Dicembre 9th, 2020 Riccardo Fucile
“CONTRO IL NOSTRO INTERESSE ECONOMICO, MA PRIMA VIENE LA SALUTE, NON VOGLIAMO FAVORIRE COMPORTAMENTI IRRESPONSABILI”
Tempo di pandemia, tempo di vincoli, tempo di restrizioni.
Un periodo particolare nella nostra vita e nella nostra storia, con la speranza che si tratti di un unicum. Lunghi mesi in cui molti italiani si sono contraddistinti per comportamenti consoni al periodo, rispettando le indicazioni sanitarie per evitare di far proliferare i contagi. Poi, però, ci sono quei pochi che se ne sono fregati, mettendo a rischio la salute di molti.
Tra di loro c’è anche chi ha deciso di utilizzare app di incontri e siti di appuntamento per fare quel che devono fare. Ma c’è un attore protagonista che ha deciso di ribellarsi e di interrompere la propria attività , proprio perchè non vuole rendersi complice di questi comportamenti: si tratta di MorenaSex, un sito sulla cresta dell’onda da vent’anni.
Un’interruzione del proprio servizio e della propria attività online. Una community che si ferma e si fermerà per colpa di pochi (ma comunque tanti) che hanno scelto di proseguire con gli incontri, spostandosi anche all’interno delle zone rosse, le aree più colpite dai contagi e dall’emergenza.
Noi di Giornalettismo abbiamo parlato con Morena per farci chiarire cosa sia successo: «È stata una decisione obbligata. Già a febbraio avevamo invitato gli utenti del nostro portale a limitare i loro incontri al ‘virtuale’. Probabilmente complice la ‘paura’ del virus a quel tempo sconosciuto, quasi tutti i nostri utenti sono stati attenti. La seconda ondata pare invece invisibile a molti. Abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di persone che hanno addirittura violato la zona rossa e, ancor più grave, la quarantena pur di incontrarsi. Comprendiamo bene che a nessuno fa piacere stare chiuso in casa e limitare i piaceri della vita ma, a nostro avviso, ci sono delle priorità , incontrarsi di nascosto in un parcheggio in piena zona rossa non ci sembra una di queste».
Comportamenti che sembrano rappresentare lo specchio dei tempi: «Sicuramente sì. Ormai vogliamo tutto e subito, non siamo più disposti ad attendere — sottolinea Morena -. Soprattutto tutti hanno tristemente preso ormai l’abitudine di coltivare solo ed esclusivamente il proprio orticello».
«Avremmo voluto sospendere la visibilità del portale appena pervenuti alla convinzione che fosse cosa da farsi, ma nel rispetto del Regolamento abbiamo dovuto fissare la data per la fine di questo anno, così da lasciare la possibilità a chi ha acquistato delle password di poterle utilizzare. Ad ora sono arrivate soltanto decine e decine di e-mail di apprezzamento, e questo ci ha convinto ancora di più che fosse la scelta giusta». E questi sono alcuni dei messaggi ricevuto dopo la scelta di MorenaSex:
«Ho ritenuto doveroso da parte mia mostrarvi seppur in modo minimo la mia stima!! In questo periodo, in cui tutti cercano di ‘arraffare’ l’arraffabile con la non biasimabile motivazione della crisi economica, voi avete mostrato di andare contro corrente, contro l’interesse economico, a favore di un “dovere” sociale che magari tramite il vostro sito (ma certo non a causa del vostro sito) viene invece a volte ignorato! Fossero tutti come voi probabilmente la situazione ora sarebbe migliore per tutti».
La storia di MorenaSex
Un portale nato tantissimi anni fa e che ora si rende protagonista di una decisione che va ben oltre il valore simbolico. Perchè la rete (e le comunità che si creano all’interno di essa) deve avere anche un ruolo educativo. «Il nostro sito è nato quasi vent’anni fa da un gruppo di persone che volevano creare qualcosa di ludico. Le nostre entrate da sempre sono servite unicamente a coprire le spese vive dei server, della banda, del software, della grafica e della supervisione degli annunci. La “vita social” non ha influenzato in modo significativo il nostro settore. C’è da dire che dieci anni fa molti ventenni sceglievano di pubblicare annunci sulle nostre pagine, oggi i ventenni preferiscono social come Instagram e Tik Tok. Il rinnovamento è una componente della vita».
I settori da tutelare
Per congedarci, abbiamo posto una domanda a Morena: «Un portale come il vostro dovrebbe essere tutelato?». La risposta è stata esemplare: «Del tipo ‘MorenaSex patrimonio dell’Unesco?’. Questo sì che farebbe scalpore!! Scherzi a parte, crediamo che ad essere tutelati debbano essere prima di tutto altri settori. Come detto prima, ci sono delle priorità . Il mondo dell’eros è in evoluzione già da qualche anno. Sicuramente ci sono delle attività che si trovano in crisi esattamente come le attività tradizionali (sexy-shop, club privè, motel a tema, ecc). Dietro ogni attività , di qualunque genere, ci sono famiglie da mantenere. Loro sì che devono essere tutelate».
(da Giornalettismo”)
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Dicembre 9th, 2020 Riccardo Fucile
RAZZISMO IN CHAMPION LEAGUE, VITTIMA IL VICE-ALLENATORE DELLA SQUADRA TURCA… PARTITA SOSPESA, RIPRENDERA’ OGGI SENZA IL QUARTO UOMO ROMENO
Il calcio europeo travolto dal più clamoroso caso di razzismo: un quarto uomo è accusato di aver dato del ‘negro’ a un giocatore in panchina, e il Basaksehir prima e il Paris Saint Germain a seguire lasciano il campo del Parco dei Principi, sospendendo la partita di Champions League, che pure è decisiva per il girone.
“Perchè mi chiami negro? Chi è il negro?”. Il grido ripetuto contro il quarto uomo Uefa da Pierre Webo, ex attaccante del Camerun e ora viceallenatore a Istanbul col Basaksehir, rimarrà a lungo nella lista più buia del calcio europeo
Il caso di razzismo scoppiato stasera a Parigi, in un Parco dei Principi che nel vuoto di pubblico ha fatto rimbombare tutto il caos in campo, è clamoroso.
Un giudice di gara, il romeno Sebastian ColÅ£escu, accusato di frasi razziste dall’attaccante Demba Ba, seduto in panchina; le lite col viceallenatore; la sua espulsione, una parapiglia di diversi minuti alle fine i giocatori che abbandonano il campo: prima quelli del Basaksehir, poi anche quelli del Psg.
E la partita resta appesa anche oltre il limite fissato dall’Uefa, alle 22, per la richiesta dei turchi di cacciare dal campo quell’assistente dell’arbitro romeno Hategan. La squadra arbitrale, completata in sala Var dagli italiani Marco Di Bello e Maurizio Mariani, è travolta insieme con l’Uefa dall’episodio di razzismo.
A dispetto della campagna voluta da Ceferin e da tutti i dirigenti di Nyon, che ora il club di Istanbul ribalta twittando ironicamente il logo della campagna Uefa. ‘No al razzismo, rispetto’.
A complicare il caso, il fatto che la partita incroci una squadra di Parigi e una di Istanbul, dopo le crisi diplomatiche degli ultimi mesi. E che il Basaksehir sia la squadra di Erdogan, che infatti in serata è intervenuto: “E’ razzismo, la Uefa agisca”.
Ma in questa occasione parigini e turchi sono strati solidali. Il dg Leonardo, ex Milan, è sceso in campo per provare a calmare gli animi, ma quando Demba Ba ha lasciato il campo e i suoi compagni di squadra l’hanno seguito, anche Neymar, Mbappè, Verratti e Florenzi hanno fatto la stessa cosa.
Difficile una ricostruzione precisa, a caldo, su fatti che porteranno inevitabilmente all’apertura di un’inchiesta. Dalle prime indicazioni, Coltescu avrebbe proferito Ba, in panchina, col l’epiteto di ‘negro’, scatenando prima le sue proteste e poi quelle del vice Webo. A quel punto Hategan è andato dal suo quarto uomo a bordo campo a chiedere chi protestasse, ha estratto il rosso a Webo che ha cominciato a inveire all’indirizzo di Coltescu, e’ scoppiato il parapiglia e tutti sono rientrati negli spogliatoi. L’Uefa aveva stabilito la ripresa alle 22, spostando Coltescu in sala Var e Marini tra le due panchina, ma i dirigenti del club turco sono stati irremovibili: o lascia lo stadio o noi non rientriamo in campo. E quando erano le 23 gli inservienti hanno cominciato a togliere le coperte dalle panchine oramai vuote.
(da agenzie)
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Dicembre 9th, 2020 Riccardo Fucile
LE REGOLE PER OTTENERE I RIMBORSI
Dopo la partenza sofferta, il cashback di Natale è pronto a decollare.
L’ostacolo principale, quello della registrazione alla app Io, letteralmente andata in tilt da lunedì nel primo giorno possibile per iscrivere i propri strumenti di pagamento, con il passare delle ore è in via di soluzione, anche se sui social sono ancora molti gli utenti che lamentano difficoltà di accesso. Per i più fortunati invece il cashback è già attivo, ma prima di procedere alle spese occorre ricordarsi alcune delle regole principali della misura.
Acquisti solo il giorno successivo alla registrazione
Una volta completata la registrazione, con l’inserimento delle carte di pagamento, non bisogna farsi cogliere dalla frenesia. Chi in questi giorni ha atteso magari qualche giorno per effettuare qualche spesa signficativa, confidando di poterla effettuare dall’8 dicembre recuperando così il 10% attraverso il cashback, deve armarsi di un supplemento di pazienza in più. Gli acquisti che concorrono alla maturazione del cashback saranno validi soltanto il giorno dopo la registrazione. Ad esempio, chi ha completato la registrazione oggi, soltanto da domani potrà effettuare spese che saranno valide ai fini del cashback.
Attenzione ai limiti di spesa
Anche se il cashback è un rimborso percentuale sulla spesa sostenuta, esistono comunque dei limiti. Se si acquista uno smartphone da 400 euro, il rimborso non sarà di 40 euro, cioè il 10%, ma soltanto di 15. Per ogni singolo acquisto infatti il massimo di cashback maturabile è di 15 euro, anche se la spesa è superiore ai 150 euro. Diversamente se si effettuano due singoli acquisti da 200 euro, con due pagamenti diversi, si ottengono 15 euro di cashback per ogni operazione. Attenzione anche al complesso delle spese. Se entro la fine dell’anno si spenderanno 2000 euro con bancomat e carte, in ogni caso il rimborso complessivo si fermerà al massimo a 150 euro.
Posso ottenere il cashback pagando il caffè?
Assolutamente sì, non essendoci soglie minime per ottenere i rimborsi, l’obiettivo è proprio quello di incentivare l’utilizzo delle carte anche per i pagamenti più piccoli, di solito effettuati in contanti e con il rischio della mancata emissione dello scontrino.
Quanti pagamenti devo effettuare
Come si può vedere dalla schermata della app Io, occorre ricordarsi di effettuare almeno 10 transazioni entro la fine dell’anno per raggiungere la soglia che permette di ottenere il cashback. Non esiste invece un tetto massimo. Anzi, a partire da gennaio, i 100 mila cittadini che effettueranno il maggior numero di transazioni a semestre verranno premiati con un Super cashback da 1500 euro.
Gli esclusi dal cashback
Occorre infine ricordarsi che non tutte le spese effettuate con pagamenti digitali consentono di accumulare i rimborsi cashback. Sono escluse come è noto tutte le spese effettuate online ma anche tutte quelle effettuate attraverso l’esercizio di impresa.
Cashback, quando arriveranno rimborsi e come fare per ricevere il denaro
I rimborsi per il cashback di Natale verranno versati nel mese di febbraio. Per incassare le somme spettanti occorre inserire nella app IO il proprio Iban, che corrisponde al conto corrente su cui verrà versato il denaro.
(da agenzie)
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