Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
E’ SOLO FUORI DI TESTA, COME SOSPETTANO I SUOI ALLEATI, OPPURE HA ELABORATO NUOVE TECNICHE PER PILOTARE IL VOTO PER IL COLLE?
Sguardi dubbiosi, giovedì scorso, quando Berlusconi ha annunciato di avere in tasca le chiavi del Quirinale. Da tempo lo va dicendo e nessuno lo prende sul serio. Ma stavolta i suoi ospiti – da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, da Maurizio Lupi a Giovanni Toti – sono rimasti basiti nell’apprendere che conta di scippare alla sinistra la bellezza di 150 voti.
Fossero una dozzina, ancora ancora; ma così tanti sembra impossibile, per comprarli non basterebbe una bancarella, ci vorrebbe un mercato.
Non è finita: il Cav si è messo ad argomentare che “dei nostri grandi elettori nessuno mi tradirà, ne sono totalmente certo”.
Tutti l’hanno guardato con imbarazzo: da 73 anni le elezioni presidenziali sono il festival dei “franchi tiratori”.
Nel ’48 impallinarono Carlo Sforza; nel ‘64 umiliarono Giovanni Leone; nel ‘71 misero nel mirino Amintore Fanfani; nel ’92 guidati dal “Divo” Giulio Andreotti si presero gioco di Arnaldo Forlani; nel 2015 (i famosi “centouno”) fecero la festa a Franco Marini e a Romano Prodi per limitarsi alle prede più prestigiose.
Insomma, una mattanza.
Invece Silvio non solo conta di mantenere i propri voti, che sulla carta sono 480, senza farsene rubare nemmeno uno; ma addirittura progetta di razziare quelli avversari e di farsi incoronare alla faccia dei magistrati, dei “comunisti”, dei giornaloni e di quanti lo declinano al passato.
È solo fuori di testa, come sospettano i suoi alleati, oppure ha escogitato delle tecniche nuove e sconosciute per pilotare il voto segreto? In questo caso, cosa diavolo ha in mente?
Premessa storica indispensabile: agli albori della Repubblica ogni “grande elettore” compilava la scheda senza tante formalità, quindi la deponeva nell’urna d’argento a forma di insalatiera. Fino a quando, nel 1992, nel conteggio si scoprì che qualcuno ci aveva messo 5 schede di troppo. Il radicale Marco Pannella piantò un casino e da allora, per garantire la segretezza, si vota in una cabina ribattezzata “catafalco”: i 1009 grandi elettori ci si infilano uno per uno con un’apposita scheda anti-broglio. Quando sono dentro controllarli non è facile. Ci vuole ingegno.
Primo metodo, alquanto rozzo: cronometrare la permanenza nel catafalco. Pochi secondi suggeriscono un nome breve (tipo Draghi), le lungaggini lasciano presagire qualche lettera in più (per esempio, Berlusconi). Ma non è un criterio infallibile. Qualcuno potrebbe trattenersi apposta per dare l’illusione di aver votato in un certo modo, facendo il contrario.
E comunque, da qualche anno esiste un altro modo più tecnologico per mettere sotto pressione chi vota: lo smartphone.
Diversamente dai comuni mortali, che beccano una denuncia se vengono scoperti a fotografare la scheda, il deputato o senatore non rischia nulla.
Silvio potrebbe chiedergli di documentare in che modo ha votato, magari con un selfie nel catafalco o addirittura un filmino da postare sui social. Al momento rimane un’ipotesi che però aleggia, in particolare tra i “peones”.
Il vero handicap di questa strategia è che Berlusconi potrà imporla soltanto ai parlamentari di Forza Italia, minacciandoli di cacciarli nel caso rifiutassero, oppure ai nuovi acquisti grillini che chiederanno qualcosa di tangibile in cambio del loro voto (“Vedere cammello, dare moneta” è la prassi in questi casi).
Anche volendo, il Cav non potrebbe esigere la stessa umiliante sottomissione dai seguaci di Salvini o della Meloni. Purtroppo per lui, lì si annida il grosso dei probabili “franchi tiratori”. Esiste qualche altro modo per renderli inoffensivi? Certo che sì.
Ne suggerisce uno collaudato Augusto Minzolini, direttore del Giornale: Berlusconi potrà pretendere che i grandi elettori del centrodestra scrivano il suo nome in modo da farsi riconoscere. Per esempio “Silvio Berlusconi” i forzisti, “Berlusconi Silvio” i Fratelli d’Italia, “Berlusconi” e basta quelli della Lega, “S.Berlusconi” o “Berlusconi S.” le rimanenti sigle. Tutte le schede vengono lette in aula al momento dello spoglio, tranne che contengano qualche volgarità.
Se un partito alleato mancasse di parola ci vorrebbe un attimo per smascherarlo e il Cav saprebbe su chi consumare la propria vendetta. Di conseguenza Giorgia e Matteo dovranno darsi da fare per mettere in riga i rispettivi “peones”, scongiurando defezioni di massa nel voto segreto. Naturalmente nulla impedisce che qualche “franco tiratore” (o “libero pensatore” come preferiva denominarlo quel vecchio pirata di Paolo Cirino Pomicino) pur di tradire Silvio preferisca inguaiare il proprio partito
Decine di parlamentari “azzurri” sanno già di non essere ricandidati, impossibile tenerli al guinzaglio. E comunque, va detto, a sinistra prenderanno contromisure.
Pure Cinque stelle e Pd potranno chiedere la prova del selfie, anche loro cercheranno di rendere riconoscibile il voto per frenare la campagna acquisti. Addirittura si vocifera che, quando la candidatura di Berlusconi verrà messa ai voti, usciranno dall’aula in modo da impedire il quorum. Più che una corsa al Colle sarà una gara di rimpiattino o, se si preferisce, tra guardie e ladri.
Ultimo possibile magheggio berlusconiano: farsi scegliere come grande elettore della Lombardia. Nulla di deciso, però se ne parla. Presentandosi di persona alla Camera durante le votazioni, Silvio avrebbe un doppio vantaggio: potrebbe stare nel vivo dei giochi marcando stretto i possibili traditori. Inoltre rimetterebbe piede in Parlamento, da dove venne espulso otto anni fa. Vi tornerebbe dalla porta di servizio, è vero; ma gli regalerebbe comunque una certa soddisfazione.
(da Huffingtonpost)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
NEL REGNO UNITO DUE MILIONI DI POSITIVI
Sono quasi 2 milioni le persone che hanno contratto il Covid nel Regno Unito negli ultimi 10 giorni con il primato che spetta a Londra dove, una persone su 10, è stata contagiata dal virus.
Numeri impressionanti, svelati dall’Ufficio per le statistiche nazionali e che fotografano perfettamente la realtà inglese.
Già da diversi giorni, infatti, i centri urbani del Regno Unito si sono letteralmente svuotati a causa dell’alto numero di contagi, mentre, secondo alcuni calcoli, centinaia di migliaia di persona hanno trascorso le feste natalizie in isolamento.
Secondo i numero diffusi dall’Ufficio per le statistiche nazionali, in Inghilterra il 2.83% della popolazione è positivo al Covid, circa 1 ogni 35 abitanti, ovvero 1,5 milioni di persone. I dati si riferiscono alla settimana che va dal 13 al 19 dicembre, mentre le proiezioni indicano per la settimana di Natale un ulteriore rialzo dei contagi con il numero complessivo degli attuali positivi nel Regno Unito che, come detto, potrebbe sfiorare se non addirittura superare quota 2 milioni.
La città più colpita, come detto, è Londra dove una persona su 10 è positiva al Covid. Nonostante già da diversi giorni si sia sfiorato il muro dei 100mila positivi al giorno, al momento il governo non sembra intenzionato a imporre nuove restrizioni.
I cittadini britannici, però, si sono imposti una sorta di auto lockdown con i centri urbani che già da diversi giorni si sono letteralmente svuotati anche per il timore di trascorrere le feste in famiglia e correre il pericolo di contagiarsi o contagiare qualche parente o amico.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
LE VIOLENZE ANDAVANO AVANTI DA ANNI… IL CORAGGIO DEL RAGAZZINO
Dopo la denuncia del figlio dodicenne, per un uomo è arrivata una condanna a 6 anni di reclusione e si sono aperte le porte del carcere.
Arriva dalla provincia di Reggio Emilia una storia di violenza in famiglia.
Violenze che andavano avanti da molto tempo – responsabile un uomo che da anni maltrattava la moglie 35enne – e che se sono finite è stato grazie al figlio dodicenne della coppia.
Il ragazzino, stanco di assistere alle botte del genitore, aveva infatti chiamato i Carabinieri per denunciarlo.
I fatti risalenti alla fine dell’agosto del 2019 avevano visto i carabinieri di Novellara intervenire, su richiesta del giovane testimone figlio della coppia, nell’abitazione di una famiglia residente nella bassa reggiana e portare alla luce una vicenda di violenza domestica che andava avanti da diversi anni.
I Carabinieri grazie al ragazzino avevano potuto arrestare il padre. La Procura reggiana aveva richiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Reggio Emilia un provvedimento restrittivo.
Quindi il processo con il Tribunale di Reggio Emilia che riconoscendo colpevole il 42enne per i reati di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e violenza sessuale lo ha condannato a 6 anni di reclusione.
La condanna confermata in appello e divenuta esecutiva lo scorso novembre, ha visto l’ufficio esecuzioni penali della procura emettere l’ordine di carcerazione, trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri di Novellara che ricevuto il provvedimento hanno arrestato l’uomo. L’uomo dovrà scontare 5 anni, 11 mesi e 23 giorni di reclusione.
Dalle indagini è emerso che l’uomo dal 2013 sottoponeva a costanti vessazioni fisiche e morali la moglie che veniva sistematicamente insultata, minacciata anche con una ascia, colpita con pugni, schiaffi e calci anche di notte per impedirle di dormire. Nell’agosto del 2019 un ultimo episodio che aveva spinto il figlioletto a chiedere aiuto: il marito prendeva a schiaffi e pugni la moglie e la costringeva a subire atti sessuali. Lo stesso ragazzino veniva sottoposto a violenze dal padre.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
COMPUTER E STAMPANTE PER FALSE CERTIFICAZIONI CON I DATI RUBATI AI CITTADINI
Produceva falsi Green pass rubando i dati ai cittadini.
Per questo è finito in manette un 26enne di Graviano in provincia di Napoli. Nella sua abitazione i carabinieri hanno trovato carte di identità false, banconote contraffatte e 4500 euro in contanti.
Oltre a 15 carte di pagamento intestate ad altre persone, un computer e una stampante che serviva a riprodurre i certificati e le banconote.
I falsi Green pass venivano utilizzati attraverso alcune matrice ritrovate tra i file archiviati nell’hard disk dell’uomo, che li teneva in una cartella rinominata “Green pass rubati”.
Il 26enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
MAL DI TESTA, SPOSSATEZZA, NIENTE PERDITA DELL’OLFATTO
A differenza della Delta la variante Omicron porta alla perdita di gusto e olfatto in meno casi. I sintomi segnalati sono mal di testa, naso che cola, starnuti e spossatezza. Ma la cautela è d’obbligo perché i dati sono ancora limitati
È cinque volte più contagiosa. Ma, almeno secondo i primi timidi dati – e quindi con il dovuto beneficio del dubbio – sembrerebbe avere dei sintomi più lievi e portare a una malattia in forma meno grave.
È Omicron, la variante di Coronavirus la cui avanzata è sempre più rapida ed esponenziale. «È chiaro al momento che se ci soffermiamo su aree con alto tasso di contagi Omicron, ma anche a livello nazionale, vediamo un quadro in cui non dominano i classici sintomi Covid», spiega a Newsweek il professor Tim Spector, scienziato di riferimento dell’app ZOE COVID assai diffusa nel Regno Unito. Negli Stati Uniti i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno segnalato anche un aumento dei casi di influenza. Il rischio di confondere i sintomi, quindi, aumenta. E un tampone diventa determinante per stabilire la causa e distinguere il SARS-CoV-2 dai virus che possono causare altri virus stagionali.
I tempi di incubazione
Come spiegato dall’Istituto Superiore di Sanità in questi giorni la variante Omicron appare avere tempi di incubazione e raddoppio del numero dei soggetti infettati assai più alto a quelle precedenti. E secondo alcuni studi, dice il coordinatore del Cts Franco Locatelli ribadendo la necessità di «proteggerci», avrebbe una «contagiosità di 5 volte superiore alla Delta».
Secondo i dati raccolti a Londra nel periodo ottobre-dicembre, i sintomi della variante Omicron che sono stati riportati sull’apposita app sono mal di testa, naso che cola, starnuti, spossatezza. Ovvero elementi di quotidianità di influenze e raffreddori comuni, in grandi e piccoli, per tutto l’inverno. Secondo i CDC ci vogliono una decina di giorni per riprendersi in genere dalle malattie comuni da raffreddamento. Non però per chi è immunodepresso, ha asma e patologie respiratorie: lì il pericolo è quello di sviluppare malattie più gravi, come la polmonite.Anche uno studio condotto in Inghilterra dall’Imperial College nelle prime due settimane di dicembre confermerebbe che Omicron porta sintomi meno gravi della variante Delta. I numeri, si spiega, variano a seconda dei criteri di inclusione usati per i ricoveri: ci sarebbe un rischio più basso del 40-45% in caso di ricoveri di uno o più giorni, e tra il 15 e il 25% nei casi generici di arrivo in ospedale. Il minor rischio ospedalizzazione però va, nel quadro generale.
Bilanciato con il pericolo più elevato di contagio causato dalla variante in sé. E dalla minore copertura data dalla vaccinazione. Il pericolo di finire in ospedale con Omicron per chi è già stato contagiato da altra variante Covid e che ha quindi un’immunità naturale al virus scende della metà. Quello di ospedalizzazioni lunghe del 61%.
Gli studi
I sintomi, al momento, appaiono anche lievemente differenti a seconda di altri elementi. Secondo i numeri diffusi per esempio nel giorni scorsi dal più grande assicuratore sanitario privato del Sudafrica, la popolazione del paese svilupperebbe sintomi con mal di gola prurito uniti a dolori muscolari, soprattutto lombalgia, congestione nasale e tosse secca con Omicron.
Sintomi che però si ritrovano anche nel ceppo originario di Sars Cov-2 e in Delta, nota Ashley Z. Ritter, professore a contratto presso l’Università della Pennsylvania e amministratore delegato di Dear Pandemic. Dato che Omicron circola solo da circa tre settimane, aggiunge secondo quanto riporta il New York Times, «è ancora troppo presto per dire che ci siano differenze nei sintomi tra la variante di Omicron e le versioni precedenti».
Alla fine è più probabile che i sintomi di Omicron e Delta si assomiglino che il contrario. «Probabilmente c’è un’enorme quantità di sovrapposizione tra Omicron e le varianti precedenti, perché essenzialmente stanno facendo la stessa cosa», dice Otto O. Yang, un medico in malattie infettive presso l’Università della California, Los Angeles, David Geffen School of Medicinale. «Se ci sono differenze, probabilmente sono abbastanza sottili»
Le differenze
Tra i sintomi che, secondo i primi dati, sembrano meno diffusi con Omicron e che invece sono caratteristici della Covid-19 ci sarebbe la perdita di gusto e olfatto. Secondo lo stesso studio, nel 48% delle persone che sono state contagiate con il Coronavirus “iniziale” si registra la perdita dell’olfatto e nel 41% quella del gusto.
Nel caso di un piccolo focolaio di Omicron studiato invece in Norvegia, la perdita del gusto si è rilevata solo nel 23% dei pazienti e quella dell’olfatto in ancora meno persone, il 12%. A causare questa differenza però potrebbe non essere la variante ma lo stato di vaccinazione.
Secondo Maya N. Clark-Cutaia, docente presso il Meyers College of Nursing della New York University, i pazienti vaccinati – con Delta o il coronavirus originale – tendono a presentare mal di testa, congestione, pressione sinusale e dolore sinusale. Mentre quelli senza vaccino hanno più possibilità di soffrire di respiro corto, tosse e sintomi simil-influenzali. Infine, l’ultima variante avrebbe un tempo di incubazione più breve. Basterebbero solo tre giorni dall’esposizione alla Omicron per eventualmente manifestare i sintomi, diventare contagiosi e risultare positivi. Con Delta e il ceppo originario erano dai 4 ai 6, ha affermato il dottor Waleed Javaid, direttore della prevenzione e del controllo delle infezioni al Mount Sinai Downtown di New York City. Le mutazioni aiuterebbero il virus ad attaccarsi e a entrare nelle cellule.
(da Open)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
QUASI 60 MILIONI LE PERSONE VACCINATE
Sembra funzionare il lockdown per i non vaccinati in Germania.
Nelle ultime 24 ore registrati 10.100 nuovi casi di Covid e 88 decessi dovuti al virus. Lo fa sapere il Robert Koch Institute, sottolineando che l’incidenza settimanale continua a decrescere.
Infatti è arrivata a 220,7 per 100 mila abitanti, mentre il giorno prima era pari a 242,9 e la settimana scorsa era 315,4.
Il numero totale dei morti è arrivato invece a 110.364.
Sono 35mila i tedeschi che si sono fatti vaccinare contro il Coronavirus il giorno di Natale.
Di queste dosi inoculate, trentamila erano booster, secondo quanto rende noto il Rki. Al momento 58,9 milioni di persone nel paese hanno ricevuto il vaccino completo, due dosi o quella unica Johnson & Johnson, corrispondenti al 70,8% della popolazione.
Almeno 29,9 milioni hanno ricevuto anche la dose booster.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
UN ALTRO NO VAX CHE LASCIA LA MOGLIE E TRE FIGLI
E’ scomparso all’età di 70 anni Alberto Conti, presidente del Wwf e coordinatore del Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì ed iscritto all’Ordine degli Ingegneri di Forlì-Cesena.
Conti è stato uno dei volti più noti dell’ambientalismo locale da oltre vent’anni. Tantissime le battaglie che ha portato avanti, motore infaticabile e decisivo anche di quella più complessa del recente passato di Forlì: l’introduzione di un sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta integrale per alzare il livello di raccolta differenziata. Da una decina di giorni si trovava ricoverato in ospedale dopo aver contratto il Covid-19.
Non si era vaccinato contro il virus e le sue posizioni di contrarietà erano note.
Lascia la moglie e tre figli.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
IL 48% DEI CASI IN ETA’ SCOLARE NELLA FASCIA 6-11 ANNI
Il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha la terza dose ”è 85 volte maggiore per gli over 80; 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni; 6,1 volte maggiore per i 40-59 enni. §
Questi i dati contenuti nel Report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss) che integra il monitoraggio settimanale sul Covid, pubblicato oggi.
Nell’ultima settimana, si conferma inoltre l’andamento osservato in quella precedente “con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (under 20 anni). Il 48% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 36% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni”.
Dopo 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, “l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%”. Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all′82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni. L’efficacia nel prevenire diagnosi e casi di malattia severa sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
(da agenzie)
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Dicembre 26th, 2021 Riccardo Fucile
CON MOLTI MENO TAMPONI OGGI ALTRI 24.883 POSITIVI E 81 MORTI
Sono 24.883 i casi positivi al Covid nelle ultime ore (ieri erano 54.762, il massimo dall’inizio della pandemia). I tamponi processati sono 217.052 (ieri il record di 969.752), con un’impennata del tasso di positività che sale all′11,5% (ieri 5,8%).
E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
I decessi sono 81 (ieri 144) per un totale di 136.611 vittime dall’inizio della pandemia. Prosegue anche la crescita dei ricoveri ordinari che sono 328 in più di ieri, per un totale di 9.220, e delle terapie intensive: 1089 i pazienti (+18 rispetto a ieri) con 85 ingressi al giorno.
(da agenzie)
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