossima settimana è previsto il varo del provvedimento che farà scattare il bonus presumibilmente con la busta paga di luglio.
Per il 2021 servirà 1 miliardo in più.
Racconta oggi Repubblica:
Confermando le anticipazioni dei giorni scorsi l’operazione farà perno sostanzialmente sul meccanismo del bonus Renzi di 80 euro che si rafforza, si allarga e si spezza in tre fasce. La prima fascia, tra 8.000 e 28 mila euro avrà 100 euro al mese, cioè 1.200 euro all’anno: dunque gli attuali fruitori del bonus di 80 euro (tra gli 8.000 e i 26 mila) saliranno a 100 e in questa prima fascia entreranno anche coloro che guadagnano fino a 28 mila e che fino ad oggi erano esclusi.
La seconda fascia va da 28 mila a 35 mila euro: in questo caso il beneficio sarà decrescente: si parte da 28 mila con 100 euro e si scende gradatamente ad 80 euro a quota 35 mila euro di reddito.
La terza fascia parte da 35 mila con 80 euro e scende fino a zero a quota 40 mila.
L’operazione costa 3 miliardi, tanto è stato stanziato nella legge di Bilancio per il 2020. Tuttavia l’erogazione, come previsto, partirà dal luglio prossimo e dunque su base annua varrà 6 miliardi.
Il problema si pone per il 2021: per il prossimo anno infatti la legge di Bilancio già stanzia 5 miliardi che però non basterebbero a sostenere la misura. Manca un miliardo che il governo si è impegnato a reperire nella prossima legge di Bilancio.
Resta aperto anche il problema del meccanismo di erogazione del bonus. La questione è stata posta dai grillini che, come ha detto in un’intervista la viceministra dell’Economia Laura Castelli, preferirebbero un intervento sulle detrazioni.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
CRIMINALI SOVRANISTI CHE SI AUGURANO DI VEDERLA “STESA SUL MARMO”… TRA I “MI PIACE” ALLE MINACCE ESPONENTI CHE SOSTENGONO IL SINDACO LEGHISTA
La chiamano la «Anna Frank dai capelli rossi della Tuscia» e si augurano di vederla «stesa sul marmo» Lei e, manco a dirlo, con lei la sua famiglia.
La colpa della consigliera comunale di Civita castellana, Vanessa Losurdo, è essersi opposta alla giunta guidata da Lega e Fratelli d’Italia quando quest’ultima ha deciso di abolire i viaggi della memoria delle scuole nei campi di sterminio nazisti per «ragioni di bilancio».
Lei e l’altro consigliere comunale di minoranza si sono opposti, sottolineando che nel corso degli anni ben 300 ragazzi di Civita castellana hanno partecipato al progetto.
Ovviamente, non c’è stato nulla da fare anche se ora il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha preso posizione contro la decisione e si è reso disponibile a finanziare i viaggi di studio coi fondi della Regione.
Soldi trovati querelle finita, dunque? Assolutamente no. Non è ancora chiaro se i ragazzi ricominceranno a partire.
E, nel frattempo, Losurdo è finita nel mirino di decine di haters. Molti dei profili che l’hanno coperta di insulti appartengono ad esponenti di estrema destra.
Sono stati bloccati, ma come riporta la cronaca di Rom, lei stessa ha notato che tra i “like” a questi messaggi di odio ce n’erano alcuni provenienti da esponenti della maggioranza che sostiene il sindaco, il leghista Franco Caprioli.
(da agenzie)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
PUBBLICA LA FOTO DENUNCIA: “AIUTATEMI A TROVARE I COLPEVOLI”… E’ LA QUINTA AGGRESSIONE CHE SUBISCE… A CHE PUNTI SIAMO ARRIVATI PER NON AVER DEPURATO LE FOGNE OMOFOBE
E’ stata aggredita cinque volte e sempre per lo stesso motivo: la sua sessualità .
Dopo la quinta aggressione ha deciso di pubblicare sui social le foto del suo volto, con i segni e il sangue lasciati dalle percosse ben visibili.
La sua speranza: che i suoi aguzzini vengano arrestati. La storia arriva dal Nord dell’Inghilterra, dalla città di Sunderland, e la protagonista è la ventenne Charlie Graham. La sua unica colpa, denuncia, è essere lesbica.
L’ultimo attacco è avvenuto lo scorso sabato, 11 gennaio: la ragazza è stata assalita alle spalle da due persone e colpita con un pugno. Le ferite alla testa e alle ginocchia sono ben visibili nelle foto messe online, dove Graham denuncia l’attacco e si dice preoccupata per il fatto che non si tratta del primo episodio di violenza.
La polizia sta indagando e “non crede che i cinque episodi siano collegati”, ha spiegato la ragazza sul post diffuso online.
In un’intervista rilasciata al Daily Star, Charlie Graham ha raccontato nel dettaglio l’aggressione: “Sono stata colpita da un pugno dietro la testa”. Il colpo l’ha fatta cadere a terra “ferendosi le gambe e il viso”, spiega. “Ho provato a rialzarmi, ma mi hanno spinto di nuovo e sono caduta a terra. Poi i due giovani sono scappati. Mi hanno lasciato a terra sanguinante e spaventata”.
La ragazza oltre al dolore per le ferite, sta soffrendo per gli attacchi di panico, ha raccontato, e ora ha paura ad uscire di casa perchè teme che il prossimo attacco possa essere peggiore. Anche a casa non riesce a stare tranquilla, racconta: “Se scoprono dove vivo”, potrebbero “entrare dalla porta” per aggredirmi.
(da agenzie)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
E PER LA PRIMA VOLTA IL COMITATO PER LA SICUREZZA STAMANE E’ STATO APERTO ALLA CITTADINANZA PER COINVOLGERE TUTTI NELLA LOTTA ALLE COSCHE … LA PRESENZA SIGINIFICATIVA DI ANNA PAOLA PORZIO, COMMISSARIA ANTIRACKET INVIATA DALLA LAMORGESE
Soddisfazione per la prossima istituzione della Sezione Dia a Foggia e per l’invio di un nuovi uomini per dislocare sul territorio di Capitanata. “Con tali presupposti, auspicando in un’azione di coordinamento efficace tra le Forze di Polizia in campo, la criminalità sarà , senza dubbio, fortemente contrastata e, perseverando, debellata”.
Così le organizzazioni sindacali di polizia Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil e Coisp dinanzi all’impegno concreto assunto dal Ministero dell’Interno per il Foggiano: “L’istituzione della Dia, importante presidio, più volte invocato e finalmente ottenuto, premia l’assiduità dell’azione promossa dalle predette organizzazioni sindacali, da sempre convinte dell’indispensabilità di una sezione operativa sul territorio. La costituenda istituzione va a rafforzare la meritevole, spesso sacrificata (e non di rado dimenticata), attività dei colleghi da sempre impegnati, in prima linea, nella conduzione di importanti attività investigative, che hanno prodotto ben note operazioni di polizia”.ù
In merito all’invio, annunciato dal Ministro Lamorgese, di un ‘contingente straordinario’ di Forze dell’Ordine da dislocare sul territorio di Capitanata, “si apprezza, ancora, l’interesse del Viminale a fronteggiare l’incalzare dei fenomeni di illegalità che si sono registrati nella Provincia di Foggia”.
Stamane si è svolto anche il Comitato di Sicurezza e Ordine Pubblico per la prima volta allargato ed aperto alla cittadinanza all’Università di Foggia insieme al Magnifico Rettore Pierpaolo Limone, al commissario straordinario del Governo antiracket e antiusura Anna Paola Porzio (inviata dalla Lamorgese) e il magistrato della Direzione nazionale antimafia Giuseppe Gatti.
Tantissimi i temi sul tavolo con alcune testimonianze estremamente forti dagli studenti e dai protagonisti nazionali della lotta alla criminalità organizzata.
Presenti tutte le autorità del territorio, le associazioni del fronte della legalità che già ieri sono state 4 ore con Porzio in Prefettura, i sindacati, le organizzazioni di categoria, gli imprenditori di Confindustria rappresentati da Gianni Rotice, Ivano Chierici, Paolo Lops e Annj Ramundo, le società civile che si è resa protagonista della marcia dei 20mila di #FoggiaLiberaFoggia del 10 gennaio.
“Foggia è nostra e dobbiamo riprendercela”, hanno detto i vari rappresentanti degli studenti intervenuti.
(da agenzie)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
PERSINO LA BORGONZONI AUSPICAVA LA SUA CACCIATA DAL PARTITO, MA PER IL SINDACO NON E’ UN FATTO GRAVE
“Per tutelare la Lega e l’immagine del partito e in attesa che venga fatta chiarezza ho comunicato al segretario della sezione di Ferrara la mia intenzione di autosospendermi dagli incarichi e dalle attività di partito”. È il messaggio firmato da Stefano Solaroli al termine di una riunione del gruppo consiliare della Lega tenutosi nel pomeriggio in municipio a Ferrara
Mentre tutto il mondo politico italiano attendeva delle dimissioni che sembravano scontate (anche alla candidata della Lega Lucia Borgonzoni, che ipotizzava in alternativa la cacciata dal partito), il caso dell’offerta di lavoro in cambio della rinuncia alla carica di consigliere si risolve così.
Con un’autosospensione ridicola di fronte a un fatto gravissimo.
Al messaggio di Solaroli segue una nota del sindaco, che parla di “trasparenza”, “caso montato ad arte” e “servizio tv costruito in maniera faziosa”. “Apprezziamo la volontà espressa da Stefano Solaroli di fare chiarezza e approviamo il suo gesto compiuto in nome della trasparenza” afferma Alan Fabbri, che precisa che l’amministrazione è completamente estranea all’accaduto e ci auguriamo che il suo passo indietro metta la parola fine alle polemiche strumentali nate su questa spiacevole vicenda”.
Un mezza assoluzione che getta ulteriore discredito su un partito che non può evidentemente permettersi di cacciare un suo consigliere.
(da agenzie)
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Gennaio 17th, 2020 Riccardo Fucile
I TG SONO IMPESTATI DALLA PRESENZA DI SALVINI, NEANCHE FOSSIMO IN UN REGIME MILITARE
Il Consiglio dell’Agcom ha deciso a maggioranza di rivolgere a Rai, Mediaset, Sky Italia e La7 “un ordine affinchè provvedano ad assicurare nei notiziari una immediata e significativa inversione di tendenza rispetto a quanto rilevato nel trimestre settembre-novembre 2019″.
La decisione è stata presa dopo aver esaminato i dati dei tg relativi a dicembre 2019 nei quali l’Agcom “ha accertato il permanere delle criticità : in particolare, i tempi fruiti da alcuni soggetti politici non sono risultati coerenti con le rispettive rappresentanze parlamentari”.
Per l’andamento registrato nel trimestre settembre – novembre, le società RAI, RTI, Sky Italia e La7 erano state già invitate, con comunicazione trasmessa il 30 dicembre, “a garantire il più rigoroso rispetto dei principi sanciti a tutela del pluralismo dell’informazione, avendo cura di assicurare, pur nel rispetto della libertà editoriale e alla luce dell’attualità della cronaca, un equilibrato accesso di tutti i soggetti politici al fine di garantire un’informazione completa ed imparziale”.
Il Consiglio dell’Autorità , relatore Antonio Nicita, ha pertanto deciso di rivolgere alle società – a maggioranza e con il voto contrario dei Commissari Antonio Martusciello e Francesco Posteraro, quest’ultimo perchè in dissenso sul termine per la verifica dell’ottemperanza ai provvedimenti dell’Autorità – un ordine affinchè provvedano ad assicurare nei notiziari una immediata e significativa inversione di tendenza. Nel trimestre in corso (dicembre 2019 – febbraio 2020) – sottolinea la nota Agcom – “dovrà dunque essere garantita un’informazione equilibrata e un effettivo e rigoroso rispetto del principio della parità di trattamento tra i soggetti politici, che tenga conto del grado di rappresentatività di ciascun soggetto politico, anche con riferimento al rapporto dei tempi fruiti tra i diversi soggetti politici, nel rispetto dell’autonomia editoriale e giornalistica e della correlazione dell’informazione ai temi dell’attualità e della cronaca politica”.
(da agenzie)
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