Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
RENZI E CALENDA AFFIDABILI COME IL NO VAX CON IL BRACCIO AL SILICONE
Se invece di starnazzare come le oche del Campidoglio i Gianni&Pinotto del centrino da tavolo si fossero tenuti il cecio in bocca avrebbero messo Giuseppe Conte in un bel pasticcio.
Poiché, sicuramente dettata da spirito costruttivo, l’offerta del seggio di Roberto Gualtieri avanzata da Enrico Letta avrebbe creato non pochi grattacapi al capo politico dei 5Stelle.
Intanto, impegnarsi in Parlamento con un movimento da ricostruire dalle Alpi alla Sicilia, nonché tormentato da frustrazioni e nevrosi non sarebbe stata affatto una passeggiata (“non voglio fare il deputato assenteista”, ha detto e sottoscriviamo).
Ma, soprattutto, sarebbero piovute sull’ex premier le inevitabili accuse di avere approfittato dell’acquisito ruolo di partito per arraffare una poltrona di deputato: classico comportamento da membro della casta che i grillini dei primordi avrebbero ricoperto di vaffa.
Un Conte candidato sarebbe stato dunque per Gianni&Pinotto uno straordinario bersaglio da tre palle un soldo, uno stillicidio quotidiano di critiche e insulti, magari con la speranza di fargli perdere la partita.
Siccome però l’altro non c’è cascato la coppia che scoppia ha espettorato roboanti interviste con la stessa faccia di chi si è appena sparato sui piedi.
Colui che vanta come fosse una medaglia olimpica la terza posizione nella corsa a sindaco di Roma ha modestamente dichiarato a Repubblica: “l’avrei sconfitto, non potevo accettare l’idea che un 5S calcasse i Sacri colli” (ha detto proprio così).
“Conte è un uomo senza coraggio”, ha invece commentato Pinotto, che con il suo abuso della lingua inglese è il comico più acclamato del Golfo Persico.
Ovviamente, stiamo parlando di Carlo Calenda e Matteo Renzi anche se paragonati a Gianni &Pinotto loro fanno ridere molto di più.
Tornando seri non si capisce proprio come possa il segretario del Pd pensare a un’alleanza per il Quirinale, sia pure tattica, con i leader dei due partitini Italia Viva e Azione. Affidabili come il no vax con il braccio al silicone, quelli hanno i franchi tiratori incorporati.
(da il Fatto Quotidiano)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
PARLA IL MANAGER ENI DI CASERTA
La variante Omicron è giunta a fine novembre in Italia: il primo positivo fu il manager Eni di Caserta e con lui erano risultati positivi alla variante africana anche i due figli, la moglie, la madre, la suocera e una badante.
“Dopo venti giorni di quarantena resta la sensazione di aver superato una prova molto dura e senza le conseguenze gravi che hanno subito altre persone. E ciò grazie al vaccino, che ci ha fatto stare tranquilli”.
Tutti sono sempre stati in buone condizioni di salute e oggi si sono negativizzati (tranne la suocera); già giovedì troveranno in piattaforma il certificato di guarigione dal Covid e potranno uscire.
“Da domani potrò tornare a viaggiare – ha aggiunto il manager – ma in questi venti giorni, oltre all’angoscia e alla spada di Damocle rappresentata dai continui tamponi cui venivamo sottoposti, abbiamo potuto ritrovare la bellezza di stare tutti insieme come non accadeva da tempo”.
“Per chi è abituato a viaggiare, stare venti giorni a casa non è facile, ti genera un senso di oppressione; ma c’è anche un lato positivo, vedere i miei figli quanto erano felici di avermi tutto il giorno in casa; loro sono stati bene, anche perché alla Dad ormai sono abituati. E comunque, ripeto, senza vaccino non saremmo stati mai tranquilli. Per cui spero che anche chi è restio vada a vaccinarsi” conclude il professionista.
(da agenzie
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
SOVRANISTI E RENZIANI VOLEVANO CHE NON SI TOGLIESSERO VENTI EURO AL MESE A CHI GUADAGNA PIU’ DI SEIMILA EURO AL MESE
Tutti ce l’hanno con Cgil e Uil per uno sciopero che anche la Cisl non ha approvato.
Ma come stanno le cose? Semplice: una parte della maggioranza si è messa di traverso al premier per difendere i più ricchi.
“Il presidente Draghi ha tentato di proporre un punto di mediazione con la sua maggioranza avanzando l’idea di escludere per un anno dal beneficio fiscale i redditi oltre i 75 mila euro. Su questo è stato brutalmente messo in minoranza dai partiti della sua maggioranza. Questo è un problema molto serio: in questo Paese la maggioranza che sostiene il governo non sa cosa vuole dire vivere con 20, massimo 30 mila euro all’anno. La riforma fiscale del governo è profondamente sbagliata perché anziché ridurre le aliquote andava allargata la base imponibile dell’Irpef e accentuata la progressività del sistema”.
Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dopo la decisione di scioperare contro la manovra ritenuta ”socialmente ingiusta”.
L’obiettivo è quello di ”cambiarla: ignora la condizione in cui vive la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti e dei pensionati e il punto di vista di chi li rappresenta”.
(da agenzie)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
IN QUINDICI PER BLOCCARE UN GIOVANE CHE FACEVA IL BAGNO NUDO NELLA FONTANA DELLE NAIADI… DAL VIDEO SI VEDE CHIARAMENTE CHE NON ERA AGGRESSIVO ED ERA DISARMATO
Del tutto inattesa, soprattutto per toni e mozioni, è arrivata nel pomeriggio dell’8 dicembre la difesa di Vittorio Sgarbi nei confronti dell’uomo che, questa mattina, ha fatto il bagno nudo nella fontana delle Naidi, in piazza della Repubblica a Roma.
Il deputato, critico d’arte e sindaco di Sutri parla della violenza subita dall’uomo da parte di 15 poliziotti che lo hanno colpito con il manganello
“Questo è un modello, una leggenda, un esempio, il sogno, il cinema. Un nero poi, fa una scalata e poi un bagno nella fontana vicina alla Stazione Termini di Rutelli, il nonno dell’ex sindaco di Roma. È solo, ha un cappello rosso, ha un’ottima struttura fisica da atleta. Si arrampica, poi si butta. E questo gli viene impedito. Certo, si può discutere se sia lecito o meno fare il bagno in una fontana, ma che 15 poliziotti bianchi picchino con un manganello un solitario bagnante nero è inaccettabile”.
“Qui non c’è dubbio che lui sta giocando. Lo circondano poliziotti, lo manganellano. Lamorgese, non si manganellano i neri. Non si manganellano i bagnanti. Non si manganellano gli artisti. Si prendono, magari, e gli si dice che qui non c’è il permesso di farsi il bagno. E basta. Ma perché non si può fare il bagno in una fontana? Chi lo ha stabilito?”.
In realtà ci sono i regolamenti comunali – presenti anche nella Capitale – che impediscono di effettuare il bagno o entrare nelle acque delle fontane monumento. Come quella delle Naiadi.
Sgarbi poi prosegue dicendo che si potrebbe mettere “una tariffa” per fare il bagno in una fontana. Ovviamente è un’iperbole che poi porta al suo punto finale.
“Il nero nudo, con il cappello rosso e le scarpe bianche è un artista. Lamorgese, devi punire quei poliziotti, senza manganello, dicendogli di fare il bagno anche loro in quella stessa fontana. Quello non ha mica sparato, non ha fatto niente. Ha giocato con l’acqua. Un nero picchiato da 15 bianchi in divisa. Questo ho visto io. Intollerabile”.
E annuncia un’interrogazione parlamentare
(da agenzie)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
REPORT DELL’OCSE SULLE PENSIONI: LA SPESA PUBBLICA ITALIANA E’ LA SECONDA PIU’ ALTA NELLA UE
In Italia, il requisito di futura età pensionabile “normale” è tra i più elevati con 71 anni di età, come la Danimarca (74 anni), l’Estonia (71 anni) e i Paesi Bassi (71 anni), contro una media Ocse di 66 anni per la generazione che accede adesso al mercato del lavoro.
E’ quanto si legge nel report “Uno sguardo sulle pensioni” dell’Ocse che delinea lo stato attuale e futuro dei diversi sistemi, sottolineando che l’introduzione nel 1995 del regime pensionistico nozionale a contributi definiti che adegua le prestazioni all’aspettativa di vita e alla crescita economica sarà pienamente efficace solo intorno al 2040.
L’invecchiamento della popolazione in Italia, spiega l’ Ocse sarà rapido e nel 2050 ci saranno 74 persone di età pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni, il che equivale a uno dei rapporti più alti dell’OCSE.
Negli ultimi 20 anni, la crescita dell’occupazione, anche attraverso carriere più lunghe, ha compensato più della metà della pressione dell’invecchiamento demografico sulla spesa pensionistica in Italia.
Ciononostante, quest’ultima è aumentata del 2,2% del PIL tra il 2000 e il 2017. Per l’Italia l’incremento dell’occupazione continua a rivestire un’importanza cruciale, in particolare nelle fasce di età più avanzata .
Grazie a tutte le diverse opzioni disponibili per andare in pensione prima dell’età pensionabile prevista dalla legge abbassano l’età media di uscita dal mercato del lavoro, pari mediamente a 61,8 anni contro i 63,1 anni della media Ocse.
E’ quanto risulta dalla fotografia scattata dall’Ocse sul sitema pensionistico. “La concessione di benefici relativamente alti a pensionati giovani fa sì che la spesa pensionistica pubblica dell’Italia si collochi al secondo posto tra le più alte dei Paesi dell’Ocse, pari al 15,4% del Pil nel 2019.
(da agenzie)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
AL PRIMO TURNO MACRON 23%, PECRESSE 20%, LE PEN 15%, ZEMMOUR 14%
La candidata dei Républicains alle presidenziali francesi, Valérie Pécresse, potrebbe sconfiggere Emmanuel Macron al secondo turno: a dirlo è un sondaggio Elabe Opinion 2022 per Bfm Tv.
Pécresse, che ha trionfato sabato nella sfida finale interna al partito gollista per la candidatura, ottiene infatti il 52% in un ipotetico duello con l’attuale presidente al secondo turno. Macron si ferma al 48%.
Al primo turno Macron resta primo in classifica con il 23%, ma perde comunque due punti rispetto alla rilevazione precedente.
Pécresse è seconda con il 20%, in netta crescita rispetto a prima: guadagna infatti 11 punti percentuali.
Sempre al primo turno, Marine Le Pen ottiene il 15%, Éric Zemmour il 14%: un testa a testa che fotografa le insidie poste alla veterana dell’ultradestra dall’opinionista e giornalista ultraconservatore e dal suo nuovo partito, Reconquête.
L’aspetto che più colpisce del sondaggio Bfm Tv è però quel secondo turno che verrebbe strappato a Macron.
Si tratta di uno scenario difficilmente immaginabile fino a pochi giorni fa, prima dell’incoronazione della presidente 54enne dell’Île-de-France a candidata ufficiale dei Républicains.
“Gireremo la pagina di Macron senza lacerare le pagine della storia di Francia”, ha dichiarato Pécresse nel suo primo discorso da candidata assicurando una “vera rottura” e sottolineando che “la destra repubblicana è tornata”.
Fermare “l’immigrazione incontrollata”, ridurre il peso schiacciante del debito della Francia, ma anche mettere fine alla globalizzazione senza regole sono fra i primi impegni presi davanti ai militanti.
“Per la prima volta – ha osservato – il partito di de Gaulle, Pompidou, Chirac e Sarkozy ha una donna candidata alle elezioni presidenziali. Penso a tutte le donne di Francia”.
Pécresse propone un giro di vite contro la delinquenza, inasprendo le pene e inviando l’esercito nei “quartieri sensibili” per ristabilire l’ordine. Sul tema dell’età pensionabile propone invece di posticiparla dai 62 anni attuali a 65 anni. L’obiettivo, adesso, è raccogliere consensi unendo il partito, che in questi ultimi anni ha vissuto numerose divisioni.
Ma l’ascesa di Pécresse non è l’unico elemento ad aver ribaltato la destra francese in poco più di una settimana.
L’altro è la candidatura ufficiale di Éric Zemmour, che diversi sondaggi danno poco sotto Marine Le Pen. Tra i due, com’è noto, non corre buon sangue, ma il successo di Pécresse rappresenta una nuova minaccia per entrambi.
Secondo Politico.eu, i rispettivi staff ne sono consapevoli e iniziano a valutare una seconda ipotesi inimmaginabile fino a poco tempo fa: quella di un’alleanza tra i “gemelli terribili” dell’estrema destra francese.
La leader del Rassemblement National al momento non vuole sentirne parlare, ma l’idea di essere esclusa da un ballottaggio che fino a poco tempo fa la vedeva scontata co-protagonista potrebbe portarla a rivedere i suoi piani.
Sia Le Pen sia Zemmour, infatti, corrono il rischio di dividere il voto dell’estrema destra e annullarsi a vicenda. L’ipotesi di un matrimonio, al contrario, farebbe scattare l’allarme tra gli altri candidati, visto che insieme la strana coppia avrebbe almeno un terzo dell’elettorato.
“Sono dispiaciuta per gli elettori dei Républicains perché, in realtà, Valérie Pécresse è forse la più vicina a Emmanuel Macron fra gli esponenti del partito che hanno partecipato alla competizione interna”, ha detto Le Pen, commentando la decisione del partito gollista. “Ha praticamente lo stesso profilo di Macron e certamente le sue stesse posizioni su numerosi temi”, ha aggiunto.
La speranza della leader del Rassemblement National è che il fenomeno Pécresse si sgonfi appena sarà rientrato l’effetto novità. Una ipotesi che gli esperti non escludono, vista la distanza che ancora ci separa dal voto di aprile.
“Poche persone la conoscevano prima delle primarie. La sua vittoria al congresso dei Républicains le ha dato una vera notorietà in pochi giorni. Ovviamente la stimola nei sondaggi”, ha commentato Jérôme Sainte-Marie, presidente dell’istituto Pollingvox, ai microfoni di Bfm Tv.
Un altro aspetto importante da considerare è l’elevata percentuale di chi, pur avendo indicato una preferenza, si dice aperto alla possibilità di cambiare idea: ben il 44% degli intervistati.
Una volatilità così alta – combinata alla “triste pianura” in cui è impantanata la sinistra (tutti i candidati, compreso Jean-Luc Mélenchon, sono sotto il 10%) – lascia facilmente intravedere come i prossimi mesi della campagna elettorale si giocheranno tutti attorno a un unico quesito: quale destra è meglio equipaggiata a dare la spallata al centro incarnato da Macron?
Pécresse – che si autodefinisce “2/3 Merkel e 1/3 Thatcher” – mostra di avere fiducia nelle proprie carte. “Ho una buona notizia, miei cari amici: la destra repubblicana è tornata!”, ha detto la governatrice dopo la vittoria, “restaureremo l’orgoglio francese e proteggeremo i francesi”.
(da Huffingtonpost)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
SI AGGRAPPANO A LUI PER IL VUOTO CHE VEDONO ATTORNO A LUI
L’applauso, ancora una volta. Lunghissimo, scrosciante: cinque minuti ininterrotti. Ma per questa Prima ritrovata che, ripetono tutti, ha il sapore della ‘rinascita’, il pubblico della Scala, e in fondo, l’intera città, ha riservato molto più di un tributo a Sergio Mattarella: tutti in piedi, tutti rivolti verso il palco reale.
E quell’ovazione un po’ speciale, replicata in modo plastico dalla bacchetta del direttore d’orchestra Riccardo Chailly alzata in segno di rispetto e di saluto in suo onore, è risuonata più volte da platea e palchi. Insieme a un grido: ‘Bis, bis’”.
Fin qui la cronaca, una delle tante apparse sui giornali.
Ma dietro la cronaca di ieri, dietro il colore e il gossip di una serata alla Scala, c’è qualcosa di più, ci sono i sentimenti profondi di un’Italia che si sente persa senza punti di riferimento, senza una politica capace di essere avanguardia, di indicare la strada…
Gli applausi a Mattarella? Nella realtà di un paese abbandonato a sé stesso sono un urlo di disperazione, una richiesta di aiuto a una politica che non sa “avere cura” del paese che dovrebbe guidare.
Carlo Galli su Repubblica parla appunto di una “politica smarrita”: incapace, a destra come a sinistra, di usare la bussola nei nuovi territori della modernità; incapace di dare e darsi delle priorità.
L’analisi di Galli è tutta da sottoscrivere: “Quello che manca oggi è l’individuazione non propagandistica di obiettivi per governare una fase di transizione dagli sbocchi imprevedibili — come se la politica si esaurisse, a sinistra, in episodiche prese di posizione sui diritti individuali e, a destra, nella rendita elettorale derivante dal disagio sociale: è da questa mancanza che nasce un’offerta politica provvisoria, fluttuante, emotiva, superficiale, che disorienta più che orientare, e che resta non credibile e non creduta. Non si parla di piani di riforma della scuola, della pubblica amministrazione, non si confrontano progetti di sviluppo, modelli di difesa e di politica internazionale — il dibattito politico si riduce alla rissa sui vaccini e sui Green Pass. Quello che manca è insomma una politica che prenda sul serio se stessa, e il proprio dovere di determinare democraticamente il destino e l’assetto di un Paese”.
A ben vedere, la richiesta di bis e gli applausi a Mattarella sono proprio questo: la richiesta disperata di una politica autorevole, di una politica capace di decisioni realmente strategiche.
Mattarella è diventato gradualmente ma inesorabilmente simbolo della politica che non c’è ma che dovrebbe esserci. E gli italiani si aggrappano a lui per il vuoto che vedono attorno a lui. E che vedono dopo di lui per colpa di partiti sempre meno politici.
(da Huffingtonpost)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
L’AZIENDA ANNUNCIA PER MARZO UN NUOVO VACCINO ADATTATO
Il vaccino contro il Covid-19 di Pfizer/Biontech è “efficace” contro la variante Omicron dopo tre dosi. Lo ha riferito la stessa Pfizer dopo che sono stati diffusi i risultati preliminari degli studi dal Sudafrica, secondo cui “Omicron sfugge all’immunità conferita dal vaccino Pfizer”.
Secondo studi effettuati dai laboratori “il vaccino è ancora efficace contro il Covid-19, anche contro la variante Omicron, se è stato somministrato tre volte”, ma questa variante “probabilmente non è sufficientemente neutralizzata dopo due dosi”. L’azienda ha reso noto anche che è atteso “a marzo” il vaccino Pfizer/BioNTech adattato alla variante Omicron del coronavirus.
Pfizer e Biontech rendono noto anche di aver avviato in precedenza studi clinici con vaccini specifici per varianti (Alpha, Beta, Delta e Alpha/Delta Mix) e “i dati di questi studi saranno presentati alle agenzie di regolamentazione di tutto il mondo per aiutare ad accelerare il processo di adattamento del vaccino e ottenere autorizzazione normativa o approvazione di un vaccino specifico per Omicron, se necessario”.
Le aziende avevano precedentemente annunciato che prevedono di produrre quattro miliardi di dosi del proprio vaccino (BNT162b2) nel 2022 e “questa capacità non dovrebbe cambiare se sarà necessario un vaccino adattato”.
Tuttavia i dati provenienti dal Sudafrica sembrano dire altro.
La variante Omicron del Sars-CoV-2 riduce significativamente gli anticorpi generati dal vaccino di Pfizer e BioNTech, secondo un piccolo studio preliminare condotto in Sudafrica e pubblicato su medRxiv.
Tuttavia, le persone che sono guarite dall’infezione e hanno ricevuto una vaccinazione di richiamo avranno una maggiore protezione.
Lo studio preprint, non ancora sottoposto a revisione paritaria e condotto all’Africa Health Research Institute, ha testato 14 campioni di plasma di 12 vaccinati, di cui 6 infettati precedentemente. Il calo di capacità anticorpale di neutralizzare Omicron rispetto al virus originale è stato di 41 volte.
In pratica, la variante Sars-CoV-2 Omicron sfugge all’immunità anticorpale indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech, una notevole immunità viene mantenuta nelle persone che sono state sia vaccinate che precedentemente infettate.
“Le implicazioni cliniche di questi importanti dati di laboratorio – ha affermato il direttore esecutivo dell’Africa Health Research Institute, il professor Willem Hanekom – devono essere ancora determinate. È probabile che il risultato sarebbe una minore protezione indotta dal vaccino contro infezioni e malattie. È importante sottolineare che la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che gli attuali vaccini proteggeranno ancora da malattie gravi e morte di fronte all’infezione da Omicron. È quindi fondamentale che tutti vengano vaccinati”.
(da agenzie)
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Dicembre 8th, 2021 Riccardo Fucile
OGGI 86 VITTIME, SALGONO RICOVERI E TERAPIE INTENSIVE
Sono 17.959 i nuovi casi Covid in Italia nelle ultime 24 ore (mai così tanti dal 9 aprile scorso, quando furono 18.938), contro i 15.756 di ieri.
Con 564.698 tamponi (ieri 695.136) il tasso di positività sale al 3,2% (+0,9%).
I decessi sono 86 (ieri 99), per un totale di 134.472 vittime dall’inizio dell’epidemia.
Ancora in crescita i ricoveri: le terapie intensive sono 15 in più (ieri +33) con ben 62 ingressi del giorno, e salgono a 791, mentre i ricoveri ordinari sono 21 in più (ieri +199), 6.099 in tutto.
E’ quanto emerge dal bollettino settimanale del ministero della Salute.
(da agenzie)
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