Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
UNA VITTORIA PER LA MELONI CHE MANTIENE I POLACCHI TRA I CONSERVATORI, LA LEGA RESTA CON IL CULO PER TERRA
E’ arrivato al capolinea il progetto di Matteo Salvini di unire in Europa i partiti sovranisti e identitari in un nuovo gruppo al Parlamento Ue, tira un sospiro di sollievo Giorgia Meloni.
I polacchi del Pis (Diritto e Giustizia) hanno fatto un passo indietro e senza i loro 27 eurodeputati è inutile proseguire con il progetto.
Il 3-4 dicembre si sarebbe dovuto tenere a Varsavia un incontro organizzato da Jaroslaw Kaczynski, leader del Pis, con i principali partiti di destra europei. L’incontro prende spunto dall’emergenza migranti ma settimane fa è stato definito da Salvini come “l’occasione per discutere di nuovi equilibri a Bruxelles”.
Al gruppo unico della destra europea guardavano con interesse anche Marine Le Pen con il suo Rassemblement National e Viktor Orbán con Fidesz
Il no polacco sembra segnare la fine del progetto e la vittoria di Giorgia Meloni che ha sempre visto con scetticismo l’iniziativa di Salvini, percepita quasi come un atto ostile nei confronti di Fratelli d’Italia.
Meloni è infatti presidente del gruppo dei Conservatori europei (Ecr) e da subito aveva reso noto che non avrebbe partecipato al vertice di Varsavia per impegni pregressi. Intanto si tesseva la tela dei rapporti, degli accordi e delle cariche tra i Conservatori e nazionalisti polacchi.
Ieri l’Ecr ha valutato i nomi per il rinnovo delle cariche interne e i rappresentanti del Pis potrebbero ottenere non pochi ruoli di spicco. Primo fra tutti l’incarico di presidente, per cui è stato indicato l’eurodeputato Kosma Zlotowsk, rappresentante del partito nazionalista polacco.
(da agenzie)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
“PARLA DI GOLIARDIA? UN COPIONE GIA’ VISTO. QUELLO DEL MASCHIO CONVINTO DI DISPORRE A PIACIMENTO DEL CORPO DELLE DONNE E CHE POI SI NASCONDE IMPAURITO”
Era il 1980 e nelle sale di tutto il mondo usciva The Blues Brothers, film memorabile e
citabilissimo che aveva al suo interno una scena che racchiude il senso di ciò a cui stiamo assistendo in queste ore.
Ci sono John Belushi e Carrie Fisher, lei ha scoperto il suo tradimento ed è furiosa, lo insegue, lo stana, lo costringe a inginocchiarsi e gli dice che sa tutto.
Lui, la guarda, tentenna e nega, nega tutto: ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi…le cavallette!
Facciamo un salto in avanti nel tempo, alla fine degli anni novanta, il rapper Shaggy ci fa ballare tutti sul tormentone “It wasn’t me”, storia di un amico scoperto a tradire la fidanzata con la vicina e che non sa come recuperare il rapporto con la sua bella. Shaggy ha una soluzione, negare anche davanti all’evidenza: it wasn’t me!
Arriviamo ai giorni nostri, nelle sale arriva The Last Duel, penultima fatica del regista del Gladiatore Ridley Scott, storia vera di uno stupro nel Medioevo; il personaggio di Adam Driver, l’accusato, chiede al suo amico e protettore un consiglio su come difendersi davanti al tribunale della Santa Inquisizione chiamato a giudicare il suo caso. Indovinate cosa gli suggerisce l’amico? Esatto: negare.
Le forze dell’ordine non hanno fatto troppa fatica a trovare l’uomo che ha molestato Greta Beccaglia, del resto il signore si è sincerato che il suo gesto venisse immortalato in diretta dalle telecamere: si tratta di Andrea Serrani, di 45 anni, residente a Chiaravalle in provincia di Ancona.
Serrani è un imprenditore nel campo della ristorazione, ha una compagna e si scusa, si scusa tantissimo e ci tiene a farlo sapere a tutti ma soprattutto a Greta Beccaglia. Lunedì 29 novembre ha parlato ai microfoni de la Zanzara definendo il suo gesto una “goliardata”: Non è stato un atto di sessismo […] ero con un amico ed eravamo arrabbiati perché la nostra squadra aveva perso e non avevo alcuna intenzione di molestare quella ragazza”.
Quindi ricapitoliamo: sei fuori dallo stadio, la tua squadra ha perso, sei arrabbiato, vedi una giornalista, vedi la telecamera accesa, ti sputi in mano, ti avvicini, le molli uno schiaffo sul sedere guardando in camera e secondo te quella non è una molestia, ma una goliardata.
A questo punto Serrani rincara la dose di pietismo, dice che la sua vita è rovinata e chiede a Beccaglia di ritirare la denuncia – la giornalista ha già detto che non lo farà – e a questo punto sfodera l’asso: ho anche una figlia.
Tirare fuori i figli è un altro grande classico dell’apologia del maschio colto in flagrante, di solito si giura sulla loro testa qualcosa che puntualmente si rivela falso – poveri bimbi – oppure, in caso di molestie o aggressioni verso una donna, si tira fuori la figlia femmina, come se questo costituisse un’attenuante.
Lo disse bene la deputata statunitense Alexandria Ocasio-Cortez dopo essere stata aggredita verbalmente da un suo collega del partito opposto, dopo che l’uomo aveva cercato di giustificarsi dicendo di essere padre e di avere delle figlie femmine, la deputata parlò al congresso e in accorato intervento disse: non è avere una figlia a renderti una persona perbene, è non molestare una donna che ti rende una persona per bene.
Da Fonzie e a Belushi passando per Shaggy, la cultura pop ha preso in giro questa tendenza degli uomini a negare, negare sempre, negare tutto o, in alternativa, a cercare di minimizzare, muovere a pietà, mai e poi mai prendersi le proprie responsabilità fino in fondo.
Sono una donna cresciuta da una famiglia conservatrice del sud, mi è stato insegnato a prendere la parola dell’uomo come legge suprema e insindacabile: da mio nonno che guai a contraddirlo, alle prediche del parroco del paese fino alla massima autorità suprema e indiscutibile nostro sommo signore e padrone, mio padre, il capo famiglia, fin da bambina mi è stato insegnato a non contraddire mai il maschio e a pendere dalle di lui labbra.
Immagino che a parti inverse agli uomini cresciuti nella bambagia della cultura patriarcale e maschilista sia stato insegnato che possono permettersi più o meno tutto con le donne e che i loro corpi sono strumenti di sfogo di rabbia, ingiurie e pulsioni sessuali più o meno lecite. Le mie sono solo ipotesi ma sono ipotesi suffragate dai fatti di questi giorni
Peccato che il mondo stia pur con fatica andando avanti e che i femminismi stiano diventando pervasivi: oggi una giovane ragazza può vedere influencer, cantanti e attrici parlare di amor proprio e rispetto per sé stesse, le lotte per l’emancipazione e l’empowerment femminile stanno facendo breccia nella cultura di massa e il messaggio si sta espandendo: anche le donne meritano rispetto e dove non c’è devono andare a prenderselo.
Greta Beccaglia è una giovane giornalista non ancora trentenne e insieme ai tanti messaggi di solidarietà ha dovuto affrontare anche le solite critiche mosse nei confronti delle donne che denunciano le violenze; ha avuto la forza e il coraggio di non mollare e di dare così l’esempio a tante donne che in questi giorni hanno guardato a lei con speranza.
Andrea Serrani si è inserito nella vecchia tradizione del maschio che nega, figura desueta e ormai tragicomica. Il mondo va veloce, dice una celebre canzone, e tu stai indietro.
Mara Carfagna
(da Fanpage)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
SI MOLTIPLICANO GLI INSULTI SUI SUOI PROFILI ANCHE PERCHE’ CHI CONTINUA A DEFINIRE UN ATTO GOLIARDICO IL REATO CHE HA COMMESSO VUOL DIRE CHE NON HA CAPITO UNA MAZZA… E’ PREOCCUPATO DI PERDERE CLIENTI NEL RISTORANTE
Andrea Serrani, indagato per il reato di violenza sessuale dopo aver molestato la giornalista Greta Beccaglia, non vive più nella sua casa abituale.
Il 45enne – rivela Il Messaggero -, ha scelto di trasferirsi in un alloggio segreto.
«Non merito la gogna mediatica che si è scatenata contro di me – ha dichiarato al quotidiano romano -, non ho mai fatto male a nessuno e vivo la mia vita lavorando». L’uomo, che abitava a Chiaravalle, in provincia di Ancona, con la sua compagna e la figlia minorenne, adesso si trova in una località sconosciuta.
Da quando è scoppiato lo scandalo, poi, Serrani ha smesso di lavorare: è il gestore del ristorante Il Ranocchiaro.
Dovrebbe «riaprire nel fine settimana – ha spiegato il legale -, adesso Serrani ha bisogno di riposare. Certo, nutre anche qualche timore per le conseguenze lavorative e le ripercussioni ma, per contro, ha la solidarietà di tanta gente». Amici e clienti del suo locale hanno dato vita a un gruppo di sostegno per l’uomo.
All’affetto dei cari, tuttavia, fa da contraltare la tempesta di insulti che si è abbattuta sia sui profili social personali di Serrani sia sulle pagine del ristorante.
Tre le recensioni, si leggono commenti come: «Un posto gestito da un molestatore seriale». Il legale Roberto Sabbatini, a riguardo, ha aggiunto: «È scosso e molto provato. Il suo gesto è stato grave e lui si è perfettamente reso conto dell’imperdonabile errore che ha commesso. Nessuno di noi intende minimizzare l’accaduto e tutti siamo molto sensibili al tema della violenza sulle donne ma mi sento di dire che il linciaggio mediatico a cui è sottoposto il mio assistito è esagerato, anzi, vergognoso».
Serrani, cercando di dare la sua versione della vicenda, ha definito il suo un «gesto goliardico», non una violenza
«Quello che mi fa davvero temere sono le conseguenze che potrei subire riguardo a mia figlia – ha specificato -. Mi fa piacere che qualche cliente mi abbia telefonato, rimproverandomi per il gesto, ma comprendendo il mio stato d’animo. Tutti sanno che non sono un violento».
Il 45enne, oltre a subire l’indagine per violenza sessuale – per la quale rischia da 6 a 12 anni di reclusione -, è stato raggiunto da un provvedimento di Daspo della durata di 3 anni. «Valuteremo in seguito quali decisioni prendere sul Daspo, anche se la pena di 3 anni ci sembra spropositata. Non è chiaramente questo l’aspetto che ora turba maggiormente Serrani. Purtroppo non sono riuscito a parlare con l’avvocato della dottoressa Beccaglia, anche se, dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni della giornalista, non nutro grandi speranze – ha concluso il legale a QdM Notizie -. Proverò a contattare il mio collega toscano tra qualche giorno quando il clamore mediatico intorno a questo episodio si sarà placato».
(da agenzie)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
FDI 19%, LEGA 16%, M5S 14%, FORZA ITALIA 10%, ASTENUTI 20%
Un sondaggio di YouTrend per La Repubblica ha cercato di analizzare l’appartenza
politica del popolo dei No-vax: il 19% dell’elettorato dei Fratelli d’Italia non è vaccinato contro il Covid, con la percentuale che crollerebbe all’2% per quanto riguarda il PD.
Per chi votano i No-vax? Una domanda questa di stringente attualità visto il recente dibattito politico in merito al super green pass, alla quale ha provato a dare una risposta un sondaggio pubblicato da La Repubblica.
L’indagine realizzata da YouTrend ha suddiviso chi si è detto disposto a votare un determinato partito tra pienamente vaccinati, vaccinati con una sola dose e non vaccinati. Il responso del sondaggio appare lampante.
Tra gli elettori del Partito Democratico e delle altre forze di centrosinistra è molto bassa la percentuale di chi non è stato ancora immunizzato al Covid.
Numeri più alti invece per Forza Italia e Movimento 5 Stelle, con la fetta poi che si amplia quando si tratta di Lega e Fratelli d’Italia.
La percentuale più alta dei no-vax però sarebbe proiettata verso l’astensione: un dato questo che potrebbe spiegare il recente calo nei sondaggi politici da parte della Lega, coinciso con la scelta del Carroccio di entrare a far parte della maggioranza che sostiene il Governo Draghi.
(da agenzie)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
I NO VAX RICOVERATI HANNO UNA MEDIA DI 63,4 ANNI A DIFFERENZA DEI VACCINATI CHE NE HANNO 74,7 (E CON PATOLOGIE PREGRESSE)
Nelle terapie intensive aumentano del 17% i pazienti non vaccinati mentre
diminuiscono del 10% i vaccinati. La diminuzione dei vaccinati nelle intensive, nonostante l’aumento complessivo dei ricoverati, è un segnale positivo circa la protezione del vaccino dalle forme gravi. È quanto rende noto Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, in base ai dati degli ospedali sentinella, rilevati in data 30 novembre.
Parzialmente differenti i dati relativi alle terapie intensive in cui i pazienti crescono a un ritmo inferiore. I ricoveri in Rianimazione fanno registrare un aumento di sole 7 unità, pari al 9%, e si tratta esclusivamente di non vaccinati. Il trend dei ricoveri Covid è, dunque, in progressiva crescita e accelerazione. Sono in tutto 810 i pazienti monitorati dallo studio Fiaso contro i 697 del 23 novembre. L’incremento sembra anche accelerare rispetto all’ultima rilevazione quando il tasso di crescita era stato leggermente inferiore, pari all’11%.
A conferma delle precedenti rilevazioni, l’età media risulta decisamente più bassa tra i non vaccinati: i pazienti positivi al Covid che finiscono in ospedale senza aver ricevuto nemmeno una dose di vaccino hanno in media 63,4 anni a differenza dei vaccinati che hanno 74,7 anni. La presenza di patologie pregresse, inoltre, continua a essere più alta tra chi è stato vaccinato: fra i vaccinati i pazienti con comorbidità sono il 71% mentre fra i non vaccinati il 56%. I non vaccinati che vengono ricoverati, dunque, sono in media più giovani e godono di uno stato di salute migliore.
“Crescono i ricoveri di non vaccinati, diminuiscono quelli di vaccinati: i dati degli ospedali sentinella Fiaso relativi alle Terapie intensive nell’ultima settimana evidenziano come a subire le conseguenze peggiori del Covid siano essenzialmente i non vaccinati – commenta il presidente Fiaso Giovanni Migliore -. Siamo fiduciosi che l’ampliamento della platea per la terza dose e l’ampia copertura dei fragili proteggerà i soggetti vaccinati dalle forme gravi della malattia. Occorre però intraprendere la campagna vaccinale anche tra i bambini per bloccare la circolazione del virus e per proteggere i più fragili”.
“Il numero di pazienti Covid ricoverati è in crescita, ma i dati dimostrano che la vaccinazione e la diagnosi precoce influenzano positivamente e in modo sensibile la tipologia di pazienti che necessitano di ricovero e di cure intensive e l’esito della malattia – prosegue Massimo Lombardo, Direttore generale della Asst Spedali Civili di Brescia -. È importante proseguire in questa direzione con uno sforzo congiunto di tutti gli attori del sistema. Tutti gli strumenti di prevenzione, tra cui anche l’igiene delle mani, l’utilizzo della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale sono ancora necessari se vogliamo ridurre l’impatto della malattia nella nostra comunità”.
Il totale dei pazienti di età inferiore ai 18 anni ricoverati negli ospedali sentinella è di 17 di cui 2 in terapia intensiva. Età media 4 anni. I due ricoverati in Rianimazione hanno 14 e 11 anni e sono ricoverati all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli e agli ospedali Riuniti di Ancona. L’aggressività del virus non risparmia i più piccoli e, oltre a colpirli con la malattia, li rende potenziali vettori dell’infezione tra gli adulti: ecco perché è necessario procedere con la vaccinazione in età pediatrica. Serve a proteggere i nostri bambini, a frenare la circolazione del virus e anche garantire il diritto allo studio riducendo i contagi nelle scuole e assicurando la regolarità delle lezioni in presenza”, dichiara il Direttore generale dell’ospedale pediatrico Santobono-Pausilipon, Rodolfo Conenna.
(da agenzie)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
UN DEPUTATO ESPLODE CONTRO LE TESI ANTISCIENTIFICHE DI UN COLLEGA DELL’AREA NO VAX: “HAI ROTTO IL CAZZO CON QUESTE SCIOCCHEZZE”
La frangia di chi all’interno della Lega si fa sempre più intollerante nei confronti dei no vax si allarga ogni giorno di più, e diventa più combattiva verso chi crede ancora di poter lisciare il pelo all’elettorato portando avanti tesi antiscientifiche.
Al punto da sfiorare la rissa alla vigilia dell’approvazione del decreto sul Super Green Pass, che ha ridotto le libertà ai non vaccinati e introdotto l’obbligo per alcune categorie di lavoratori tra cui gli insegnanti.
In un retroscena apparso questa mattina su Repubblica si parla di toni molto accesi e “corpi che si avvicinano” tra Guglielmo Golinelli, deputato bolognese 34enne appartenente all’area radicale del partito che fa capo a Claudio Borghi, e Cristian Invernizzi, bergamasco, uno a cui la pandemia ha strappato lacrime e amici.
Quando Golinelli si è scagliato contro la misura, quest’ultimo sarebbe andato su tutte le furie: “La devi smettere con queste sciocchezze, hai rotto il c… Noi dobbiamo uscire da questa tragedia, dobbiamo vaccinarci tutti”.
Tesi sostenuta a maggioranza all’interno dei parlamentari del Carroccio, che però rischiano di restare ostaggio di una minoranza radicale che ancora si barcamena tra tesi complottiste e scetticismo antiscientifico: “Se incrociamo i dati della Gran Bretagna e quelli della Danimarca (o dell’Olanda, riferiscono altre fonti, ndr) – sostiene Golinelli – scopriamo che la situazione è diversa, che la strada scelta dal governo è sbagliata”.
Il bolognese si era anche fatto vedere in piazza lo scorso luglio per manifestare contro il Green Pass insieme a Gianluigi Paragone, Vittorio Sgarbi e, appunto, Claudio Borghi. Alle sue parole Invernizzi è esploso: “Basta con queste c…”.
Alcuni colleghi sono intervenuti per evitare che la situazione degenerasse, altri hanno criticato la linea di Borghi secondo la quale l’appoggio della Lega a questo tipo di misure si tradurrebbe in una perdita di consensi.
“Forse le nostre sciagure – ha dichiarato Raffaele Volpi, deputato vicino alla linea del ministro Giancarlo Giorgetti – non sono causate dal Green Pass, ma dagli attacchi contro il governo”. Parole che gli sono valse l’applauso di chi, anche all’interno della Lega, ha deciso di collaborare e di non piegarsi al solito complottismo finalizzato al consenso.
(da NextQuotidiano)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
BERLUSCONI DEVE APPARIRE PIU’ MODERATO IN VISTA DELL’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Gli show populisti di Mario Giordano e Paolo Del Debbio fanno il gioco di Lega e
Fratelli d’Italia, e per Forza Italia inizia a diventare inaccettabile.
Soprattutto in vista dell’elezione del Presidente della Repubblica, carica alla quale Silvio Berlusconi non ha nascosto di ambire e per la quale ha bisogno di mostrarsi moderato, trasversale e “non polarizzante”.
Sarebbe questo il motivo, secondo alcune ricostruzioni di stampa, dietro la lunga sospensione per la pausa natalizia di Fuori dal coro e Diritto e rovescio.
Come riportato da Tvblog, infatti, le due trasmissioni di prima serata Mediaset su Rete 4, rispettivamente in onda il martedì e il giovedì, sarebbero dovute tornare l’11 e il 13 gennaio, a ridosso della scadenza del decreto sul Super Green Pass e a pochi giorni dall’inizio della partita per il Quirinale, ma verranno fatte slittare di almeno due settimane.”
Sia il Fatto Quotidiano che La Stampa fanno notare questa mattina come Berlusconi non abbia mai nascosto di non vedere di buon occhio programmi come quelli di Giordano e Del Debbio, troppo estremisti e “strillati” e con spazi eccessivamente ampi dedicati a tesi di controinformazione.
Da Arcore negano un diktat contro i due giornalisti, ma già dopo le ultime elezioni europee dentro Mediaset si discuteva della vicenda. Il primo a sollevare dubbi sulla linea editoriale fu il presidente del gruppo, Fedele Confalonieri, che nel marzo 2017 al Foglio confidò nelle loro trasmissioni si stava “esagerando”.
L’anno successivo, a margine dell’exploit di Movimento 5 stelle e Lega, un retroscena di Francesco Verderami sul Corriere della Sera riportava le lamentele di Berlusconi: “Le nostre tv hanno nutrito i populisti”.
Sia Giordano che Del Debbio, le cui trasmissioni godono di ottima salute con rispettivamente 935mila spettatori (share 5,4%) e 881mila (5,2%) nelle ultime puntate, hanno appreso della maxi sospensione dai giornali.
Il conduttore di Fuori dal coro ha scelto di non commentare la decisione, mentre la voce di Diritto e rovescio ha dichiarato: “Non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Fermare il programma durante le feste è normale, se non dovesse andare in onda per un mese e mezzo però sarebbe una cosa innaturale, vediamo cosa mi dicono. Io non occhieggio ai No Vax. Io faccio un dibattito, e per farlo bisogna esser in due, non si può fare un talk show con una sola voce. Se non vogliono che faccia così lo fa un altro, ci sono tanti conduttori in Italia”.
(da NextQuotidiano)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
SE STATE CON I MOLESTATORI INFANGATE LA CIVILTA’ DELLA CITTA’ E VI QUALIFICATE DA SOLI
Una fetta del tifo organizzato della Fiorentina sta con Andrea Serrani, l’uomo che al termine del match del Castellani di Empoli ha molestato sessualmente la giornalista Greta Beccaglia in diretta tv mentre svolgeva il suo lavoro in collegamento con la trasmissione di Toscana Tv.
Uno striscione apparso sugli spalti dello stadio Franchi di Firenze durante la partita di ieri contro la Sampdoria recita infatti: “Prima razzisti, poi sessisti, ma mai giornalisti”. Come a dire “meglio essere le prime due che l’ultima”.
Resta inspiegabile come uno slogan del genere abbia potuto superare i controlli all’ingresso ed essere esposto in bella vista, in particolare dopo le scioccanti immagini viste ad Empoli meno di una settimana fa.
La società della Fiorentina ha espresso solidarietà alla giornalista, che ieri è tornata al lavoro con la sua troupe attivando un collegamento fuori dallo stadio prima e dopo il match. La sua presenza davanti alla tribuna coperta, in un punto di transito dei tifosi che si avviano a prendere posto sulle gradinate, ha destato una certa attenzione. “Sono stanca ma sono felice di ritornare a fare il mio lavoro subito dopo quello che è successo”, ha detto Beccaglia nel pre-gara, prima di incontrare il presidente della squadra, Rocco Commisso.
Sul fronte giudiziario, invece, la vicenda si è appena aperta. Serrani è indagato dalla procura di Firenze per violenza sessuale, un reato che può comportare una pena fino a 12 anni di reclusione. Ieri il questore del capoluogo toscano, Filippo Santarelli, ha emesso nei sui confronti un daspo di tre anni. Due anni di provvedimento, invece, per il secondo molestatore, un 48enne che ha avvicinato la giornalista a telecamere spente.
(da agenzie)
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Dicembre 1st, 2021 Riccardo Fucile
ORA HA CAMBIATO IDEA E RIVOLGE UN APPELLO A TUTTI
Avrebbe potuto vaccinarsi in tempo, evitarsi una settimana di ricovero in terapia sub-
intensiva e soprattutto avrebbe potuto esimersi dal diffondere le sue teorie no-vax al punto da diventare un “guru” in Veneto.
Lorenzo Damiano, Presidente del movimento cattolico Pescatori di Pace, che all’inizio di ottobre si era candidato a sindaco di Conegliano a capo della lista civica “Norimberga2” e lo scorso 24 novembre era stato ricoverato all’Ospedale di Vittorio Veneto, vicino Treviso, ora sta meglio e ha cambiato idea: “La mia visione del mondo geopolitico è cambiata, ovviamente. Sarò pronto quanto prima, quando Dio vorrà, a far sapere al mondo intero quanto sia importante seguire collettivamente la scienza, quella che ti salva”.
Una conversione sulla via dei dati inconfutabili e lontano dai complotti ai quali ha creduto e indotto a credere.
“A volte – prosegue – bisogna passare per una porta stretta per capire le cose come sono. Io ho fatto una cura monoclonale, ringrazio il reparto di Vittorio Veneto che mi ha seguito, sono stati meravigliosi. E comunque il vaccino lo faccio, ho passato tutto quello che dovevo passare. Vaccinatevi tutti, io mi vaccinerò”.
Il suo appello questa volta cambia e diventa speculare: peccato per lui che abbia dovuto passare per la malattia prima di capirlo. Ora si spera che quanti lo hanno seguito nei suoi deliri antivaccinisti facciano altrettanto con i nuovi suggerimenti.
Le condizioni di Damiano non destano più particolari preoccupazioni nei medici, presto verrà dimesso dall’ospedale e potrà fare ritorno a casa.
Nei suoi discorsi, ormai rinnegati, inneggiava spesso contro la “dittatura sanitaria”, a favore dei no Green Pass, delle terapie mediche domiciliari e della libertà vaccinale, mischiando il tutto a temi religiosi. Era risultato positivo a un tampone al quale si era sottoposto di ritorno da un viaggio a Medjugorje e si era curato a casa fino a quando non si è reso necessario il trasferimento in ospedale a causa della bassa saturazione.
(da agenzie)
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