Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
A FEBBRAIO LA “SIGNORA DELLA DROGA” DELLA BRIANZA AVEVA PARTECIPATO ALLA FESTA AL PARCO DELLE GROANE
Aveva preso parte a una festa per la fine dello spaccio nel Parco delle Groane lo scorso febbraio Jona Mullaraj, la “signora della droga” della Brianza finita in manette per droga dopo l’operazione dei carabinieri della Compagnia di Desio.
Nessuno davvero sapeva che la militante della Lega tanto impegnata in bacchetti e incontri a Ceriano Laghetto, in provincia di Monza e Brianza, nascondesse una doppia vita?
Da partecipante attiva in un incontro contro la droga a donna accusata di essere a capo di un traffico di stupefacenti tanto da nascondere 450 kg di hashish in un box a Cesano Maderno, sempre in Brianza.
La festa di fine spaccio a Ceriano Laghetto era stata organizzata lo scorso 27 febbraio: durante mattinata nel Parco delle Groane, nella zona competente al Comune della Brianza, si erano radunati anche gli esponenti dell’amministrazione locale e il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Insieme avevano celebrato il primo anniversario di liberazione dalla droga, risultato di un’importante operazione delle forze dell’ordine e di un anno di pandemia che aveva diminuito drasticamente la criminalità in zona.
“Ciascuno deve diventare custode di questa riacquistata fetta di territorio – aveva detto il presidente Fontana, le cui parole erano state riportate su Il Cittadino di Monza e Brianza -. Quando venni nel parco tre anni fa c’era una situazione incredibile di degrado e sporcizia e sullo sfondo dei banchetti intorno ai quali spacciatori svolgevano la loro infame attività”.
Ad ascoltare le sue parole e a partecipare alla festa c’era anche Mullaraj. In quell’occasione, e in tante altre, si fece selfie un po’ con tutti: dal presidente Fontana all’attuale vicesindaco leghista di Ceriano Laghetto Dante Cattaneo. Foto che ora dopo la notizia dell’arresto stanno facendo il giro del web.
A commentare la notizia dell’arresto a Fanpage.it è proprio il vicesindaco Dante Cattaneo: “La conosco perché è una sostenitrice e una simpatizzante della Lega. Mullaraj era una persona sempre presente ai nostri banchetti, cene e incontri”.
La “signora della droga” di 36 anni è residente a Saronno ma a ridosso del confine con Ceriano Laghetto: se a Saronno partecipava attivamente ai Consigli comunali – o almeno prima della pandemia, quando erano aperti liberamente ai cittadini – a Ceriano aveva un ruolo più attivo. “Era una persona che se la chiamavi c’era sempre”.
Ora la donna non risponderà più presente: si trova nel carcere di Monza a disposizione dell’autorità giudiziaria.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
LE TV CERCANO AUDIENCE? CAMBIAMO CANALE QUANDO INVITANO I CAZZARI NO VAX, COSI’ PERDONO I QUATTRINI DELLA PUBBLICITA’ CHE TANTO CERCANO
In Europa sono disperati per i contagi fuori controllo, e pure la Merkel lasciando la cancelleria ha rilanciato il tema dell’obbligo vaccinale, ma qui in Italia si continua a dare spago a No vax e aspiranti stregoni.
Un bacino di circa cinque milioni di persone difeso con ogni supercazzola da un manipolo di politici in cerca di visibilità e di giornalisti in cerca di lettori.
Così i casi di insuccesso dei vaccini o lo strumento del Green Pass sono enfatizzati fino alla conclusione che siamo in una dittatura sanitaria.
Tutto tace, invece, sui numeri – che al contrario delle chiacchiere sono argomenti testardi – relativi alla diffusione della pandemia nel nostro Paese in confronto agli Stati meno determinati nelle regole per limitare il virus.
Un quadro nel quale arriva il via libera alla dose per i bambini sotto i 12 anni, che suscita nuove paure e divisioni. Certo, la quarta ondata del Covid è così ampia, e rafforzata dalle varianti, da non escludere che il quadro degenerasse comunque sino al punto di dover vaccinare anche i più piccoli, ma un maggior numero di immunizzati avrebbe allontanato, se non scongiurato, il coinvolgimento dei giovanissimi.
Di tutto questo sappiamo perciò chi ringraziare, e se può far comodo un consiglio, spegniamo la televisione quando appaiono questi azzeccagarbugli per cui i vaccini si possono non fare, o è meglio rifiutare.
È merito loro se rischiamo di tornare in lockdown e di perdere quella ripresa economica che abbiamo incominciato ad assaporare.
(da La Notizia)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
E SUI SOCIAL C’E’ PURE IL GRUPPO DI SOSTEGNO A CHI HA COMMESSO LA VIOLENZA SESSUALE… QUANDO ACCADRA’ A LORO FIGLIA VEDRETE CHE CAMBIERANNO IDEA
«In queste ore sto ricevendo messaggi molto tristi, parolacce e anche minacce. Io non ho fatto niente di male, ho solo denunciato quello che tutti hanno visto, stavo normalmente lavorando. E ora voglio tornare alla normalità».
A parlare è la giornalista Greta Beccaglia, molestata durante un collegamento tv, a margine di una conferenza stampa organizzata a Firenze da Odg, Ast e Fnsi.
«Io ho denunciato il fatto – ha detto -. Poi sarà la giustizia a fare il suo corso. Voglio essere ricordata come la ragazza che, se un giorno arriverà al suo obiettivo lavorativo, lo avrà raggiunto per la sua professionalità e non per quello che mi è successo».
La giornalista ha poi commentato il ritorno in tv del conduttore Giorgio Micheletti, criticato per la gestione della situazione in diretta e sospeso dalla tv: «Per me è un padre lavorativo – ha detto -. Ha tentato di difendermi, poi magari può aver sbagliato parola. Il video che è diventato virale dura 20 secondi, ma in realtà quello non tagliato dura più minuti».
Intanto è nato un gruppo di sostegno nei confronti di Andrea Serrani, l’uomo che ha ammesso di averle rifilato uno schiaffo sul sedere durante la diretta.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
NESSUN STUPORE: SOVRANISTI E LORO ACCOLITI SEMPRE MAGGIORDOMI DEI POTERI FORTI
I ministri del governo Draghi, riunitisi in Cdm a Palazzo Chigi per approvare il ddl a firma Elena Boneti sul contrasto alla violenza contro le donne, non hanno trovato l’accordo, invece, per l’emendamento fisco alla Manovra.
Sebbene non sia stato messo ai voti dei membri dell’esecutivo in maniera formale, non è stata raggiunta l’intesa sul contributo di soliderietà per i redditi sopra i 75mila euro.
Mario Draghi, dopo aver raccolto la proposta dai sindacati, aveva sottoposto alla maggioranza – in cabina di regia – l’ipotesi di prelevare circa 20 euro al mese dai cittadini più abbienti per aiutare, invece, le persone sotto quella soglia di reddito contro il caro bollette.
La contrarietà di Lega, Forza Italia e Italia viva, alla fine, avrebbe convinto lo stesso Draghi a lasciar correre la richiesta dei sindacati per evitare attriti nella maggioranza.
Nelle oltre due ore di Cdm – sospeso verso l’ora di pranzo proprio per le frizioni sull’emendamento fisco – il ministro del lavoro Andrea Orlando ha proposto l’avvio di un tavolo sulla riforma delle pensioni, da insediare a Palazzo Chigi fra due settimane. Previdenza e misure contro le delocalizzazioni le urgenze che Orlando ha chiesto di affrontare già prima della fine dell’anno. Durante la mattinata, il presidente del Consiglio aveva provato a sondare le sensibilità dei capi delegazione e i responsabili economici delle forze di maggioranza in una cabina di regia dedicata al contributo di solidarietà.
Nella difficile mediazione con i sindacati sul taglio del cuneo fiscale, Mario Draghi aveva messo sul tavolo della maggioranza la proposta che poteva scongiurare uno sciopero generale.
Il presidente del Consiglio aveva portato al tavolo di Palazzo Chigi – durante la cabina di regia della mattinata di oggi, 3 dicembre – la proposta ricevuta ieri dalle sigle sindacali: impedire che chi guadagna più di 75 mila euro annui riceva vantaggi dal taglio dell’Irpef. E usare quei fondi per aiutare i redditi più bassi, specie a fronte dell’ormai inevitabile caro bollette in arrivo.
L’idea sarebbe stata quella di far pagare un contributo di solidarietà a chi si trova nelle fasce di reddito più alte, in modo da compensare i 248 milioni di euro circa della riduzione Irpef che impatterebbe sul loro scaglione. Una restituzione quantificata in circa 20 euro al mese a persona.
L’intervento, come chiesto dai sindacalisti Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, avrebbe permesso di avere più risorse per aumentare la decontribuzione per le fasce più deboli e aiutare le famiglie in difficoltà a fronteggiare l’aumento delle bollette.
La misura sarebbe stata comunque di natura straordinaria, intervenendo solo sul 2022. Sia il presidente del Consiglio che il ministro dell’Economia Daniele Franco, presentando la proposta ai rappresentanti dei partiti, avevano già mostrato alcune perplessità. Si sono detti subito contrari il centrodestra e Italia viva.
Fvorevoli all’intervento, invece, Partito democratico, Liberi e uguali e Movimento 5 stelle. Al termine delle consultazioni con i capi delegazione e i responsabili economici delle forze di maggioranza, Draghi ha telefonato ai leader di Cgil, Cisl e Uil. Quindi è iniziato il Consiglio dei ministri che ha cassato, poi, la proposta del contributo di solidarietà.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
PERCHE’ DOVREBBERO NON EVADERE QUANDO SANNO CHE I PARTITI SOVRANISTI FARANNO APPROVARE IL SOLITO CONDONO?
Sono oltre 30 miliardi le perdite in entrate Iva registrate dall’Italia a causa dell’evasione, classificandosi prima in Ue per valore nominale e quindi per divario (21,3% entrate Iva mancanti).
Il primato in questo caso appartiene alla Romania con il 34,9 %, seguita da Grecia (25,8%) e Malta (23,5%).
L’ammanco di gettito più elevato, dopo l’Italia, è stato registrato in Germania (23,4 miliardi di euro).
A livello europeo, nel 2019, i 27 Stati hanno perso 134 miliardi di euro di entrate provenienti dall’imposta sul valore aggiunto, secondo il nuovo studio pubblicato dalla Commissione europea. La cifra rappresenta le entrate perse a causa della frode e dell’evasione dell’Iva, delle pratiche di elusione e ottimizzazione, dei fallimenti e delle insolvenze finanziarie nonché di errori di calcolo ed amministrativi.
“A seguito dei continui sforzi volti a migliorare la situazione a livello sia dell’Ue che nazionale, la relativa tendenza positiva è proseguita nel 2019, con un calo complessivo del divario dell’Iva negli Stati membri dell’Ue di circa 7 miliardi di euro rispetto all’anno precedente”, spiega la Commissione.
Si registra un netto miglioramento rispetto alla diminuzione dell’anno precedente, pari a 4,6 miliardi di euro. Sebbene il divario Iva complessivo sia migliorato tra il 2015 e il 2019, non sono ancora note la piena portata della pandemia di Covid-19 sulla domanda dei consumatori né di conseguenza le entrate Iva nel 2020.
“Nonostante la tendenza positiva registrata negli ultimi anni, il divario dell’Iva continua a destare grande preoccupazione, soprattutto in considerazione dell’enorme fabbisogno di investimenti che i nostri Stati membri dovranno affrontare nei prossimi anni. Le cifre di quest’anno corrispondono a una perdita superiore a 4mila euro al secondo”. Lo dichiara il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, commentando il rapporto della Commissione in cui risulta che in Ue nel 2019 sono stati evasi 134 miliardi di euro di Iva (oltre 30 in Italia).
“Si tratta di perdite inaccettabili per i bilanci nazionali, e costringono i cittadini e le imprese a recuperare il disavanzo con altre imposte per finanziare servizi pubblici fondamentali. Dobbiamo compiere uno sforzo congiunto per reprimere le frodi in materia di Iva, un reato grave sottrae denaro dalle tasche dei consumatori, pregiudica il nostro sistema assistenziale e impoverisce le casse degli Stati”, aggiunge Gentiloni.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
LA QUESTIONE AGITA LE REDAZIONI
Io sì, io no, io boh. Non parliamo propriamente di vaccini, ma di quello che nelle ultime ore sta emergendo all’interno di La7.
Il tema è quello – già finito nel mirino delle critiche social, da mesi – degli ospiti no vax presenti nelle varie trasmissioni dell’emittente televisiva di Urbano Cairo.
Perché ogni giorno, sempre più di frequente, nei vari studi dei vari programmi ci si ritrova davanti a personaggi che hanno ottenuto una visibilità mediatica senza precedenti. E lì, proprio all’interno di quello schermo davanti a cui siedono milioni di telespettatori, si sentono pronunciare frasi e pensieri che superano il livello del mero complottismo, sfociando in bufale propinate al pubblico.
E le polemiche non sono mancate, non mancano e non mancheranno. Soprattutto dopo il post pubblicato da Enrico Mentana – direttore del Tg di La7 – su Facebook, in cui si dice si dice “onorato” di non aver mai avuto ospiti no vax all’interno del suo telegiornale.
«Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura».
In tanti hanno contestato questa linea di pensiero di Enrico Mentana, per molti aspetti. Il primo riguarda l’identità del contenitore di cui è il direttore: un telegiornale, a differenza di un talk show, deve dare notizie e non opinioni.
Il secondo, quello più polemico, è il tema delle teorie della cospirazione
Al netto del post di Enrico Mentana sugli ospiti no vax – che, comunque, va a toccare un nervo scoperto dell’informazione in tempo di pandemia -, sempre dagli studi di La7 è andata in scena una mozione contro questa dinamica. A riportarla è stato un “personaggio esterno” all’emittente, ma spesso e volentieri grande ospite di diverse trasmissioni. Parliamo dell’ex direttore de La Stampa e de La Repubblica Mario Calabresi che giovedì sera, ospite di PiazzaPulita, ha criticato questa estenuante presenza televisiva di anti-vaccinisti e delle loro teorie bufalesche e anti-scientifiche.
Insomma, il tema è aperto e finalmente se ne dibatte (seppur tra luci e ombre) anche all’interno di La7. Molti dei protagonisti (conduttori) si sono sempre difesi dalle accuse spiegando come la libertà di espressione di pensiero sia sacrosanta e sottolineando come un dibattito debba sempre portare alla luce due linee di pensiero che pongono le proprie basi su principi differenti.
La realtà dei fatti, però, mette in evidenza altro: il principio filosofico della tesi-antitesi-sintesi può avvenire solo con l’obiettivo, per l’appunto, di arrivare a una sintesi. Come fare a trovarla se un medico (che sia virologo, immunologo o altro) deve quasi “giustificare” principi scientifici davanti a un ex portuale, un’eurodeputata o una vice-questore sospesa che parlano di vaccini come oggetto del demonio e manifestano alcuni loro paradossali “principi” basati su teorie della cospirazione? Qualcuno dei diretti protagonisti sostiene che invitare ospiti no vax serva proprio per rendere palese al mondo tutte le amenità dietro cui si celano. Ma, in realtà, quelle ospitate sembrano avere effetti diversi. Da una parte, sui gruppi Telegram o similari, i vari Tuiach, Donato o Schilirò vengono visti come martiri che sacrificano la loro figura per sostenere la battaglia contro il vaccino (e tutte le altre declinazioni collegate alla pandemia. Dall’altra, invece, ci sono gli ascolti.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
DEMONIZZA CATEGORIE DI PERSONE CHE NON HANNO RAPPRESENTANZA E NON POSSONO DIFENDERSI
Da bambino, il nonno di un mio compagno di scuola sosteneva di essere daltonico: ci indicava dei palazzi e ci chiedeva di che colore li vedessimo. Io credo che gli piacesse la parola «daltonico» ma che non lo fosse davvero, perché era sempre una questione di sfumature: vedeva giallo paglierino invece di giallo intenso, e scambiava il rosso pompeiano per rosso corallo. Io però ho imparato, sin da piccolissimo, che non tutti vediamo le stesse cose. E se questo era vero per i colori pensavo che dovesse valere anche per i fatti.
La prova del nove la ebbi quando vedevo – vedevamo, in verità eravamo in tanti – il territorio in cui sono nato e cresciuto devastato dalle organizzazioni criminali, e ce ne accorgevamo solo noi: solo chi ci viveva, nel silenzio dei media nazionali.
La foto che ho scelto questa settimana sono occhi: quelli di Giorgia Meloni. Li ho scelti perché credo che gli occhi di Giorgia Meloni – non so quanto genuinamente o quanto per convenienza politica – vedano il mondo in maniera assai diversa da come lo vedo io, e questa visione divergente la porta a raccontare un mondo in cui, non ho timore di dirlo in maniera semplice, esiste una netta divisione tra aggressori e vittime, invasori e invasi, delinquenti e persone perbene, vittime reali e vittime presunte, usurpatori e usurpati.
DEMONIZZA CATEGORIE DI PERSONE CHE NON HANNO RAPPRESENTANZA E NON POSSONO DIFENDERSI
È singolare come, nella comunicazione di Giorgia Meloni, le schiere di «aggressori», «delinquenti», «terroristi», «invasori» siano sempre e solo popolate da stranieri. Che in tutto ciò vi sia del calcolo è lampante.
Se iniziassi a raccontare unicamente i crimini – più spesso Meloni accusa senza prove e condanna in assenza di processi – di una singola categoria di persone, chi mi ascolta verrebbe condizionato dai miei racconti e dai miei giudizi; chiunque ha un seguito, piccolo o grande che sia, deve fare i conti col peso delle proprie parole, e questo è un grado di responsabilità che per i politici non è facoltativo, ma obbligatorio.
Mai demonizzare una categoria di persone, mai fomentare odio. Potrebbe sembrare scontato, ma sapete bene che non lo è. Sapete bene che la politica è solita attaccare la politica, attaccare la stampa, scrittrici e scrittori, attrici e attori, atleti; ma soprattutto, una certa politica, è solita attaccare categorie di persone che non hanno alcuna rappresentanza, che non possono difendersi.
ACCUSE SENZA PROVE E CONDANNE SENZA PROCESSI. MA I POLITICI SONO TENUTI A PESARE LE PAROLE
E qui il paradosso: in un Paese democratico esistono categorie di persone, soprattutto straniere, demonizzate da politici populisti in tv e sui social senza aver commesso crimini, senza processo né condanna.
Gli occhi di Giorgia Meloni vedono «islamisti (che) ci hanno dichiarato guerra», «la SeaWatch (come) nave pirata» il cui «equipaggio va arrestato e la nave affondata». In genere questi messaggi sono veicolati sui social e seguiti dalla domanda: «Siete d’accordo?». Giorgia Meloni chiede agli utenti dei social media se sono d’accordo ad affondare una imbarcazione che ha appena salvato vite e ad arrestarne l’equipaggio, ovvero persone che hanno tratto in salvo altre persone. Pensate a quanto diversamente da me – spero da noi – quegli occhi vedano il mondo che ci circonda
E poi ci sono le fake news, dette, diffuse e mai smentite. E così l’attentato di Münster porta Meloni a scrivere sui social: «Lo spettro dell’integralismo islamico si è drammaticamente riaffacciato» anche se l’attentatore era un cittadino tedesco con problemi psichici.
E così un certo integralismo alimentare porta Meloni a stigmatizzare la «scuola di Peschiera Borromeo (dove) viene eliminato il maiale per fare posto al cous-cous, alimento tipico nordafricano. Ora sono i figli degli italiani a doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi? Questa è follia».
Ma gli occhi di Giorgia Meloni, quelli che vedete in questa foto, sono stati più fortunati degli occhi miei. A me Corrado Formigli ha mostrato il video di un salvataggio in mare in cui una donna perdeva tra le onde suo figlio neonato. Gli occhi di Meloni hanno visto una scena differente. Luca Telese mostra a Meloni un video in cui l’imbarcazione della Ong Mediterranea trae in salvo dalle onde migranti naufraghi, tra loro diversi bambini. «Vedendo queste immagini – chiede Telese – sapendo che quei bambini sarebbero sicuramente morti se non fosse arrivato qualcuno a salvarli, almeno anche fuori dalla logica della politica, non pensa che quello sia stato un salvataggio in mare? Sguardo vitreo, Meloni risponde un secco «No!».
(da il Corriere della Sera)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
QUELLO CHE SI SAREBBE DOVUTO FARE DA MESI SE AL GOVERNO NON CI FOSSERO COMPAGNI DI MERENDA DEI NO VAX
Se fino a qualche mese fa parlare di obbligo vaccinale per i lavoratorni e non solo era un tabù, le decisioni dell’Austria prima e della Germania poi iniziano a far vacillare le posizioni di tutti i Paesi europei sull’argomento.
La cancelliera tedesca uscente Angela Merkel ha dichiarato di invidiare la situazione dell’Italia, che infatti è presa a modello per via dell’alto tasso di vaccinazione che le permette di contenere – per adesso – la risalita di contagi e morti dovuti alla quarta ondata, ma anche nel nostro Paese si inizia a parlare seriamente di vaccino obbligatorio a tutti i lavoratori.
Il decreto sul Super Green Pass che diventerà attivo dal 6 dicembre lo prevede già per operatori sanitari, insegnanti e forze dell’ordine, e secondo una ricostruzione di Repubblica per ora sul tavolo di Mario Draghi la soluzione per tutti i lavoratori resta l’ultima spiaggia, l’arma “finale”
Se ne scorgono i problemi di natura tecnica e politica: bisognerebbe passare per una legge da votare in Parlamento, che rischierebbe di spaccarsi definitivamente dopo gli strappi ricuciti a fatica sul Super Green Pass, vista anche l’imminente elezione del Presidente della Repubblica.
Inoltre, da un punto di vista formale non sarebbe praticabile la via del trattamento sanitario obbligatorio. È per questo che a Palazzo Chigi si pensa alla strada che porta ai datori di lavoro: secondo un articolo, il 279 del decreto legge 81, a loro è imposta “la messa a disposizione dei vaccini per quei lavoratori che non sono già immuni”. In caso contrario, il dipendente deve essere allontanato. Chi non è vaccinato, insomma, rischia di essere dichiarato non idoneo al lavoro, fino al limite del licenziamento. Una misura alla quale nessuno vorrebbe arrivare, ma che rischia di rendersi necessaria per raffreddare l’indice Rt se non calerà entro gennaio. Da diverse settimane infatti è tra l’1,2 e l’1,3 e – dovesse restare così – nel giro di meno di un mese potrebbe portare a oltre 200mila positivi alla settimana, con l’incognita del Natale, e i relativi assembramenti, alle porte.
(da agenzie)
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Dicembre 3rd, 2021 Riccardo Fucile
L’INTERVISTA A VANITY FAIR
Oltre a consegnarla alla storia del pugilato femminile italiano, la medaglia di bronzo vinta a Tokyo da Irma Testa, 24enne di Torre Annunziata, le ha dato anche una sicurezza in più: “Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni — ha spiegato a Vanity Fair — ma credo sia giusto, ora, dirlo a tutti. Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione. Per timore di intaccare la propria immagine tanti sportivi tacciono e si nascondono. Anche per me è stato così fino a pochi mesi fa. Ma quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera. E lo faccio in un momento in cui esporsi è diventato fondamentale”.
Un pugno ai giudizi precostituiti, preannunciato velatamente quando salì sul terzo gradino olimpico lo scorso 31 luglio: “Questa medaglia – disse – ha un grande peso per abbattere i pregiudizi”.
Nell’intervista con il periodico di costume la campionessa ha parlato anche della necessità di proteggere chi viene perseguitato e messo ai margini: “Ci sono persone che soffrono per le discriminazioni — ha detto — che sono vittime di bullismo, che non riescono a costruirsi una vita perché non sanno come relazionarsi con una società che è loro ostile. Ogni essere umano dovrebbe essere protetto e al sicuro. O almeno tutelato. Chi può proteggerti se non lo Stato, le sue istituzioni, le sue leggi? Ci sono ancora troppe persone discriminate e questo non va bene. Non va più bene. Io non posso fare molto, ma posso, dicendo la verità su me stessa, dire anche che nulla è sbagliato”.
Oltre al pugilato, Irma Testa è impegnata anche nel sociale. È testimonial nella lotta al bullismo e agli abusi sulle donne, e ha partecipato come ambasciatrice alla campagna “Un Sorriso per lo Sport” finalizzata ad aiutare dei bambini che si trovano in situazioni di disagio permettendo loro di svolgere l’attività sportiva in gratuitamente.
(da agenzie)
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