Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
L’AZIENDA E’ LA XBT LOGISTICA DI BOLOGNA
Ha del surreale il messaggio Whatsapp che 90 lavoratori dell’Interporto di Bologna
alle dipendenze della “Xbt servizi e logistica”, azienda di facciata della più conosciuta Zampieri holding, in appalto per la lavorazione della merce del colosso americano Tnt-Fedex.
“Buongiorno a tutti, vi comunico che con oggi 31 dicembre 2021 termina la nostra collaborazione così come i vostri contratti. Il magazzino rimane chiuso questo a causa di tutte le vicende che conoscete bene e che hanno portato a questo risultato, errori fatti sicuramente da entrambe le parti. Nel mese di gennaio 2022 vi verrà corrisposto lo stipendio relativo al mese di dicembre e tutto il resto. Vi auguro buon anno”.
Gli auguri di trascorrere un felice 2022 cozzano e non poco con la notizia contenuta nel testo. A denunciarlo è il sindacato Si Cobas, riportato dall’edizione bolognese di Repubblica: “Il 2022 non si presenta bene per gli oltre 90 operai coinvolti”.
Gli errori dell’azienda, per il sindacato, sono “lo sfruttamento, le irregolarità continue, la mancanza totale di sicurezza che in poco più di un mese aveva portato a quasi una decina di infortuni”.
Ai lavoratori invece l’”errore” che viene imputato sarebbe “l’aver denunciato le irregolarità, aver reso pubblico tutto ciò che accadeva nell’ennesimo luogo dello sfruttamento”.
“Bisognava stare zitti – attaccano i Si Cobas – sarebbe stato opportuno non ribellarsi”. Ma non è stato così, e anzi diverse sono state le manifestazioni e le segnalazioni all’Ausl, all’Ispettorato del lavoro e in Prefettura. Una sorte simile alla loro è toccata anche a quattro lavoratori del parcheggio Tanari, in zona stazione, anche loro licenziati con un messaggio: “Vi comunichiamo che il personale sarà messo in ferie e vi chiediamo di attendere a breve comunicazioni da parte dell’azienda. Cordialità”.
A segnalare la vicenda è stato in questo caso il sindacato di base Usb, che ha manifestato proprio davanti al Tanari.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
VACCINARSI E’ CRIMINE CONTRO L’UMANITA
Con un post sulla sua pagina Facebook dove pubblica una locandina con la condanna a morte nell’ottobre del 1946 di Karl Brandt dal Tribunale di Norimberga per aver somministrato farmaci contro la volontà del soggetto e aver compiuto così un “crimine contro l’umanità”, Nunzia Alessandra Schilirò, la poliziotta no vax salita agli onori delle cronache dopo il suo discorso pronunciato da vice questora in Piazza San Giovanni a Roma lo scorso 25 settembre è tornata alla sua battaglia contro l’obbligatorietà del vaccino anti Covid-19: “Ricordiamolo a tutti – scrive – soprattutto a coloro che si illudono di farla franca. Vi è una giustizia inesorabile che, per fortuna, non appartiene agli uomini, troppe volte indegni della vita concessa”.
Il riferimento al processo di Norimberga è un leitmotiv dei no vax: nelle chat Telegram viene costantemente invocato come il momento in cui tutti i politici e gli esperti che hanno imposto restrizioni per limitare la diffusione del Covid verranno giudicati – e puniti – come fu per i gerarchi nazisti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Altro luogo comune dei complottisti è stato il continuo accostamento della pandemia a quel conflitto e alla segregazione razziale. “Norimberga 2” era anche il nome di una lista civica in capo a Lorenzo Damiano, ex leader degli antivaccinisti e Presidente del movimento cattolico Pescatori di Pace, che all’inizio di ottobre si era candidato a sindaco di Conegliano e lo scorso 24 novembre era stato ricoverato all’Ospedale di Vittorio Veneto perché positivo.
Dopo essere stato salvato dai medici si era convertito e aveva esortato chiunque seguisse a vaccinarsi. “La somministrazione di farmaci contro la volontà del soggetto è un crimine contro l’umanità”, recita la didascalia dell’immagine postata da Schilirò. Un chiaro attacco all’obbligo vaccinale per gli over 50 disposto dal governo nell’ultimo decreto.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
SMENTITE LE BALLE DEI SOVRANISTI
“Verosimilmente il 31 dicembre o nei giorni precedenti qualcuno mi ha passato
Omicron anche se ho condotto una vita ritiratissima, vedendo pochissime persone”. Così l’infettivologo ed ex primario del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano Massimo Galli ha annunciato a Mattino 5 di essere positivo al Covid. “Stamattina sto discretamente meglio – ha detto – ma sono stato una schifezza”.
“Nel periodo tra Natale e Capodanno – ha aggiunto parlando in diretta in collegamento – gli unici pazienti che ho sentito è stato per mail o per telefono, ho visto poche persone a livello conviviale, senza mascherina, ma mai tutte insieme. Questo la dice lunga su quanto questa variante sia contagiosa. La mia è certamente Omicron, sequenziata dalle mie ragazze in laboratorio. Per i vecchiotti come me non è proprio una passeggiata”.
Galli ringrazia le sue tre dosi di vaccino per non aver avuto conseguenze più gravi: “Se non avesse avuto le tre vaccinazioni la cosa sarebbe andata decisamente peggio, tenendo conto della mia età e con la mia storia. Quindi, senza se e senza ma bisogna vaccinarsi, almeno non si crepa. Questo è un dato di fatto”.
Il quotidiano La Verità questa mattina sostiene che l’infettivologo si sia salvato grazie ad alcune cure domiciliari che gli avrebbero evitato di finire in terapia intensiva. A Fanpage ha però smentito la notizia: “Ho fatto outing questa mattina a Canale 5 sulla malattia – ha detto – e quanto alle cure domiciliari, mi piacerebbe sapere quali”.
Nei giorni scorsi, parlando della variante Omicron, Galli aveva messo in guardia la popolazione: “Purtroppo il vaccino non è democratico. Non tutti rispondono allo stesso modo. Una minoranza finisce comunque per aver bisogno del ricovero. Non mi va giù l’idea che sta passando secondo cui Omicron è meno grave e anche se si infetta tanta gente questo farà da vaccinazione. Non è così. Se ci sono moltissime persone infettate c’è anche la possibilità che il virus continui a mutare, che l’impatto con i numerosi sistemi immunitari di persone sia vaccinate che non vaccinate, possa facilitare la selezione di ulteriori mutazioni, e questo dove porta non lo so. Se portasse al raffreddore andrebbe benone, ma il discorso di immunità di gregge non regge”.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
“CROCIFISSO, UMILIATO E MESSO IN GINOCCHIO“: SIAMO AL DELIRIO
Si moltiplicano i messaggi di solidarietà per Novak Djokovic: dopo i suoi sostenitori accorsi sotto l’hotel dove sta aspettando di conoscere l’esito del ricorso presentato contro la decisione di estrometterlo dagli Australian Open, a distanza arriva il messaggio di suo padre, Srdjan, che lo ha addirittura paragonato a Gesù. “Mio figlio è un idolo, la luce in fondo a un tunnel di fronte all’oligarchia politica occidentale che si crede che il mondo sia suo”.
Djokovic è stato “crocifisso come Gesù Cristo, umiliato e messo in ginocchio”. In mattinata lo aveva definito “Spartacus” e “leader del mondo libertario”.
Una santificazione di fatto del tennista numero uno al mondo, coinvolto in quello che i suoi familiari definiscono “il più grande scandalo diplomatico-sportivo della storia”. “È una lotta politica che non ha nulla a che fare con lo sport”, ha insistito l’uomo intervenendo in una conferenza stampa a Belgrado, definendo il premier australiano Scott Morrison uno “svergognato che attacca l’orgoglio del mondo libero”.
“Potranno incarcerarlo stasera, incatenarlo domani, ma la verità è come l’acqua, perché trova sempre la sua strada – ha aggiunto Srdjan – ma Novak ha dimostrato che puoi ottenere qualsiasi cosa se hai dei sogni, e condivide questi sogni con miliardi di persone che lo ammirano”.
Suo fratello Djordje ha attaccato direttamente le autorità australiane: “Novak e il suo team non hanno avuto modo di contattare le autorità federali. È stato trattato come un criminale mentre è un uomo sano e rispettabile e uno sportivo che non ha messo in pericolo la vita di nessuno e non ha commesso alcun reato federale o legale”.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
LE AUTORITA’ LOCALI: “LIBERO DI LASCIARE L’AUSTRALIA QUANDO VUOLE E TOGLIERE IL DISTURBO“
Novak Djokovic è vittima di un complotto politico, è “come Spartaco”, no anzi, “come
Gesù”, ora addirittura “tenuto prigioniero in Australia”.
I deliri dei familiari del tennista numero uno al mondo, bloccato in un hotel di Melbourne in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato contro la decisione di espellerlo dal Paese perché non vaccinato e sprovvisto di un motivo valido per ricevere un’esenzione, sembrano non avere fine. E anzi, in un’escalation di auto esaltazione, diventano via via più roboanti. In particolare quelli di suo padre, Srdjan, che ha tenuto addirittura una conferenza stampa a Belgrado per dire la sua sulla vicenda.
Il caso è sfociato dall’essere una questione sportiva a diventare diplomatica quando addirittura il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha attaccato direttamente il primo ministro australiano Scott Morrison: “Ciò che non è fair play è caccia alle streghe politica (contro Djokovic, ndr) a cui partecipano tutti, incluso il primo ministro australiano, sostenendo che le regole sono valide per tutti”.
Ma sull’argomento “Djokovic prigioniero” in un hotel che peraltro non incontrerebbe le sue preferenze perché non a 5 stelle (c’è chi dice che il tennista ci abbia trovato anche qualche insetto), la ministra degli Interni australiana Karen Andrews hanno tenuto a specificare che “può andare via in qualsiasi momento”. La polizia di frontiera è anzi disponibile a facilitare quanto prima la sua partenza. Tutt’altro che prigioniero, al massimo un ospite non gradito. “C’è stato chiaramente un errore in termini di ciò che Novak Djokovic o il suo team hanno capito sui requisiti di ingresso, oppure qualcuno ha agito in maniera poco chiara”, ha detto il ministro delle Finanze Simon Birmingham in un’intervista televisiva, specificando quello che Djokovic sapeva già: “Sì, abbiamo riaperto le frontiere, ma essere vaccinati doppiamente è sempre stato un requisito indispensabile”.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
ERA IN VACANZA CON LA FAMIGLIA
L’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi è bloccata in Egitto perché risultata positiva al tampone Covid mentre si trovava in vacanza con la famiglia.
Avrebbe dovuto prendere oggi il volo di ritorno, ma è rimasta a Marsa Alam, una delle destinazioni inserite nei corridoi turistici “Covid free”. A rivelarlo è stata la stessa ex candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana: “La notte tra il 4 e il 5 ho avuto una forte febbre – spiega – la mattina del 5 mi sono sottoposta a due tamponi antigenici (qui non vengono fatti molecolari) che sono risultati positivi. Quindi sono stata posta immediatamente in isolamento: sono in una camera separata dai miei familiari, per fortuna negativi. Sarò sottoposta a nuovi tamponi decorse 72 ore da quelli precedenti: quando due consecutivi risulteranno negativi, potrò ripartire”. Al momento la leghista sostiene di sentirsi meglio: “Mi sento solo un po’ più stanca, ma i sintomi influenzali non ci sono più. Qui sono tutti molto gentili e presenti, mi sento sicura e protetta. C’è un medico che mi controlla, tutte le procedure sanitarie sono state immediatamente attivate”. Marito e figlia li sente per telefono, “e mi mancano moltissimo. Ho tanti libri da leggere e la vostra compagnia”.
Il Capodanno in Egitto era un’idea in ricordo dell’ultimo viaggio fatto prima che nascesse sua figlia: “Per questo motivo abbiamo deciso di tornarci con Kinzica. In questi due anni ho viaggiato tutte le settimane per lavoro, ho incontrato migliaia di persone e sono riuscita a non contrarre il Covid. Quattro mesi fa ho fatto il vaccino e ironia della sorte mi sono beccata il Covid da vaccinata e in vacanza.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
“NON CONDIVIDO LA POSIZIONE DI CERTI ESPONENTI NO VAX DEL MIO PARTITO”
“La storia della pandemia ci è caduta addosso e si è detto tutto e il contrario di tutto,
questo ha creato caos e scompenso tra le persone. Ma se si fosse deciso immediatamente per l’obbligo forse ci saremmo evitati molti problemi”.
A parlare è Fabrizio Fracassi sindaco della Lega di Pavia, che in un’intervista a Repubblica non nasconde le sue simpatie per il provvedimento sul vaccino obbligatorio, per ora previsto soltanto per gli over 50.
“Forse qualcuno a Roma perde un po’ il contatto con la realtà”, dice, parlando evidentemente anche del suo partito. A differenza di alcuni volti noti del Carroccio, che spesso non hanno perso occasione di mostrare la loro contrarietà, Fracassi rivela di aver sempre avuto “un atteggiamento rigoroso anche verso gli altri, sempre con la mascherina anche in estate, non stringo la mano, la salute pubblica è avanti a tutto. Esiste la libertà di pensare come la si vuole, lo rispetto, però gli altri devono rispettare me: se la tua libertà lede la mia allora non va più bene. Devo potermi sentire libero, ad esempio, di andare al ristorante senza alcuna paura. Io, mia moglie, i miei figli, compreso l’ultimo di 11 anni che domani (oggi, ndr) fa la seconda dose: tutti serenamente vaccinati, perché è la cosa giusta e rispettosa da fare”.
A specifica domanda fa il nome di Claudio Borghi come persona con la quale è in disaccordo quando si parla di vaccini: “Sono argomenti dove ci sono divergenze di opinioni, sicuramente non concordo ad esempio con le posizioni di Claudio Borghi, uno a caso perché molto noto, ma non penso proprio di essere l’unico”.
“Secondo lei – chiede il giornalista – ci sono due Leghe, una che fa i conti con la realtà e i reali problemi dei territori e un’altra invece più impegnate nelle dinamiche politiche di palazzo?”. “Ognuno ha un suo ruolo – la risposta di Fracassi – quello degli amministratori locali è di stare vicino alla comunità, certo però mi sembra che delle volte a livello centrale ci sia un po’ di sordità, o disattenzione”.—
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
L’INFERMIERA SIMBOLO DELLA PRIMA ONDATA: “100 EURO E’ IL PREZZO DELLE NOSTRE VITE”
“Dare a chi evade l’obbligo vaccinale una multa (100€) una tantum più o meno equivalente a due divieti di sosta (41€x2) rende l’obbligo stesso una grottesca buffonata. Dispiace vederla arrivare da un governo che si credeva serio. Spero di avere capito male”.
Roberto Burioni commenta su Twitter le sanzioni previste per gli over 50 che non rispetteranno l’obbligo vaccinale come stabilito dal nuovo decreto Covid.
Non solo il virologo del San Raffaele di Milano si scaglia contro la decisione del governo. “Sull’obbligo di vaccinazione per gli ultra50enni inutile commentare”, scrive sulla sua pagina Facebook l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, “Potrà avere una valenza individuale per proteggere quei pochi italiani che hanno superato i 50 e non hanno fatto alcuna dose di vaccino E non hanno già preso il covid. E non si rivolgeranno ad un avvocato. Dimenticavo: visti i tempi di applicazione del decreto, gli effetti si vedranno alla prossima ondata. Gli effetti che invece saranno subito drammaticamente evidenti saranno quelli causati dalla imminente pandemia di tamponite acuta che sta per travolgere il mondo della scuola”.
Sempre a mezzo Facebook arriva anche la critica di Martina Benedetti, diventata infermiera simbolo della prima ondata Covid dopo aver pubblicato su Instagram la foto del suo viso segnato dalla mascherina indossata per ore nel reparto Covid: “100€ , il prezzo della nostra salute. Delle nostre vite. Dei sacrifici che facciamo da due anni. Scelte assurde che ricadranno sulle nostre schiene già gravate da due anni di fatica”.
(da agenzie)
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Gennaio 7th, 2022 Riccardo Fucile
IL REGIME SOVRANISTA: “ORDINE RISTABILITO, GRAZIE PUTIN“… IL SILENZIO COMPLICE DEI SOVRANISTI ITALIANI E DELLA SEDICENTE DESTRA PATACCARA
Le proteste in Kazakistan contro il rincaro dei prezzi dell’energia hanno provocato
decine di morti, oltre 700 feriti e circa 3mila persone arrestate.
Su richiesta del presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, in aiuto dell’esecutivo, sono arrivate le truppe dell’alleanza militare guidata dalla Russia, mentre gli Stati Uniti hanno già avvisato Mosca che vigileranno sui rispetto dei diritti umani.
“Gli Stati Uniti e, sinceramente, il mondo intero avranno gli occhi puntati lì per qualsiasi violazione”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price. “Sorveglieremo anche che non ci sia alcun atto che possa gettare le basi per la presa delle istituzioni nel Paese”, ha aggiunto Price.
Intanto il presidente Tokayev ha affermato che l’ordine è stato in gran parte ripristinato nel Paese. “Le forze dell’ordine stanno lavorando duramente. L’ordine costituzionale è stato grosso modo ripristinato in tutte le regioni”, ha detto, aggiungendo che le operazioni di sicurezza continueranno “fino alla totale distruzione dei militanti”.
Per il Consiglio di sicurezza nazionale del Kazakistan, così come per Mosca, la destabilizzazione del paese ”è ispirata dall’estero”.
Tokayev ha imputato le violente proteste dei giorni scorsi a “gruppi terroristici” addestrati all’estero. Per questo il Consiglio ha decretato il livello “rosso” di massima allerta per possibili attentati terroristici sul suolo nazionale.
Alla task-force antiterrorismo guidata dal presidente del Consiglio di sicurezza nazionale, il generale maggiore Yermek Sagimbaev, con il livello rosso è consentito effettuare perquisizioni e ispezioni di abitazioni, automobili, di limitare temporaneamente la libera circolazione di singoli cittadini e di condurre attività di sorveglianza e intercettazione. “L’operazione antiterrorismo è iniziata” e “le autorità regionali stanno controllando la situazione”, si legge in un comunicato stampa del Presidente.
Il presidente kazako, nel suo discorso televisivo alla nazione, ha affermato che “i terroristi continuano a danneggiare la proprietà e ad usare armi contro i cittadini” e di aver autorizzato la polizia ad aprire il fuoco “senza preavviso” per porre fine ai disordini: “Ho dato l’ordine di sparare per uccidere senza preavviso”, ha detto.
E ha rifiutato qualsiasi possibilità di negoziare con i manifestanti, promettendo di “eliminare i banditi armati” e ribadendo che “chi non si arrenderà sarà eliminato presto”. Secondo Tokayev, la più grande città del paese, Almaty, è stata attaccata da “20.000 banditi che avevano in mente un chiaro piano e un alto livello di preparazione al combattimento”.
Tokayev infine ha ringraziato il suo alleato, il presidente russo Vladimir Putin, per aver inviato le sue truppe: “Ringrazio il presidente russo Vladimir Putin che ha risposto molto rapidamente, e soprattutto in modo amichevole, al mio appello”.
Il governo cinese ha espresso il proprio sostegno all’intervento militare russo: “La Cina è favorevole a tutti gli sforzi per aiutare le autorità kazake a mettere fine al caos il prima possibile”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. Queste parole segnalano una netta presa di posizione a favore delle autorità del Kazakistan e di Mosca, dopo che solo ieri la situazione nel Paese centro asiatico era stata definita un “affare interno”.
Il presidente cinese Xi Jinping ha valutato “altamente responsabile” l’utilizzo di misure “forti” messe in atto dal governo kazako per reprimere i disordini. “Avete preso misure decise e forti nei momenti critici e avete rapidamente calmato la situazione, dimostrando così la vostra responsabilità e il vostro senso del dovere di politico”. Questo è il messaggio rivolto da Xi al presidente Tokayev.
Oggi i militari russi hanno preso il “pieno controllo” dell’aeroporto di Almaty. Lo ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov, riferendo che le truppe inviate da Mosca hanno collaborato con quelle kazake per ristabilire l’ordine nell’aeroporto della città, la cui operatività era stata compromessa a seguito delle proteste.
Ma nella città di Almaty, intorno alla Piazza della Repubblica, gli scontri a fuoco non si fermano, rende noto l’agenzia russa Tass, denunciando la presenza di corpi privi di vita nelle strade. Ci sono diverse auto crivellate dai proiettili e all’interno di almeno due macchine ci sono vittime. I manifestanti, secondo l’agenzia, si spostano in città a bordo di auto senza targa. Il ministero degli Interni aveva assicurato che la Piazza era stata liberata dalle proteste “dei gruppi criminali”, come li aveva definiti. E sempre secondo il ministero, tutte le regioni del Paese sono state “liberate e messe sotto protezione”.
La rivendicazione delle proteste in Kazakistan arriva da Parigi da parte dell’ex banchiere e dissidente Mukhtar Ablyazov, in autoesilio nella capitale francese. Ablayzov ha dichiarato di essere il leader dell’opposizione e delle proteste, come riporta l’agenzia di stampa russa Sputnik.
Ablyazov è convinto che l’Occidente debba intervenire nella crisi kazaka, altrimenti il Paese “si trasformerà in un’altra Bielorussia e Putin imporrà metodicamente il suo programma: ricreare in maniera metodica una struttura come l’Unione Sovietica”. Così ha detto in un’intervista che ha concesso a Reuters, in cui dichiara anche di essere pronto a tornare in Kazakistan per mettersi alla guida di un governo provvisorio se le proteste non dovessero fermarsi. “L’Occidente dovrebbe strappare il Kazakistan alla Russia – sostiene – deve fornire aiuto perché Putin non riesca ad occupare il Paese, aiutare la società civile a eleggere i suoi leader in modo che il Paese possa scegliere la sua strada, una strada democratica come in Occidente”. E commentando la presenza delle truppe russe in Kazakistan ha concluso: “Questa è un’occupazione russa. Ogni giorno i manifestanti mi chiamano e mi chiedono: ’Che cosa dobbiamo fare?”.
L’Unione europea, come ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa con il presidente francese, Emmanuel Macron, a Parigi, ”è pronta a offrire la sua assistenza dove può essere utile”. Quindi ha spiegato: “Sto monitorando la situazione in Kazakistan con molta preoccupazione. I diritti e la sicurezza dei cittadini vanno protetti e sono la cosa più importante” quindi “faccio un appello per la fine della violenza”.
L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera Josep Borrell ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri del Kazakistan, Mukhtar Tileuberdi. “Ho espresso la disponibilità dell’Ue a sostenere la riduzione dell’escalation e la stabilità e continueremo a seguire da vicino la situazione. È importante che siano garantiti i diritti e la sicurezza dei civili”, ha scritto Borrell in un tweet.
Il governo dell’Armenia ha reso noto di aver dato il suo via libera alla partecipazione di unità militari alla missione di mantenimento della pace dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) in Kazakistan. Il ministero della Difesa armeno è stato incaricato di garantire l’invio dell’unità.
Le forze di pace collettive della Csto sono state inviate in Kazakhstan per un periodo limitato e oltre all’esercito russo includono raggruppamenti militari delle forze armate di altri quattro Paesi, cioè Bielorussia, Armenia, Kirghizistan e Tagikistan.
(da HuffPost)
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