Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
“ABBRACCIARE GESU’ NEGLI ULTIMI, METTENDO DA PARTE DISPREZZO E INDIFFERENZA”
Riconoscere che il messaggio del Natale “non cavalca la grandezza, ma si cala nella piccolezza” del Dio-bambino che viene al mondo.
E quindi “abbracciare Gesù nei piccoli di oggi”, gli ultimi, i poveri, mettendo da parte disprezzo e indifferenza. Ma allo stesso tempo impegnarsi perché sia data “dignità al lavoro”, anche scongiurando la gravissima piaga delle cosiddette “morti bianche”. Non trascura temi di forte attualità l’omelia di papa Francesco nella messa della Notte di Natale, celebrata nella Basilica di San Pietro davanti a circa 1.500 persone, anche quest’anno anticipata alle 19.30 come lo era stata l’anno scorso ai tempi del ‘coprifuoco’ anti-Covid.
Per il Pontefice, “la sfida di Natale” è, guardando il presepe, saper accogliere e comprendere “la via della piccolezza”. Perché “Dio si rivela, ma gli uomini non lo capiscono. Lui si fa piccolo agli occhi del mondo e noi continuiamo a ricercare la grandezza secondo il mondo, magari persino in nome suo. Dio si abbassa e noi vogliamo salire sul piedistallo. L’Altissimo indica l’umiltà e noi pretendiamo di apparire. Dio va in cerca dei pastori, degli invisibili; noi cerchiamo visibilità. Gesù nasce per servire e noi passiamo gli anni a inseguire il successo”. “Dio non ricerca forza e potere – avverte Francesco -, domanda tenerezza e piccolezza interiore”.
Ecco allora “che cosa chiedere a Gesù per Natale: la grazia della piccolezza”. Perché, secondo il Papa, “è un messaggio di grande speranza: Gesù ci invita a valorizzare e riscoprire le piccole cose della vita”. “Lasciamoci allora alle spalle i rimpianti per la grandezza che non abbiamo. Rinunciamo alle lamentele e ai musi lunghi, all’avidità che lascia insoddisfatti!”, ammonisce il Pontefice.
Ma “accogliere la piccolezza” significa anche “amare Gesù negli ultimi, servirlo nei poveri”. “Sono loro i più simili a Gesù, nato povero – ricorda Bergoglio -. Ed è in loro che Lui vuole essere onorato. In questa notte di amore un unico timore ci assalga: ferire l’amore di Dio, ferirlo disprezzando i poveri con la nostra indifferenza”.
Il Papa va anche oltre, perché sempre guardando il presepe vede i pastori come “i dimenticati delle periferie”, persone la cui “dignità è messa alla prova”. Insomma, Gesù “viene a nobilitare gli esclusi e si rivela anzitutto a loro: non a personaggi colti e importanti, ma a gente povera che lavorava”.
“Dio stanotte viene a colmare di dignità la durezza del lavoro – spiega Francesco -. Ci ricorda quanto è importante dare dignità all’uomo con il lavoro, ma anche dare dignità al lavoro dell’uomo, perché l’uomo è signore e non schiavo del lavoro”. “Nel giorno della Vita ripetiamo: basta morti sul lavoro! – è quindi il suo appello – E impegniamoci per questo”.
Il richiamo finale del Papa è così quello a un ritorno all’essenziale. “Torniamo a Betlemme, torniamo alle origini – esorta -: all’essenzialità della fede, al primo amore, all’adorazione e alla carità”. “Dio ci conceda di essere una Chiesa adoratrice, povera e fraterna – conclude -. Questo è l’essenziale. Torniamo a Betlemme”.
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
“FATICANO AD ALLARGARE L?ELETTORATO”… : “FDI HA TOCCATO IL PICCO”… : “COALIZIONE SENZA PARTITO EGEMONE E’ UN PROBLEMA”
Fratelli d’Italia, in (lieve) discesa, superata dalla Lega, in (altrettanto lieve) risalita. L’oscillazione, di un 1% per entrambi i partiti, è registrata da Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera.
Si tratta dell’inizio di un declino per la Meloni e dell’avvio di una nuova ascesa per Salvini? No. O almeno, non per il momento.
I due partiti, da tempo, ormai, oscillano. Perché c’è una, piccola, porzione di elettori che tende a spostarsi dall’uno all’altro.
Ma sono sempre gli stessi voti, perché, ci spiega Livio Gigliuto, sondaggista e vicepresidente dell’Istituto Piepoli, “le due forze sono in equilibrio. Sono, loro ma anche gli altri partiti in questo momento storico, più attenti a conservare i loro voti che ad aprirsi ad altre porzioni di elettorato”.
Né Salvini, né Meloni guardano oltre la loro comfort zone. Ma, all’interno di quest’ultima, ormai hanno fatto piazza pulita. Non possono ambire ad altri consensi. Per farlo, dovrebbero aprirsi ad altre sacche della società. Ma, data la connotazione delle due formazioni politiche, non è impresa facile.
Ne consegue, restando nel campo del centrodestra, che – al netto di cambi di strategia – ormai il leader della Lega e la presidente di Fratelli d’Italia non possono fare altro che rubarsi voti a vicenda. Con tutte le implicazioni che ciò può avere, soprattutto in termini di riconoscimento di un eventuali capo della coalizione di centro destra.
Per il politologo Alessandro Campi “i dati su Lega e Fratelli d’Italia vanno letti con curiosità e attenzione, ma non indicano grossi spostamenti dell’opinione pubblica. Un momento di sovraesposizione, pensiamo ad Atreju, può tradursi in un +1%. Una gaffe, invece, in -1%. È chiaro che i partiti ci giochino, ma sono fenomeni poco significativi legati, oltre al margine di errore statistico, più alla cronaca che ad altro”.
Giorgia Meloni, solo pochi mesi fa, aveva toccato punte del 20%. Una percentuale enorme per un partito con le connotazioni del suo. Poi ha iniziato a stabilizzarsi, calando lievemente, e a trarne vantaggio è stato Salvini che, dice ancora Campi, “si è ripreso un 1% di voti che erano suoi”.
Un principio di discesa, però, non vuol dire declino: “Fratelli d’Italia – continua Gigliuto – ha raggiunto il massimo risultato che poteva ottenere una destra meno moderata, come la sua. Ha raccolto tutto ciò che poteva, raggiungendo la massima estensione, oltre alla quale non si può andare. Anche perché una parte buona parte di chi guarda a destra continua a votare Lega”.
L’ascesa di Meloni, insomma, inevitabilmente non potrà continuare. Ma le sue oscillazioni a ribasso non sono il segnale dell’arrivo di tempi bui per il suo partito, anzi: “Non direi che la Meloni è in calo – ci dice Giovanni Diamanti, co-fondatore di Quorum e YouTrend – direi che la sua ascesa ha avuto una battuta d’arresto”. Quanto al rapporto con il Carroccio, sostiene: “Lega e Fratelli d’Italia sono prima competitor, poi alleati: i risultati e le tendenze dei due partiti dipendono molto dai loro equilibri. La Lega ha ormai uno zoccolo duro importante: sarà difficile eroderlo ulteriormente per Meloni, che dovrà trovare nuovi bacini di espansione. Una sua espansione verso il centro però richiederà una ridefinizione ulteriore del profilo della leader e di tutto il partito, oggi non troppo attrattivo per gli elettori moderati”. Qualcuno potrebbe trarre benefici da questa impasse? “Certo, questa situazione di equilibrio instabile tra i due favorisce il Pd, la cui stabilità nei consensi può essere la chiave per diventare primo partito”, conclude Diamanti.
I dem in questo momento risultano essere in testa, con il 20,7%, ma sono tallonati dalla Lega, al 20,1%. Segue Fd’I al 18,8%. Quarti i 5 stelle, che recuperano quasi un punto percentuale e si attestano al 16,5%. Quattro formazioni politiche si trovano nello spazio di pochi punti. Nessuno stacca in maniera particolare chi lo insegue. Cosa vuol dire, in vista delle politiche?
“Emerge innanzitutto un dato strutturale – spiega ancora Campi ad Huffpost – E cioè che abbiamo quattro partiti con una forza sostanzialmente equivalente, al netto di oscillazioni che fisiologiche. Nelle coalizioni, non c’è un partito dominante, una forza egemone che detta le condizioni. E questo, anche durante la campagna elettorale, potrebbe essere un problema. Chi comanda tra Salvini e Meloni? Sarà difficile trovare un punto d’incontro. Ed è questo, più che le microoscillazioni, il dato politico vero”. Sono lontani, insomma, i tempi in cui Berlusconi era il leader indiscusso del centrodestra e, prosegue il politologo, “il partito egemone, quello che arriva al 30%, non esiste più”.
Questo discorso, ci spiega ancora Campi, vale tanto per il centrodestra quanto per il centrosinistra. Anche Gigliuto è su questa linea: “Se noi pensiamo al panorama di quindici/venti di anni fa, ricordiamo che un elettore sapeva che votando per la coalizione di centrodestra avrebbe avuto Berlusconi premier e, invece, votando per quella di centrosinistra il presidente del Consiglio sarebbe stato Prodi. Oggi non è più così e quindi, dopo le elezioni, saranno ancora necessari accordi tra forze politiche molto diverse. Ma a questo gli elettori italiani sono già abituati”.
(da Huffingtonpost)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
LA NOBILE SCELTA DELLA FAMIGLIA PER PERMETTERE AD ALTRI DI VIVERE
Lui purtroppo non c’è più, ma con l’enorme gesto d’amore di donare gli organi potrà aiutare almeno quattro persone in difficoltà.
Adrien Sandjo, giovane calciatore, si è spento nella notte a soli 18 anni: come riporta Repubblica, è stato staccato dalle macchine che lo tenevano in vita dopo che i medici dell’ospedale Molinette di Torino ne avevano dichiarato la morte cerebrale.
Aveva avuto un malore sul campo del Beppe Viola di via Palatucci, nel capoluogo piemontese.
Il suo fegato, le cornee, i reni, salveranno la vita ad altri pazienti, desiderio espresso anche da sua madre.
È lutto nelle società sportive di tutto il Piemonte: “A 18 anni devi avere tanti di quei sogni che non bastano i semplici cassetti a contenere. Devi coltivare le tue passioni per far sì che, un giorno, possa diventare il tuo tutto. Devi poter spaccare il mondo o, almeno, provarci. Devi dare forma a quel pensiero di un bambino: “da grande farò…”, si legge in uno dei tanti messaggi di cordoglio alla Cit Turin, la società che lo aveva preso in prestito dal Bacigalupo per questa stagione.
Lo scorso mercoledì 22 dicembre era stato convocato per la partitella della rappresentativa regionale under 19 insieme a un altro compagno di squadra. “Lunedi ci eravamo visti per la cena di Natale della società. Lui era al settimo cielo per quella convocazione. Abbiamo ancora tutti il suono del suo urlo di gioia nelle orecchie, lo avevamo persino registrato con il cellulare”, racconta Angelo Frau, presidente del Cit Turin. In campo però il giovane si è accasciato all’improvviso sotto gli occhi dei compagni e dell’allenatore.
Soccorso prontamente dall’equipe medica del comitato regionale della lega nazionale dilettanti che aveva usato il defibrillatore a bordo campo per rianimare il ragazzo, anche il medico a bordo dell’ambulanza ha provato a rianimarlo per oltre 30 minuti fino all’arrivo in ospedale alle Molinette, dove i medici lo hanno messo in coma farmacologico e sottoposto alla circolazione extracorporea, fino alla morte cerebrale.
(da NetQuotidiano)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
GARANTISCONO UNA PROTEZIONE DEL 99%
Con il consiglio dei ministri di ieri, che ha dato il via al cosiddetto dl Festività che disciplinerà ulteriori restrizioni legate all’ampia diffusione dei contagi (ieri oltre 44.500), in Italia assumeranno un ruolo sempre più importante le mascherine FFP2, i dispositivi di protezione che diventeranno obbligatori in alcune circostanze.
Si tratta di mascherine che, nei mesi scorsi, sono state più volte al centro di polemiche e di disinformazione, soprattutto in seguito a notizie montate ad arte e poi diffuse in maniera virale sui social network.
Non è difficile immaginare quanto, dopo le più recenti indicazioni del governo, continueranno a circolare false informazioni e vere e proprie bufale sulle mascherine FFP2.
Per prevenire l’ondata, abbiamo approntato una sorta di vademecum, per cercare di fare chiarezza sui titoli in cui ci si potrà imbattere nelle prossime ore.
Innanzitutto, occorre verificare le circostanze all’interno delle quali le mascherine FFP2 sono considerate obbligatorie in seguito alle ultime disposizioni del consiglio dei ministri.
Questo particolare tipo di dispositivo dovrà essere indossato obbligatoriamente «in occasione di spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo (e altri locali assimilati) e per gli eventi e le competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto».
Inoltre, ci sarà una ulteriore fattispecie rispetto all’obbligo delle mascherine FFP2: queste ultime saranno quelle che dovranno essere utilizzate «su tutti i mezzi di trasporto». Si intendono così aerei, treni a lunga percorrenza, ma anche bus, treni e metro del trasporto pubblico locale.
Digitando in rete “mascherina FFP2” sicuramente ci si imbatterà in un vecchio video in cui vi mostravano un dispositivo di protezione di questo tipo aperto da un taglierino e pieno di larve. Ovviamente, si tratta di un fake, come abbiamo già dimostrato.
Si tratta di video che venivano diffusi in concomitanza con sequestri da parte delle forze dell’ordine dei lotti di mascherine FFP2.
Questi provvedimenti – che pure sono stati presi nel corso del tempo – non avevano nulla a che vedere con la presenza di insetti e larve all’interno dei dispositivi, quanto sulle questioni di conformità delle mascherine stesse rispetto agli standard europei.
Proprio la conformità delle FFP2 è stato uno degli argomenti più dibattuti.
Nel marzo 2021 si era diffusa, ad esempio, la bufala che la maggior parte di questi dispositivi presenti sul territorio italiano non fossero conformi alle regole europee. In modo particolare, quelle siglate con CE 2163.
In realtà, in una dichiarazione dell’epoca, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva avuto modo di ribadire: «Il procedimento autorizzativo vigente in Italia sulle mascherine è molto rigoroso, mi sento di dire che le mascherine in commercio sono sicure».
In ogni caso, esistono diversi strumenti per verificare la conformità delle mascherine FFP2: c’è un tool messo a disposizione dall’Unione Europea che, a partire dal codice identificativo del prodotto, evidenzia conformità o non conformità con gli standard previsti (che riguardano i materiali utilizzati, i metodi di produzione e altri aspetti che vanno a impattare sulla filiera di conservazione dei dispositivi stessi).
Per quanto riguarda la sicurezza di queste mascherine anche sui luoghi di lavoro, si può far riferimento all’aggiornato elenco dei dispositivi che hanno avuto un processo di validazione – per quanto riguarda la conformità – dall’Inail.
All’interno di questo elenco, sono presenti tutti i dispositivi di protezione (comprese le mascherine FFP2) che l’istituto nazionale per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro ha avuto modo di valutare.
In modo particolare, per quanto riguarda le FFP2 con sigla CE 2163 occorre fare fede agli esiti degli organi di vigilanza specifici e non ai test dei laboratori indipendenti, come invece è stato fatto tra marzo e aprile 2021, quando si è diffusa la notizia della loro non conformità.
Inoltre, ci sono state diverse bufale sulle mascherine FFP2 riguardanti non soltanto la conformità, ma anche la salute delle persone che le indossano. Come ha avuto modo di ricordare in più circostanze il ministero della Salute, «non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che l’uso prolungato di mascherine possa provocare intossicazione da CO2 o carenza di ossigeno».
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
2,2 MILIONI SONO TRA I 40 E I 60 ANNI
Sono oltre 5,6 milioni gli italiani che ad oggi non hanno copertura contro il Covid: è quanto si evince dalla lettura del report del governo sui vaccini, aggiornato a questa mattina, sulla base del quale risulta – senza calcolare la popolazione compresa nella fascia 5 -11 anni, che 5.683.275 persone non hanno fatto la prima dose.
In termini assoluti, il numero più alto di non vaccinati è tra i 40-49 anni (1.221.454) e in quella 50-59 anni (1.038.570); in termini percentuali è invece tra i 12-19enni dove c’è la fetta più ampia: il 18,47%, che corrisponde a 854.716 persone su una platea di 4.627.514.
Sono invece oltre 154mila le prime dosi di vaccino anti covid somministrate nell’ultima settimana.
Sempre negli ultimi sette giorni sono state somministrate oltre 500mila dosi di vaccino anti covid al giorno. In base al report le somministrazioni complessive sono state 3.665.076, con una media di oltre 523mila al giorno. Le dosi complessivamente inoculate dall’inizio della campagna vaccinale sono invece 107.934.696.
Per quanto riguarda i bambini, Sono 151.143 quelli tra i 5 e gli 11 anni che hanno fatto la prima dose di vaccino contro il Covid. Si tratta del 4,13% del totale delle persone apparteneva a questa fascia, pari a 3.656.069.
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
I TASSI PIU ALTI DI INCIDENZA NELLA FASCIA 10-19 ANNI
L’incidenza settimanale continua ad aumentare, con la pandemia che registra i più alti tassi sui bambini e sui ragazzi, 393 per 100.000 abitanti nella fascia di età 0-9 anni e 404 nella fascia di età 10-19 anni.
L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 351 per 100.000 abitanti nel periodo 17-23 dicembre, contro 241 per 100.000 abitanti in quello 10-16 dicembre. Se l’incidenza più alta si registra nella fascia dei giovani, quella più bassa si rileva invece nelle fasce di età superiori agli 80 anni, nel dettaglio 101 nella fascia di età 80-89 e 116 nei soggetti di età più avanzata.
Proprio per cercare di limitare la diffusione del contagio tra i più giovani, il Commissario Straordinario Francesco Paolo Figliuolo, dopo quanto stabilito dal Cts dell’Aifa e alla luce della circolare del ministero della Salute, “ha aperto la possibilità – a partire dal prossimo 27 dicembre – di effettuare le terze dosi per tutti i giovani delle classi 16 e 17 anni e per i soggetti fragili della fascia 12/15 anni a rischio potenziale di forme gravi di Covid-19. Le dosi Pfizer potranno essere somministrate a partire dal 27 dicembre. L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) si pronuncerà su tutti gli adolescenti tra 12-15 anni entro il mese di gennaio.
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
TASSO POSITIVITA’ AL 5,4%
Il bollettino Covid in Italia tocca un nuovo massimo storico di contagi in termini assoluti: sono 50.599 i casi registrati nelle ultime 24 ore. Frutto anche di un numero di tamponi molto alto – 929mila tra antigenici e molecolari. Il tasso di positività, rapporto fra contagi e tamponi, registra il 5,4%.
Sale così ad almeno 5.567.644 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 141 (ieri sono stati 168), per un totale di 136.386 vittime da febbraio 2020
Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 460.674, pari a +30.645 rispetto a ieri.
Boom della Lombardia: con 208.228 tamponi effettuati è di 16.044 il numero di nuovi casi di Covid, con un tasso di positività in crescita al 7,7% (ieri 6,2%).
Sono 28 i decessi, che portano il totale a 34.887 morti da inizio pandemia.
Per quanto riguarda le province, sono 7.033 i positivi segnalati a Milano (di cui 3.158 a Milano città), 993 a Bergamo, 1.070 a Brescia, 836 a Como, 333 a Cremona, 302 a Lecco, 468 a Lodi, 340 a Mantova, 1.399 a Monza e Brianza, 716 a Pavia, 190 a Sondrio e 1.565 a Varese.
Secondo gli esperti non siamo ancora al picco di questa quarta ondata.
“A gennaio ci sarà un rialzo fortissimo dei casi — ha detto oggi Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute —. Si prevede un numero di casi simile a quello visto negli altri Paesi d’Europa”.
La buona notizia sta nella tenuta sostanziale della pressione ospedaliera, che mantiene una leggera crescita.
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
“STRUTTURA SOVVERSIVA DI ULTIMA GENERAZIONE”
Il leader e fondatore dell’organizzazione eversiva e suprematista ‘Unione Forze Identitarie’, il cui nome non è noto, è stato arrestato ieri a Roma.
Il capo d’imputazione è ‘associazione sovversiva’ e sulla base di questo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma ha anche disposto per altri 4 componenti dell’organizzazione, con ruoli di spicco, la sottoposizione all’obbligo di dimora per 3 persone ed all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per la quarta.
I provvedimenti – sottolinea una nota della questura di Roma – sono stati emessi a conclusione di una complessa indagine, coordinata dalla Procura di Roma e condotta dalla Digos della Questura di Roma e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione, su una struttura “paramilitare suprematista, operativa su tutto il territorio nazionale e vicina al gruppo estremista e suprematista bianco Feuerkrieg division, ramo della più nota Atomwaffen division, inserito dal governo britannico nella lista dei gruppi terroristici
L’attività investigativa – spiegano gli inquirenti – ha evidenziato una struttura sovversiva di ‘ultima generazione’, operativa sul web attraverso una intensa opera di propaganda nazionalsocialista e razzista, e nel mondo reale con basi logistiche secondo un modello definito di “stay behind”, ovvero segreto-paramilitare, in grado di operare nei casi di necessità.
Le indagini hanno messo in evidenza come l’opera di proselitismo fosse proiettata alla radicalizzazione del pensiero estremista di ragazzi, spesso minori con situazioni di disagio, secondo processi tipici di contesti eversivi fondamentalisti.
L’indottrinamento avveniva anche mediante l’esaltazione delle azioni terroristiche, definite come “Jihad bianca”, commesse dai c.d. “lupi solitari”: Anders Behring Breiivik, Luca Traini, Brenton Tarrant, Stephan Balliet, John Earnest.
Preoccupanti sono state anche le istruzioni che Ufi forniva ai suoi giovani sodali sul confezionamento di esplosivi o sulla fabbricazione artigianale di armi, anche con l`uso di sostanze chimiche facilmente reperibili sul mercato.
Nei confronti di altri 4 associati, residenti su tutto il territorio nazionale, la Procura di Roma ha disposto perquisizioni, che sono in corso.
(da agenzie)
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Dicembre 24th, 2021 Riccardo Fucile
“PRESIDI NON COMPETENTI PER VERIFICARCI IL GREEN PASS”
Un gruppo di insegnanti No vax in Alto Adige ha chiesto il risarcimento per essere stati sospesi dalle scuole. A raccontare la vicenda è il quotidiano Dolomiten.
I legali dei docenti hanno inviato la richiesta ad alcuni presidi degli istituti scolastici della zona, perché, stando alle motivazioni, i dirigenti non avrebbero la competenza per verificare la validità dei Green pass del personale.
La richiesta è stata accompagnata anche dall’Iban per il bonifico: i prof No vax chiedono 15 mila euro ai presidi, più 1.500 euro di spese legali che andrebbero versati entro 10 giorni. In caso contrario, scatterebbe l’esposto.
Secondo l’assessore alla scuola di lingua tedesca Philipp Achammer, si tratta di un «tentativo assurdo di mettere sotto pressione i presidi».
(da agenzie)
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